Il 9 dicembre 2025 la FP CGIL insieme a FIT CISL, UILTrasporti e FIADEL, dopo un confronto che si è protratto per settimane nei tavoli nazionali ha siglato l’intesa per il rinnovo del CCNL Servizi Ambientali per il triennio 2025-2027. Con l’accordo, l’agitazione e lo sciopero nazionale previsti per il 10 dicembre sono stati revocati.
Secondo le sigle sindacali, la nuova intesa rappresenta un passaggio decisivo per garantire un riconoscimento economico e normativo al lavoro — spesso gravoso — svolto ogni giorno dagli operatori dell’igiene e della raccolta ambientale, rafforzandone dignità e tutele professionali.
Cosa prevede l’accordo: incrementi economici e robustezza del contratto
Nel dettaglio, l’accordo prevede un valore economico complessivo del rinnovo pari a 307 euro medi mensili. Tale cifra si articola nelle seguenti voci:
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47 euro: valore contrattuale legato a una riforma parziale della classificazione del personale;
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250 euro: incremento del TEC (Trattamento Economico Complessivo);
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All’interno del TEC, 217 euro destinati alla componente TEM (Trattamento Economico Minimo) per il livello 3A, da distribuire in cinque tranche:
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15 euro dal 1º luglio 2025;
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86 euro dal 1º gennaio 2026;
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36 euro dal 1º gennaio 2027;
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40 euro dal 1º agosto 2027;
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40 euro dal 1º dicembre 2027;
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18 euro come aumento per la produttività contrattuale (ERAP);
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15 euro per welfare contrattuale;
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10 euro di valore contrattuale per il riconoscimento di 10 ore di ROL per gli assunti dopo il 1º gennaio 2017;
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Inoltre, è prevista una una tantum di 100 euro a copertura del primo semestre 2025.
Queste misure vanno ben oltre un adeguamento emergenziale: si tratta di incrementi strutturali, che consolidano, fin da subito, nuovi livelli retributivi con effetti stabili su tabellari, istituti economici e previdenziali.
Perché questo rinnovo rappresenta un passo avanti per il settore
L’ accordo raggiunto conferma la necessità di valorizzare un settore che svolge funzioni essenziali — igiene urbana, raccolta rifiuti, servizi ambientali — spesso con ritmi intensi e rischi professionali rilevanti. In un contesto di inflazione persistente e vivibilità sociale sotto pressione, garantire stabilità retributiva e lavoro dignitoso significa tutelare non solo i singoli lavoratori, ma il servizio pubblico nel suo complesso. Questo rinnovo è un risultato positivo per molte ragioni: tutela del potere d’acquisto, stabilità economica, più equità nella classificazione del personale, e universalità del contratto per decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Inoltre, la riforma della classificazione professionale — parte integrante dell’intesa — mira a riconoscere competenze reali, mansioni svolte e complessità del lavoro, superando logiche di sottovalutazione che da anni pesavano sul settore.
Implicazioni concrete e prossimi passi
Per migliaia di operatori e operatori del settore in Emilia-Romagna e in tutta Italia, l’accordo significa un incremento reale, già a partire da luglio 2025, della retribuzione e una prospettiva più stabile per il futuro. Grazie a questi incrementi strutturali, sarà possibile contenere la perdita di potere d’acquisto subita negli anni recenti a causa dell’inflazione, e rendere il lavoro ambientale meno precario e maggiormente riconosciuto.
Ora, secondo quanto dichiarato dalle parti, spetterà alle singole aziende applicare il nuovo contratto in busta paga. La sigla del rinnovo apre anche la strada a approfondimenti su aspetti normativi come salute e sicurezza, welfare contrattuale e riconoscimento delle professionalità, elementi che erano tra le istanze iniziali delle lavoratrici e lavoratori.
