Il Bonus Mamme 2025 sostituisce per quest’anno l’esonero contributivo previsto dalla Legge di Bilancio 2025 per le lavoratrici madri. Dopo mesi di incertezza dovuti alla mancata emanazione del decreto attuativo, il Decreto Legge 95/2025 introduce una nuova misura di sostegno economico, destinata alle madri lavoratrici dipendenti e autonome.


A chi spetta il Bonus Mamme 2025

Il bonus è rivolto a:

  • Lavoratrici dipendenti (escluse le lavoratrici domestiche)

  • Lavoratrici autonome

  • Con reddito annuo da lavoro fino a 40.000 euro

  • Madri di almeno due figli, con il più piccolo fino a 10 anni

  • Oppure madri di almeno tre figli, con il più piccolo fino a 18 anni, purché con contratto autonomo o a tempo determinato

Restano escluse le lavoratrici domestiche e le madri con contratto a tempo indeterminato e almeno tre figli, che continuano a beneficiare dell’esonero contributivo fino a 3.000 euro annui introdotto nel 2024.


Come funziona

Il bonus prevede:

  • Importo: 40 euro per ogni mese lavorato nel 2025

  • Erogazione: in un’unica soluzione a fine anno, previa domanda all’INPS

Questa modalità, secondo la CGIL, limita l’efficacia della misura, poiché non garantisce un sostegno mensile costante e immediato alle famiglie.


Come presentare la domanda

La domanda può essere inoltrata tramite i patronati.
Il Patronato INCA CGIL offre assistenza gratuita nella compilazione e nell’invio della richiesta.

  • Le domande vanno presentate entro 40 giorni dalla pubblicazione della circolare INPS del 28 ottobre 2025

  • Le lavoratrici che maturano i requisiti successivamente possono fare domanda fino al 31 gennaio 2026

Per le lavoratrici madri minorenni o incapaci di agire, la domanda deve essere inoltrata dal genitore o dal tutore/curatore, previa verifica dei requisiti.


Le criticità secondo la FP CGIL Emilia-Romagna

La FP CGIL Emilia-Romagna evidenzia le principali debolezze del Bonus Mamme 2025:

  • Assenza di progressività: la misura non tiene conto delle reali condizioni economiche delle famiglie

  • Mancanza di certezze: restano dubbi su modalità di richiesta e tempi di erogazione, poiché il decreto attuativo non è ancora stato pubblicato

  • Effetto annuncio: l’erogazione in un’unica soluzione appare più simbolica che concreta nel migliorare il benessere delle madri lavoratrici

Per la CGIL servono misure strutturali e permanenti, non bonus temporanei che rischiano di creare disuguaglianze e incertezza.


Hai diritto al Bonus Mamme 2025? Rivolgiti all’INCA CGIL

La normativa prevede casi differenti e spesso complessi.
Per sapere se hai diritto al bonus e come presentare domanda, puoi rivolgerti al Patronato INCA CGIL, presente con 117 sedi provinciali e oltre 700 sedi zonali in tutta Italia.

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