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Polizia locale di Piacenza, a rischio riposi compensativi

Da un articolo de La Libertà

I “vigili” per come erano intesi una volta ora non esistono più. La Polizia Locale è quotidianamente chiamata a svolgere funzioni sempre più complesse e gravose, spesso a scapito della propria sicurezza. Agenti e Ufficiali, con un organico gravemente insufficiente – gli ufficiali si contano sulle dita delle mani, gli agenti non abbondano di certo – devono assicurare l’ordine pubblico, a supporto e talvolta in sostituzione delle forze di polizia statali, e hanno vissuto l’esperienza dolorosa della pandemia svolgendo un ruolo decisivo di controllo e contenimento sui territori, spesso in condizioni estremamente precarie e pagando un alto tributo in termini di infezioni da covid. Così, in una nota, la Fp Cgil di Piacenza sulle numerose criticità affrontate dalle lavoratrici e dei lavoratori distanza in via Rogerio, alla polizia locale di Piacenza.

«Il malessere serpeggia da tempo spiega Alberto Gorra, Responsabile funzioni locali della Fp Cgil di Piacenza – risultato di molti fattori in parte legati alla normativa (vetusta e del tutto inadeguata a rispondere alle esigenze attuali), in parte al sistema di lavoro venutosi a creare in questi anni e purtroppo anche alla rigidità burocratica dell’Amministrazione comunale, alla quale chiediamo di trovare insieme soluzioni che tutelino la qualità del lavoro e quindi del servizio reso ai cittadini. È finalmente arrivato un comandante che pensiamo possa assicurare al corpo la stabilità tanto attesa – prosegue Gorra – tuttavia le lavoratrici e lavoratori, provati per gli eventi degli ultimi due anni e l’intensità dell’esposizione a cui sono sottoposti, scoprono con amarezza la messa in discussione dei meccanismi che sostengono la possibilità del recupero psicofisico. Si paventa infatti la cancellazione del riposo compensativo per il lavoro prestato nei giorni festivi infrasettimanali, e – pare – la revisione dell’articolazione oraria sulle 35 ore frutto di un faticoso accordo sindacale di alcuni anni fa».

Agenti e ufficiali della Polizia Locale, pur mantenendo l’appartenenza al sistema degli enti locali e il radicamento sul territorio, chiedono di avere le tutele legali, infortunistiche, previdenziali che sono assicurate alle forze di polizia statale. Valga per tutte, l’esempio del riconoscimento, ad oggi negato, dello status di lavoro usurante. L’istituto del riposo compensativo e articolazione oraria settimanale sono assai dibattuti anche in giurisprudenza e sono oggetto in queste settimane della discussione sul rinnovo contrattuale. « Le richieste sindacali all’Amministrazione di non intervenire in modo peggiorativo e di attendere quantomeno, per discuterne in modo condiviso, la revisione normativa (la Legge 65/1986 che disciplina la Polizia Locale è finalmente in discussione in Parlamento) e la firma del nuovo contratto nazionale, finora sono state inascoltate. Non dovranno perciò stupirsi i piacentini – conclude Gorra – se nelle prossime settimane o nei prossimi mesi leggeranno di nuove mobilitazioni della polizia locale. La Fp Cgil lavora per trovare insieme alle amministrazioni soluzioni condivise e costruire diritti. Tuttavia quando le porte restano chiuse, è necessario trovare altre strade per far valere le ragioni delle lavoratrici e dei lavoratori. La sicurezza degli slogan elettorali, nei fatti e tutti i giorni la realizzano loro, con la loro professionalità»


Elezioni RSU 2022 - Il 5, 6, 7 aprile si votano i rappresentanti dei lavoratori!

Sei una dipendente o un dipendente pubblico e hai a cuore i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici? Unisciti alle liste di FP CGIL Emilia-Romagna!

Il 5, 6, 7 aprile 2022 si svolgeranno le elezioni per le rappresentanti e i rappresentanti di lavoratrici e lavoratori dei servizi pubblici.

Cosa sono le RSU?

RSU vuol dire Rappresentanza Sindacale Unitaria. È un organismo sindacale, presente nei luoghi di lavoro,  che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori.  E’ costituito da non meno di tre persone elette da tutte le lavoratrici e i lavoratori iscritti e non iscritti al sindacato.

La RSU si forma con le elezioni. Le procedure sono regolate principalmente dall’Accordo Quadro e prevedono la partecipazione al voto di almeno il 50% +1 degli elettori in ogni singolo ente. In caso contrario la RSU non si costituisce e occorre indire nuove elezioni. È questo il primo passo della sua legittimazione. I componenti delle RSU sono eletti su liste del sindacato ma possono anche non essere iscritte o iscritti a quel sindacato, in ogni caso le elette e gli eletti rappresentano lavoratrici e lavoratori, non il sindacato nella cui lista sono stati eletti.

Cosa fanno le RSU?

La RSU non è un sindacalista, bensì un lavoratore che rappresenta le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori e ne tutela i diritti.

Come? Controllando l’applicazione del contratto o attraverso le vertenze. Se è in grado, la RSU può anche farsi carico di una prima tutela, cercando di risolvere il contrasto del lavoratore con il datore di lavoro, per poi passare eventualmente la tutela al sindacato e ai legali.

Ma la forza della RSU non deriva solamente dal potere assegnato dal contratto e dalle leggi ma anche dalla capacità di creare consenso intorno alle sue proposte e azioni e un’ampia condivisione degli obiettivi. La RSU funziona come unico organismo che decide a maggioranza la linea di condotta e se firmare un accordo.

La RSU svolge il suo ruolo a tempo determinato. Infatti, rimane in carica tre anni, alla scadenza dei quali decade automaticamente e si devono fare nuove elezioni. Svolgendo un ruolo esposto, il delegato RSU ha una tutela rafforzata rispetto a quella data ad ogni lavoratore (art. 1-15 dello Statuto dei Lavoratori).

Se vuoi avere maggiori informazioni sulle elezioni RSU visita il sito www.elezionirsu.it!

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