Terzo Settore Socio-Sanitario Assistenziale: il 31 ottobre è sciopero per i circa 10.800 dipendenti con CCNL Anaste
Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs: “Il rinnovo siglato mortifica i lavoratori. Servono dignità e giusta retribuzione per oltre 10mila addetti”.
Incroceranno le braccia venerdì 31 ottobre 2025 le lavoratrici e i lavoratori a cui viene applicato il CCNL Anaste. Alla base della mobilitazione, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat Cisl, Uil Fpl e Uiltucs, l’esito negativo del tentativo obbligatorio di raffreddamento e conciliazione e la firma di un nuovo contratto peggiorativo tra Anaste e alcune sigle sindacali autonome, non rappresentative del settore.
La mobilitazione è la risposta alla chiusura di Anaste, che ha scelto di sottoscrivere un rinnovo contrattuale al ribasso, ignorando le richieste delle organizzazioni sindacali confederali e penalizzando i circa 10.800 professionisti del terzo settore socio-sanitario assistenziale, in gran parte donne e operatori impegnati quotidianamente nell’assistenza a persone fragili e non autosufficienti.
“Le motivazioni dello sciopero risiedono nella palese indisponibilità di Anaste nella ricerca di soluzioni volte a garantire ai lavoratori pari diritti, tutele, dignità già riconosciute ad altre lavoratrici e lavoratori del settore alle dipendenze di datori di lavoro che applicano altri CCNL”.
Secondo i sindacati, l’accordo firmato da Anaste “non solo non garantisce alcun miglioramento salariale in linea con l’aumento del costo della vita, ma prevede parti normative peggiorative rispetto ad altri Ccnl del settore come nel caso del comporto di malattia, che mette a rischio la tutela della salute dei lavoratori.”
“È evidente la volontà di Anaste – prosegue la nota unitaria – di sottoscrivere accordi con aumenti contrattuali irrisori, disconoscendo la dignità di coloro che quotidianamente con dedizione e responsabilità si prendono cura delle persone, soprattutto quelle più fragili, sacrificando la qualità dei servizi erogati.”
Il contrasto è ancora più evidente se raffrontato con i rinnovi sottoscritti nello stesso comparto – Uneba, Cooperative Sociali, Valdesi, Anffas, Agidae – che hanno previsto aumenti retributivi tra il 10,4% e il 12,6% e significativi miglioramenti normativi su malattia, genitorialità, welfare, quattordicesima mensilità e contrasto alle molestie e alla violenza di genere.
Nei prossimi giorni le organizzazioni sindacali attiveranno una campagna di sensibilizzazione e informazione capillare, con assemblee nei luoghi di lavoro, iniziative pubbliche sui territori e il coinvolgimento delle istituzioni locali, delle famiglie e dell’opinione pubblica.
Prorogata al 31 marzo 2026 l’iscrizione agli albi degli educatori e pedagogisti
È stata approvata in via definitiva dal Senato, all’interno del Decreto Giustizia, la proroga al 31 marzo 2026 per l’iscrizione agli albi professionali degli educatori e dei pedagogisti.
Una notizia importante per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore educativo e socio-pedagogico, che conferma la necessità di dare continuità e stabilità a un comparto fondamentale dei servizi pubblici.
La proroga riguarda gli educatori professionali socio-pedagogici, i pedagogisti e gli educatori dei servizi educativi per l’infanzia, consentendo di proseguire l’attività professionale in attesa della definitiva formazione degli albi.
Cosa significa per le educatrici e gli educatori
Fino alla prima formazione degli albi sarà possibile continuare a esercitare la professione anche senza aver ancora presentato domanda di iscrizione.
La FP CGIL Emilia-Romagna sottolinea come questo passaggio sia fondamentale per tutelare la continuità lavorativa e la qualità dei servizi educativi, evitando incertezze e interruzioni.
Per chi lavora nei servizi per l’infanzia con titoli previsti dal Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 65, è consigliata comunque l’iscrizione secondo le disposizioni transitorie indicate nell’articolo 11 della Legge 18 aprile 2024, n. 55.
L’impegno della FP CGIL
La FP CGIL Emilia-Romagna continua a seguire con attenzione ogni passaggio normativo per garantire il pieno riconoscimento professionale delle educatrici e degli educatori, a partire dal diritto alla formazione, alla stabilità contrattuale e alla valorizzazione del lavoro pubblico.
L’obiettivo è chiaro: rafforzare la dignità e i diritti di chi ogni giorno costruisce il futuro educativo del Paese.
Su rinnovo Anaste ennesimo tradimento a danno dei lavoratori
Apprendiamo del rinnovo contrattuale sottoscritto tra l’associazione datoriale Anaste e alcune sigle sindacali autonome. Si tratta di un rinnovo, se così vogliamo definirlo, che ancora una volta rappresenta un vero e proprio tradimento nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore”. Si legge in una nota di Fp Cgil, Cisl Fp, Fisascat, UilFpl e Uiltucs.
“Il trattamento economico previsto dal contratto risulta nettamente inferiore rispetto a quanto stabilito in altri recenti contratti firmati (Anffas, Agidae, Valdesi, Cooperative Sociali, Uneba)”. E proseguono: “Questo rinnovo non solo non garantisce alcun aumento salariale adeguato al costo della vita, ma si configura come un arretramento inaccettabile. Particolarmente grave è inoltre la previsione del comporto di malattia a sei mesi in tre anni, una soglia irragionevole e inaccettabile. Prevedere la possibilità di licenziamento dopo sei mesi di assenza in tre anni significa negare la tutela della salute per i lavoratori e le lavoratrici del settore. Ricordiamo che gli altri contratti collettivi nazionali prevedono comporti ben più tutelanti, fino a 12-18 mesi nel triennio”.
“Per queste ragioni, annunciamo sin da ora che nei primi giorni di settembre si terrà un attivo nazionale delle delegate e dei delegati nel quale si predisporranno tutte le azioni necessarie, incluso lo sciopero nazionale, per respingere con forza questo contratto peggiorativo e rivendicare diritti, dignità e giusta retribuzione per i dipendenti a cui viene applicato il contratto Anaste”, concludono.
Accordo FP CGIL – UIL FPL con Coop Cidas sul Premio di Risultato 2023: vittoria per tutti i lavoratori
Nessun escluso, premio pieno e rivalutato: tuteliamo chi lavora, senza sconti né imposizioni
Un risultato importante per le lavoratrici e i lavoratori della cooperazione sociale a Piacenza: FP CGIL e UIL FPL hanno siglato un accordo con Coop Cidas che garantisce il pagamento integrale del Premio Territoriale di Risultato (PTR) 2023, con una maggiorazione del 3,5% per interessi e rivalutazione Istat.
Dopo mesi di trattative e dopo che altri avevano firmato accordi al ribasso, imponendo limiti e buoni spesa non negoziati, arriva finalmente una vera intesa che riconosce il valore del lavoro.
Cosa prevede l’accordo
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Pagamento completo del premio PTR 2023 a tutti i lavoratori e lavoratrici, senza esclusioni;
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Maggiorazione del 3,5% per il ritardo e per l’adeguamento all’indice ISTAT;
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Libertà di scelta tra erogazione in busta paga (comprensiva di contributi previdenziali e assistenziali) o in buoni spesa rivalutati, da usare in esercizi convenzionati;
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Inclusione anche di chi aveva aderito all’accordo CISL, senza penalizzazioni.
Una firma per la dignità del lavoro
“Abbiamo tenuto la barra dritta – dichiarano Antonio De Leo (FP CGIL) e Agostino Zanotti (UIL FPL) – mentre altri firmavano intese che garantivano solo il 50% del premio e solo in buoni spesa imposti. Il nostro accordo è serio, trasparente e rispettoso degli impegni assunti”.
Questa intesa si inserisce nel solco tracciato dall’Integrativo Provinciale Piacenza Coop Sociali 2022, che FP CGIL continua a difendere come strumento di equità, coesione e giustizia per chi lavora.
Una controparte responsabile
Il confronto con Coop Cidas, supportata da Legacoop, ha mostrato che si può trovare un’intesa vera e responsabile, che non divide i lavoratori ma li tutela tutti. Il premio sarà corrisposto nella prossima busta paga, oppure tramite buoni rivalutati a scelta del lavoratore. Nessuna imposizione, solo trasparenza e rispetto.
FP CGIL: “Noi non facciamo favoritismi, facciamo sindacato”
“Questo risultato è per tutti. Anche chi aveva, forse con troppa fretta, accettato condizioni peggiori, oggi potrà beneficiare del miglior accordo possibile. È così che intendiamo fare sindacato: con determinazione, dignità e responsabilità”.
Ccnl Anaste: proclamato lo stato di agitazione nazionale
La FP CGIL, insieme alle categorie confederali CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL e UILTUCS, ha proclamato lo stato di agitazione nazionale per tutte le lavoratrici e i lavoratori impiegati nelle strutture aderenti ad ANASTE o che applicano il relativo contratto collettivo nazionale (CCNL).
Una decisione inevitabile, presa a seguito dell’incontro del 10 giugno in cui ANASTE ha avanzato una proposta di rinnovo contrattuale inaccettabile, che non risponde minimamente ai bisogni e alla dignità delle oltre 10.800 persone coinvolte.
Una proposta irriguardosa verso chi lavora nella cura
L’offerta di ANASTE si è limitata a:
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55 euro di incremento sul tabellare per il livello 4 full-time;
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5 euro per la sanità integrativa;
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un’una tantum di 200 euro in welfare aziendale;
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pagamento solo al 75% del terzo e quarto evento di malattia.
Per la FP CGIL questa non è una proposta, è un affronto. Non solo questi numeri sono irrisori, ma testimoniano la totale mancanza di riconoscimento per il lavoro quotidiano e delicatissimo svolto da chi opera con persone fragili e non autosufficienti. Parliamo di lavoratrici e lavoratori che, spesso in condizioni difficili e con carichi gravosi, garantiscono assistenza e umanità nelle strutture per anziani e disabili.
Il confronto con gli altri contratti è impietoso
Mentre altri contratti nazionali del comparto sociosanitario – come quelli UNEBA, Cooperative Sociali, Valdesi, Anffas e Agidae – hanno già previsto aumenti tabellari tra il 10,4% e il 12,6%, oltre a importanti miglioramenti normativi, ANASTE resta ferma su posizioni arretrate e irrispettose.
È altrettanto grave il rifiuto della controparte di affrontare il nodo del trattamento di malattia, per il quale la FP CGIL rivendica da tempo il 100% della retribuzione, senza ottenere aperture.
Rischio esodo e peggioramento dei servizi
La posizione di ANASTE sta determinando un grave stallo negoziale e una crescente preoccupazione per la tenuta del settore. Se non si interverrà con un rinnovo equo e rispettoso, il rischio concreto è quello di un ulteriore esodo di personale, già oggi messo a dura prova. Tutto ciò a scapito della qualità dell’assistenza a utenti fragili, che meritano servizi stabili e professionali.
FP CGIL: mobilitazione per la dignità
A fronte di questo scenario, la FP CGIL ha formalizzato – insieme alle altre sigle – la richiesta di attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalla Legge 146/90, primo passo verso una mobilitazione più ampia.
Chiediamo con forza un contratto dignitoso, che tuteli il lavoro di chi ogni giorno si prende cura degli altri. La nostra mobilitazione continuerà finché non verranno riconosciuti i diritti, il valore e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
Crediti Unimore insufficienti per accedere ai servizi educativi per l'infanzia. Istituzioni e datori di lavoro facciano la loro parte!
Nei giorni scorsi molti lavoratrici e lavoratori ci hanno informato di come recentemente il Dipartimento di Educazione e Scienze Umane dell’Università di Modena e Reggio Emilia abbia inviato agli ex studenti di Scienze dell’Educazione una mail per avvisarli che il loro corso di Laurea L-19 non sarebbe stato più sufficiente per essere assunti come educatori dei servizi educativi per l’infanzia sia nel settore privato che in quello pubblico.
Sempre nella mail sopra indicata l’Università, per ovviare a questa criticità ha proposto alle/agli ex studenti di immatricolarsi in sovrannumero per poter ottenere i 55 CFU in più rispetto a quelli previsti dal corso di laurea conseguito a suo tempo.
A chi chiedeva ulteriori informazioni, il Dipartimento ha inviato un’ulteriore comunicazione nella quale veniva spiegato che, nonostante il parere tecnico del Ministero rispetto ai requisiti richiesti dalla normativa, quest’ultimo non sarebbe stato ritenuto sufficiente per poter essere ammessi ad alcuni concorsi pubblici.
Tale posizione è francamente inaccettabile.
Il D.Lgs. 65/2017 contiene un’incongruenza nota da oramai 8 anni. In merito nel 2018 è intervenuto il Miur, con una nota interpretativa.
Come detto la posizione di Unimore è inaccettabile, a maggior ragione su una situazione nota da molti anni.
La FP CGIL è già intervenuta a tutela delle persone coinvolte, chiedendo anche a Regione e Comuni di intervenire a propria volta per evitare che questa incresciosa situazione venga scaricata esclusivamente sulle/sugli ex studenti/studentesse, che non hanno nessuna responsabilità se non quella, paradossalmente, di essersi laureati in UniMoRe e non in un’altra università.
Continueremo a monitorare la situazione, facendo tutto il possibile fino al raggiungimento di una soluzione positiva.
Proges, incrementata a tremila euro la quota sociale
Ruggero Maria Manzotti e Vittoria Ubaldi di FP CGIL Parma: “Duecento voti contrari e un preciso segnale da parte di lavoratrici e lavoratori”
Come FP CGIL continueremo a lavorare per migliorare le condizioni di lavoro e di salario in ogni servizio, dando voce a tutte quelle lavoratrici e lavoratori della cooperazione sociale che con il loro lavoro e con la loro passione quotidianamente sorreggono i servizi sanitari, socio sanitari ed educativi.
Indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia della cooperazione sociale in Emilia-Romagna
Elezioni Previdenza Cooperativa 10-13 marzo 2025: Come e Quando Votare
Dal 10 al 13 marzo 2025 si terranno le elezioni per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Previdenza Cooperativa. I lavoratori avranno l’opportunità di scegliere i 45 delegati che rappresenteranno i loro interessi nel fondo pensione.
Quando si vota?
Le votazioni saranno aperte dalle ore 09:00 del 10 marzo 2025 fino alle ore 09:00 del 13 marzo 2025. È fondamentale rispettare questa finestra temporale per esprimere il proprio voto.
Come si vota?
Il voto sarà completamente elettronico e potrà essere espresso accedendo al sito ufficiale www.previdenzacooperativa.it. Segui questi passaggi per votare:
- Collegati al sito e accedi alla sezione LAVORATORI.
- Entra nell’AREA RISERVATA utilizzando lo SPID oppure il tuo Codice Fiscale e la Password.
- Accedi al seggio elettorale elettronico cliccando su “VOTA PER IL RINNOVO DELL’ASSEMBLEA DEI DELEGATI”.
- Seleziona una delle seguenti opzioni di voto:
- Approvo la lista elettorale
- Non approvo la lista elettorale
- Scheda bianca
- Conferma il voto: riceverai un messaggio con la data e l’ora di registrazione del tuo voto, visibile anche nella tua area personale.
L’accesso al seggio elettronico sarà disabilitato alle ore 09:00 del 13 marzo 2025.
Perché è importante votare?
Partecipare a queste elezioni significa contribuire attivamente alla rappresentanza dei lavoratori all’interno del Fondo Previdenza Cooperativa. La lista unitaria sostenuta da CGIL, CISL e UIL mira a garantire un futuro previdenziale equo e trasparente per tutti i lavoratori iscritti al fondo.
Hai bisogno di assistenza?
Per qualsiasi dubbio o difficoltà nell’accesso alla piattaforma di voto, puoi contattare il Contact Center al numero 0422-1745957, attivo dal lunedì al giovedì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 17:00, mentre il venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 15:00.
Non perdere l’occasione di far sentire la tua voce! Vota dal 10 al 13 marzo 2025 per il rinnovo dell’Assemblea dei Delegati del Fondo Previdenza Cooperativa.
Presentazione dell’Indagine sulle Condizioni di Lavoro nei Servizi Educativi e nelle Scuole per l’Infanzia della Cooperazione Sociale
Il 12 marzo 2025 alle ore 9.30, presso il Salone Di Vittorio – CGIL Bologna (Via Marconi 67/2), si terrà la presentazione dell’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi e nelle scuole per l’infanzia della cooperazione sociale. L’evento rappresenta un momento di confronto tra istituzioni, sindacati e rappresentanti del settore per analizzare criticità e prospettive del lavoro nell’ambito educativo.
Programma dell’evento
L’incontro sarà introdotto da Fabio De Santis, della segreteria FP CGIL Emilia-Romagna. A seguire, la presentazione dell’indagine sarà a cura di Gianluca De Angelis, di IRES Emilia-Romagna.
Tavola rotonda con esperti del settore
Dopo la presentazione, si aprirà una tavola rotonda con la partecipazione di esperti e rappresentanti del settore educativo e della cooperazione sociale:
- Marco Bonaccini, Segretario Generale FP CGIL Emilia-Romagna
- Marinella Melandri, Segreteria CGIL Emilia-Romagna
- Marwa Mahmoud, Coordinatrice ANCI Emilia-Romagna servizi 0-6 anni e Assessora Politiche Educative del Comune di Reggio Emilia
- Isabella Conti, Assessora al Welfare, Terzo Settore, Politiche per l’Infanzia e Scuola
- Alberto Alberani, in rappresentanza di Legacoop Confcooperative AGCI Emilia-Romagna
A moderare l’evento sarà Beppe Persichella, giornalista del Corriere di Bologna.
Perché partecipare?
L’indagine sulle condizioni di lavoro nei servizi educativi fornisce dati e analisi fondamentali per comprendere lo stato del settore e individuare azioni concrete per migliorare la qualità dell’occupazione e dei servizi offerti. L’incontro è un’occasione unica per ascoltare esperti, istituzioni e rappresentanti delle cooperative sociali in un dialogo costruttivo e propositivo.










