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Turni più lunghi la FP CGIL di Rimini porta la Ausl Romagna in tribunale. «Vittoria, revocati tutti gli atti»

A dicembre la Cgil aveva portato in tribunale l’Ausl Romagna rea di non aver rispettato il contratto nazionale di lavoro.

Appena quattro mesi dopo, le nostre istanze vengono accolte.

«Il Giudice del lavoro, Lucio Ardigò – spiega FP CGIL Rimini- ha represso la condotta antisindacale di Ausl Romagna, accolto le nostre osservazioni, e chiarito, in maniera inequivocabile, che il comportamento aziendale aveva leso le prerogative sindacali e con esse dei diritti dei lavoratori. Il provvedimento del Tribunale di Rimini prevede anche la revoca da parte di Ausl Romagna degli atti unilaterali che hanno violato il contratto di lavoro».

La vicenda è quella del nuovo orario di lavoro al dipartimento di sanità pubblica. «Che, a gennaio sarebbe dovuto partire in barba al Ccnl di settore – sottolinea Fp-Cgil –. In sostanza sarebbe stata applicata la disponibilità di 13,5 ore giornaliere a fronte delle 12 ore massime previste con un turno di lavoro che avrebbe potuto superare le 7 ore e 12 minuti, su cinque giorni, e che la pronta disponibilità potesse essere svolta anche per unità operative di servizi diversi da quelli di afferenza. Su più punti, in definitiva, veniva messo in discussione l’accordo che Aran e parti sociali avevano trovato dopo mesi di faticosa trattativa».

Così dopo la richiesta di un incontro e la sospensione della riorganizzazione «da Ausl Romagna erano giunte solo risposte evasive con la ferma volontà di procedere senza l’adeguato confronto». Da qui la decisione di aprire una via giudiziaria.

«Il sindacato – continua la FP CGIL Rimini – deve prima di tutto pretendere il rispetto del Ccnl, perciò non agire avrebbe prestato il fianco a qualsiasi altra deroga. Viste anche le difficoltà quotidiane di chi lavora nella sanità, aggredita da tagli alle risorse e soggetta a un tetto di spesa per il personale che mette in ginocchio i professionisti e le aziende stesse».

«Con il Pnrr si è dato il via ad un grande piano di investimenti che non trova però lo stesso finanziamento per il personale; la tendenza quindi è quella di depauperare le Unità operative a favore delle strutture territoriali (cau, cot). Abbiamo quindi fatto emergere tutte le criticità di una riorganizzazione calata dall’alto. La decisione dell’Ausl, infatti, avrebbe impattato sulla qualità del lavoro anche di settori connessi agli accertamenti su salute e sicurezza sul lavoro in provincia di Rimini. E ora si apre una nuova stagione di rivendicazioni nei confronti di Ausl Romagna, a partire dall’accesso alla mensa per tutti i dipendenti e da meccanismi che rendano certo il godimento delle ferie».


Preoccupatə per la situazione nella struttura "Luce sul mare" di Rimini

“Cosa succede a Luce sul Mare?”: lo chiede FP CGIL Rimini, che si dice “fortemente preoccupata per il modus operandi messo in pratica dalla Coop.va Sociale”.

“Ci è stato evidenziato che a seguito di un contenimento fisico e ambientale di un operatore sanitario nei confronti di un utente, che ricordiamo essere un atto medico, l’interpretazione della procedure aveva creato, una sorta di disagio tra gli altri lavoratori presenti che nel tentativo di chiarire l’accaduto prima e di migliorare l’assistenza dopo, hanno segnalato l’episodio. Professionisti che sono stati, a vario titolo, trasferiti ad altro reparto in maniera arbitraria e con decisione unilaterale”.

Non è irrilevante che i quattro professionisti “mobilitati” sono tutti appartenenti alla stessa sigla sindacale, mette infatti in evidenza un tentativo poco nascosto di delegittimare e sconsigliare la sindacalizzazione all’interno della Cooperativa, prassi già provata per altre vertenze in corso relative a tempi vestizione ed una tantum, previste dal vigente CCNL AIOP, applicato dalla cooperativa, e non ancora riconosciuti”.

FP CGIL ha già incontrato i vertici di Luce sul Mare “e le giustificazioni addotte hanno alzato il livello di preoccupazione della scrivente per tutti i lavoratori della Cooperativa, la questione non è di poco conto considerata l’utenza della struttura e se passa il messaggio che segnalare equivale ad essere puniti, la preoccupazione diventa allarme”.

FP CGIL è vicina ai tutti i lavoratori a cui vengano negati i propri diritti e di certo non tollererà atteggiamenti poco chiari e/o intimidatori”, avverte il sindacato.

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