La posizione della FP CGIL: servono aumenti strutturali, non operazioni contabili
Dopo mesi di trattative inconcludenti, come FP CGIL vogliamo dirlo con chiarezza: non firmeremo un contratto al ribasso. Il rinnovo del CCNL delle Funzioni Locali 2022-2024 non può e non deve ridursi a una mera operazione contabile, che scarica sulle spalle dei lavoratori l’assenza di volontà politica e la mancanza di risorse adeguate.
Il recente decreto sulla Pubblica Amministrazione, convertito in legge il 7 maggio, non garantisce alcun aumento certo per tutti. Si limita a introdurre la possibilità – non l’obbligo – di superare il tetto al salario accessorio. Un’opportunità, peraltro, riservata a pochi enti virtuosi, molti dei quali saranno comunque costretti a scegliere tra nuove assunzioni e l’aumento del salario per il personale in servizio.
Questa impostazione è inaccettabile: crea disparità tra territori e genera un sistema in cui i diritti economici dei lavoratori dipendono dal bilancio del singolo ente.
Vogliamo equità, non una lotteria retributiva
Come FP CGIL, chiediamo aumenti tabellari strutturali per tutte e tutti, indipendentemente dalla zona geografica o dall’amministrazione di appartenenza. Il contratto nazionale deve garantire pari dignità e trattamento economico a ogni lavoratore e lavoratrice delle funzioni locali.
Non accetteremo una “lotteria retributiva”, dove chi lavora in enti con più disponibilità economiche guadagna di più a parità di mansione. Chiediamo diritti certi, non fortune casuali.
I 25 euro netti proposti sono offensivi
Gli attuali 25 euro netti mensili proposti sono una provocazione e una mancanza di rispetto verso chi, ogni giorno, garantisce servizi essenziali in scuole, comuni, uffici tecnici e nei servizi sociali. Dopo oltre un anno di trattativa e con un’inflazione che ha ridotto drasticamente il potere d’acquisto, questa proposta è inaccettabile.
Ribadiamo le nostre richieste:
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Incremento dello stanziamento del 5,78%
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Fondi dedicati al riallineamento dell’indennità di comparto
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Sblocco totale dei tetti al salario accessorio
Senza risorse reali, nemmeno la parte normativa del contratto può essere applicata. Ogni proposta, anche tecnica, ha comunque un costo economico.
Se ci sono risorse per il prossimo contratto, si anticipino ora
Consideriamo ancora più grave che si tenti di giustificare lo stallo richiamando le risorse previste per il triennio contrattuale 2025-2027. Se queste risorse esistono, vanno anticipate ora, per garantire un contratto degno e subito esigibile.
Chiediamo inoltre di utilizzare le risorse già stanziate e non spese del CCNL 2019-2021, in modo da dare subito concretezza alla contrattazione.
Abbiamo dimostrato responsabilità, presenza e disponibilità a trovare un accordo. Ma senza un investimento concreto da parte del Governo, il contratto resterà fermo. E la responsabilità sarà tutta di chi continua a difendere un quadro finanziario insufficiente, che non rispetta il lavoro pubblico né le persone che lo svolgono ogni giorno.