Sciopero generale il 3 ottobre in difesa della Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza
La CGIL proclama per venerdì 3 ottobre 2025 uno sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati. Una mobilitazione che nasce dall’aggressione contro le navi civili della spedizione umanitaria Flotilla, un attacco di estrema gravità che ha colpito cittadini italiani, lavoratori e volontari impegnati nell’aiuto alla popolazione palestinese.
Una violazione dei principi costituzionali
La CGIL denuncia con fermezza che si tratta non solo di un crimine contro persone inermi, ma di un colpo inferto all’ordine costituzionale e ai principi sanciti dal diritto internazionale. Grave, inoltre, la responsabilità del governo italiano che ha abbandonato lavoratrici e lavoratori in acque internazionali, violando i principi fondamentali della nostra Costituzione.
Le regole per chi sciopera nel pubblico impiego
Lo sciopero generale del 3 ottobre coinvolge anche i servizi pubblici.
In base alla normativa vigente, saranno garantite le prestazioni indispensabili come previsto dalle regolamentazioni di settore. Per i servizi essenziali – sanità, sicurezza, scuola, assistenza – saranno quindi assicurati i livelli minimi stabiliti dalla legge e dagli accordi, mentre in tutti gli altri ambiti i lavoratori e le lavoratrici dei servizi pubblici incroceranno le braccia per l’intera giornata.
Perché si sciopera
Lo sciopero generale è proclamato:
- 
in difesa della Flotilla, colpita mentre svolgeva una missione umanitaria; 
- 
in difesa dei valori costituzionali e del diritto internazionale; 
- 
per la popolazione di Gaza, sottoposta a un’operazione di genocidio che ha già provocato oltre 41.500 vittime civili e milioni di sfollati. 
Le piazze della mobilitazione
Bologna: ore 9.00 concentramento in Piazza Malpighi
Imola: ore 9.00 Piazzale della Rocca
Ferrara: ore 9.00 Piazzale della Stazione
Ravenna: ore 9.00 Piazza del Popolo
Modena: ore 9.00 Piazzale 1° Maggio (dietro la stazione delle corriere)
Reggio Emilia: ore 9.00 Polo scolastico di Via Makalle’
Parma: ore 9.00 Piazzale Santa Croce
Cesena: ore 9.00 Ippodromo
Forlì: ore 9.30 Campus Universitario (Igino Lega)
Piacenza: ore 8.00 Piazzale Libertà
Rimini: ore 9.30 Arco di Augusto
Difendere il diritto di pace
La missione della Flotilla non è un gesto isolato, ma un atto di coraggio civile fondato sul diritto internazionale e sulla solidarietà tra i popoli. Con lo sciopero generale, la CGIL ribadisce che il diritto di pace, costruito col sacrificio di generazioni di lavoratori, va difeso con determinazione.
Il 3 ottobre lavoratrici e lavoratori di tutti i settori, pubblici e privati, daranno un segnale netto: la solidarietà non si arresta e la dignità non si cancella.
Se toccano la Global Sumud Flotilla sarà sciopero generale!
La FP CGIL Emilia-Romagna sostiene con forza le decisioni assunte dall’Assemblea Generale della CGIL del 29 settembre 2025, che ha approvato all’unanimità (con 6 astenuti) un documento chiaro: se la missione umanitaria Global Sumud Flotilla dovesse subire attacchi, blocchi o sequestri delle sue imbarcazioni e dei materiali trasportati, o se non venissero aperti corridoi umanitari verso Gaza, la CGIL proclamerà uno sciopero generale.
Si tratterebbe di una mobilitazione senza precedenti, promossa a difesa di una missione pacifica che ha come obiettivo l’apertura di corridoi umanitari permanenti, la fine dell’assedio e la tutela dei valori costituzionali di solidarietà, pace e giustizia.
Le iniziative di mobilitazione già in programma
Accanto a questa decisione, il documento approvato prevede la partecipazione a importanti momenti di mobilitazione nazionale e internazionale:
- 
4 ottobre a Roma, alla manifestazione nazionale convocata dalle associazioni palestinesi; 
- 
12 ottobre, alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e contro il riarmo; 
- 
25 ottobre a Roma, alla manifestazione nazionale CGIL e “La Via Maestra” dal titolo Democrazia al Lavoro. 
La FP CGIL Emilia-Romagna ribadisce l’urgenza di fermare le guerre, contrastare le politiche di riarmo e aprire spazi concreti di solidarietà internazionale, a partire dalla difesa della popolazione palestinese.
Strage di Suviana - Giovedì 11 aprile sciopero generale regionale!
Di fronte alla strage di lavoratori avvenuta alla centrale idroelettrica di Bargi (bacino di Suviana), giovedì 11 aprile sciopero generale di tutti i settori (pubblici e privati), per l’intera giornata in tutta l’Emilia-Romagna indetto da Cgil e Uil. Presidi e manifestazioni in tutti i territori e province!
Parla il segretario generale della Camera del lavoro di Bologna: “In città per avere questo numero di vittime bisogna andare indietro cent’anni”
“Siamo tutti sconvolti a Bologna. La memoria corre alle grandi stragi sul lavoro della storia del nostro Paese. Alla Mecnavi. Alla Thyssenkrupp. Per avere questi numeri di morti sul lavoro a Bologna bisogna andare indietro di cent’anni. Siamo di fronte all’ennesima strage, in un Paese che ha 1500 morti all’anno secondo i dati dell’Osservatorio indipendente di Bologna sui morti sul lavoro. A Bologna giovedì raddoppiamo lo sciopero: tutti i settori pubblici e privati si fermano per otto ore con manifestazione alle ore 9:00 in piazza XX settembre. Sfileremo dietro a uno striscione che dice solo ‘Adesso basta’. Sarà un momento di rabbia. Di rabbia anche per un senso di impotenza. Perché si continua a morire. Adesso è tempo di scioperare”.
LA SOLIDARIETÀ E IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA
Gli occhi e i pensieri del Paese sono rivolti al territorio scioccato dalla strage. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è messo in contatto con il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dal quale ha assunto informazioni sulla tragedia avvenuta nella centrale elettrica del Lago di Suviana. Nel corso della telefonata il Presidente Mattarella ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente.
ORA BASTA MORTI SUL LAVORO. GIOVEDÌ 11 APRILE SCIOPERO GENERALE

Il 17 novembre la FP CGIL Emilia-Romagna aderisce allo sciopero dei servizi pubblici
Comunicato stampa Dire
Il sindacato dei dipendenti pubblici della Cgil dell`Emilia-Romagna si prepara allo sciopero del 17 novembre contro la manovra del governo.
“E` inaccettabile il taglio delle pensioni dei lavoratori pubblici: tagliare i diritti acquisiti rompe il patto sociale. Il governo deve tornare sui suoi passi”, chiede la Fp-Cgil. “La modifica peggiorativa dei coefficienti previdenziali di cui tanto si sta parlando porterà tantissime lavoratrici e lavoratori ad avere una pensione più povera. Si tratta di persone che hanno sempre pagato con regolarità tasse e contributi, e non tutti nel nostro Paese possono affermare la stessa cosa, persone che hanno regolarmente riscattato, pagando fior di quattrini, gli anni di studio universitario”, denuncia il sindacato.
“Ora il governo, con una misura dal carattere incostituzionale, pensa di modificare anni di contributi e fare pesantemente cassa: stiamo parlando di migliaia di euro annui sulla pelle di centinaia di migliaia di persone. Ma questo non è l`unico effetto“, ammonisce la Funzione pubblica. “Nelle aziende sanitarie ed in tanti enti locali della nostra regione si sta verificando una vera e propria fuga, del tutto comprensibile, di coloro che hanno già maturato i requisiti per la pensione e che sono rimasti in servizio, quasi sempre perché la propria azienda, la propria amministrazione, ha chiesto loro di rimanere, vista le difficoltà ed i vincoli ad assumere nuovo personale”, ricorda il sindacato.
L'elenco di tutte le manifestazioni

Sanità in Emilia-Romagna - Nessun passo indietro!
Martedì 14 dicembre FP CGIL e UIL FPL organizzeranno un volantinaggio davanti agli ospedali della Regione per dire no al blocco delle assunzioni, per dire no alla mancata proroga dei contratti a tempo determinato e per chiedere lo sblocco dei finanziamenti per la sanità.
Pur apprezzando lo sforzo e l’impegno della Regione sulle politiche assunzionali, messo in campo nel 2020 e parte del 2021, riteniamo grave l’indicazione data alle aziende sanitarie di bloccare in termini generali le assunzioni in relazione alle difficoltà legate al bilancio regionale che, soprattutto nella parte relativa alla sanità, è in grandissima sofferenza.
Grave perché i bisogni delle persone, a differenza delle assunzioni, non si possono fermare e i servizi per funzionare hanno bisogno di persone che ci lavorino dentro.
Oggi la garanzia del diritto alla salute passa per una serie innumerevole di prestazioni e servizi aggiuntivi rispetto al passato.
Centri vaccinali, aumento dei posti letto di terapia intensiva e dei trasporti in emergenza, aumento delle situazioni di disagio della popolazione di tutte le fasce di età, apertura nuovi reparti Covid e recupero delle liste di attesa sono questioni a cui dare risposta e a cui è necessario provvedere aumentando le dotazioni organiche e valorizzando i professionisti.
Per questo riteniamo impensabile che oggi si blocchino le assunzioni e che si lascino a casa i tempi determinati in scadenza che invece pensiamo debbano essere stabilizzati, perché giovani e preparati e perché sono una grande risorsa per la nostra sanità.
Non accetteremo pertanto che nessun dipendente che abbia acquisito nel 2021 o che maturerà nel 2022 i requisiti per la stabilizzazione sia lasciato a casa servono certezze adesso, aspettare il 18 gennaio come teorizza la CISL FP, ha lo stesso significato della frase “Adda passà ‘a nuttata !”.
Alla Regione chiediamo di battere i pugni sul tavolo del Ministero della Salute e dell’Economia perché stanzino le risorse necessarie, non si può infatti accettare che la “straordinaria” situazione legata alla pandemia trovi risposta dal finanziamento “ordinario” da parte dello Stato.
Non vogliamo entrare nella logica del male minore da gestire quando i temi da trattare sono il diritto alla salute e una visione dei bisogni sociali ai quali la Legge di Stabilità, attualmente in discussione, non da adeguate risposte.
Rivendichiamo il diritto alla salute e il benessere delle comunità come diritto universale delle persone e tuteliamo le lavoratrici ed i lavoratori per garantirlo, se la CISL FP pensa di mobilitarsi tra oltre un mese, FP CGIL e UIL FPL ritengono lo si debba fare adesso per ottenere sin da subito risposte certe, questi non sono temi che possono essere rimandati “al domani”.
Lavori nella sanità e vuoi maggiori informazioni sull’iniziativa? Scrivi ad una delle nostre FP CGIL Territoriali!





