La Cgil proclama per venerdì 12 dicembre 2025 uno sciopero generale di un’intera giornata di lavoro. Una scelta netta, motivata dall’urgenza di contrastare una Legge di Bilancio che, anziché sostenere salari, pensioni, welfare e investimenti produttivi, scarica ancora una volta i costi sulle lavoratrici, sui lavoratori e sui pensionati.

Una mobilitazione per difendere salari e pensioni

Negli ultimi tre anni salariati e pensionati hanno pagato 25 miliardi di tasse in più a causa del drenaggio fiscale, prodotto dalla mancata indicizzazione dell’Irpef. Significa perdite nette che vanno dai 700 euro per redditi da 20.000 euro fino ai 2.000 euro per redditi da 35.000 euro: un’ingiustizia fiscale che colpisce solo chi ha redditi fissi. Nessuna penalizzazione, invece, per flat tax, rendite e profitti.

Lo sciopero rivendica:

  • aumento dei salari attraverso il rinnovo dei contratti nazionali;

  • difesa del potere d’acquisto e risorse adeguate per il pubblico impiego;

  • rafforzamento della quattordicesima per pensionate e pensionati.

Un welfare allo stremo: sanità, istruzione, casa, sicurezza

Mentre milioni di persone rinunciano a curarsi e le famiglie sostengono oltre 43 miliardi di spesa sanitaria privata, la manovra prevede che il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale scenda sotto il 6% del PIL entro il 2028: il livello più basso degli ultimi decenni.

Le risorse mancano ovunque:

  • sanità pubblica e assistenza agli anziani;

  • scuola e diritto allo studio;

  • politiche per la casa;

  • trasporto pubblico;

  • salute e sicurezza sul lavoro, mentre i morti continuano ad aumentare.

Per le armi, però, i fondi si trovano immediatamente, anche ricorrendo al debito.

Pensioni: il Governo peggiora la Legge Fornero

La manovra aumenta ulteriormente l’età pensionabile, cancellando ogni residua forma di flessibilità in uscita, comprese opzione donna e le diverse quote. Un irrigidimento che colpirà il 99% delle lavoratrici e dei lavoratori. Meloni e Salvini, su questo fronte, riescono addirittura a fare peggio di Monti e Fornero.

Giovani senza futuro e Paese sempre più debole

L’Italia cresce allo “zero virgola”, la deindustrializzazione prosegue da tre anni e l’occupazione aumenta solo tra gli over 50. I giovani, invece, vivono lavori sempre più precari o scelgono di emigrare in massa per cercare dignità e futuro altrove.

Gli obiettivi dello sciopero

La mobilitazione mira a:

  • sostenere le vertenze aperte nelle categorie per i rinnovi contrattuali;

  • aprire una vertenza generale con il Governo, chiedendo una radicale correzione della Manovra di Bilancio.

Le proposte includono:

  • neutralizzazione del fiscal drag e restituzione delle somme perse;

  • rinnovo dei contratti, risorse per il pubblico impiego e detassazione reale degli incrementi;

  • quattordicesima rafforzata per pensionati e pensionate;

  • blocco dell’aumento automatico dell’età pensionabile;

  • pensione contributiva di garanzia per precari e discontinui;

  • vere politiche industriali e del terziario per governare la transizione ecologica e digitale;

  • più sicurezza sul lavoro e riforma del sistema degli appalti;

  • contrasto al lavoro povero, nero e sommerso;

  • potenziamento dei servizi pubblici: sanità, istruzione, non autosufficienza, assistenza territoriale, casa, trasporti;

  • piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni nel settore pubblico;

  • misure strutturali per ridurre i divari di genere;

  • una strategia reale per il rilancio del Mezzogiorno.

Le risorse ci sono: basta volerle prendere

Due condizioni rendono possibile finanziare queste scelte.

  1. Andare a prendere i soldi dove sono: profitti, extraprofitti, grandi ricchezze ed evasione fiscale. La proposta della Cgil, che include un contributo di solidarietà dell’1% più ricco della popolazione, garantirebbe 26 miliardi l’anno.

  2. Dire no alla corsa al riarmo: una scelta che rischia di trascinare l’Italia e l’Europa in un’economia di guerra, sottraendo fino a 1.000 miliardi entro il 2035.

Settori coinvolti e orari dello sciopero

  • Tutti i settori pubblici e privati, inclusi appalti e servizi strumentali, per l’intera giornata.

  • Trasporto ferroviario: dalle 00.01 alle 21.00 del 12 dicembre.

  • Vigili del Fuoco: 4 ore per il personale turnista (09.00–13.00), intera giornata per il personale giornaliero e amministrativo.

Sono esentati: igiene ambientale, personale del Ministero della Giustizia, personale ATAC S.p.A. e tutto il trasporto aereo.

Lo sciopero generale del 12 dicembre è quindi una risposta necessaria a una manovra che taglia diritti, impoverisce il Paese e investe sulle armi invece che sul lavoro, sui servizi pubblici, sulla dignità sociale.

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