Il 20 novembre 2025 si è riunito il tavolo tecnico di trattativa per il rinnovo del CCNL ARIS RSA. Si tratta di un passaggio importante in un negoziato che riguarda migliaia di lavoratrici e lavoratori delle Residenze sanitarie assistenziali in tutta Italia, impegnati ogni giorno nell’assistenza alle persone non autosufficienti e fragili.

Al tavolo sono presenti FP CGIL, CISL FP e UIL FPL insieme ad ARIS, l’Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari, che rappresenta strutture sanitarie e socio-sanitarie private accreditate sul territorio nazionale.

Per la FP CGIL Emilia-Romagna questa trattativa è decisiva: dopo oltre tredici anni di blocco contrattuale nelle RSA ARIS, l’obiettivo è arrivare a un vero contratto di settore che riconosca il valore del lavoro svolto e ponga fine al dumping contrattuale che colpisce il personale sociosanitario.

Cosa è successo al tavolo del 20 novembre

Nel confronto del 20 novembre il lavoro si è concentrato sulla prima parte del contratto, quella di natura giuridico-normativa. Le parti hanno registrato posizioni non distanti su alcuni articoli, tanto da avviare la stesura formale dei testi da sottoporre al prossimo appuntamento in plenaria, fissato per l’11 dicembre 2025.

È un avanzamento significativo perché arriva dopo gli incontri del 29 ottobre e delle scorse settimane, nei quali FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno ribadito con forza alcuni punti fermi:

  • necessità di un contratto unico di settore che superi definitivamente la giungla di contratti pirata e il ricorso a CCNL non rappresentativi;

  • stop al dumping contrattuale tra strutture che svolgono le stesse attività ma applicano trattamenti economici e normativi differenti;

  • valorizzazione delle professionalità sociosanitarie e di cura, con inquadramenti adeguati, tutele su orari, turni e conciliazione vita-lavoro.

È un avanzamento significativo perché arriva dopo gli incontri del 29 ottobre e delle scorse settimane, nei quali FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno ribadito con forza alcuni punti fermi:

  • necessità di un contratto unico di settore che superi definitivamente la giungla di contratti pirata e il ricorso a CCNL non rappresentativi;

  • stop al dumping contrattuale tra strutture che svolgono le stesse attività ma applicano trattamenti economici e normativi differenti;

  • valorizzazione delle professionalità sociosanitarie e di cura, con inquadramenti adeguati, tutele su orari, turni e conciliazione vita-lavoro.


ARIS RSA: un contratto fermo da oltre 13 anni

Il contratto ARIS RSA è scaduto da più di tredici anni: significa che le lavoratrici e i lavoratori delle RSA a marchio ARIS non hanno avuto un vero rinnovo contrattuale mentre il costo della vita cresceva, le responsabilità aumentavano e la domanda di assistenza diventava sempre più complessa.

Nel frattempo, nel settore sono stati sottoscritti accordi “ponte” e contratti non pienamente rappresentativi, che hanno contribuito a creare una situazione di forte disomogeneità: a parità di lavoro, trattamenti economici e diritti più bassi. Anche per questo FP CGIL, insieme a CISL FP e UIL FPL, chiede da tempo:

  • il pieno coinvolgimento di tutte le controparti datoriali (a partire da AIOP) nel percorso verso un contratto unico per RSA e centri di riabilitazione;

  • il riconoscimento del CCNL più rappresentativo come riferimento obbligatorio per le strutture accreditate;

  • un adeguato finanziamento pubblico che consenta di sostenere gli aumenti salariali senza scaricare i costi sulle lavoratrici, sui lavoratori e sulle famiglie.


Il ruolo della mobilitazione e delle iniziative sindacali

Se oggi la trattativa è aperta e il tavolo tecnico procede, è grazie a una mobilitazione lunga e determinata. Negli ultimi mesi, la sanità privata e le RSA hanno conosciuto scioperi e iniziative di lotta senza precedenti, con presidi in tutta Italia per chiedere il rinnovo dei contratti fermi da 6 e 13 anni e il riconoscimento del ruolo strategico di questi servizi nel sistema socio-sanitario.

La FP CGIL Emilia-Romagna, insieme alle strutture territoriali e aziendali, è stata protagonista di queste mobilitazioni, portando al centro le condizioni di lavoro nelle RSA del territorio: turni gravosi, carichi di lavoro in crescita, difficoltà nel garantire una qualità dell’assistenza all’altezza dei bisogni delle persone ospiti.

Per questo, ogni avanzamento al tavolo nazionale deve tradursi in risultati concreti nelle strutture della nostra regione: aumenti in busta paga, più diritti, più tutele su salute e sicurezza, contrasto alla precarietà e alle esternalizzazioni peggiorative.


Verso la plenaria dell’11 dicembre: cosa chiediamo

In vista della seduta plenaria di contrattazione dell’11 dicembre 2025, la FP CGIL Emilia-Romagna considera prioritari alcuni punti:

  1. Testi normativi chiari e avanzati

  2. Aumenti salariali adeguati all’inflazione reale

  3. Contrasto al dumping e contratto unico di settore

  4. Valorizzazione delle professionalità


L’impegno della FP CGIL Emilia-Romagna

Come FP CGIL Emilia-Romagna continueremo a seguire con attenzione ogni passo della trattativa ARIS RSA, portando la voce delle lavoratrici e dei lavoratori delle RSA del nostro territorio dentro il confronto nazionale.

L’appuntamento dell’11 dicembre sarà un banco di prova importante: ci aspettiamo che il lavoro svolto al tavolo tecnico si traduca in un testo contrattuale che vada oltre le mere correzioni formali e apra la strada a:

  • un rinnovo con aumenti salariali veri;

  • più diritti e tutele per chi lavora;

  • il superamento del dumping contrattuale;

  • il riconoscimento pieno del ruolo delle RSA nel sistema socio-sanitario regionale e nazionale.

La trattativa prosegue e non faremo mancare il nostro sostegno alle iniziative di mobilitazione che si renderanno necessarie per arrivare a un contratto giusto, dignitoso e all’altezza del lavoro svolto nelle RSA ARIS.

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