Ottenute in Ausl e Aosp Bologna le risorse aggiuntive per il personale!
“Non possiamo che essere soddisfatti per l’arrivo delle risorse economiche aggiuntive in Ausl e Sant’Orsola frutto dell’accordo Cgil, Cisl e Uil dell’aprile scorso e ufficializzate dopo lo sciopero del 23 di maggio.” Lo affermano Marco Pasquini Segretario Generale e Gaetano Alessi Responsabili Comparto Sanità della Fp Cgil di Bologna
Si tratta di risorse economiche che mettono in sicurezza gli attuali trattamenti economici e danno la possibilità di costruire percorsi di valorizzazione degli operatori e le operatrici.
Riteniamo – continuano i Sindacalisti – che non serva andare in India per trovare operatori, basterebbe pagare meglio quelli in servizio e dargli una prospettiva di carriera ed una città Metropolitana più ospitale, negli affitti, nei trasporti, nei servizi.
Resta da capire se il Rizzoli, che ad oggi non ha ancora dichiarato l’aumento delle risorse, sarà nella stessa linea delle altre aziende sanitarie e non permetteremo il contrario.
“Rimaniamo comunque in stato di agitazione – concludono Pasquini e Alessi – per tutto il tema riguardante le dotazioni organiche, ma un altro risultato è stato raggiunto.
Ed ogni euro investito in sanità è un euro che garantisce la salute di tutti.
Specialmente per chi è più debole”.
20 febbraio sciopero nazionale del personale del CCNL Federcasa
“FP Cgil, Cisl FP e Uil Fpl hanno proclamato lo sciopero nazionale per il prossimo 20 febbraio per il personale delle aziende che applicano il CCNL Federcasa. La trattativa per il rinnovo del Contratto Federcasa 2022-2024 ha, infatti, palesato l’indisponibilità della parte datoriale di riconoscere al personale la piena valorizzazione professionale ed economica, con incrementi economici adeguati a tutelare i salari”.
Lo affermano in una nota Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Domenico Proietti, Segretari Generali rispettivamente di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl.
“Per le organizzazioni sindacali l’obiettivo è far sì che sia garantita alle lavoratrici e ai lavoratori, impegnati quotidianamente a offrire soluzioni abitative idonee alla fascia di popolazione in condizione di fragilità, una risposta alla grave crisi inflattiva che in questi anni ne ha indebolito il potere d’acquisto”.
“La giornata di sciopero del 20 febbraio – hanno osservato – è una tappa di un percorso lungo, iniziato in autunno, che continuerà a coinvolgere, con assemblee e iniziative, lavoratrici e lavoratori delle aziende e che si allargherà alle istituzioni e a tutta la cittadinanza perché sia riconosciuta la centralità del sistema di edilizia pubblica residenziale in un contesto sociale caratterizzato dalle crescenti difficoltà nell’accesso all’abitare e dall’aumento della povertà”.
Per Sorrentino, Petriccioli e Proietti “il rafforzamento delle politiche abitative non può prescindere dal coinvolgimento dei soggetti istituzionali di rappresentanza degli enti coinvolti, chiamati a garantire, innanzitutto, una gestione capace di valorizzare il ruolo del personale occupato nelle aziende che operano a tutela della popolazione più fragile”
Pratello: La FP Cgil denuncia gravi carenze nel carcere minorile e chiede interventi urgenti
Pratello: La FP Cgil denuncia gravi carenze nel carcere minorile e chiede interventi urgenti
“Mancanza di letti, scarsa pulizia, sovraffollamento: la situazione critica al Pratello preoccupa la Fp Cgil Bologna”
Una recente visita al carcere minorile del Pratello ha rivelato una serie di gravi carenze nelle condizioni di detenzione dei giovani, secondo quanto denunciato dalla Fp Cgil Bologna. La situazione è così preoccupante che la Fp Cgil sta chiedendo interventi immediati per garantire la dignità e la sicurezza dei detenuti.
La carenza di letti e materassi è diventata allarmante, al punto che alcuni giovani detenuti sono costretti a dormire a terra, con materassi improvvisati. Inoltre, la pulizia è carente, molte camere detentive non hanno finestre e alcune non hanno nemmeno il secondo cancello funzionante, mettendo a rischio la sicurezza dei giovani detenuti.
Nel corso della visita, è emerso che due minorenni sono rimasti intrappolati nella loro camera per un lungo periodo a causa della rottura della serratura della porta blindata. Questi sono solo alcuni dei problemi riscontrati dalla rappresentanza della Fp Cgil durante la loro ispezione al Pratello.
Il direttore della struttura ha anche segnalato il persistente sovraffollamento, aggravato dalla presenza di minori con gravi problemi di salute mentale e dalla grave carenza di personale, che ha portato alla sospensione di attività trattamentali. La situazione è ulteriormente complicata dalla mancanza di un comandante titolare a tempo pieno e dalla lamentela del medico in servizio riguardo all’assenza di una poltrona odontoiatrica per gli interventi urgenti.
La Fp Cgil ha riferito che attualmente al Pratello operano circa 30 agenti di polizia penitenziaria, costretti a lunghe ore di straordinario, doppi turni e servizi aggiuntivi dopo il turno di notte, il che ha reso estremamente difficile la loro condizione di lavoro.
Inoltre, le dotazioni strumentali fornite al personale penitenziario sono insufficienti e malfunzionanti. La Fp Cgil sottolinea che, a causa dell’apertura del secondo piano detentivo senza un adeguato rinforzo del personale, il rapporto numerico tra operatori e minori è ormai quasi di uno a uno, mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti e compromettendo la funzione di recupero che dovrebbe essere fondamentale in un carcere minorile.
La Fp Cgil ha ribadito che questa emergenza è perdurata troppo a lungo e sta diventando la norma, e quindi ha richiesto un intervento urgente. La sindacato ha chiesto un incremento adeguato dell’organico di polizia penitenziaria e una maggiore attenzione per educatori e assistenti sociali. Inoltre, è stata proposta una drastica diminuzione del numero dei minori detenuti, con particolare attenzione all’allontanamento dei giovani più problematici, per garantire una situazione più sicura e dignitosa al Pratello.
Seminario formativo sulla “Riforma Cartabia” per Polizia Locale a Bologna
Un momento formativo rivolto alle Polizie Locali della Regione Emilia-Romagna con il Commissario Capo della Polizia Locale di Milano Sergio Melone che affronterà le implicazioni della riforma per l’attività della polizia giudiziaria.
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Per partecipare compila il modulo on line al seguente link (pre-iscrizione) https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSep39mTYuUQ6MjNm_pqRFmS6b2rqA5ibYUfs0rKxXUQO_N-eA/viewform
Il Corso è riservato agli iscritti CGIL. Nella pre-iscrizione troverai la delega di adesione al sindacato. Su richiesta sarà possibile ricevere l’attestato di partecipazione alla formazione.
Come funzionano i congedi parentali
Definizioni
Congedo di maternità
Astensione obbligatoria, anche anticipata, posticipata e flessibile
Congedo di paternità
Astensione obbligatoria da fruire in via autonoma
Congedo di paternità alternativo
Astensione obbligatoria post parto nei casi consentiti al padre in alternativa alla madre
Congedo parentale
Astensione facoltativa
Congedo per malattia del figlio
Astensione per malattia del bambino
Riposi e permessi
Allattamento o altre assenze
CONGEDO DI MATERNITA’
Durata 5 mesi, l’indennità spettante è 80% della retribuzione a cui, in base ai contratti di categoria può arrivare al 100%, con l’integrazione del datore di lavoro.
Astensione dal lavoro obbligatoria
- Due mesi precedenti la data presunta del parto;
- Tre mesi dopo il parto.
Astensione dal lavoro anticipata/prorogata
- Tre mesi dalla data presunta del parto quando le lavoratrici sono occupate in lavori che, siano da ritenersi gravosi o pregiudizievoli;
- Interdizione dal lavoro fino al periodo di astensione obbligatoria, nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza, competenza dell’ASL;
- Quando le condizioni di lavoro o ambientali siano ritenute pregiudizievoli alla salute della donna e del bambino, competenza in capo all’Ispettorato del lavoro territoriale;
- Quando la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni, competenza in capo all’Ispettorato del lavoro territoriale.
L’ Ispettorato del lavoro territoriale può inoltre disporre il prolungamento dell’astensione fino al compimento del settimo mese del bambino.
Astensione dal lavoro flessibilità durata 5 mesi
- Facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto e nei quattro mesi successivi al parto.
Previo certificato del ginecologo (del SSN o convenzionato) e un certificato del medico competente, redatto nel corso del settimo mese di gestazione, in cui attestino che la lavoratrice può prestare attività lavorativa nel corso dell’ottavo mese, senza arrecare pregiudizio a sé stessa e al nascituro.
Astensione dal lavoro posticipata
- Facoltà di astenersi dal lavoro esclusivamente dopo l’evento del parto entro i cinque mesi successivi allo stesso.
Previo certificato del ginecologo (del SSN o convenzionato) e un certificato del medico competente, redatto nel corso del settimo mese di gestazione, in cui attestino che la lavoratrice può prestare attività lavorativa nel corso dell’ottavo mese, senza arrecare pregiudizio a sé stessa e al nascituro fino alla data del parto.
CONGEDO DI PATERNITA’ ALTERNATIVO
In caso di morte o di grave infermità della madre ovvero di abbandono, o in caso di affidamento esclusivo del bambino al padre, quest’ultimo ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la parte residua che sarebbe spettata alla lavoratrice, anche nel caso in cui si fosse avvalsa della facoltà di astenersi dal lavoro dopo l’evento del parto ed entro i cinque mesi successivi allo stesso.
CONGEDO OBBLIGATORIO DI PATERNITA’
Il congedo dal 2022 è strutturale, ha una durata di dieci giorni lavorativi, con l’entrata in vigore del Dlgs 105/2022 il congedo aumenta a 20 giorni in caso di parto plurimo. La fruizione va dai due mesi precedenti la data presunta del parto ed entro i primi 5 mesi successivi. Dal 13 agosto 2022 per effetto del Dlgs 105/2022 sono inclusi i dipendenti pubblici.
Il congedo non è frazionabile a ore e può essere fruito anche in caso di decesso perinatale del figlio.
E’ riconosciuto anche nel caso di fruizione del congedo di paternità alternativo, ed è retribuito al 100%. Per fruire del congedo, il padre deve presentare richiesta scritta al datore di lavoro con un anticipo di almeno 5 giorni dall’inizio dello stesso.
CONGEDO PARENTALE modifica art. 32
Per ogni bambino, nei primi suoi dodici anni di vita, ciascun genitore ha diritto ad astenersi dal lavoro dopo il parto. Durata massima del congedo tra i due genitori è di 10 mesi, salvo quanto previsto al punto b:
a) La madre trascorso il periodo di congedo di maternità può astenersi per un periodo continuativo o frazionato non superiore a sei mesi;
b) Il padre può astenersi dalla nascita del figlio, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a sei mesi, elevabile a sette nel caso in cui l’astensione sia di almeno 3 mesi anche non continuativi per un massimo di 11 mesi tra i genitori.
c) Presenza di un solo genitore: il congedo ha una durata pari a 11 mesi (dal 13 agosto 2022, prima erano 10 mesi).
In caso di adozione o affidamento il congedo parentale è fruibile entro i dodici anni dall’ingresso del minore in famiglia, fino al compimento della maggiore età.
Indennità economica modifica art. 34
Ai fini dell’indennità economica, fino al compimento del dodicesimo anno di vita l’indennità è pari al 30% della retribuzione per ciascun genitore per la durata di tre mesi non cedibili.
Ai pubblici dipendenti i primi 30 giorni di congedo parentale sono retribuiti al 100% dello stipendio. I genitori, in alternativa tra loro, hanno diritto ad ulteriori tre mesi di congedo (max sei mesi), fino ad un massimo di 9 mesi retribuiti. In presenza di un solo genitore il periodo riconosciuto complessivamente fruibile è di nove mesi.
Nel caso di affidamento esclusivo ad un solo genitore, spetta in via esclusiva anche la fruizione del congedo indennizzato riconosciuto complessivamente alla coppia genitoriale. La fruizione del congedo parentale dall’entrata in vigore del Dlgs (13 agosto 2022) non riduce le ferie, i riposi e la tredicesima mensilità o gratifica natalizia.
Pertanto, rispetto alla norma precedente il periodo massimo retribuito sale da sei mesi a nove, fino al compimento del dodicesimo anno di età.
I periodi ulteriori ai 9 mesi, e fruiti entro i 12 anni di vita del bambino saranno retribuiti a condizione che il reddito individuale del genitore richiedente sia inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria.
Altre caratteristiche
Fino al 12 agosto 2022, per i periodi di congedo oltre i sei mesi ovvero per i periodi fruiti tra i sei anni e gli otto di vita del bambino, è riconosciuta l’indennità economica, purché il reddito individuale del genitore richiedente sia inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria.
Ai pubblici dipendenti i primi 30 giorni di congedo parentale, se richiesti prima del compimento del sesto anno di vita del bambino, sono retribuiti al 100% dello stipendio; se fruiti per la prima volta dal sesto anno di vita del bambino fino all’ottavo, sono retribuiti a condizione che il reddito individuale dell’interessato sia inferiore a 2,5 volte l’importo del trattamento minimo di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria.
In caso di adozione o affidamento, l’indennità è dovuta entro i dodici anni dall’ingresso del minore in famiglia, fino al compimento della maggiore età.
Il prolungamento del congedo, in presenza di minore con handicap in situazione di gravità, è fino al compimento del dodicesimo anno di vita del bambino. L’indennità è commisurata al 30% della retribuzione.
CONGEDO PER MALATTIA DEL BAMBINO
È possibile assentarsi dal lavoro, in alternativa all’altro genitore lavoratore, fino al compimento del terzo anno di vita del bambino per tutto il periodo corrispondente alla malattia; i giorni di assenza dovranno essere giustificati dal certificato di malattia emesso dal pediatra.
L’assenza non è retribuita e non è soggetta a visite fiscali per controlli di malattia del lavoratore.
Ai pubblici dipendenti è riconosciuto il diritto, con un massimo di trenta giorni regolarmente retribuiti per anno per le malattie del bambino fino al terzo anno di vita. Fra i tre anni e il compimento dell’ottavo anno di vita del bambino è possibile assentarsi dal lavoro 5 giorni ogni anno, per ciascun genitore senza retribuzione anche nel settore pubblico.
L’assenza se comunicata con certificato medico del pediatra dà luogo alla contribuzione figurativa, le modalità di accredito sono determinate da una quota pari al 200% del valore dell’assegno sociale.
RIPOSI E PERMESSI
Nel primo anno di vita del bambino, la madre ha diritto, al rientro al lavoro, di due ore di riposo al giorno, cumulabili se l’orario giornaliero è di almeno 6 ore. Il riposo è di un’ora quando l’orario lavorativo risulta inferiore alle 6 ore.
I periodi di riposo giornalieri possono essere riconosciuti al padre lavoratore quando:
- I figli risultano affidati solo a lui;
- In alternativa alla madre lavoratrice dipendente perché rinuncia;
- Nel caso in cui la madre non sia lavoratrice dipendente, ovvero anche se disoccupata, casalinga;
- In caso di morte o grave infermità della madre;
- In caso di parto plurimo, i periodi di riposo sono raddoppiati e le ore aggiuntive possono essere utilizzate anche dal padre.
Riposi e permessi per i figli con handicap grave modifiche all’art. 42
Fino al compimento del terzo anno di vita del bambino con handicap in situazione di gravità in alternativa al prolungamento del periodo di congedo parentale, il genitore può fruire di due ore di riposo giornaliero retribuito.
Dal 13 agosto 2023 sono equiparati al coniuge convivente ai fini della fruizione del congedo straordinario per assistere il coniuge convivente portatore di handicap grave la parte dell’unione civile e il convivente di fatto.
Misura dell’indennità modifiche all’art. 68
Dall’entrata in vigore del Dlgs 105/2022, alle lavoratrici autonome nel caso di complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza, è riconosciuta l’indennità economica a partire dai due mesi precedenti il parto.
Congedo parentale modifiche all’art. 69
Limitatamente ad un periodo di tre mesi, entro il primo anno di vita del bambino il diritto al congedo parentale è esteso ai lavoratori autonomi e ai genitori adottivi o affidatari
Indennità di maternità per le libere professioniste modifiche art. 70
Dall’entrata in vigore del Dlgs 105/2022, alle lavoratrici libere professioniste nel caso di complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza, è riconosciuta l’indennità economica a partire dai due mesi precedenti il parto.
Divieto di licenziamento modifiche all’art. 54
Il divieto di licenziamento già sancito nei confronti del padre durante la fruizione del congedo di paternità alternativo è esteso anche durante la fruizione del congedo obbligatorio di paternità.
Modifiche alla legge 81/2017
Disposizioni fiscali e sociali modifiche all’art. 8 Maternità Gestione separata
Ai lavoratori e lavoratrici iscritti alla Gestione separata in via esclusiva e non titolari di pensione, dal 13 agosto 2022 hanno diritto al trattamento economico per congedo parentale per un periodo pari a tre mesi ciascuno entro i primi dodici anni di vita del bambino.
I genitori in alternativa tra loro, sempre entro il dodicesimo anno di vita del bambino, hanno diritto ad ulteriori tre mesi di congedo. I trattamenti economici per congedo parentale, ancorché fruiti in altra gestione o cassa di previdenza, non possono complessivamente superare, tra entrambi i genitori, il limite complessivo di nove mesi.
Il Dlgs 105/2022 ha esteso i benefici per assistere persone con disabilità in situazione di gravità anche ai conviventi di fatto ed ha previsto di sanzionare il datore di lavoro per ogni azione di ostacolo o opposizione alle richieste del lavoratore di lavoro agile, di permessi o congedi, tramite la mancata certificazione della parità di genere.
Sanità Carpi - I lavoratori sono stremati e i cittadini arrabbiati
La Cgil di Carpi è molto preoccupata per la situazione della Sanità sul territorio.
Certo il quadro è diventato più difficile e complicato in ragione della pandemia da Covid che ha investito il sistema sanitario e il Paese, ma ci troviamo di fronte ad una situazione estremamente critica che viene da lontano e che la pandemia ha fatto emergere con maggiore drammaticità.
Abbiamo da una parte i lavoratori della Sanità che sono stremati per i carichi di lavoro, i turni sempre più lunghi, la mancanza di sostituti, le tensioni organizzative, i tanti volontari delle associazioni e i pensionati che sono stati richiamati per coprire le lacune degli organici e dall’altra i cittadini che trovano risposte inadeguate e insufficienti rispetto ai loro bisogni.
Cittadini che in primis impattano con le lunghe liste d’attesa per visite specialistiche ed esami diagnostici, dove si può arrivare ad appuntamenti a sei/otto mesi e a volte addirittura alla impossibilità di prenotare. E a tal proposito è curioso notare che se ci si indirizza al privato l’appuntamento spunta miracolosamente dopo pochi giorni e a volte ore.
Cittadini che devono sorbirsi lunghissime attese all’ospedale per l’accesso al Pronto soccorso.
Cittadini che spesso non riescono a contattare nemmeno il Medico di medicina generale e ambulatori che rimangono sguarniti.
Tra l’altro il tema dei medici di medicina generale è stato oggetto di un’indagine nella provincia di Modena, tra gli iscritti della Cgil, a cura di Federconsumatori, sindacati Pensionati e della Funzione Pubblica, dalla quale risulta che il dato più negativo è quello di Carpi dove il 28% degli intervistati lamenta che la qualità del servizio sarebbe peggiorata o nettamente peggiorata.
Questa indagine rappresenta un’importante indicazione di quanto percepito dai cittadini di cui tener conto.
Le problematiche sono diverse e intrecciano diversi piani: i tagli negli anni delle risorse alla Sanità, la carenza di medici e di infermieri, il rapporto tra Sanità pubblica e privata, il delicato ruolo del terzo settore.
Sono certo indispensabili politiche sanitarie nazionali più innovative e di prospettiva, ma soprattutto sono indispensabili molte più risorse sia per infrastrutture e tecnologie e sia per un urgente piano di assunzioni pubbliche, perché senza risorse adeguate è difficile mettere in pratica anche le buone idee.
Quello che però non è ammissibile è un atteggiamento di rassegnazione e inazione da parte di chi ha le maggiori leve per intervenire e quindi anche il Servizio sanitario regionale, la Regione Emilia Romagna e il distretto devono fare la loro parte, sottolineando e lamentando gli elementi critici, pretendendo più risorse e proponendo soluzioni alternative che riducano l’attuale condizione emergenziale.
Firmato accordo per livello D2 per li educatori delle cooperative sociali
Dalla pagina facebook della Cgil Bologna
Un risultato di grande rilievo: così commentano le sigle sindacali FP CGIL CISL FP e UIL FPL di Bologna dopo la firma del verbale che prevede dal primo gennaio il riconoscimento del livello superiore per decine di educatori professionali dipendenti delle cooperative Quadrifoglio e Orsa.
L’Ospedale Maggiore è in affanno "Il personale è allo stremo"
Monica Marvasi (FP CGIL Parma): “Gestione improvvisata e inconcludente della quarta ondata. Il personale è allo stremo”
“La quarta ondata, tanto temuta quanto prevedibile, sta mettendo in ginocchio un’amministrazione già segnata dalle precedenti impennate dei contagi determinate dal covid-19: la mancanza di programmazione e di strategia il blocco delle assunzioni imposto dalla Regione e le nuove ordinanze relative al contenimento dei contagi stanno conducendo tutto il personale dell’ospedale all’annientamento”. È questa la preoccupata sintesi di Monica Marvasi, della Segreteria FP CGIL Parma, circa lo stato della principale struttura sanitaria del territorio.
“Il quadro attuale denota una sempre crescente domanda assistenziale da parte dei cittadini: le ospedalizzazioni sono in netto aumento e gli operatori dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma stanno ripiombando nell’incubo assistenziale determinato dalla difficile organizzazione del lavoro nella prima critica fase emergenziale”.
“Nel secondo semestre del 2021 – aggiunge Marvasi – la Direzione avrebbe dovuto pianificare una strategia aziendale in previsione di una potenziale nuova ondata, visto che nelle precedenti sono emerse delle gravi criticità per cui sarebbe stato auspicabile trovare delle soluzioni affinché queste non si potessero più ripresentare. Invece oggi constatiamo, nostro malgrado, che ogni criticità delle precedenti ondate è riemersa impattando violentemente sull’organizzazione del lavoro”.
Nei fatti, si assiste quotidianamente alla conversione o alla apertura di nuovi posti letto dedicati ai pazienti affetti dal covid: per aprire nuovi posti letto è evidente che serva il personale (dirigente e di comparto) in misura sufficiente per poter erogare l’assistenza; una puntuale pianificazione strategica aziendale avrebbe magari permesso di risolvere questa problematica non impattando criticamente sul personale.
Per aprire i nuovi reparti covid la Direzione delle Professioni Sanitarie ha invece pensato di effettuare una puntuale rimodulazione dei turni di lavoro di centinaia di dipendenti e di farlo, senza il minimo preavviso, nei giorni che precedevano il Natale: questa manovra è stata attuata col fine ultimo di recuperare unità lavorative dai vari reparti, inghiottiti dall’improvvisa rimodulazione, ed assegnarli ai reparti covid-dedicati. E visto che la ricerca del personale da destinare ai reparti covid non potrà che continuare, aleggia ed intimorisce la possibilità che, per far fronte all’aumento dei ricoveri, si ricorra alla riduzione delle attività programmate, così come avvenuto nella prima ondata della pandemia anche se una prima riduzione è già stata attuata.
Il contesto sembrava e sembra a tutt’oggi non voglia proprio considerare il personale del comparto più di un semplice progressivo numero di matricola: l’Azienda Ospedaliera ha ormai da tempo perso l’appeal e la prova sta nel fatto che molti dipendenti, approfittando delle opportunità occupazionali garantite dalle altre Regioni o dal privato, abbiano deciso di trasferirsi o di licenziarsi.
Quanto appena sottolineato rende ancora più critica una carenza di personale cronica che è conseguenza di una scarsa pianificazione aziendale sulla gestione del personale. È anche da sottolineare il continuo ed asfissiante trasloco di varie unità operative che, ad ogni ondata, vengono fisicamente spostate da un padiglione all’altro, generando un dispendio di risorse inaccettabile: le ultime verificatesi il giorno 24 Dicembre.
In tutto ciò, evidenzia Monica Marvasi, “la carenza di una comunicazione sinergica tra i veritici della Direzione Aziendale è lampante e si realizza nell’apertura di alcuni cantieri in un momento dove evidentemente non è ammissibile creare barriere strutturali potenzialmente in conflitto con l’emergenza pandemica: sarebbe stato auspicabile aprire i cantieri garantendone la consegna nel più breve periodo e nei tempi prestabiliti”.
“Diventa inevitabile per la FP CGIL – conclude Marvasi – dissociarsi da questa gestione improvvisata ed inconcludente, ringraziando tuttavia le lavoratrici e lavoratori per questi due anni di abnegazione ed impegnandosi ancor più fortemente a sfruttare ogni strumento a disposizione per ottenere il rispetto che, a quanto pare, non viene concesso neanche agli “eroi””.
AUSL Imola comunica blocco delle ferie al personale sanitario - Non ci stiamo!
Fp Cgil Imola – Cisl Fp – Uil Fpl: la Direzione ha agito in autonomia senza confronto sindacale. La situazione è grave: abbiamo chiesto incontro urgente.
A gennaio era già previsto incontro sulle dotazioni organiche dei servizi, questa scelta conferma quanto avevamo già denunciato nelle settimane scorse: aldilà dei numeri annunciati esiste una carenza di organico che le assunzioni straordinarie fatte per il Covid non hanno sanato, mentre le assunzioni tardano ad arrivare.
Il personale infatti già da mesi segnala salti riposo, turni lunghi e mancata programmazione delle ferie su cui impatta ulteriormente l’emergenza Covid che sta mettendo nuovamente sotto pressione i servizi.
Il personale è frustrato e al limite, serve un intervento immediato e di sistema perchè così non è possibile andare avanti.
Riteniamo necessario attingere con estrema urgenza da graduatoria Operatore Socio-Sanitario e verificare tutte le possibilità esistenti per avere personale infermieristico.
L’alternativa, in mancanza di assunzioni è purtroppo la sospensione temporanea di servizi non essenziali per garantire condizioni di sicurezza a chi sta lavorando e livelli di assistenza idonei ai cittadini.
Per Fp Cgil, Erika Ferretti;
Per Cisl Fp Area metropolitana, Stefano Franceschelli;
Per Uil Fpl, Giuseppe Rago.
Sanità: firmato un importante accordo con la regione Emilia-Romagna
COMUNICATO STAMPA
Tetti di spesa sul personale, tetti di spesa sui fondi della contrattazione integrativa e limiti a non finire, una giungla di vincoli che bisogna sgombrare per il bene di chi si rivolge alla sanità e per il diritto della salute delle persone.
Questo è quello che chiediamo alla Regione e questo è quello che va ribadito da parte della Regione stessa nella Conferenza delle Regioni affinché il Ministero della Salute e il Ministero dell’Economia adeguino le norme oggi esistenti ai bisogni delle persone.
E lo chiediamo all’alba della sottoscrizione di un importante verbale sul quale abbiamo lavorato per garantire un futuro alle ragazze e ai ragazzi giovani e preparati che sono venuti a lavorare nel Servizio Sanitario della nostra Regione.
Oggi infatti abbiamo cristallizzato 4 impegni fondamentali in un accordo con l’Assessore alla Sanità Raffaele Donini e il Direttore Generale dell’Assessorato Kyriakoula Petropulacos, il primo teso a garantire che il blocco del turn over terminerà il 31 dicembre per ridare spazio alle politiche sulle assunzioni che ci hanno caratterizzato negli ultimi due anni, il secondo e il terzo per garantire a tutto il personale precario che maturerà i requisiti previsti dalla legge Madia e dalla legge di bilancio di essere stabilizzato e il quarto per garantire la proroga dei contratti a termine che sostituiscono posti vacanti nelle dotazioni organiche delle Aziende USL e delle Aziende Ospedaliere della Regione Emilia Romagna.
Un accordo che garantisce il mantenimento dei servizi e che rappresenta un punto di partenza nella difficile partita della gestione della pandemia da COVID19 dove rispetto alle attività tradizionali del passato oggi si sono aggiunte altre attività quali ad esempio quelle garantite dai punti vaccinali, dai servizi di terapia intensiva, dai reparti Covid, dal tracciamento della pandemia, dall’esecuzione dei tamponi, dal necessario potenziamento dell’attività di psicologia.
Ma non ci illudiamo, questo non basta, serve una soluzione strutturale e definitiva che superi le difficoltà oggi esistenti che attanagliano le Regioni; un investimento reale e tangibile sul Servizio Sanitario Nazionale che ne garantisca l’efficacia, l’efficienza e la conduzione, oltre che il governo strategico, pubblica. La preservazione di un bene comune al quali tutti dobbiamo rivolgere le nostre attenzioni.
Bologna, 23/12/2021