Raggiunta l'Intesa con il Comune di San Lazzaro: Reinternalizzazione del Polo 0-6 "di VITTORIO" di via Poggi
San Lazzaro, – Buone notizie per i lavoratori e i servizi educativi all’infanzia nella regione: il Comune di San Lazzaro ha raggiunto un accordo con FP CGIL Bologna per la piena reinternalizzazione del Polo 0-6 “di VITTORIO” di via Poggi. A partire da settembre 2023, questo importante servizio tornerà sotto la gestione diretta del personale pubblico, segnando un passo significativo verso la stabilità e la qualità dei servizi offerti alle nostre future generazioni.
Questo accordo segue un confronto serrato tra FP CGIL e il Comune di San Lazzaro, volto a verificare l’attuazione dell’accordo precedentemente sottoscritto nel luglio 2022, che aveva già portato alla reinternalizzazione del Polo di via Fornace durante l’anno scolastico 2022/2023. La recente intesa rappresenta un ulteriore impegno verso la piena reinternalizzazione dei servizi educativi all’infanzia, portando notevoli benefici ai lavoratori e alle famiglie coinvolte.
Ecco i punti salienti di questo accordo:
1. Gestione Diretta Pubblica: A partire dall’anno scolastico 2023-2024, il Polo di Infanzia 0-6 di via Poggi tornerà sotto la gestione diretta pubblica. Questo significa superamento del precariato e una significativa riduzione del ricorso all’appalto e dei contratti di somministrazione nei servizi educativi 0-6.
2. Assunzioni: Saranno assunti un totale di sei educatori nido per coprire il servizio, di cui quattro a tempo pieno e due a tempo parziale (50%). Queste assunzioni saranno effettuate utilizzando la graduatoria comunale approvata il 17 agosto 2022, secondo il bando per il profilo “C” (Determinazione del Comune n. 759/2022). Inoltre, sarà assunto un insegnante attraverso l’utilizzo di graduatorie di altri enti o altre procedure, inclusa la mobilità.
Questo accordo è un passo avanti significativo verso la stabilizzazione dei servizi educativi all’infanzia nella regione e rappresenta un risultato importante ottenuto grazie all’incessante impegno di FP CGIL Bologna. Tuttavia, il lavoro continua per garantire ulteriori miglioramenti nei servizi e la tutela dei lavoratori coinvolti.
Cosa Aspettarci per il Prossimo Anno Scolastico:
In preparazione per l’anno scolastico 2023/2024, FP CGIL Bologna ha già iniziato il confronto con il Comune riguardo al calendario scolastico, inclusi i periodi di apertura e chiusura dei servizi. La contrattazione decentrata è stata avviata anche per incentivare il personale attraverso progressioni tra le aree, indennità contrattuali e attività estive. Inoltre, è stata avanzata la richiesta di gestire il turnover e le assenze del personale utilizzando le graduatorie e contratti del pubblico impiego.
FP CGIL Bologna terrà aggiornati i lavoratori su eventuali sviluppi e convocherà un’assemblea sindacale prima dell’inizio del prossimo anno scolastico per discutere ulteriori dettagli e questioni importanti.
Per ulteriori informazioni e domande, non esitate a contattarci. Siamo qui per voi e continueremo a lavorare duramente per garantire servizi educativi di alta qualità nella regione.
Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questa importante evoluzione.
Infermieri in fuga da ospedali del Nord, decine di dimissioni
Fuga degli infermieri dagli ospedali del Nord. Molti vanno all’estero o nel Sud Italia. Gli stipendi non sono sufficienti a sostenere il costo della vita.
Intervista a Giancarlo Go, Coordinatore nazionale infermieri Fp Cgil, a Rai GR1.
🎙 Ascolta dal minuto 2.50: https://www.raiplaysound.it/audio/2023/09/GR-1-ore-2200-del-04092023-68f751f4-a4de-480a-b4e7-00e0157170fd.html
Piacenza: raggiunto accordo decentrato con il Comune
La FP CGIL Piacenza, insieme a Cisl Fp, Uil Fpl e Csa, ha sottoscritto nei giorni scorsi l’accordo decentrato per il periodo 2023-2025 insieme all’Amministrazione comunale. Questo accordo rappresenta una risposta concreta alle novità introdotte dal contratto nazionale del 22 novembre 2022, le quali ora vengono applicate e adattate alla realtà specifica del Comune di Piacenza.
All’interno degli accordi che abbiamo raggiunto, spiccano punti cruciali che riguardano il progresso economico, gli avanzamenti di carriera verticali e gli incentivi economici destinati alle funzioni tecniche e agli uffici addetti alle entrate. Questi aspetti riflettono il nostro impegno congiunto volto a rafforzare e valorizzare le professionalità dei lavoratori, in netto contrasto con l’approccio di degrado e sfiducia che caratterizzava da tempo il rapporto tra l’Amministrazione e noi dipendenti.
Noi di FP CGIL, insieme alle altre rappresentanze sindacali coinvolte, riconosciamo e apprezziamo l’impegno profuso per giungere a un accordo tempestivo, rispondendo così alle esigenze sollevate in primo luogo dalla RSU. Tuttavia, è importante sottolineare che la strada da percorrere è ancora impegnativa, in quanto si tratta di ricostruire un legame più solido tra l’Amministrazione e noi lavoratori, basato sulla valorizzazione delle competenze e sul riconoscimento del ruolo fondamentale del settore pubblico nel garantire i diritti di tutti i cittadini.
Si prospettano ora ulteriori tappe di confronto con l’obiettivo di migliorare la qualità del nostro lavoro come dipendenti comunali, il che inevitabilmente si ripercuoterà positivamente anche sulla qualità dei servizi offerti. Tra le iniziative previste, vi è la revisione del regolamento sull’orario di lavoro, mirante a introdurre maggiore flessibilità e conciliazione tra vita professionale e personale.
Nei prossimi mesi, inoltre, procederemo con la riorganizzazione dell’Ente sia dal punto di vista dell’organizzazione interna che della disposizione degli uffici. Questa fase, sebbene impegnativa per noi dipendenti comunali, rappresenta un passo essenziale per ottimizzare le risorse e garantire un funzionamento più efficiente. Restiamo costantemente coinvolti nel monitoraggio di questo processo, al fine di affrontare eventuali difficoltà e contraddizioni che potrebbero emergere durante l’implementazione.
In conclusione, oggi salutiamo con soddisfazione la firma dell’accordo decentrato come un passo significativo verso il miglioramento delle nostre condizioni lavorative nel Comune di Piacenza. Il nostro impegno apre la strada a una nuova fase di collaborazione e crescita, orientata verso il raggiungimento di un ambiente lavorativo più equo e produttivo per tutti noi.
Noceto, alla Polveriera condizioni di lavoro esplosive
La proposta della Cooperativa Gulliver di Modena di saltare le Ferie per 50 euro al giorno è inaccettabile
La FP CGIL Modena è fermamente dalla parte dei lavoratori e denuncia fermamente le proposte curiose e il comportamento antisindacale della cooperativa sociale Gulliver. La recente offerta di 50 euro in più in busta paga per rinunciare a un giorno di ferie e ricalendarizzarlo successivamente è un fatto grave che non può essere accettato.
Chiediamo il ritiro immediato di questa proposta e la convocazione urgente di un tavolo di confronto tra le parti. È inaccettabile che la Gulliver, dopo aver negato un adeguato trattamento retributivo per le ore supplementari e straordinarie, proponga un’indennità estiva così irrisoria.
Inoltre, la cooperativa ha dimostrato indisponibilità nel rispettare gli impegni presi con i sindacati, rifiutando di incontrarci e dilazionando il confronto. Questa situazione è ancora più critica considerando che i lavoratori hanno già subito negazioni di ferie e permessi in questi mesi difficili.
È necessario adottare misure strutturali ed emergenziali che riconoscano e premiano il contributo dei lavoratori presso la Gulliver. Altrimenti, continueremo a vedere l’emigrazione dei dipendenti verso situazioni lavorative più vantaggiose in termini di organizzazione, remunerazione e diritti.
Siamo al fianco dei lavoratori e continueremo a difendere i loro interessi. Chiediamo alla cooperativa di porre fine a queste proposte inique e di avviare un confronto serio e costruttivo per garantire condizioni di lavoro dignitose e rispettose dei diritti dei dipendenti.
Gestione dell'emergenza post-alluvione in Emilia-Romagna: serve una vera pianificazione
Come noto i Vigili del Fuoco dallo scorso maggio, hanno affrontato una delle calamità più nefaste degli ultimi anni, l’alluvione che ha colpito l’ Emilia Romagna.
Per magnitudo, per estensione, per numero di personale intervenuto – anche dal livello nazionale – e numero di interventi (ad oggi sono oltre sedicimila) l’ emergenza in Emilia Romagna è stata unica nel suo genere. L’azione delle donne e degli uomini del Corpo, durante il suo lungo svolgimento, ha salvato vite umane, posto in sicurezza abitazioni, agito sui movimenti franosi, sulle aree alluvionate, ripristinato viabilità, rimosso fango e detriti.
Ad oggi, in molti Comuni, permane la necessità di numerosi interventi, che rimangono nelle strette competenze dei vigili del fuoco, anche attraverso l’uso di specifici mezzi movimento terra, strumentazioni di monitoraggio movimenti franosi, droni, ecc. ma che necessitano di essere programmati e sostenuti, attraverso una convenzione con la Regione Emilia Romagna, con i Comuni coinvolti e con il Commissario straordinario alla ricostruzione, così come già avvenuto per la ricostruzione post-terremoto in Emilia. Infatti, ci risultano ancora abitazioni isolate con strade comunali e provinciali interrotte, invasi creati in aree una volta coltivate, frane ancora numerose ed i piccoli comuni non hanno le forze per reagire da soli. Se le piogge ricominceranno tutti gli interventi sospesi o non completamente bonificati e messi in sicurezza si ripresenteranno in tutta la loro drammaticità.
Pertanto, la FP-CGIL Emilia Romagna si fa portavoce di tali necessità col fine di mantenere un forte legame tra il bisogno del cittadino, delle amministrazioni comunali e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che, ancora una volta, mette a disposizione le proprie competenze e donne e uomini che, con senso di abnegazione, continuano a salvaguardare territori e cittadini.
No al taglio dei pasti all'AUSL di Reggio Emilia
Funzione Pubblica Cgil, insieme a Cisl e Uil, ha organizzato una raccolta di firme a Guastalla e Correggio per protestare contro il nuovo servizio mensa dell’Azienda Usl, specialmente nei distretti della Bassa che non dispongono di una mensa interna ospedaliera. Durante l’iniziativa, è stato consegnato a ogni dipendente un pacchetto di crackers, in modo ironico, come compensazione per il servizio mensa scadente fornito a seguito dell’appalto.
Non si fermano qui le azioni intraprese, poiché sono pronte iniziative legali da mettere in campo. La qualità del cibo discutibile, i locali inadeguati e i prezzi troppo alti sono solo alcune delle criticità evidenziate. In particolare, la convenzione costringe i lavoratori dei distretti di Guastalla e Correggio a pagare di tasca propria per poter usufruire di un pasto decente, poiché non hanno a disposizione una mensa interna ospedaliera.
Funzione Pubblica Cgil è pronta a difendere fermamente gli interessi dei lavoratori e a lottare per un servizio mensa dignitoso e adeguato. Siamo dalla vostra parte!
24 giugno - Manifestazione nazionale per la difesa della Sanità Pubblica
La CGIL, insieme a un’ampia rete di associazioni laiche e cattoliche, ha organizzato e portato avanti con grande successo una manifestazione nazionale a Roma il 24 giugno. Migliaia di lavoratori, cittadini e attivisti si sono uniti in questa straordinaria dimostrazione di forza e solidarietà per difendere il diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per promuovere il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale.
Siamo stati entusiasti di vedere una così ampia partecipazione e di ricevere il supporto di così tante persone, tutte unite dalla consapevolezza che la salute è un diritto fondamentale per ogni individuo e per l’intera comunità. Abbiamo preso posizione per proteggere e rafforzare il nostro Servizio Sanitario Nazionale, che rappresenta uno dei pilastri fondamentali della nostra società e del nostro benessere collettivo.
Nella splendida cornice di Piazza della Repubblica, alle ore 10 del mattino, ci siamo radunati per dare voce a questa importante causa. Il corteo si è poi mosso verso Piazza del Popolo, dove abbiamo ascoltato interventi appassionati e motivanti dal palco, inclusa la conclusione del discorso del segretario generale della CGIL, Maurizio Landini.
Abbiamo sollevato diverse questioni cruciali che riguardano la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. È inaccettabile che ancora oggi vi siano così tante vittime di infortuni e malattie professionali, e siamo determinati a porre fine a questa situazione.
La nostra lotta si è concentrata su dieci priorità chiave, che necessitano di un intervento urgente da parte delle istituzioni. Abbiamo chiesto una campagna di controlli straordinaria per assicurarci che tutte le aziende rispettino le norme di sicurezza e di legalità, e abbiamo sottolineato l’importanza di investire in personale specializzato per monitorare e prevenire tali situazioni.
Abbiamo richiesto di non concedere finanziamenti alle imprese che non rispettano i diritti dei lavoratori e le norme di salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre, abbiamo proposto l’istituzione di una patente a punti per l’accesso alle gare di appalto pubbliche, in modo da garantire che solo le aziende che rispettano tali norme possano partecipare.
Abbiamo evidenziato la necessità di investire maggiormente nella ricerca sull’incidenza degli infortuni e delle malattie professionali, per poter adottare misure sempre più efficaci nella loro prevenzione.
Riteniamo che l’educazione sia uno strumento cruciale per la prevenzione, per questo abbiamo proposto di introdurre l’insegnamento della sicurezza sul lavoro fin dai primi cicli scolastici.
La formazione e l’addestramento dei lavoratori sono diritti fondamentali che devono essere garantiti da leggi e normative adeguate. Per questo, abbiamo chiesto che venga assicurato il rispetto di tali diritti e che i datori di lavoro siano obbligati a fornire la formazione necessaria ai propri dipendenti.
Abbiamo sottolineato l’importanza di modificare le norme sugli appalti pubblici per garantire che le risorse necessarie per la salute e la sicurezza siano allocate in modo adeguato.
Infine, abbiamo chiesto di garantire l’autonomia e il ruolo centrale del medico competente nella salvaguardia della salute dei lavoratori.
Questa manifestazione è stata un momento di grande importanza per la CGIL e per tutti coloro che credono nel diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Siamo orgogliosi di aver promosso una mobilitazione così significativa e determinata, e continueremo a lottare per garantire un futuro migliore per i lavoratori e per l’intera società italiana.
Cooperativa sociale Dolce, dopo lo stato di agitazione riconosciuto il corretto inquadramento alle lavoratrici
Nell’incontro di mercoledì 14 giugno in Prefettura a Modena è stato raggiunto l’accordo tra il sindacato Funzione Pubblica Cgil e la cooperativa Dolce Società Soc.Coop per il riconoscimento delle professionalità delle 15 educatrici impiegate nei nidi d’infanzia L’Aquilone, Le Coccinelle e Virgilia del Comune di Maranello, riconoscendo il titolo di educatore come un valore di qualità nel servizio erogato in appalto.
La Cooperativa Dolce si è impegnata dal 1° luglio 2023 ad applicare alle lavoratrici impiegate nel ruolo di educatrici con titolo di studio abilitante per il lavoro nei nidi dell’infanzia, il corretto inquadramento in categoria D, posizione economica D2 del Ccnl cooperative settore socio-sanitario, assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo, ripristinando il rispetto del Ccnl e del capitolato d’appalto.
“La delegazione sindacale insieme alle lavoratrici esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto – afferma Mohcine El Arrag della Fp Cgil – sia per le lavoratrici che per l’avvio di un percorso che ha come scopo finale la soddisfazione delle esigenze dei propri assistiti. Un obiettivo che passa anche attraverso il miglioramento delle condizioni delle lavoratrici stesse”.
La Fp Cgil è costantemente impegnata nella difesa dei diritti e della professione degli educatori del terzo settore che spesso è un lavoro povero nonostante tali mansioni richiedano un’alta qualificazione, mentre la condizione contrattuale degli operatori è spesso incerta e precaria. Basta solo pensare alla mancata retribuzione nel periodo estivo e la revisione dei contratti del part time involontario ad ogni inizio di anno scolastico.
Occorre comunque trovare una risposta per arginare le forme di precarietà in questo settore a tutti i livelli, territoriale e nazionale, a cominciare da risposte strutturali e permanenti di sostegno al reddito per i part time ciclici.
All'AUSL di Reggio Emilia oltre 7.500 lavoratori rischiano di non aver garantito il pasto
Sono oltre 1.200 dipendenti Ausl di Correggio e Guastalla che dal 1 giugno non hanno la sicurezza di poter accedere alla mensa. Oltre ai circa 6.000 che nei festivi rischiano di dover pagare come oro un semplice panino o un trancio di pizza. E’ il risultato dell’applicazione della nuova convenzione aziendale per il servizio sostitutivo della mensa voluta dalla direzione dell’Ausl”. Così Gaetano Merlino, Fp Cgil, Alberto Ansaloni, Cisl Fp e Franco Danese, Uil Fpl in una nota.
Il problema riguarda in particolare i distretti di Guastalla – dove lavorano circa 720 dipendenti tra infermieri, operatori socio-sanitari, amministrativi, tecnici sanitari e medici – e Correggio, a cui sono assegnati oltre 500 operatori.
“Questi sono gli unici due ospedali della provincia – spiegano i sindacalisti – che non hanno una mensa interna. Se fino al 31 maggio avevano un locale dove, a prezzo convenzionato, tutti potevano consumare un pasto completo al termine del turno di lavoro, oggi questa possibilità non c’è più. Per quanto riguarda Guastalla e Correggio i locali che secondo la direzione dovrebbero poter servire un pasto completo, incluso nel valore del buono pasto, per oltre 1.200 persone sono tre bar e un pub. Numeri con tutta evidenza insufficienti”.
Numerose invece le possibilità di accesso a locali che offrono il pasto a valore, ossia al prezzo standard proposto dagli esercizi. “In questo caso – spiegano i dirigenti sindacali – è evidente che con 7 euro non si mangia. Si obbliga così il dipendente a dover pagare di tasca sua, incidendo ancora di più su stipendi che già sono inadeguati”.
Questo, infatti, è il problema che invece riguarda tutto il resto dell’Azienda, a partire dal Santa Maria ma che interessa anche gli altri distretti: Montecchio, Scandiano, Castelnovo Monti e tutti i servizi territoriali. Nell’ospedale del capoluogo tra l’altro è stata cancellata la convenzione con i bar interni alle strutture ospedaliere, che hanno prezzi importanti per pietanze come panini o insalatone, che arrivano a sfiorare i 7 euro ciascuno, ossia il valore dell’intero buono pasto.
In più l’azienda da maggio ha scelto di eliminare il servizio di take-away dalle mense aziendali che, nato nel periodo pandemico, era apprezzatissimo da tutti i dipendenti e dava una risposta anche rispetto alla conciliazione dei tempi di lavoro e vita privata.
“Il 15 giugno abbiamo incontrato l’azienda chiedendo una soluzione tempestiva per i colleghi di Correggio e Guastalla, dal riaprire i vecchi appalti mensa fino alla riattivazione del servizio da asporto, o la possibilità di usare i buoni ad esempio nei supermercati o in tutte le fasce orarie. – concludono Merlino, Ansaloni e Danese – Le risposte sono state negative o vaghe rispetto ai tempi di risoluzione. Per questo nei prossimi giorni si svolgeranno degli incontri con i lavoratori di tutta l’Azienda, a partire dagli ospedali di Correggio e Guastalla, per valutare le iniziative del caso”.