La situazione nelle Aziende Sanitarie di Ferrara ha ormai superato il limite della sostenibilità: organici ridotti al minimo, turni massacranti, uso sistematico di prestazioni aggiuntive e negazione di diritti contrattuali. Con l’estate alle porte, l’assenza di rinforzi è drammatica: i reparti, gli uffici e i servizi sono in forte sofferenza.
Preoccupa in modo crescente il numero di dimissioni, non solo per pensionamento, ma soprattutto tra il personale neoassunto. Segno evidente di un disagio che non può più essere ignorato. Nei reparti, si lavora sotto organico stabile, con una situazione che rasenta la soglia di sicurezza e dignità lavorativa.
Ancora più grave è il fatto che, a fronte di una richiesta ufficiale di conoscere il piano di assunzioni, la Direzione abbia eluso completamente il tema durante l’ultima trattativa, senza fornire alcun documento o impegno concreto.
Non possiamo accettare che una malattia venga trattata come emergenza sistemica: le vere emergenze – pandemia, terremoti, eventi climatici estremi – sono altre. E in quei casi, le lavoratrici e i lavoratori si sono sempre fatti trovare pronti, con responsabilità e dedizione.
A peggiorare il quadro, la decisione della Direzione di non pubblicare il bando per la verticalizzazione del profilo di autista soccorritore, ignorando un chiaro parere favorevole dell’ARAN. Questo significa continuare a discriminare economicamente lavoratrici e lavoratori che, pur svolgendo le stesse mansioni, percepiscono trattamenti retributivi diversi.
Per queste ragioni, la FP CGIL di Ferrara proclama ufficialmente lo stato di agitazione. Non resteremo a guardare: metteremo in campo tutte le azioni sindacali necessarie.
Come prima iniziativa, nel mese di giugno organizzeremo dei presìdi in tutti gli ospedali delle Azienda Sanitarie Ferraresi:
– 5 giugno – Ospedale di Cona, ingresso 1
– 12 giugno – Ospedale di Cento, ingresso principale
– 19 giugno – Ospedale di Argenta, ingresso principale
– 26 giugno – Ospedale del Delta, ingresso principale
Tutti i presìdi si terranno dalle ore 10:00 alle 12:00.
Continueremo a batterci, in ogni sede, con determinazione e coerenza, seguendo quella che per noi non è solo una rivendicazione, ma un principio irrinunciabile:
Stesso lavoro, stesso salario, stessi diritti.
Per la difesa della sanità pubblica, e per il rispetto di chi ogni giorno la rende possibile.