Carcere Sant'anna: sospeso lo stato di agitazione del personale infermieristico, raggiunti i primi risultati
Si è appena concluso l’incontro di stamattina in Prefettura tra Fp Cgil, lavoratori e Azienda Usl sullo stato di agitazione degli infermieri in servizio presso il Carcere Sant’Anna.
In primo piano, la richiesta di sicurezza per gli infermieri interessati che spesso subiscono infortuni e vivono un ambiente spesso fatiscente, umido e insalubre.
Drammatica la situazione degli organici: su 400 detenuti fino ai primi mesi del 2024 erano presenti 19 infermieri, oggi a fronte di più di 600 detenuti sono presenti 14 infermieri, con una richiesta di cure e assistenza crescenti.
L’atteggiamento dei rappresentanti dell’Azienda Usl di Modena è stato altamente comprensivo dimostrando di capire le urgenze illustrate.
A fronte dei primi riconoscimenti ottenuti, i lavoratori hanno sospeso lo stato di agitazione.
I rappresentanti dell’Ausl hanno presentato un progetto di valorizzazione economica rivolto agli infermieri della medicina penitenziaria, che permetterà, dopo la sua approvazione, di dare un riconoscimento reale dai 2.000 euro all’anno in su, tenuto conto delle condizioni particolari del servizio e dell’utenza.
Vi è inoltre, un concreto impegno per il reperimento di nuovo personale, mettendo a disposizione 5 nuovi infermieri sul servizio, 3 da concorso e 2 da mobilità interna.
E’ stata avvita l’interlocuzione con il direttore della struttura carceraria per provare a sanare gli ambienti insalubri.
A settembre è previsto un nuovo incontro con Fp Cgil e la rappresentanza dei lavoratori per monitorare come sta andando avanti il reperimento del personale e sulla condizione in generale del carcere.
“Siamo soddisfatti di avere ottenuto i primi risultati su questa vertenza – afferma Giulia Casamassima della Fp Cgil Modena – segno che la lotta di questi lavoratori ha pagato, e che si è compreso che le condizioni delle carceri, e di chi ci lavora, devono esser trattate con l’attenzione giusta. Monitoreremo costantemente gli avanzamenti, sia in termini di organici che di progettualità incentivante, affinchè l’attenzione su questo servizio rimanga alta”.
La presenza al tavolo di conciliazione del capo di Gabinetto del Prefetto, è garanzia che la stessa Prefettura si impegna a tenere monitorata la situazione complessiva di chi lavora all’interno del carcere, con particolare riferimento alla situazione di sovraffollamento.
Sanità pubblica sotto pressione: stato di agitazione tra infermieri e OSS all’Ospedale di Baggiovara
Il malcontento e le difficoltà lavorative tra il personale sanitario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena si stanno rapidamente estendendo a più reparti dell’Ospedale di Baggiovara. Dopo la mobilitazione degli infermieri e operatori socio sanitari della Chirurgia, oggi anche il reparto di Medicina Riabilitativa ha formalmente aperto lo stato di agitazione.
Carenze di personale ai limiti della sostenibilità
Nel reparto di Medicina Riabilitativa si lavora stabilmente con organici ridotti ai livelli minimi previsti per i servizi in sciopero, pur garantendo le attività ordinarie. La situazione è talmente critica che le mansioni tra infermieri e OSS si confondono: a causa della mancanza cronica di personale assistenziale, gli infermieri vengono impiegati in attività alberghiere e di base per gran parte del turno, con inevitabili ricadute sull’assistenza clinica vera e propria.
Il sindacato Funzione Pubblica Cgil di Modena, che sta coordinando la vertenza, ha annunciato per domani, venerdì 13 luglio, un presidio con volantinaggio dalle 11 alle 15 davanti all’ospedale, per denunciare una condizione lavorativa insostenibile che mina anche la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Una vertenza che coinvolge ormai decine di lavoratori
Sono 28 i professionisti, tra infermieri e OSS della Medicina Riabilitativa, ad aver formalmente aderito allo stato di agitazione. Il nodo centrale resta la mancata sostituzione del personale uscente: pensionamenti, trasferimenti e dimissioni non vengono compensati da nuove assunzioni, determinando un effetto domino che porta i reparti al collasso operativo.
Tra stress, rinunce ai riposi e tensione con l’utenza
“Il clima di esasperazione è evidente e non si limita solo al personale – spiega Mohcine El Arrag, FP Cgil Modena – ma coinvolge anche l’utenza, costretta ad affrontare tempi d’attesa sempre più lunghi e servizi ridotti. Questa frustrazione si riversa spesso sul personale, che in alcuni casi è vittima anche di aggressioni verbali e fisiche”.
“Con l’estate alle porte – aggiunge Giuseppe Fornaro, FP Cgil – l’assenza di copertura turni comporta che molti lavoratori rinuncino a riposi e ferie per garantire le minime rotazioni. È una condizione che non può durare a lungo”.
Appello alle istituzioni sanitarie: ascoltare chi lavora ogni giorno per la salute pubblica
La Funzione Pubblica Cgil chiama in causa anche le istituzioni coinvolte nel recente convegno “Presente e futuro del sistema sanitario, sociale e di comunità modenese”, invitandole a non trascurare la voce dei lavoratori in prima linea. Se da un lato è fondamentale pensare strategie di lungo periodo per la sanità pubblica locale, dall’altro non si può ignorare il disagio quotidiano di chi è chiamato a garantire l’erogazione dei servizi fondamentali.
Una vertenza aperta che parla a tutta la sanità pubblica
L’agitazione a Baggiovara non è un caso isolato, ma simbolo di una crisi strutturale che attraversa molte strutture sanitarie pubbliche italiane. Mancanza di personale, organizzazione interna inefficace e disattenzione verso il benessere dei lavoratori stanno creando un contesto dove la qualità del servizio sanitario è sempre più a rischio.
La richiesta è chiara: interventi immediati per garantire condizioni di lavoro dignitose e un servizio sanitario all’altezza dei bisogni della popolazione.
IREN, appalti raccolta rifiuti e spazzamento: lavoratori e lavoratrici in stato di agitazione. Presidio il 10 luglio alle 10 in piazza Garibaldi
FP CGIL, FIT CISL, FISASCAT CISL, UILTrasporti, FIADEL Ambiente chiedono la corretta applicazione contrattuale. Sciopero in programma per il 12 settembre
I temi posti dalle organizzazioni sindacali sono di estrema importanza per i lavoratori che da anni assicurano servizi pubblici nonostante non vengano loro riconosciute le giuste retribuzioni e le minime attenzioni sui temi della salute e sicurezza da parte della committente Iren.
Tuttavia, agli incontri convocati nei giorni scorsi in Prefettura e in Comune Iren non si é presentata. Questa é la considerazione che la concessionaria di un servizio pubblico mostra verso i lavoratori, le lavoratrici e le istituzioni a fronte dell’apertura di uno stato di agitazione.
Il gruppo Iren ogni anno aumenta gli utili, i dividendi agli azionisti e i premi ai dirigenti, ma non ha nessuna intenzione di rispettare i contratti e le norme di legge sugli appalti.
Gli appalti di quasi tutti i servizi operativi sono stati assegnati nel 2016 e vengono ancora prorogati di anno in anno con risorse non adeguate al costo del lavoro del settore e con una modalità che solleva non pochi dubbi sulla loro regolarità e non permette alle imprese appaltatrici di fare gli investimenti necessari in termini di personale e mezzi.
La raccolta rifiuti con il sistema porta a porta sempre più spinto non ha visto il necessario investimento in termini di squadre di lavoro adeguate e mezzi. Questo significa mettere a rischio la vita e la salute di chi lavora sulle strade e tornare indietro nel tempo ad un lavoro sempre più manuale e inadeguato che non soddisfa nemmeno i cittadini.
Iren ha inoltre avviato nelle scorse settimane le prime parziali procedure di reinternalizzazione attraverso la controllata San Germano dopo più di due anni di ritardo dalla partenza della nuova concessione, con una modalità caotica e senza nessun confronto e condivisione con le organizzazioni sindacali e senza rispettare il piano presentato negli anni scorsi.
Nessuna risposta da parte di Iren e delle imprese appaltatrici sulla richiesta di anticipare l’inizio dei turni di lavoro per prevenire l’eccessiva esposizione al calore dei lavoratori che con le temperature di questi giorni dovevano già vedersi applicate misure concrete di prevenzione.
Il settore evidenzia sempre più problemi di precoce incidenza di malattie professionali che mettono a rischio la salute dei lavoratori e la tenuta occupazionale, con ricadute sociali non trascurabili.
I lavoratori del settore sono anni che aspettano di vedersi riconosciute le giuste tutele ma finora nessuna risposta é arrivata e anzi Iren si appresta a rinnovare gli appalti per i prossimi 13 anni a condizioni inaccettabili.
È indispensabile che la proprietà pubblica riprenda un maggiore controllo sulle modalità attraverso le quali Iren eroga i servizi pubblici pagati dai cittadini e che vi sia maggiore attenzione alla qualità del lavoro e alle condizioni di sicurezza.
In questo quadro di assoluta indifferenza rispetto alle richieste su temi fondamentali di dignità del lavoro e di tutela della sicurezza i lavoratori di tutto il settore raccolta rifiuti e spazzamento saranno in sciopero il prossimo 12 settembre per l’intera giornata e sono pronti a proseguire la mobilitazione per la difesa dei loro diritti.
Nel frattempo, è in programma un presidio per il prossimo giovedì 10 luglio, dalle ore 10 alle 12, davanti al Municipio di Parma in piazza Garibaldi.
Opacità e contraddizioni caratterizzano la riorganizzazione del Servizio di Emergenza Territoriale in Ausl Romagna
In seguito all’incontro tenutosi il 04 giugno con la Direzione Aziendale in merito alla riorganizzazione del Servizio di Emergenza Territoriale dell’Ausl Romagna, la FP CGIL esprime la propria netta contrarietà alla decisione di sostituire la leadership infermieristica con equipaggi composti esclusivamente da due autisti soccorritori.
La nostra posizione è motivata dalla scarsa trasparenza del progetto e dalla manifesta inconsistenza degli elementi che l’Ausl pone a base del percorso: i documenti forniti dall’Azienda alle Organizzazioni Sindacali risultano non sufficienti per una corretta analisi – si giustifica questa decisione come una misura temporanea, necessaria a fronte delle difficoltà nel reclutamento di personale infermieristico mentre la FP CGIL ricorda che attualmente, in Ausl Romagna ci sono oltre 170 infermieri in graduatoria per assunzioni a tempo indeterminato.
Pur riconoscendo una generale difficoltà nel reclutamento perché le professioni sanitarie soffrono di scarsa attrattività, frutto di precise scelte politiche che non garantiscono condizioni di lavoro dignitose né un contratto che recuperi almeno la perdita del potere di acquisto generato dall’inflazione, non ci sembra questa motivazione possa essere invocata per il caso in oggetto. Quindi gli Infermieri ci sarebbero, a meno che la proposta di assunzione della Ausl non sia per un tempo determinato valido solo per il periodo estivo che nessun Infermiere oggi accetterebbe .
Sorge quindi una domanda legittima: si tratta davvero di una criticità oggettiva o di una precisa volontà aziendale di ridurre progressivamente la presenza infermieristica a bordo delle ambulanze?
La FP CGIL, ribadendo con forza la necessità di preservare il carattere pubblico del servizio e garantire la sicurezza degli utenti, ha chiesto chiarimenti su un punto fondamentale: perché se si sceglie di dare in gestione al privato 4 mezzi su questi non si prevedono equipaggi con leadership infermieristica? Anche su questo, non è stata fornita alcuna risposta adeguata.
Alla scarsa trasparenza, si aggiungono elementi fra loro contraddittori Secondo la FP CGIL, emerge chiaramente la volontà di destrutturare progressivamente un servizio fondamentale come l’emergenza territoriale.
Per questo, sollecitiamo nuovamente la Direzione Aziendale ad avviare un percorso di confronto reale, fondato sul coinvolgimento delle parti sociali e su scelte organizzative condivise.
Allo stesso tempo, sollecitiamo tutti vari livelli istituzionali, affinché si giunga in tempi celeri al riconoscimento giuridico della figura dell’autista soccorritore, condizione che aiuterebbe ad affrontare alcune criticità garantendo competenza e responsabilità nel sistema di emergenza, a tutela della salute pubblica e della dignità professionale degli operatori.
La FP CGIL Ferrara proclama lo stato di agitazione nell'azienda sanitaria di Ferrara
Cardinal Ferrari, FP CGIL Parma proclama lo sciopero per il 18 giugno
I motivi della protesta: problemi organizzativi, organici ridotti, mancanza di adeguati salari accessori e stop alla contrattazione aziendale. Presidio e volantinaggio dalle ore 9 alle 11 davanti agli ingressi del CCF
A seguito della rottura del tavolo di trattativa aziendale, dei tantissimi problemi irrisolti e della situazione di elevata sofferenza organizzativa che si è determinata tra le lavoratrici ed i lavoratori, la Segreteria provinciale FP CGIL di Parma, insieme ai Rappresentanti Sindacali Aziendali, ha proclamato, per mercoledì 18 giugno 2025, lo sciopero per le prime 2 ore di ogni turno di lavoro, con presidio e volantinaggio dalle ore 9 alle 11 davanti agli ingressi del Centro Cardinal Ferrari, in via IV Novembre 21, a Fontanellato.
L’iniziativa di lotta si inserisce in un percorso di mobilitazione, partito una settimana fa con la proclamazione dello stato di agitazione, con il quale FP CGIL auspica di riportare al tavolo di trattativa la delegazione padronale del Gruppo KOS per poter arrivare a individuare finalmente soluzioni vere e tangibili alle molte criticità che fin qui si sono evidenziate.
Il Sindacato chiede a gran voce che la dignità del lavoro e la valorizzazione della qualità delle prestazioni nel Centro Cardinal Ferrari tornino davvero ad essere i punti cardine tutti i giorni di una struttura conosciuta da tutti come un centro d’eccellenza.
CRA Zambelli a Brisighella. La Fp Cgil di Ravenna richiede incontro in Prefettura in vista dello stato di agitazione
La Fp Cgil Ravenna ha chiesto un incontro in Prefettura preannunciando la proclamazione dello stato di agitazione delle operatrici e degli operatori sociosanitari della cooperativa sociale In Cammino, impiegati nella Comunità riabilitativa ad alta assistenza (Cra) Lega Zambelli di Brisighella.
“La richiesta di incontro giunge dopo lo svolgimento di due tavoli sindacali, tenutisi nei mesi di gennaio e febbraio scorsi, durante i quali la Fp Cgil su mandato delle lavoratrici e dei lavoratori ha portato all’attenzione della cooperativa diverse problematiche più volte segnalate” spiegano dal sindacato.
Fp Cgil denuncian il mancato raggiungimento del monte ore contrattuale che contraddice le continue richieste da parte datoriale di doppi turni e salti riposo che creano pesanti difficoltà di conciliazione di tempi di vita e tempi di lavoro. “Il personale affronta un’organizzazione del lavoro che obbliga a una disponibilità oraria che non concilia neanche il recupero psicofisico del personale con conseguenti rischi in termini di salute e sicurezza” sottolineano.
Oltre a ciò la Fp Cgil lamenta il mancato rispetto da parte della cooperativa In Cammino del contratto integrativo provinciale in materia di banca ore negativa.
Dichiarano dal sindacato: “Di fronte alla manifesta indisponibilità da parte della cooperativa sociale In Cammino per una soluzione condivisa con le rappresentanze sindacali – sollecitata a più riprese già in occasione di tavoli sindacali, a partire dal 2023 – il 3 aprile scorso, la totalità delle lavoratrici e dei lavoratori, impiegati come operatori sociosanitari nella Cra Lega Zambelli di Brisighella, ha dato mandato a Fp Cgil di preannunciare lo stato di agitazione al fine di giungere a una soluzione dei problemi sopra evidenziati”.
Violenza di Genere nella PMA dell'Ospedale del Delta: La FP CGIL Ferrara Esprime Forte Preoccupazione
La Funzione Pubblica CGIL Ferrara manifesta profonda preoccupazione per la grave situazione che si sta verificando presso il servizio di procreazione medicalmente assistita (PMA) dell’Ospedale del Delta.
Una Situazione Allarmante
Recentemente, anche la stampa ha dato notizia della sospensione disciplinare di due dirigenti dell’Unità Operativa. Il primo dirigente è stato sanzionato per minacce, violenza verbale e danneggiamenti, mentre il secondo per omessa vigilanza su tali comportamenti, aggravati da offese sessiste. Si tratta di un gravissimo episodio di violenza di genere che getta un’ombra inquietante sul nostro sistema sanitario.
Conseguenze Gravi sul Personale
La violenza e il clima di intimidazione hanno provocato un’escalation di dimissioni tra il personale sanitario, con numerose lavoratrici e lavoratori che, esasperati, hanno chiesto di essere trasferiti ad altri reparti. Nonostante le ripetute segnalazioni, l’Azienda Sanitaria sembra non aver dato risposte chiare e concrete per sanare questa situazione.
Rientro Controverso e Pressioni Inaccettabili
In un contesto già compromesso, uno dei due dirigenti sospesi è rientrato in servizio. Contestualmente, la dottoressa che aveva avuto il coraggio di denunciare la violenza subita è stata convocata dall’azienda. Durante l’incontro le è stato riferito che esisterebbe un’incompatibilità dichiarata dal dirigente rientrato e le è stato chiesto di valutare un trasferimento. A peggiorare la situazione, l’azienda ha inviato una comunicazione poco chiara, prospettando l’apertura di un “verosimile” ambulatorio nella sede di via Boschetto, nella Città Metropolitana di Ferrara.
La Denuncia della FP CGIL Ferrara
La FP CGIL Ferrara ribadisce il proprio impegno nel tutelare la dipendente in tutte le sedi opportune. Non è tollerabile che chi ha denunciato episodi di violenza di genere sia ora sottoposto a nuove pressioni e rischi l’allontanamento dal proprio posto di lavoro.
Chiediamo con forza al Presidente De Pascale, all’Assessore regionale alla sanità Fabi e alla Direttrice Generale Natalini di intervenire con decisione a difesa della legalità, della trasparenza e della dignità di tutte le lavoratrici e lavoratori del Servizio Sanitario Regionale.
L’Ausl Romagna non riconosce le giornate di lavoro perse dai lavoratrici durante l'alluvione. Regione e Governo intervengano!
Nel settembre scorso una nuova alluvione ha colpito alcune zone della Romagna. Nel territorio di Lugo, nelle ore più difficili di quei giorni, l’amministrazione locale emanò un’ordinanza per effetto della quale a scopo preventivo venne evacuato il presidio ospedaliero. Gli operatori rimasero a casa, poiché i pazienti dell’ospedale di Lugo furono trasferiti in altre strutture del territorio.
A distanza di mesi dall’evento, l’Ausl Romagna ha recentemente emanato una nota in cui informa che per le giornate dell’alluvione i dipendenti dell’azienda non si vedranno riconosciute le giornate di lavoro. Stessa sorte è riservata ai lavoratori che sono stati impossibilitati a recarsi a lavoro, perché hanno subito ingenti danni. Il problema non è solo per il territorio lughese ma anche per altre zone della Romagna. L’azienda sanitaria informa, inoltre, che non sarà possibile riconoscere i permessi straordinari retribuiti per l’emergenza alluvionale. Tutte queste impossibilità da parte dell’Ausl Romagna sono imputabili al fatto che in occasione dell’alluvione del settembre 2024 – a differenza di quanto avvenuto per l’alluvione del maggio 2023 – non è stato preso alcun provvedimento di carattere nazionale o regionale.
La Fp Cgil ritiene tutto ciò inaccettabile: “Il costo dell’alluvione viene scaricato completamente sui lavoratori. Di fronte a questa ingiustizia chiediamo al Governo e alla Regione Emilia Romagna (sollecitata subito dopo gli eventi alluvionali dalle federazioni sindacali regionali) di dare risposte concrete a tutte le lavoratrici e lavoratori coinvolti, affinché vengano riconosciute le giornate di lavoro”.
Accordo AUSL Romagna: Incremento Fondi e Nuove Opportunità per il Personale
Grazie ad un importante accordo che abbiamo firmato con l’AUSL della Romagna facciamo un importante passo avanti per migliorare le condizioni di lavoro del personale sanitario, tecnico e amministrativo. È stato firmato un accordo strategico per la distribuzione dei residui dei fondi 2023, frutto di un costruttivo dialogo avviato con l’accordo di giugno 2024.
Ecco i punti salienti del nuovo accordo:
1. Incremento dei fondi contrattuali
Sono stati integrati 1.233.500 euro derivanti da un accordo regionale legato ai decreti emergenziali, per un totale complessivo di 2.200.000 euro destinati alle DEP 2024.
2. Finanziamento per assenze improvvise
Dal 1° dicembre 2024 al 31 gennaio 2025, saranno disponibili 450.000 euro per coprire le assenze improvvise. Le tariffe rimarranno quelle estive: 50€/ora per il personale sanitario e 30€/ora per OSS e autisti di ambulanza, applicabili nei primi tre giorni dalla chiamata in servizio del personale turnista.
3. Progetti di miglioramento organizzativo e professionale
Un finanziamento aggiuntivo sarà destinato a progetti di crescita per il personale della Direzione Assistenziale e dell’Area Tecnica Amministrativa.
4. Incentivazione per operatori tecnici in servizio H/24
Per la prima volta, il personale tecnico impegnato in servizi H/24 avrà un progetto dedicato per incentivare la disponibilità a sostituzioni in situazioni di emergenza.
5. Sostegno al reddito – Servizio mensa
Il progetto di supporto al servizio mensa è stato prorogato fino al 15 luglio 2025, garantendo continuità a un’importante agevolazione per i dipendenti.
6. Potenziamento del welfare aziendale
Entro il 2025, l’accordo prevede l’attivazione di una piattaforma welfare aziendale che consentirà ai dipendenti di accedere a nuovi benefici. Inoltre, verrà valutata la cumulabilità dei buoni pasto grazie a uno studio di fattibilità.
Questo accordo rappresenta un importante traguardo per valorizzare il personale AUSL e migliorare i servizi offerti. Continueremo a lavorare per il benessere di tutti i nostri dipendenti, garantendo trasparenza e dialogo costruttivo.