14-15-16 aprile 2025: Il lavoro pubblico al voto per le RSU
Le elezioni per le Rsu sono alle porte. Il 14, 15, 16 aprile in tutti i luoghi di lavoro pubblici le lavoratrici e i lavoratori interessati saranno chiamati al voto per rinnovare le rappresentanze sindacali unitarie.
RSU: Cos’è e Quali Sono i Suoi Ruoli?
La RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) tutela le lavoratrici e i lavoratori nei luoghi di lavoro, pubblici e privati. È eletta da tutte le dipendenti e i dipendenti.
Come si Forma?
Si costituisce tramite elezioni con un quorum minimo del 50% +1 dei votanti. I candidati possono appartenere a un sindacato, ma rappresentano le lavoratrici e i lavoratori, non l’organizzazione sindacale.
Quali Sono le Funzioni?
- Tutela dei diritti e applicazione del CCNL.
- Contrattazione e negoziazione con il datore di lavoro.
- Mediazione nelle controversie lavorative.
Durata e Diritti
Resta in carica tre anni e gode di tutela rafforzata. Ha diritto a bacheca sindacale, assemblee e permessi retribuiti.
Il sito ELEZIONIRSU.IT
Nel sito www.elezionirsu.it potrete trovare tutte le informazioni, le notizie e i materiali necessari che vi accompagneranno in questi mesi fino al momento del voto.
Elezionirsu.it della Fp Cgil non è solo un contenitore di tutti i documenti utili (dalla modulistica agli atti ufficiali), ma si presenta anche come uno strumento per le candidate e i candidati e per le lavoratrici e i lavoratori per informarsi su questo importante appuntamento elettorale.
Infatti sarà possibile trovare all’interno del sito regole utili, domande frequenti, video tutorial e tanto altro ancora per conoscere a pieno il ruolo e la funzione delle Rsu.
Non solo, il sito metterà a disposizione la lista completa delle sedi Rsu su tutto il territorio nazionale, la lista delle candidate e dei candidati e tutti i nostri programmi elettorali.
Infine, elezionirsu.it sarà una sorta di agenda di appuntamenti della Fp Cgil e uno strumento con il quale rimanere aggiornato su tutte le novità inerenti queste RSU 2025.
Elezioni RSU 2025 - Il 14-15-16 aprile 2025 Vota FP CGIL!
Le elezioni per le Rsu sono alle porte. Il 14, 15, 16 aprile in tutti i luoghi di lavoro pubblici le lavoratrici e i lavoratori interessati saranno chiamati al voto per rinnovare le rappresentanze sindacali unitarie.
RSU: Cos’è e Quali Sono i Suoi Ruoli?
La RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) tutela le lavoratrici e i lavoratori nei luoghi di lavoro, pubblici e privati. È eletta da tutte le dipendenti e i dipendenti.
Come si Forma?
Si costituisce tramite elezioni con un quorum minimo del 50% +1 dei votanti. I candidati possono appartenere a un sindacato, ma rappresentano le lavoratrici e i lavoratori, non l’organizzazione sindacale.
Quali Sono le Funzioni?
- Tutela dei diritti e applicazione del CCNL.
- Contrattazione e negoziazione con il datore di lavoro.
- Mediazione nelle controversie lavorative.
Durata e Diritti
Resta in carica tre anni e gode di tutela rafforzata. Ha diritto a bacheca sindacale, assemblee e permessi retribuiti.
Il sito ELEZIONIRSU.IT
Nel sito www.elezionirsu.it potrete trovare tutte le informazioni, le notizie e i materiali necessari che vi accompagneranno in questi mesi fino al momento del voto.
Elezionirsu.it della Fp Cgil non è solo un contenitore di tutti i documenti utili (dalla modulistica agli atti ufficiali), ma si presenta anche come uno strumento per le candidate e i candidati e per le lavoratrici e i lavoratori per informarsi su questo importante appuntamento elettorale.
Infatti sarà possibile trovare all’interno del sito regole utili, domande frequenti, video tutorial e tanto altro ancora per conoscere a pieno il ruolo e la funzione delle Rsu.
Non solo, il sito metterà a disposizione la lista completa delle sedi Rsu su tutto il territorio nazionale, la lista delle candidate e dei candidati e tutti i nostri programmi elettorali.
Infine, elezionirsu.it sarà una sorta di agenda di appuntamenti della Fp Cgil e uno strumento con il quale rimanere aggiornato su tutte le novità inerenti queste RSU 2025.
Elezioni RSU/RLSSA Igiene Ambientale: Grande risultato della FP CGIL che si conferma primo sindacato in regione!
Il 3 e il 4 dicembre 2024 si è votato per le Elezioni RSU ed RLSSA nel Comparto dell’Igiene ambientale.
In Emilia Romagna si sono recate al voto 4000 lavoratrici e lavoratori, per una percentuale di affluenza di quasi il 69% degli aventi diritto. Rispetto al 2017 hanno votato 645 persone in più. Questi numeri danno il senso della voglia di partecipazione e di rappresentanza sindacale dimostrata all’interno delle aziende del comparto.
La FP CGIL ha avuto una netta affermazione, eleggendo 122 RSU su 185 totali, prendendo il 63,62% di consensi. La lista FP CGIL ha riportato 2469 voti, contro i 2183 del 2017. In valori assoluti la FP CGIL prende 286 voti in più, pari all’11,58% di incremento rispetto al 2017.
Ugualmente per gli RLSSA la FP CGIL ottiene 35 eletti su un totale di 57.
Nel Gruppo Hera, che impiega circa 1800 persone con il CCNL dei Servizi ambientali, la FP CGIL è di gran lunga il primo sindacato con oltre il 68% dei consensi, incrementando di oltre il 4% rispetto al 2017.
Analogamente nella Coop Brodolini, con quasi 900 addetti, la FP CGIL ha la maggioranza assoluta eleggendo 11 RSU su un totale di 17.
Anche nel Gruppo Iren, con quasi 900 addetti in regione con il CCNL dei Servizi ambientali, la FP CGIL si conferma primo sindacato eleggendo 12 RSU.
Questo risultato in termini di partecipazione e di fiducia premia le candidate e i candidati espressi dalla FP CGIL e la serietà con cui viene svolta l’azione sindacale. Il rinnovo del CCNL dei Servizi ambientali, i temi dell’organizzazione del lavoro e della salute e sicurezza sono i principali obbiettivi da portare avanti nel 2025 insieme alle elette e agli eletti.
Elezioni RSU 2022 - Siamo ancora il primo sindacato del pubblico impiego in Emilia-Romagna
Ancora una volta siamo il primo sindacato con il 43% dei voti, in aumento rispetto alla precedente tornata elettorale del 2018.
Importante elemento democratico: 75000 persone si sono recate alle urne ad esercitare questo diritto per scegliere quale sindacato debba rappresentarle in un contesto dove le assenze da covid erano rilevanti e con una spinta importante, di alcuni sindacati, al rinvio di questo appuntamento per il secondo anno consecutivo.
Funzioni locali:
In questo comparto, ancora una volta, siamo il primo sindacato con il 54% dei voti e con un distacco rispetto al secondo sindacato di due volte e mezzo. Sottolineiamo come la strana alleanza tra il sindacato SULPL – DICCAP (che esprime un forte corporativismo) e USB (che dichiara l’unità del lavoro) non ha funzionato infatti, CSE FLPL ha perso quasi l’1%.
Sanità:
Anche nella Sanità siamo il primo sindacato con il 36,5 % dei voti. In questa realtà, sfiancata dalla pandemia, vediamo come i sindacati cosiddetti autonomi che fanno della divisione del mondo del lavoro il fulcro del loro agire, vanno incontro ad un secco arretramento.
Funzioni Centrali:
Ci confermiamo il primo sindacato delle Funzioni centrali con il 31,5% dei voti e registriamo l’aumento più significativo rispetto al 2018, + 3%. Sottolineiamo come Confintesa, il sindacato che durante la campagna elettorale distribuiva premi in denaro a chi organizzava una lista, dimezza quasi il consenso del 2018.
Raggiunto accordo stabilizzazione precari covid!
Abbiamo sottoscritto un importantissimo accordo unitario con la Regione Emilia-Romagna per stabilizzare con contratti a tempo indeterminato.
Abbiamo sottoscritto accordo per lavoratori e lavoratrici PRECARI assunti durante l’emergenza COVID e che avranno maturato 18 mesi di anzianità a giugno come previsto dalla legge di bilancio 2022.
Infatti sono in uscita i bandi per assumere a tempo indeterminato il personale sanitario e socio-sanitario che è stato reclutato a tempo determinato con procedure concorsuali e che abbiano maturato al 30 giugno 2022, alle dipendenze di un ente del Servizio Sanitario Nazionale, almeno 18 mesi di servizio, anche non continuativi, di cui almeno 6 mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.
AUMENTARE LE RISORSE
VALORIZZARE LE PERSONE
MIGLIORARE LA QUALITA’ DI SERVIZI

Rinnovo contratto Funzioni Centrali!
Il 5 gennaio 2022 è stata sottoscritta l’ipotesi per il rinnovo del CCNL Funzioni Centrali 2019 2021. La firma è arrivata dopo un lungo negoziato aperto dopo la firma del Patto per il lavoro pubblico che ne ha costruito le premesse.
Il primo risultato ottenuto è quello della crescita dei valori delle retribuzioni e cioè un incremento complessivo pari a circa il 5 %, di cui il 3,78 % sui valori tabellari dal 1° gennaio 2021, a partire da 90 euro. Ma questo è un contratto per molti aspetti innovativo infatti, si è riscritto l’ordinamento professionale di amministrazioni molto diverse fra loro e un tempo afferenti a comparti anch’essi differenti e frutto di relazioni sindacali e storie differenti.
Questo nuovo ordinamento nasce da una parte per semplificare il contesto attuale e dall’altra per dare risposta al cosiddetto mansionismo ovvero, la non rispondenza di attività svolte, dalla stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici, rispetto al profilo professionale per cui si è stati assunti. Situazione, questa, aggravatasi negli anni per il blocco delle assunzioni e i pensionamenti, tratto comune a tutte le pubbliche amministrazioni e per il fatto che alcune attività sono ancora formalmente presenti ma, di fatto, sparite dal lavoro quotidiano e, al contrario, non sono stati inseriti nuovi profili rispondenti alle attuali necessità, per esempio quelli legati all’evolversi dell’innovazione tecnologica.
Il CCNL rivede l’ordinamento professionale suddividendo il personale in quattro aree (area degli operatori, degli assistenti, dei funzionari e delle elevate professionalità) inquadrato per famiglie professionali con competenze omogenee e la loro definizione torna ad essere materia di contrattazione collettiva integrativa (vale a dire amministrazione per amministrazione a livello centrale). Va fatto un inciso sull’area delle elevate professionalità, voluta dal governo per le assunzioni a termine del PNRR.
Tramite la definizione dei piani di fabbisogno del personale, utilizzando sia la possibilità di progressioni tra le aree (nel limite del 50 per cento dei posti da coprire) sia la partecipazione a concorsi (con adeguato riconoscimento dell’esperienza acquisita), siamo riusciti a renderla una opportunità anche per tutto il personale in servizio inquadrato nell’area dei funzionari. Il CCNL definisce, inoltre, un nuovo sistema delle progressioni economiche orizzontali più’ semplice e trasparente (stabilendo un adeguato equilibrio fra valutazione individuale, valorizzazione dell’esperienza maturata e competenze culturali acquisite) attraverso differenziali stipendiali che sostituiscono posizioni e fasce economiche, dando risposta anche alle posizioni cosiddette apicali.
Non solo, prevede delle procedure per attuare le tabelle di corrispondenza fra vecchio e nuovo ordinamento e passaggi tra le aree superiori, anche in deroga al titolo di studio, sulla base di requisiti che valorizzeranno l’esperienza maturata, le competenze acquisite e i titoli di studio posseduti. Per questi passaggi (procedure in deroga fino al 31.12.2024) il CCNL mette a disposizione, per ciascuna amministrazione, risorse pari allo 0,55% del monte salari 2018. Da sottolineare che al personale già in servizio vengono mantenute le differenze retributive di maggior favore, ove esistenti in base al precedente inquadramento a titolo di differenziale stipendiale, cui si sommano i nuovi differenziali stipendiali (progressioni economiche).
Altro aspetto di innovazione è il fatto di aver disciplinato il lavoro a distanza introducendone due tipologie: il lavoro agile e il lavoro da remoto. Il lavoro agile viene svolto senza vincolo di tempo e luogo della prestazione e vengono definite due fasce temporali di riferimento. La fascia di contattabilità, che non può essere superiore all’orario medio giornaliero e alle 36 ore la settimana, in cui il dipendente è tenuto a rispondere a telefonate, mail, SMS ecc. da parte dell’ amministrazione.
La fascia di inoperabilità, per le restanti ore della giornata, comprensive delle 11 ore continuative di riposo e della fascia notturna dalle ore 22 alle ore 6, in cui è garantito il diritto alla disconnessione. Si definisce poi il lavoro da remoto in cui la prestazione viene eseguita mantenendo il vincolo di tempo ma senza vincolo di luogo. In questo caso si applicano tutti gli istituti del contratto per i lavoratori in presenza (es. permessi, straordinario, turni, ecc.). In entrambi i casi il CCNL interviene, tramite il sistema delle relazioni sindacali, sulle opportunità di accesso, sul sistema dei diritti e sul riconoscimento di indennità nel rispetto del principio di parità di trattamento tra lavoratore a distanza e quelli in presenza.
Da ultimo va ricordato che il CCNL aggiorna i contenuti di quello precedente: migliora la fruizione frazionata dei congedi dei genitori, cancella il limite di quattro mesi per le assenze senza riduzione dello stipendio dovute ad effetti collaterali da terapie salvavita, migliora gli articoli 32 e 36 del CCNL ’16/’18 (con l’eliminazione dell’impedimento all’utilizzo nella stessa giornata di più permessi), migliora le tutele per donne vittime di violenza, riduce la decurtazione in caso di malattia (sia perché la riduzione dell’indennità di amministrazione interviene limitatamente ai primi dieci giorni, sia perché si riduce il valore dell’indennità su cui operare la decurtazione, visto che parte dell’indennità è ora conglobata nello stipendio) e introduce un nuovo articolo sulla transizione di genere per riconoscere l’identità alias.
Polizia locale di Piacenza, a rischio riposi compensativi
I “vigili” per come erano intesi una volta ora non esistono più. La Polizia Locale è quotidianamente chiamata a svolgere funzioni sempre più complesse e gravose, spesso a scapito della propria sicurezza. Agenti e Ufficiali, con un organico gravemente insufficiente – gli ufficiali si contano sulle dita delle mani, gli agenti non abbondano di certo – devono assicurare l’ordine pubblico, a supporto e talvolta in sostituzione delle forze di polizia statali, e hanno vissuto l’esperienza dolorosa della pandemia svolgendo un ruolo decisivo di controllo e contenimento sui territori, spesso in condizioni estremamente precarie e pagando un alto tributo in termini di infezioni da covid. Così, in una nota, la Fp Cgil di Piacenza sulle numerose criticità affrontate dalle lavoratrici e dei lavoratori distanza in via Rogerio, alla polizia locale di Piacenza.
«Il malessere serpeggia da tempo spiega Alberto Gorra, Responsabile funzioni locali della Fp Cgil di Piacenza – risultato di molti fattori in parte legati alla normativa (vetusta e del tutto inadeguata a rispondere alle esigenze attuali), in parte al sistema di lavoro venutosi a creare in questi anni e purtroppo anche alla rigidità burocratica dell’Amministrazione comunale, alla quale chiediamo di trovare insieme soluzioni che tutelino la qualità del lavoro e quindi del servizio reso ai cittadini. È finalmente arrivato un comandante che pensiamo possa assicurare al corpo la stabilità tanto attesa – prosegue Gorra – tuttavia le lavoratrici e lavoratori, provati per gli eventi degli ultimi due anni e l’intensità dell’esposizione a cui sono sottoposti, scoprono con amarezza la messa in discussione dei meccanismi che sostengono la possibilità del recupero psicofisico. Si paventa infatti la cancellazione del riposo compensativo per il lavoro prestato nei giorni festivi infrasettimanali, e – pare – la revisione dell’articolazione oraria sulle 35 ore frutto di un faticoso accordo sindacale di alcuni anni fa».
Agenti e ufficiali della Polizia Locale, pur mantenendo l’appartenenza al sistema degli enti locali e il radicamento sul territorio, chiedono di avere le tutele legali, infortunistiche, previdenziali che sono assicurate alle forze di polizia statale. Valga per tutte, l’esempio del riconoscimento, ad oggi negato, dello status di lavoro usurante. L’istituto del riposo compensativo e articolazione oraria settimanale sono assai dibattuti anche in giurisprudenza e sono oggetto in queste settimane della discussione sul rinnovo contrattuale. « Le richieste sindacali all’Amministrazione di non intervenire in modo peggiorativo e di attendere quantomeno, per discuterne in modo condiviso, la revisione normativa (la Legge 65/1986 che disciplina la Polizia Locale è finalmente in discussione in Parlamento) e la firma del nuovo contratto nazionale, finora sono state inascoltate. Non dovranno perciò stupirsi i piacentini – conclude Gorra – se nelle prossime settimane o nei prossimi mesi leggeranno di nuove mobilitazioni della polizia locale. La Fp Cgil lavora per trovare insieme alle amministrazioni soluzioni condivise e costruire diritti. Tuttavia quando le porte restano chiuse, è necessario trovare altre strade per far valere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori. La sicurezza degli slogan elettorali, nei fatti e tutti i giorni la realizzano loro, con la loro professionalità»
Stop alle aggressioni al personale sanitario!
Cosa DEVE fare il lavoratore o la lavoratrice in caso di probabile aggressione.
Codificare una serie di comportamenti da mettere in atto in una situazione di potenziale rischio di aggressioni degli operatori sanitari, è una delle procedure più semplici a costo zero che si DEVE mettere in atto in tutte le strutture.
Le indicazioni di seguito non risolvono il problema ma ogni lavoratore ha il dovere di metterle in atto al fine di tutelare se stesso ed i colleghi.
L’obiettivo che è quello che le raccomandazioni ministeriali del 2007, siano messe in atto in tutti i luoghi di lavoro verificando e segnalando dove questo non accade.
Nel caso TU sia vittima di un episodio di minacce devi mantenere una condotta che favorisca la de-escalation del comportamento aggressivo:
- Presentati con nome e qualifica professionale;
- Adotta un’espressione tranquilla ferma con un tono di voce basso, rivolgendoti direttamente all’utente chiamandolo per nome se possibile mostrati interessato a capire quale sia il suo problema;
- Guarda il paziente negli occhi ma senza fissarlo, ma alternando lo sguardo;
- Usa un linguaggio semplice e facilmente comprensibile;
- Cercare di rispondere all’esigenza immediata proposta dal paziente, senza spostare il discorso su altri temi;
- Negoziare con il paziente ponendolo di fronte a scelte alternative;
- Corrispondere al codice preferenziale del paziente (geografico, politico, sportivo, alimentare, ecc.);
- Cercare di far sedere il paziente sedendoti anche tu, così da avere un minor impatto della presenza fisica nella circostanza e quindi una probabile riduzione del comportamento aggressivo, se non vuole sedersi rimani in piedi anche tu;
- Posizionarsi a fianco del paziente con un asse di circa 30°: la superficie esposta a colpi è minore; inoltre, si comunica più disponibilità al dialogo;
- Modula la tua distanza dal paziente, mantieni sempre una distanza di sicurezza,
- Evita atteggiamenti di postura chiusi che potrebbe essere interpretati come difensivi o aggressivi, (come stare a braccia conserte, muoverti rapidamente o avvicinarti troppo, puntare l’indice);
- Non sorridere il paziente, può interpretarlo come una presa in giro;
- Non toccare il paziente, nelle persone agitate porta a fraintendere facilmente il contatto fisico come ostile o minaccioso quindi non invadere il suo spazio;
- Non tenere le mani in tasca, mantenerle libere e pronte a proteggersi;
- Non rispondere alle minacce con altre minacce;
- Non dare ordini.
Quando sei con un paziente o un parente, durante una visita o un colloquio, valutare sempre la possibilità che possa verificarsi un atto di aggressione, quindi è prudente:
- non lasciare sulla scrivania oggetti contundenti, taglienti e potenzialmente pericolosi;
- non rimanere solo con una persona che potrebbe essere violenta e mantenere sempre una via di fuga;
- ascoltare il paziente o l’accompagnatore difficile, in luogo dedicato, al fine di evitare l’effetto pubblico che, oltre ad innescare meccanismi di teatralità, spesso produce la diffusione del malcontento;
- modula la tua distanza dal paziente, mantieni una distanza di sicurezza minima di 1,5 m, che può essere eventualmente raddoppiata;
- mantieniti una via di fuga verso una porta evita di posizionarsi con le spalle al muro o in un angolo;
- ascolta il paziente e ponilo davanti a delle scelte alternative;
- non indossare collane e occhiali, scarpe aperte, cinture, rimuovere dalle proprie tasche penne, matite, oggetti appuntiti o taglienti;
- devi sempre avere disponibili i Dispositivi di Protezione Individuale;
- evita di rimanere da solo con il paziente se lui vuole parlare con uno specifico operatore accetta ma non lasciarlo solo;
- se non si ristabilisce la normalità, attiva la vigilanza interna se presente, per dissuadere l’aggressore;
- se la situazione è a grave rischio evolutivo, allertare le Forze dell’Ordine.

Cosa chiediamo noi alle aziende affinché ti tutelino:
La prevenzione degli atti di violenza contro gli operatori sanitari richiede che l’organizzazione sanitaria identifichi i fattori di rischio per la sicurezza del personale e utilizzi le strategie ritenute più opportune.
A tal fine le strutture sanitarie e socio sanitarie, Anche a seguito dell’approvazione della legge 113/2020, devono impegnarsi nel mettere in atto interventi di prevenzione della violenza che comprendano in primis le azioni di seguito riportate:
- Monitorare gli episodi di violenza commessi ai danni delle professioni sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni;
- Monitorare gli eventi sentinella che possano dar luogo a fatti commessi con violenza o minaccia ai danni dei sanitari;
- Promuovere studi e analisi per la formulazione di proposte e misure idonee a ridurre i fattori di rischio negli ambienti più esposti;
- Monitorare l’attuazione delle misure di prevenzione e protezione a garanzia dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro anche promuovendo strumenti di videosorveglianza;
- Promuovere la diffusione delle buone prassi in materia di sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e sociosanitarie, anche nella forma del lavoro in equipe;
- Promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale sanitario finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli utenti;
- Stipulare protocolli operativi con le forze di polizia;
- Realizzare un registro dedicato ai mancati infortuni;
- Costituirsi parte civile a seguito di episodi di violenza a seguito di segnalazione formale all’autorità giudiziaria dell’episodio di violenza;
- Risarcire i giorni di assenza per malattia o infortunio del personale aggredito;
- Rivedere il DVR in base al rischio di esposizione alle aggressioni, sia ospedaliero che territoriale.
Gli interventi per la promozione della sicurezza e la prevenzione dei comportamenti e atti di violenza devono essere definiti all’interno del piano programma aziendale di gestione del rischio.
Sicuramente le campagne denigratorie messe in atto in questi anni a vari livelli contro il personale sanitario ed il continuo definanziamento del sistema sanitario nazionale, che porta al taglio dei servizi ed alla diminuzione della loro qualità anche attraverso il continuo taglio al personale, stanno mettendo tutti i lavoratori in condizioni sempre più difficili.
In questo contesto è indispensabile verificare che le singole aziende mettano in atto tutte le azioni necessarie al fine di prevenire le aggressioni e contemporaneamente lavorare su campagne di sensibilizzazione del cittadino spiegando che l’aggressione al personale sanitario non è la soluzione ai problemi sanitari dei cittadini.
Nei contesti dove il personale è maggiormente esposto ai rischi di aggressione, come per esempio il Pronto Soccorso, oltre a sostenere iniziative Regionali e Nazionali che nel tempo portino ad una diminuzione degli accessi da parte dei codici bianchi e verdi, è fondamentale mettere in atto sin da subito delle strategie che permettono di mediare situazioni particolarmente esplosive, anche attraverso l’utilizzo di lavoratori adeguatamente formati individuati ad esempio tra coloro che per colpa di limitazioni fisiche personali sono difficilmente ricollocabili nell’assistenza diretta.
Le aggressioni al personale Sanitario non devono diventare quotidianità nell’attività lavorativa e di conseguenza non devono essere vissute come tali. Invitiamo tutti i lavoratori a segnalare tutti gli eventi sia verbali che fisici ai nostri delegati e delegate al fine di essere supportati.

Concorsi OSS in Emilia-Romagna - Informazioni e supporto
A breve scadranno i bandi di concorso per 6 OSS a Modena, Parma, Piacenza e Reggio Emilia e per 69 OSS nella Bassa Romagna. Se hai difficoltà ad inviare la domanda o vuoi prepararti al meglio leggi l’articolo.
CONCORSO OSS 69 POSTI ASP RAVENNA, LUGO, FAENZA
Per prepararti alle selezioni e per risolvere dubbi sulla domanda di iscrizione al concorso rivolgiti ad FP CGIL Ravenna.
Invia una mail con Nome, Cognome, Telefono e Comune di residenza a ra.infoconcorsi.fpra@er.cgil.it

CONCORSO OSS 6 POSTI MODENA, REGGIO EMILIA, PARMA, PIACENZA
Se devi presentare la domanda per il concorso OSS indetto dalle Aziende Sanitarie di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia FP CGIL Modena ti aiuta.
Giovedi 10 marzo alle ore 18, tramite piattaforma zoom, il tutorial su come presentare la domanda per il concorso!
Di seguito il link per il collegamento: https://cgiler.zoom.us/j/9748392267
Sanità RSU 2022 - Il nostro programma elettorale!
Puoi leggere il programma elettorale delle liste di FP CGIL del comparto sanità. Siamo presenti in tutte le 14 AUSL e aziende ospedaliere.
LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
Dalle ultime elezioni della Rappresentanza Sindacale (2018) il nostro percorso di delegate e delegati Cgil non è stato semplice. La situazione emergenziale determinatasi con la diffusione del Covid 19 ci ha costretto ad affrontare nuove sfide, molte anche inedite, per continuare a garantire la tutela e la sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici. Rivendichiamo perciò con orgoglio il lavoro fatto nelle salette sindacali durante l’esplosione dell’epidemia attraverso il confronto aziendale, il monitoraggio costante dell’andamento dell’epidemia tra il personale delle aziende sanitarie, i protocolli per la sicurezza costruiti e le vertenze fatte contro il decreto Speranza che abolì la quarantena al personale sanitario e contro il quale abbiamo raccolto 25.000 firme, sull’abolizione dello screening fatto dalla direzione generale dell’assessorato regionale poi revocato a seguito della protesta e sul riconoscimento dell’infortunio per coloro i quali, lavorando in sanità, hanno contratto il virus.
Sulla sicurezza vogliamo mettere in evidenza anche l’impegno e il lavoro fatto sul dramma delle aggressioni al personale in sanità sul quale abbiamo costruito una vera e propria campagna di informazione e organizzato un corso di formazione, accreditato ECM, rivolto alle lavoratrici ed ai lavoratori della sanità, su tutti i territori della nostra regione che ha ottenuto un grande successo.
CONTRATTARE AI TEMPI DEL COVID, I NUOVI BISOGNI DIVENTANO NUOVI DIRITTI
Negli ultimi due anni le nostre certezze sono state spazzate via dall’arrivo dell’epidemia da COVID19 e anche la nostra azione sindacale si è chiaramente orientata a rappresentare nuovi diritti emergenti. Oltre alla sicurezza, nella prima fase della pandemia si è rivelata fondamentale la costruzione di permessi per garantire ai genitori la possibilità di stare con i propri figli costretti a casa dalla didattica a distanza, permessi che abbiamo letteralmente inventato all’interno del confronto sindacale e che poi sono diventati un riferimento per la normativa nazionale sull’emergenza.
Siamo inoltre riusciti a costruire un accordo che ha erogato il cosiddetto “bonus covid” a tutto il personale del S.S.R., il primo firmato in Italia che ha garantito risorse aggiuntive a tutto il personale, nessuno escluso, del settore amministrativo a quello tecnico fino a quello sanitario. Infine, abbiamo esteso l’indennità di malattie infettive a tutto il personale che lavora nelle unità operative dove vengono ricoverati i pazienti con COVID, un risultato importante e per nulla scontato in relazione alle troppe rigidità delle norme.
L’ACCORDO SULLE GUIDE DI TIROCINIO: LA FORMAZIONE SEMPRE AL CENTRO
Siamo l’unica regione sul territorio nazionale che, attraverso un accordo sindacale, riesce a garantire un incentivo a chi svolge il ruolo di guida di tirocinio agli studenti delle professioni sanitarie nei reparti, attraverso lo stanziamento della Regione di 5 milioni di euro aggiuntivi rispetto al contratto nazionale di lavoro. Lo riteniamo un accordo fondamentale, non solo perché riesce a garantire risorse economiche aggiuntive, ma soprattutto perché qualifica e migliora la struttura della formazione pratica da parte dei professionisti verso i nuovi che si stanno formando e rappresenteranno il futuro del nostro S.S.R.
LO SVILUPPO DELLE PROFESSIONI SANITARIE UNO DEI TEMI DEL FUTURO
Per noi quella dello sviluppo professionale è una questione fondamentale, ed è per questo che tutti gli anni organizziamo un iniziativa politica dove promuovere la discussione su questo tema invitando gli ordini e i responsabili delle professioni delle Aziende, oltre ai responsabili politici e tecnici della sanità. All’interno di questo precorso abbiamo promosso la nascita della figura del direttore assistenziale che porterà, caso unico sul territorio nazionale, le professioni sanitarie nel cuore della direzione strategica.
AVANTI CON LE ASSUNZIONI E STABILIZZARE TUTTI I PRECARI PER IL BENE DEL S.S.R.
Quella degli organici e delle stabilizzazioni è una battaglia identitaria della nostra organizzazione. Abbiamo raccolto oltre 3000 firme dentro e fuori i posti di lavoro e fatto banchetti, presidi e tutto quello che potevamo fare per portare a casa un risultato importantissimo e, come detto prima, identitario. Chi ha lavorato come precario e ha dato un contributo al nostro S.S.R. deve essere stabilizzato. Questo abbiamo fatto e questo vogliamo fare in futuro. Sono ragazze e ragazzi giovani che rappresentano un valore assoluto da preservare e garantire, anche in futuro. Dove ci sono precari c’è la CGIL che lotta per dargli un contratto a tempo indeterminato.
Così come la CGIL continuerà la sua battaglia perché la Regione continui ad assumere per garantire oltre alla copertura dei pensionamenti anche le necessità che il sistema deve garantire in funzione alla nascita dei nuovi bisogni sanitari. Una battaglia che ha portato ad un aumento dell’organico del SSR da 51.000 a 55.000 dipendenti.
LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA MIGLIORA LA QUALITA’ DEI SERVIZI, AUMENTARE LE RISORSE
Sui fondi della contrattazione chiediamo da tempo un adeguamento che ne ridetermini la consistenza in relazione all’aumento delle dotazioni organiche. L’annoso problema dei tetti previsti dalla normativa va sgomberato dal tavolo per continuare nella direzione che già abbiamo intrapreso. Abbiamo infatti realizzato accordi per incrementi nel biennio 2021/2022, per un valore superiore a 100 milioni di euro che ha permesso di garantire i valori attuali della contrattazione integrativa. Ma serve di più, serve un incremento strutturale. Chi ha permesso al nostro sistema di superare l’emergenza COVID va valorizzato con tutti gli strumenti a disposizione.
IL CONTRATTO COME STRUMENTO DI CAMBIAMENTO
Siamo alle porte di un rinnovo del CCNL, e come il precedente ha permesso l’estensione di alcuni diritti fondamentali a categorie di lavoratrici e lavoratori, quello nuovo deve garantire una ristrutturazione del sistema di classificazione. L’erogazione dell’indennità di sub-intensiva agli infermieri del P.S., dell’indennità di blocco operatorio, di intensiva, sub-intensiva, nefrologia e dialisi e malattie infettive agli OSS, dell’indennità di assistenza domiciliare alle assistenti sociali, categorie prima escluse, sono stati un risultato importante ma ora bisogna risolvere la questione legata al blocco delle progressioni verticali e le difficoltà sulle progressioni orizzontali, superando l’attuale sistema per categorie a favore di un nuovo sistema di aree che permetta di semplificare le possibilità di valorizzare le persone dando a tutte e tutti un’opportunità. È inoltre già garantita nella proposta ARAN del nuovo CCNL la valorizzazione di infermieri, ostetriche, tecnici di laboratorio e di radiologia, fisioterapisti e tecnici della prevenzione, attraverso un’indennità specifica. Infine, il nuovo sistema degli incarichi permetterà di valorizzare il personale sanitario oltre a quello amministrativo estendendo la possibilità di assegnarli anche all’attuale categoria Bs e C, cosa fino a oggi non consentita.
I NOSTRI SERVIZI, UN PUNTO DI FORZA PER TUTTI
L’assicurazione sulla colpa grave per il personale sanitario e socio sanitario, la patrimoniale per il personale amministrativo, la garanzia dei crediti ECM necessari attraverso una piattaforma on-line, i corsi di preparazione ai concorsi senza nessun costo aggiuntivo per gli iscritti, rappresentano un offerta che, oltre alla tutela collettiva, si rivolge anche a quella individuale insieme ai servizi di INCA e TEOREMA. Cosi come le nostre convenzioni con le Università telematiche per l’accesso a prezzi scontati ai corsi e ai master, con UNIPOL per le assicurazioni individuali, sono insieme a tanti altri servizi una garanzia per chi entra in FP CGIL.