CCNL Funzioni Locali: prosegue la trattativa all’ARAN, servono risorse aggiuntive
Si è svolto oggi, 9 settembre, un nuovo incontro con l’ARAN per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024. L’agenzia ha presentato un testo con alcune novità, tra cui:
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la valorizzazione del ruolo del vice segretario negli incarichi di EQ negli enti privi di dirigenza;
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il trattamento del personale convenzionato tra enti;
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l’incremento del fondo per lo straordinario negli enti senza dirigenza, a carico del fondo del salario accessorio;
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l’indennità di servizio esterno.
Le posizioni della FP CGIL
In apertura di trattativa, la FP CGIL ha ribadito la forte distanza tra le risorse oggi disponibili e la necessità di tutelare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori. Il sindacato ha chiesto l’istituzione di un fondo perequativo per allineare il trattamento economico dei dipendenti delle Funzioni Locali a quello degli altri comparti pubblici.
Le osservazioni principali avanzate dalla FP CGIL e dalla UIL FPL hanno riguardato:
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la richiesta di demandare alla contrattazione decentrata la scelta sull’inserimento del ruolo del vice segretario nei criteri di pesatura delle EQ;
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la denuncia del diverso trattamento economico tra personale part-time incaricato di EQ e personale impiegato nello scavalco in eccedenza;
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la netta contrarietà all’uso del fondo del salario accessorio per finanziare lo straordinario, in assenza di risorse aggiuntive;
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la contestazione all’abolizione del limite minimo di 1 euro per le indennità di servizio esterno, che rischia di svuotare l’istituto.
Le altre richieste del sindacato
La FP CGIL ha inoltre sottolineato:
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la necessità di una soluzione alla disparità di trattamento economico durante le ferie;
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la previsione dei titoli equipollenti alla laurea per l’accesso all’area dei funzionari, con particolare riferimento al personale educativo e scolastico;
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la contrarietà a previsioni che renderebbero più restrittivo il tetto al salario accessorio.
La richiesta di un piano straordinario di assunzioni
“La nostra priorità assoluta – dichiarano Fp Cgil e Uil Fpl – è tutelare la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori delle amministrazioni locali. Per questo servono risorse aggiuntive e perequative rispetto agli altri comparti pubblici. Accogliamo positivamente le parole del Ministro Zangrillo, ma ora è necessario passare ai fatti”.
Secondo i sindacati, un aumento che non tiene conto del tasso di inflazione comporta un reale impoverimento per le famiglie. Inoltre, la misura prevista dal decreto PA è giudicata insufficiente: rischia di lasciare fuori molte amministrazioni e, al tempo stesso, limita la possibilità di assumere nuovo personale. Da qui la richiesta di un piano straordinario di assunzioni per garantire servizi pubblici efficienti e di un anticipo delle risorse disponibili, comprese quelle del futuro CCNL 2025-2027.
Sanità Privata: Dopo 13 anni si apre tavolo per contratto Aris Rsa
Serve un impegno vero, concreto e responsabile da parte di tutte le controparti
“Nella mattinata di ieri si è aperto ufficialmente il tavolo di trattativa per il rinnovo del Ccnl Rsa, scaduto da oltre tredici anni. Un’apertura che rappresenta un passaggio importante e atteso ma non dimentichiamo che proprio Aris, insieme ad Aiop, aveva assunto l’impegno, attraverso gli accordi ponte del 24 gennaio e del 3 ottobre 2023, di superare definitivamente i contratti sottoscritti da organizzazioni non rappresentative, con l’obiettivo di arrivare ad un contratto unico di settore.
Quegli impegni, ad oggi, non sono ancora stati mantenuti”. Lo dichiarano in una nota congiunta Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl a margine dell’incontro di ieri a Roma presso la sede nazionale di Aris, Associazione Religiosa Istituti Socio-Sanitari.
“Siamo consapevoli che l’apertura del tavolo – precisano i sindacati – sia un primo passo utile ma non sufficiente. Restano ancora troppi nodi aperti. In primo luogo, il pieno coinvolgimento di Aiop nel rinnovo del Ccnl Rsa, per arrivare finalmente a un contratto unico di settore che ponga fine al dumping contrattuale. In secondo luogo, l’apertura immediata della trattativa per il rinnovo del Ccnl della Sanità Privata, anch’esso fermo alla tornata 2016-2018. Abbiamo posto con chiarezza queste richieste ad Aris, prendendo atto, con rammarico, dell’assenza ingiustificata di Aiop”.
“Non vogliamo condurre due negoziati separati ma, se AIOP non dovesse rispettare gli impegni presi e continuasse a sottrarsi alle proprie responsabilità ignorando le nostre istanze, proseguiremo nel percorso di mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori. Il prossimo incontro con Aris è fissato per il 30 settembre. Il nostro obiettivo è quello di migliorare il salario, i diritti e le tutele ed arrivare ad un contratto giusto e soddisfacente per le lavoratrici e i lavoratori del settore. Diciamo sin da subito, però, che non accetteremo tempi lunghi: questa trattativa deve concludersi nel più breve tempo possibile, nel rispetto della dignità di chi da anni attende un contratto.
Infine, ribadiamo ancora una volta che è urgente e non più procrastinabile avviare anche la trattativa per il rinnovo del Ccnl Aiop/Aris Ospedalità Sanità Privata fermo al triennio 2016-2018. C’è bisogno – concludono Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl – che anche le istituzioni facciano la loro parte per fermare il dumping contrattuale che avviene sulle spalle delle lavoratrici, dei lavoratori e dei finanziamenti pubblici. Abbiamo bisogno di regole certe che vengano applicate; c’è bisogno di responsabilità e di azioni concrete”.
Ccnl Funzioni locali, senza risorse aggiuntive impossibile rinnovo dignitoso
“Ribadiamo le nostre richieste per un adeguato e dignitoso rinnovo del Contratto 2022-24 delle Funzioni locali: aumentare lo stanziamento del 5,78%, fondi dedicati al riallineamento dell’indennità di comparto – risorse che devono essere previste dal governo –, sblocco totale dei tetti al salario accessorio, l’aggiunta alla contrattazione delle risorse stanziate e non spese del CCNL 2019-2021. Solo così sarà possibile garantire un contratto vero, degno e immediatamente esigibile”.
Sanità pubblica sotto pressione: stato di agitazione tra infermieri e OSS all’Ospedale di Baggiovara
Il malcontento e le difficoltà lavorative tra il personale sanitario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena si stanno rapidamente estendendo a più reparti dell’Ospedale di Baggiovara. Dopo la mobilitazione degli infermieri e operatori socio sanitari della Chirurgia, oggi anche il reparto di Medicina Riabilitativa ha formalmente aperto lo stato di agitazione.
Carenze di personale ai limiti della sostenibilità
Nel reparto di Medicina Riabilitativa si lavora stabilmente con organici ridotti ai livelli minimi previsti per i servizi in sciopero, pur garantendo le attività ordinarie. La situazione è talmente critica che le mansioni tra infermieri e OSS si confondono: a causa della mancanza cronica di personale assistenziale, gli infermieri vengono impiegati in attività alberghiere e di base per gran parte del turno, con inevitabili ricadute sull’assistenza clinica vera e propria.
Il sindacato Funzione Pubblica Cgil di Modena, che sta coordinando la vertenza, ha annunciato per domani, venerdì 13 luglio, un presidio con volantinaggio dalle 11 alle 15 davanti all’ospedale, per denunciare una condizione lavorativa insostenibile che mina anche la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Una vertenza che coinvolge ormai decine di lavoratori
Sono 28 i professionisti, tra infermieri e OSS della Medicina Riabilitativa, ad aver formalmente aderito allo stato di agitazione. Il nodo centrale resta la mancata sostituzione del personale uscente: pensionamenti, trasferimenti e dimissioni non vengono compensati da nuove assunzioni, determinando un effetto domino che porta i reparti al collasso operativo.
Tra stress, rinunce ai riposi e tensione con l’utenza
“Il clima di esasperazione è evidente e non si limita solo al personale – spiega Mohcine El Arrag, FP Cgil Modena – ma coinvolge anche l’utenza, costretta ad affrontare tempi d’attesa sempre più lunghi e servizi ridotti. Questa frustrazione si riversa spesso sul personale, che in alcuni casi è vittima anche di aggressioni verbali e fisiche”.
“Con l’estate alle porte – aggiunge Giuseppe Fornaro, FP Cgil – l’assenza di copertura turni comporta che molti lavoratori rinuncino a riposi e ferie per garantire le minime rotazioni. È una condizione che non può durare a lungo”.
Appello alle istituzioni sanitarie: ascoltare chi lavora ogni giorno per la salute pubblica
La Funzione Pubblica Cgil chiama in causa anche le istituzioni coinvolte nel recente convegno “Presente e futuro del sistema sanitario, sociale e di comunità modenese”, invitandole a non trascurare la voce dei lavoratori in prima linea. Se da un lato è fondamentale pensare strategie di lungo periodo per la sanità pubblica locale, dall’altro non si può ignorare il disagio quotidiano di chi è chiamato a garantire l’erogazione dei servizi fondamentali.
Una vertenza aperta che parla a tutta la sanità pubblica
L’agitazione a Baggiovara non è un caso isolato, ma simbolo di una crisi strutturale che attraversa molte strutture sanitarie pubbliche italiane. Mancanza di personale, organizzazione interna inefficace e disattenzione verso il benessere dei lavoratori stanno creando un contesto dove la qualità del servizio sanitario è sempre più a rischio.
La richiesta è chiara: interventi immediati per garantire condizioni di lavoro dignitose e un servizio sanitario all’altezza dei bisogni della popolazione.
Servizi ambientali: firmato accordo per adeguamento retributivo dal 1° luglio 2025
Il 1° luglio 2025 è stato sottoscritto dalle organizzazioni sindacali FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL e dalle associazioni datoriali del settore ambientale (Utilitalia, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, AGCI Servizi, Assoambiente) l’accordo che applica la clausola di adeguamento salariale prevista dal CCNL dei servizi ambientali del 18 maggio 2022.
L’intesa riguarda le lavoratrici e i lavoratori impiegati nelle aziende pubbliche, private e cooperative che applicano il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i servizi ambientali, operanti nei settori della raccolta, spazzamento, trattamento e smaltimento dei rifiuti, igiene urbana, gestione dei servizi ambientali e attività correlate.
Meccanismo di adeguamento
L’accordo recepisce il meccanismo contrattuale di verifica dell’inflazione consuntiva per il triennio 2022-2024, confrontando il dato IPCA definitivo pubblicato da ISTAT (3,94%) con quello stimato al momento del rinnovo (3,44%). Superata la soglia dello 0,5%, scatta l’adeguamento automatico delle retribuzioni.
Aumenti in vigore dal 1° luglio 2025
Dal 1° luglio 2025 viene consolidato un aumento retributivo di 15 euro medi mensili, applicato alla base parametrale tabellare. Le nuove maggiorazioni, riparametrate per livello, vanno da:
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19,24 euro per il livello 6A
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a 9,23 euro per il livello J
Le retribuzioni tabellari aggiornate sostituiscono integralmente quelle previste all’art. 27 del CCNL 2022.
Livello | Parametro | Adeguamento |
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Q | 230 | € 26,52 |
8 | 204,67 | € 23,60 |
7A | 184,41 | € 21,27 |
7B | 175,36 | € 20,22 |
6A | 166,84 | € 19,24 |
6B | 159,15 | € 18,35 |
5A | 151,29 | € 17,45 |
5B | 144,86 | € 16,71 |
4A | 138,57 | € 15,98 |
4B | 134,36 | € 15,49 |
3A | 130,07 | € 15,00 |
3B | 124 | € 14,30 |
2A | 123,51 | € 14,24 |
2B | 111,11 | € 12,81 |
1A | 100 | € 11,53 |
1B | 88,38 | € 10,19 |
J | 80 | € 9,23 |
Perché è un buon accordo – Il punto di vista della FP CGIL
Questo accordo rappresenta un risultato positivo per diverse ragioni:
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Difesa del potere d’acquisto: in un triennio segnato da forte inflazione, viene riconosciuto un adeguamento economico strutturale che tutela il reddito reale delle lavoratrici e dei lavoratori.
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Rispetto delle clausole contrattuali: viene data piena applicazione a un meccanismo di tutela salariale previsto dal contratto nazionale, a conferma del valore della contrattazione collettiva.
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Incremento stabile: l’aumento non è una tantum, ma consolidato sul tabellare, con effetti duraturi su tutti gli istituti contrattuali e previdenziali.
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Ampia platea coinvolta: l’intervento interessa oltre 90.000 lavoratrici e lavoratori, rafforzando l’universalità e la forza del CCNL.
L’intesa conferma la centralità del contratto nazionale come strumento di tutela salariale e contrattuale, e pone le basi per affrontare con maggior forza il prossimo rinnovo del CCNL.
Ccnl Anaste: proclamato lo stato di agitazione nazionale
La FP CGIL, insieme alle categorie confederali CISL FP, FISASCAT CISL, UIL FPL e UILTUCS, ha proclamato lo stato di agitazione nazionale per tutte le lavoratrici e i lavoratori impiegati nelle strutture aderenti ad ANASTE o che applicano il relativo contratto collettivo nazionale (CCNL).
Una decisione inevitabile, presa a seguito dell’incontro del 10 giugno in cui ANASTE ha avanzato una proposta di rinnovo contrattuale inaccettabile, che non risponde minimamente ai bisogni e alla dignità delle oltre 10.800 persone coinvolte.
Una proposta irriguardosa verso chi lavora nella cura
L’offerta di ANASTE si è limitata a:
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55 euro di incremento sul tabellare per il livello 4 full-time;
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5 euro per la sanità integrativa;
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un’una tantum di 200 euro in welfare aziendale;
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pagamento solo al 75% del terzo e quarto evento di malattia.
Per la FP CGIL questa non è una proposta, è un affronto. Non solo questi numeri sono irrisori, ma testimoniano la totale mancanza di riconoscimento per il lavoro quotidiano e delicatissimo svolto da chi opera con persone fragili e non autosufficienti. Parliamo di lavoratrici e lavoratori che, spesso in condizioni difficili e con carichi gravosi, garantiscono assistenza e umanità nelle strutture per anziani e disabili.
Il confronto con gli altri contratti è impietoso
Mentre altri contratti nazionali del comparto sociosanitario – come quelli UNEBA, Cooperative Sociali, Valdesi, Anffas e Agidae – hanno già previsto aumenti tabellari tra il 10,4% e il 12,6%, oltre a importanti miglioramenti normativi, ANASTE resta ferma su posizioni arretrate e irrispettose.
È altrettanto grave il rifiuto della controparte di affrontare il nodo del trattamento di malattia, per il quale la FP CGIL rivendica da tempo il 100% della retribuzione, senza ottenere aperture.
Rischio esodo e peggioramento dei servizi
La posizione di ANASTE sta determinando un grave stallo negoziale e una crescente preoccupazione per la tenuta del settore. Se non si interverrà con un rinnovo equo e rispettoso, il rischio concreto è quello di un ulteriore esodo di personale, già oggi messo a dura prova. Tutto ciò a scapito della qualità dell’assistenza a utenti fragili, che meritano servizi stabili e professionali.
FP CGIL: mobilitazione per la dignità
A fronte di questo scenario, la FP CGIL ha formalizzato – insieme alle altre sigle – la richiesta di attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalla Legge 146/90, primo passo verso una mobilitazione più ampia.
Chiediamo con forza un contratto dignitoso, che tuteli il lavoro di chi ogni giorno si prende cura degli altri. La nostra mobilitazione continuerà finché non verranno riconosciuti i diritti, il valore e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.
Giustizia, mobilitazione in tutta l’Emilia-Romagna per la stabilizzazione dei precari
Due giornate di presìdi e assemblee davanti ai tribunali: partecipazione ampia da Piacenza a Rimini
Il 30 giugno e il 1 luglio 2025 l’Emilia-Romagna si è mobilitata compatta per chiedere la stabilizzazione di tutte e tutti i lavoratori precari della giustizia. Davanti ai palazzi di giustizia delle principali città della regione si sono tenuti presìdi, assemblee e momenti di confronto promossi unitariamente da FP CGIL, UIL PA e USB PI. Le iniziative hanno coinvolto con entusiasmo lavoratrici e lavoratori, RSU e rappresentanti sindacali, insieme a cittadine e cittadini solidali con la causa.
Dalla riduzione dell’arretrato all’innovazione digitale: il valore dei precari
La mobilitazione ha voluto ribadire l’importanza del contributo offerto in questi anni dai 12.000 precari in servizio nel Ministero della Giustizia, tra funzionari UPP, tecnici e operatori data entry assunti con fondi PNRR. Il loro lavoro ha consentito un reale ammodernamento del sistema: dalla riduzione dell’arretrato nei tribunali all’innovazione digitale e organizzativa. Un patrimonio di competenze che rischia di andare disperso se non si procederà alla stabilizzazione di tutti e tutte.
Un grido unitario: stabilizzare, non sfruttare
Il messaggio lanciato dalle piazze emiliano-romagnole è stato chiaro: la stabilizzazione deve riguardare la totalità dei precari, non solo una parte come previsto dall’attuale Piano strutturale di bilancio del Governo. La mancata stabilizzazione di migliaia di lavoratori e lavoratrici avrebbe conseguenze gravi: non solo per chi rischierebbe il licenziamento, ma anche per il personale di ruolo già provato da decenni di sotto-organico e per l’efficienza del sistema giustizia nel suo complesso.
Il percorso continua
Le giornate del 30 giugno e 1 luglio rappresentano una tappa importante di un percorso di mobilitazione che non si ferma. Le organizzazioni sindacali hanno già annunciato che, in assenza di risposte concrete e immediate da parte del Governo, le iniziative continueranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di garantire a tutte e tutti i precari della giustizia la dignità e la stabilità che meritano.
FP CGIL: "No contratto a ribasso per i medici"
“Lavoratrici e lavoratori non sono disposti a svendere competenze, dedizione e professionalità”
“Per rinnovare il contratto di professionisti che sono, con gli altri, il cuore pulsante dei servizi sanitari, servono adeguate risorse economiche” lo dichiara Andrea Filippi Segretario Nazionale Fp Cgil Medici, Veterinari e Dirigenti SSN, che continua
“nessuna organizzazione sindacale dovrebbe accettare un contratto al ribasso che umilia le retribuzioni di professionisti che hanno già gli stipendi più bassi d’Europa”.
“Anche se siamo ancora in attesa dell’Atto d’Indirizzo che dovrebbe definire le direttive e le risorse per il rinnovo del Contratto dell’Area Sanità, siamo molto preoccupati dopo la sottoscrizione da parte di alcune organizzazioni sindacali dell’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto 2022/2024 del comparto sanità, che di fatto definanzia gli aumenti contrattuali di ben 11 punti percentuali rispetto all’inflazione registrata nel triennio” precisa Filippi.
“Davanti a questo desolante scenario che mortifica ancora una volta il salario dei professionisti non possiamo che rivolgerci a tutte le lavoratrici ed a tutti i lavoratori dell’Area dei Dirigenti Medici, Veterinari, Sanitari e delle Professioni Sanitarie, ed a tutti i loro rappresentanti, perché non si pieghino ad accettare condizioni unilaterali così al ribasso”
“Da anni lamentiamo il definanziamento del SSN, il taglio al personale, il blocco del salario accessorio, il furto delle eccedenze orarie a favore di gettononisti o di improvvisati mercenari che rendono i servizi pubblici sempre meno attrattivi per chi al contrario crede nel valore sociale della professione; da anni chiamiamo tutti a raccolta in occasione di ogni legge di bilancio per chiedere le risorse necessarie a salvare il nostro SSN; quindi non capiamo perchè ora dovremmo accettare passivamente un contratto, quello 2022-2024, fortemente definanziato, per catapultarci di fretta in un contratto, quello 2025-2027, anch’esso ancora definanziato” incalza la Fp Cgil Medici e Dirigenti SSN.
“Peraltro, allo stato attuale, l’avvio della trattativa dell’Area è fortemente minata dalle sperequazioni che insistono nelle retribuzioni dei professionisti, vedasi le differenze che stiamo cercando di colmare sulle indennità di specificità dei Dirigenti Sanitari e sull’indennità di esclusività dei Dirigenti delle Professioni Sanitarie; al contrario oggi l’aumento disposto nell’ultima legge di bilancio per l’indennità di specificità di medici e veterinari con un finanziamento aggiuntivo di 327 milioni di euro dal 2026, non è stato ancora finanziato per i Dirigenti sanitari, così come non c’è traccia alcuna del finanziamento, comunque minimo, per l’indennità di esclusività dei Dirigenti delle Professioni Sanitarie” chiarisce il segretario.
“Non abbiamo nessuna fretta di sottoscrivere un contratto definanziato, anche perché parte degli aumenti dello stipendio tabellare sono già presenti in busta paga, in virtù dell’anticipo predisposto dal Governo nella legge di bilancio 2024: infatti con le attuali risorse, l’aumento del tabellare probabilmente sarà inferiore ai 250 euro lordi, ma oggi ne stiamo già percependo 121, per cui la differenza reale di quanto aumenteranno le buste paga sarà veramente irrisoria; così come irrisori sono gli arretrati a tutt’oggi maturati. Insomma, non capiamo davvero perchè dovremmo accettare le condizioni unilaterali proposte dal Governo, abdicando al nostro dovere sindacale di negoziare fino alla fine, con risorse inferiori di 11 punti rispetto all’inflazione, con la metà degli aumenti tabellari già percepiti in busta paga, con pochissimi arretrati, senza indennità di specificità e di esclusività finanziate per tutti i Dirigenti, né ci convince la narrazione di anticipare il contratto 2025-2027 che, come detto è anche questo ancora definanziato”.
“L’atto di indirizzo non è ancora uscito, la trattativa non è ancora partita, margini per migliorare le condizioni economiche e normative ci sono, ora si tratta di fare sindacato per lottare per davvero per le richieste che ci arrivano dai professionisti: risorse contrattuali adeguate, sblocco del salario accessorio, finanziamento indennità di specificità e di esclusività per tutti i Dirigenti dell’Area, migliori condizioni di lavoro, più chiarezza sull’eccedenza oraria che le Aziende continuano ad utilizzare in modo discrezionale, nonostante le innovazione introdotte del ccnl 2019/2021. Il ministro Schillaci cosa dice ai colleghi? Che si devono accontentare o ci convoca e si impegna a trovare una soluzione dignitosa per la categoria?”.
Proges, incrementata a tremila euro la quota sociale
Ruggero Maria Manzotti e Vittoria Ubaldi di FP CGIL Parma: “Duecento voti contrari e un preciso segnale da parte di lavoratrici e lavoratori”
Come FP CGIL continueremo a lavorare per migliorare le condizioni di lavoro e di salario in ogni servizio, dando voce a tutte quelle lavoratrici e lavoratori della cooperazione sociale che con il loro lavoro e con la loro passione quotidianamente sorreggono i servizi sanitari, socio sanitari ed educativi.
Trattativa CCNL Funzioni Locali 2022-2024: denunciamo la proposta insufficiente di Aran
«Serve un contratto giusto e dignitoso, il governo non dà risposte»
Si è tenuto il 2 luglio un nuovo incontro per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024, durante il quale FP CGIL e UIL FPL hanno illustrato proposte concrete per migliorare le condizioni economiche delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto. Le due organizzazioni sindacali hanno evidenziato la necessità di soluzioni capaci di rispondere alle reali esigenze del personale, puntando su risorse aggiuntive certe e un incremento salariale dignitoso.
La proposta Aran: spostamento di risorse e pochi euro di aumento
Durante la trattativa, Aran ha avanzato una proposta che non affronta il problema salariale. L’ipotesi illustrata prevede:
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lo spostamento delle risorse dall’indennità di comparto allo stipendio tabellare;
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una riduzione del fondo delle risorse decentrate;
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un lieve incremento (da 11 a 17 euro lordi) sul salario tabellare, che rischia di essere annullato dai maggiori oneri riflessi.
Consideriamo la proposta del tutto insufficiente e denunciamo l’assenza di fondi aggiuntivi necessari a garantire un contratto giusto e dignitoso per tutto il personale.
Trattativa interrotta e nessuna nuova convocazione
Il confronto si è concluso con un brusco stop da parte di Aran, che ha interrotto la trattativa senza indicare nuove date per la prosecuzione del tavolo negoziale. Ribadiamo la nostra piena disponibilità a continuare il dialogo e ad approfondire nel merito i provvedimenti.
Criticità del decreto sulla Pubblica Amministrazione
Sottolineiamo inoltre come il recente decreto sulla Pubblica Amministrazione non garantisca aumenti certi per tutti i lavoratori. Il superamento del tetto del salario accessorio rappresenta solo un’opportunità e non un obbligo, riservato agli enti virtuosi, molti dei quali dovranno comunque scegliere tra nuove assunzioni e un modesto aumento delle retribuzioni del personale in servizio.
Mobilitazione FP CGIL: il governo non dà risposte
Il governo non sta dando le risposte necessarie per garantire la dignità economica dei lavoratori pubblici e annunciamo l’avvio della mobilitazione a sostegno di un contratto equo.