«Aumentare il divario tra le regioni mette a rischio anche la nostra sanità» Il commento del segretario generale Marco Bonaccini

Da un’intervista del Corriere di Romagna

Il segretario regionale della Fp Cgil Marco Bonaccini: «Vantaggi soltanto a breve termine, aumenterà la migrazione sanitaria e sarà difficile reggere»

«Anche un sistema attrattivo come il nostro verrà affondato sotto i colpi di una domanda che non potrà reggere»

«Mantenere il nostro livello di eccellenza come sanità regionale sarà sempre più difficile. Nessuno si illuda che dare maggiori risorse alle regioni considerate più ricche possa essere un vantaggio, forse lo sarà nel breve periodo, ma non nel lungo. Perché se una parte della nave va a fondo prima o dopo va a fondo tutta la nave».

A parlare sugli effetti dell’autonomia differenziata sulla sanità emiliano romagnola è Marco Bonaccini, segretario regionale della Fp Cgil Emilia Romagna, alle prese in questi giorni con l’analisi di una riforma di cui si percepisce il senso, ma molto meno i contorni.

«La verità è che stiamo parlando di un colossale punto interrogativo – spiega Bonaccini – La traduzione concreta di quanto approvato in parlamento resta un’incognita. Parliamo di una legge che in realtà non conosciamo, dove si parla di criteri, ma poco di sostanza e di risorse»

Bonaccini, pur con tutte le sue criticità ancora presenti (vedi liste d’attesa), la sanità emiliano romagnola resta un’eccellenza a livello nazionale, crede che l’autonomia differenziata possa intaccare i suoi livelli attuali?

«Mantenere quei livelli sarà sempre più difficile. Il primo effetto sarà però quello di una divaricazione territoriale sempre più marcata; con un sud sempre più in difficoltà a garantire una sanità all’altezza».

Un recente studio della fondazione Gimbe a riguardo parla di “frattura strutturale” tra nord e sud Italia «Quel gap già esistente tra regioni settentrionali e meridionali lo dovremo probabilmente moltiplicare per quattro o per cinque e solo allora capiremo a cosa andiamo incontro».

In che senso?

Dopo un primo apparente vantaggio per le regioni del nord, si incrementerà un fenomeno già esistente che è quello della migrazione sanitaria. Al momento, citando lo stesso studio della Fondazione Gimbe di cui mi parlava, in Emilia Romagna siamo al secondo posto in Italia (dopo la Lombardia) come accoglienza di pazienti che arrivano da altre regioni. Se per la nostra sanità dovessero aumentare i pazienti in maniera così esponenziale come potremo dare una risposta a tutti? Anche un sistema attrattivo come il nostro verrà affondato sotto i colpi di una domanda che non potrà reggere. Ecco perché ritengo che solo in apparenza questa ripartizione aiuti le regioni virtuose».

E per i lavoratori della sanità?

«Anche per loro ci saranno conseguenze di questo gap. Che in parte già vediamo in altri settori. Ci sarà una grande affluenza da altre regioni. Ma se da un lato l’Emilia Romagna sa accogliere lavorativamente, dall’altro ormai ha un costo della vita che rende difficile la loro permanenza. E quindi si creerà un problema di reperimento di personale. Ma mi lasci dire una cosa ulteriore»

Prego

«Parliamo molto di sanità, ma molto meno di socio sanità. Ed è proprio la tenuta del sistema socio sanitario che mi preoccupa di più. Un paziente può uscire da un ospedale con un intervento perfettamente riuscito, ma poi ha bisogno di assistenza. Andiamo incontro ad un invecchiamento della popolazione che nei prossimi 15 anni avrà il suo boom. Ma negli ultimi 25 anni le case dei Comuni, a cui questo sistema è affidato, sono state progressivamente prosciugate dai vari governi che si sono succeduti, anche di centro sinistra va detto, e ora devono fare i conti con tutto questo».

L’alternativa quale sarebbe? Un ritorno al centralismo statale?

«Sono assolutamente contrario a un ritorno al centralismo statale. L’alternativa è un’altra: riequilibrare queste dinamiche. Da un lato parlare di autonomia delle regioni, dall’altro si uccidono i Comuni. Qualcosa è evidente che non va.

Il nodo restano quindi le risorse

«E su questo è ovvio che non possiamo prescindere da una riforma fiscale che non attinga solo dal gettito fiscale sicuro di pensionati e dipendenti come avviene ora.»

Su queste colonne Vasco Errani invocava come argine politico all’Autonomia Differenziata la carta del referendum è d’accordo?

Sì lo sono. Le grandi riforme costituzionali sono state accompagnate nella storia della repubblica da un Referendum. Ed è bene ricordare che spesso ha dato esiti diversi da quelli che i governi si aspettavano.


L'Europa Che Vogliamo: Appello al Voto per le Elezioni Europee 2024

L’8 e il 9 giugno si terranno le elezioni per il Parlamento Europeo. Questa è l’unica istituzione di governo dell’Unione Europea eletta direttamente dai cittadini. La sua formazione determinerà l’indirizzo politico generale del continente per i prossimi cinque anni, in un contesto di crescenti sfide globali. Le decisioni prese influenzeranno il modello economico, sociale e culturale dell’Europa, con ripercussioni sulle relazioni internazionali.

Le Sfide Globali dell’Europa

L’Europa deve affrontare tensioni internazionali, crisi economiche e sociali, cambiamenti climatici, trasformazioni tecnologiche, crisi demografiche e migrazioni massive. Questi problemi rappresentano minacce ma anche opportunità per un’Europa che in passato ha saputo unire i cittadini attorno ai valori di uguaglianza, libertà e democrazia.

L’Appello ai Cittadini e alle Forze Politiche

Invitiamo i cittadini a partecipare attivamente alle elezioni europee del 2024. Votare consapevolmente significa scegliere i rappresentanti che affronteranno le questioni cruciali per milioni di persone. Alle forze politiche chiediamo di presentare proposte concrete e di coinvolgere i cittadini nelle decisioni di cambiamento per il benessere collettivo.

Rifiutare l’Estrema Destra

Il Manifesto della Confederazione Europea dei Sindacati invita a respingere l’estrema destra, che attacca sindacati e diritti democratici. È essenziale non collaborare con tali forze nelle istituzioni europee.

La Reazione dell’Europa alla Pandemia

Durante la pandemia da Covid-19, le istituzioni europee hanno reagito sospendendo i rigidi vincoli del Patto di Stabilità e attuando piani come NextGenerationEU e SURE, interrompendo le politiche di austerità che avevano aumentato le disuguaglianze e limitato i diritti sociali.

La Nuova Governance Economica

Nonostante gli sforzi recenti, la revisione della governance economica reintroduce vincoli di bilancio che ostacolano investimenti per lo sviluppo economico, la sanità, l’istruzione e le misure sociali. Questo approccio rischia di alimentare il consenso per le forze antieuropeiste.

Un’Europa Unita e Solidale

Serve un’Europa che consideri il proprio modello sociale come perno centrale delle sue azioni. Un’Europa che redistribuisca benessere e ricchezze, garantendo opportunità e dignità a tutti i cittadini. Un’Europa che promuova la pace e rafforzi le relazioni multilaterali.

Le Proposte della CGIL

La CGIL propone un’Europa che metta il lavoro al centro dell’agenda, proteggendo e creando nuovi posti di lavoro nei settori strategici, aumentando salari e pensioni, combattendo la precarietà e garantendo sicurezza sui luoghi di lavoro. Un’Europa che promuova la giustizia economica, tassando le grandi ricchezze e gli extra-profitti, e che archivi definitivamente l’austerità per investire in crescita economica e sociale.

Verso le Elezioni Europee 2024

In vista delle elezioni europee del 2024, è fondamentale che i cittadini, le associazioni, le realtà imprenditoriali e le forze politiche riflettano sull’Europa che vogliamo. Un’Europa inclusiva, giusta, sostenibile e democratica.


Referendum 8 e 9 giugno: vota 5 Sì per il lavoro e la cittadinanza

L’8 e 9 giugno 2025, i cittadini italiani sono chiamati a esprimersi su cinque quesiti referendari che riguardano temi fondamentali come il lavoro e la cittadinanza. Questi referendum rappresentano un’opportunità per rafforzare i diritti dei lavoratori e promuovere una società più inclusiva.

1. Reintegro in caso di licenziamento illegittimo

Il primo quesito propone l’abrogazione delle norme introdotte dal Jobs Act che hanno limitato il diritto al reintegro per i lavoratori licenziati senza giusta causa. Votando Sì, si mira a ripristinare la tutela reale, garantendo ai lavoratori la possibilità di essere reintegrati nel proprio posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo.

2. Indennità equa per i licenziamenti nelle piccole imprese

Il secondo quesito riguarda l’eliminazione dei limiti massimi all’indennità per i lavoratori licenziati nelle imprese con meno di 15 dipendenti. Attualmente, questi lavoratori possono ricevere un risarcimento massimo di sei mensilità. Votando Sì, si intende permettere al giudice di determinare l’indennità in base al danno effettivamente subito, senza tetti predefiniti.

3. Limitare l’abuso dei contratti a termine

Il terzo quesito propone l’abrogazione delle disposizioni che facilitano l’uso dei contratti a tempo determinato, spesso utilizzati in modo abusivo per evitare l’assunzione a tempo indeterminato. Votando Sì, si vuole promuovere la stabilità lavorativa e contrastare la precarizzazione del lavoro.

4. Responsabilità solidale negli appalti

Il quarto quesito mira a ripristinare la responsabilità solidale del committente in caso di infortuni sul lavoro nelle aziende appaltatrici o subappaltatrici. Attualmente, il committente è esonerato da responsabilità per i rischi specifici dell’attività delle imprese appaltatrici. Votando Sì, si intende garantire una maggiore tutela per la sicurezza dei lavoratori coinvolti negli appalti.Wikipedia, l’enciclopedia libera

5. Riduzione del periodo di residenza per la cittadinanza

Il quinto quesito propone di ridurre da dieci a cinque anni il periodo di residenza legale richiesto agli stranieri extracomunitari per ottenere la cittadinanza italiana. Votando Sì, si favorisce l’inclusione sociale e si riconosce il contributo di chi vive e lavora in Italia da anni.

Informazioni sul voto

  • Date e orari: Domenica 8 giugno dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì 9 giugno dalle 7:00 alle 15:00.

  • Documenti necessari: Tessera elettorale e documento d’identità valido.

  • Voto fuori sede: È possibile votare nel comune di domicilio temporaneo per motivi di studio, lavoro o cure, presentando domanda entro il 4 maggio.

Votare 5 Sì ai referendum dell’8 e 9 giugno significa scegliere un’Italia che valorizza il lavoro dignitoso, la sicurezza e l’inclusione. È un passo fondamentale per costruire una società più equa e solidale.


Strage di Suviana - Giovedì 11 aprile sciopero generale regionale!

Di fronte alla strage di lavoratori avvenuta alla centrale idroelettrica di Bargi (bacino di Suviana)giovedì 11 aprile sciopero generale di tutti i settori (pubblici e privati), per l’intera giornata in tutta l’Emilia-Romagna indetto da Cgil e Uil. Presidi e manifestazioni in tutti i territori e province!

Parla il segretario generale della Camera del lavoro di Bologna: “In città per avere questo numero di vittime bisogna andare indietro cent’anni”

“Siamo tutti sconvolti a Bologna. La memoria corre alle grandi stragi sul lavoro della storia del nostro Paese. Alla Mecnavi. Alla Thyssenkrupp. Per avere questi numeri di morti sul lavoro a Bologna bisogna andare indietro di cent’anni. Siamo di fronte all’ennesima strage, in un Paese che ha 1500 morti all’anno secondo i dati dell’Osservatorio indipendente di Bologna sui morti sul lavoro. A Bologna giovedì raddoppiamo lo sciopero: tutti i settori pubblici e privati si fermano per otto ore con manifestazione alle ore 9:00 in piazza XX settembre. Sfileremo dietro a uno striscione che dice solo ‘Adesso basta’. Sarà un momento di rabbia. Di rabbia anche per un senso di impotenza. Perché si continua a morire. Adesso è tempo di scioperare”.

LA SOLIDARIETÀ E IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA

Gli occhi e i pensieri del Paese sono rivolti al territorio scioccato dalla strage. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è messo in contatto con il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dal quale ha assunto informazioni sulla tragedia avvenuta nella centrale elettrica del Lago di Suviana. Nel corso della telefonata il Presidente Mattarella ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente.

ORA BASTA MORTI SUL LAVORO. GIOVEDÌ 11 APRILE SCIOPERO GENERALE


Sottoscritto accordo unitario sulla sanità regionale!

Un importante risultato che valorizza il personale delle aziende sanitarie

L’accordo unitario raggiunto tra Fp Cgil, Cisl Fp, e Uil Fpl e l’Assessorato Regionale alla Sanità segna un momento importante per il futuro del personale sanitario nella nostra regione. Ecco i punti chiave di questo importante accordo, delineati per garantire miglioramenti significativi nell’organizzazione del lavoro e nelle condizioni del personale impegnato nel settore.

📌 Organizzazione del Lavoro e Liste d’Attesa

Previsto un confronto preventivo sull’organizzazione del lavoro mira a effettuare un’analisi approfondita dei piani per il recupero delle liste d’attesa. Questo è un passo fondamentale per migliorare l’efficienza del servizio sanitario, garantendo tempi di attesa ridotti per i pazienti.

📌 Tariffa Uniforme per le Prestazioni Aggiuntive

È definita una tariffa omogenea a livello regionale di 50 Euro/ora per le prestazioni aggiuntive. Questo assicura una remunerazione equa per il personale e una gestione più flessibile e decentrata dell’organizzazione del lavoro.

📌 Garanzia sul Turn-over del Personale

Turn-over: mantenimento del personale al 31/12/2024 e per gli anni successivi almeno come al 31/12/2023, al netto delle assunzioni per il recupero liste d’attesa.

📌 Percorso di Stabilizzazione e Fondi di Contrattazione

Continuerà il percorso di stabilizzazione del personale. Inoltre, c’è l’impegno a utilizzare tutti gli strumenti normativi previsti dai decreti emergenziali per riconoscere il salario accessorio oltre il tetto attuale.

📌 Sviluppo Professionale e Direzioni Assistenziali

Apertura di un tavolo regionale per valorizzare i ruoli di tutor e direttori delle attività didattiche nelle professioni sanitarie nonché la funzione di coordinamento per le direzioni assistenziali a livello regionale, con l’obiettivo di implementare lo sviluppo di tutte le professioni sanitarie.

📌 Diritto alla mensa

Impegno per un tavolo regionale sul diritto alla mensa.

Un importante risultato che valorizza il personale delle aziende sanitarie


Riconoscimento delle indennità collegate alle mansioni durante le ferie

La Corte di giustizia europea riconosce come principio generale il diritto del lavoratore, durante il periodo di ferie, a una retribuzione che includa “qualsiasi importo pecuniario che si ponga in rapporto di collegamento all’esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professionale del lavoratore”.

Nel caso in cui non ti vengano riconosciute le indennità correlate all’esecuzione delle tue mansioni e allo status personale e professionale nei periodi di ferie, spesso causate dalla differenziazione delle amministrazioni stesse, rivolgiti alla Fp CGIL del tuo territorio per il modello di messa in mora alle amministrazioni e per mantenerti informato per le eventuali successive azioni di rivendicazione.

La Fp CGIL sarà impegnata al pieno riconoscimento all’ attuazione dei principi sanciti dalla Corte di Giustizia europea a partire dall’ apertura della prossima stagione contrattuale .


Pensioni Anticipate Pubbliche: Le Nuove Regole Colpiscono i Lavoratori

Il recente decreto del governo ha introdotto significative modifiche alle pensioni anticipate, colpendo duramente i lavoratori pubblici. In particolare, le nuove disposizioni riguardano gli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (Cpdel), alla Cassa per le pensioni dei sanitari (Cps), alla Cassa per le pensioni degli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (Cpi) e alla Cassa per le pensioni degli ufficiali giudiziari, degli aiutanti ufficiali giudiziari e dei coadiutori (Cpug). In questo articolo, esamineremo gli impatti di queste modifiche e forniremo soluzioni possibili per mitigare gli effetti negativi.

Il Colpo alle Pensioni Anticipate

Il governo ha recentemente approvato una legge che ha eliminato efficacemente la possibilità della pensione anticipata per numerosi lavoratori pubblici. Questo colpisce gli iscritti a diverse casse previdenziali, con conseguenze significative sulla prospettiva pensionistica di migliaia di lavoratori.

La Revisione delle Aliquote di Rendimento

La legge di bilancio più recente prevede una revisione delle aliquote di rendimento per il calcolo della pensione anticipata per coloro che hanno un’anzianità contributiva inferiore a 15 anni nel sistema retributivo. Questa revisione potrebbe portare a tagli fino al 20% sulla quota retributiva di pensione, come spiega Ezio Cigna, responsabile delle Politiche previdenziali della Cgil nazionale.

Impatti su Diverse Categorie di Lavoratori

Le nuove regole non riguardano solo le pensioni anticipate, ma influenzano anche la pensione dei cosiddetti “precoci”. Questa modifica, per molti, rende la scelta dell’anticipo difficilmente praticabile senza subire pesanti tagli.

Strade Possibili per Evitare le Modifiche

Per evitare la modifica delle aliquote di rendimento, l’unica strada possibile è il pensionamento di vecchiaia, attualmente con almeno 67 anni di età. Tuttavia, questo potrebbe essere un sacrificio troppo gravoso per molti lavoratori, in particolare per coloro con contribuzione previdenziale a cavallo della maggiore età.

Soluzioni Parziali per il Comparto Sanitario

Sebbene il governo abbia cercato di intervenire in modo parziale per i lavoratori pubblici del comparto sanitario, le soluzioni proposte non risolvono completamente la questione. Solo per alcuni iscritti alle casse previdenziali sanitarie il taglio viene parzialmente ridotto, ma con requisiti che possono risultare difficili da soddisfare.

Simulazioni degli Impatti Economici

Le simulazioni dell’Ufficio politiche previdenziali della Cgil mostrano chiaramente come la riduzione della quota di pensione retributiva cresca per coloro con meno contribuzione al 31 dicembre 1995. Le proiezioni evidenziano tagli significativi che potrebbero incidere pesantemente sulle pensioni future.

Le Conseguenze per gli “Esodati”

Un aspetto spesso trascurato riguarda le ripercussioni sugli “esodati”, ossia i lavoratori già cessati dal lavoro. Questi individui, in particolare quelli che accederanno alla pensione anticipata dal 2024 in avanti, rischiano di subire tagli significativi, senza alcuna possibilità di evitare l’impatto finanziario.

Il governo Meloni ha introdotto modifiche significative alle pensioni anticipate pubbliche, creando forti preoccupazioni tra i lavoratori e i pensionati. Le nuove regole potrebbero comportare tagli notevoli sulla quota retributiva di pensione, con impatti economici a lungo termine. È essenziale che i lavoratori comprendano appieno le nuove disposizioni e valutino strategie per affrontare queste sfide in modo efficace.

La nostra iniziativa legale

Per la prima volta, non era mai accaduto neanche con la Legge Monti-Fornero, si interviene sulle posizioni contributive maturate, con un provvedimento a forte rischio di incostituzionalità.

Per questo la Funzione Pubblica Cgil Nazionale sta valutando iniziative legali. Se sei interessato compila i tuoi dati personali.

Aderisci all'iniziativa legale della FP CGIL

Quote relative ai tagli annuali


Sicurezza sul Lavoro: Incidente a Raibano di Riccione e le Implicazioni nel Settore dell'Incenerimento

L’incidente verificatosi di recente presso l’inceneritore di Hera Ambiente a Raibano di Riccione ha sollevato nuovamente la questione della sicurezza sul lavoro in un settore che purtroppo registra annualmente numerosi infortuni, talvolta con esiti fatali. In questo articolo, esploreremo l’incidente, i rischi connessi e l’importanza di adottare misure preventive per garantire la sicurezza dei lavoratori.

Cosa è successo

L’esplosione avvenuta nell’impianto di Hera a Raibano ha causato ferite a tre lavoratori, il cui stato di salute è ancora da confermare. Fortunatamente, le conseguenze non sono state più gravi, ma questo evento sottolinea l’urgente necessità di rafforzare le misure di sicurezza in questo settore delicato.

Come FP CGIL insieme alle altre sigle sindacali, esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori coinvolti e alle loro famiglie, attendendo l’indagine delle autorità competenti per stabilire le cause e le eventuali responsabilità. Al contempo, ribadiamo l’importanza cruciale del rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.

L’esplosione richiede un’approfondita analisi per comprendere le cause sottostanti e implementare contromisure efficaci. Inoltre, è essenziale focalizzarsi su accordi sindacali che influenzino positivamente l’organizzazione del lavoro e garantiscano una rigorosa supervisione delle filiere contrattuali e degli appalti, considerando la complessità dei processi produttivi in questo settore.

Misure Preventive

Per prevenire futuri incidenti, occorre una maggiore attenzione alla salute e alla sicurezza. Gli accordi sindacali possono giocare un ruolo fondamentale nell’implementare controlli più stringenti, garantendo la manutenzione adeguata dei dispositivi di sicurezza. Inoltre, è necessario concentrarsi sulla formazione continua dei lavoratori e sulla sensibilizzazione verso le pratiche sicure.

Richiesta di Incontro con Hera Ambiente

In considerazione dell’accaduto, stiamo sollecitando un incontro con Hera Ambiente per discutere specificamente della questione. La consapevolezza del fatto che Hera gestisce altri 4 termovalorizzatori nella Regione Emilia Romagna rende ancora più urgente un approccio proattivo per evitare incidenti simili in futuro.

L’incidente a Raibano di Riccione richiama l’attenzione sull’importanza di promuovere una cultura della sicurezza sul lavoro nel settore dell’incenerimento. Solo attraverso una collaborazione stretta tra le parti interessate, un rispetto rigoroso delle normative e un costante impegno per migliorare le procedure, si potrà garantire un ambiente lavorativo sicuro e privo di rischi. La sicurezza dei lavoratori deve rimanere al centro delle priorità, e insieme possiamo lavorare per prevenire futuri incidenti.


sciopero generale 16 dicembre in emilia-romagna

Pagamento anticipo rinnovo contrattuale - Il nostro intervento per garantire equità

Grazie al lavoro sindacale a partire dalla busta paga di Gennaio 2024, i dipendenti con contratto a tempo determinato e indeterminato presso Aziende Sanitarie, la Regione Emilia-Romagna, Agenzie Regionali e gli Enti Locali (non beneficiari dell’anticipo a Dicembre 2023) percepiranno mensilmente (e non in unica soluzione) l’indennità di vacanza contrattuale rivalutata.
Questa indennità sarà rivalutata di 6,7 volte rispetto al valore mensile riconosciuto nel 2023. Tale modifica mira a garantire una compensazione più equa e a evitare penalizzazioni fiscali o contributive per i lavoratori interessati.
Il nostro impegno costante ha contribuito a questo risultato, riflettendo l’attenzione verso le esigenze dei lavoratori. Abbiamo così evitato penalizzazione e ingiustizie per i lavoratori e lavoratrici della sanità e delle funzioni locali.


Dopo il danno la beffa - Un cumulo di ingiustizie contenuto nel maxiemendamento

DOPO IL DANNO LA BEFFA UN CUMULO DI INGIUSTIZIE

QUELLO CONTENUTO NEL MAXIEMENDAMENTO DEL GOVERNO IN TEMA DI PENSIONI DI DIPENDENTI PUBBLICI.

Per questo continuiamo a chiedere l’abrogazione dell’articolo 33 della Legge di Bilancio 2024, una Legge sbagliata contro la quale abbiamo scioperato il 17 novembre e contro la quale continueremo la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

COSA PRODURRÀ IL MAXIEMENDAMENTO:

La conferma del taglio alle pensioni anticipate dei dipendenti pubblici, sanità, enti locali e ufficiali giudiziari, tutti. I dipendenti del SSN e gli infermieri dipendenti degli Enti Locali – solo se iscritti alla cessazione nella gestione Cpdel e CPS- per evitare il pesantissimo taglio, saranno costretti a lavorare tre anni di più. L’allungamento delle finestre pensionistiche di uscita, l’introduzione di discriminazioni tra iscritti alle diverse Casse interessate, un pericoloso principio a forte rischio di incostituzionalità.
La possibilità, solo per i medici e gli infermieri, di fare domanda di trattenimento in servizio fino a 70 anni di età rappresenta, poi, l’ennesima sconfitta di una politica incapace di investire sul Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universale e sulla programmazione dei fabbisogni delle professioni sanitarie, valorizzandole economicamente e professionalmente, per garantire davvero i Livelli Essenziali di Assistenza.

Il governo, in sostanza, fa pagare i costi del suo maxiemendamento agli stessi professionisti sanitari: da un lato trattenendoli in servizio e dall’altro attuando il programmato taglio del Fondo Sanitario Nazionale, a partire dal 2033 e per un decennio, pari a oltre 3 miliardi di euro. Altro che valorizzazione del lavoro pubblico e dei servizi pubblici.


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