CCNL Funzioni Locali: prosegue la trattativa all’ARAN, servono risorse aggiuntive
Si è svolto oggi, 9 settembre, un nuovo incontro con l’ARAN per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024. L’agenzia ha presentato un testo con alcune novità, tra cui:
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la valorizzazione del ruolo del vice segretario negli incarichi di EQ negli enti privi di dirigenza;
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il trattamento del personale convenzionato tra enti;
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l’incremento del fondo per lo straordinario negli enti senza dirigenza, a carico del fondo del salario accessorio;
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l’indennità di servizio esterno.
Le posizioni della FP CGIL
In apertura di trattativa, la FP CGIL ha ribadito la forte distanza tra le risorse oggi disponibili e la necessità di tutelare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori. Il sindacato ha chiesto l’istituzione di un fondo perequativo per allineare il trattamento economico dei dipendenti delle Funzioni Locali a quello degli altri comparti pubblici.
Le osservazioni principali avanzate dalla FP CGIL e dalla UIL FPL hanno riguardato:
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la richiesta di demandare alla contrattazione decentrata la scelta sull’inserimento del ruolo del vice segretario nei criteri di pesatura delle EQ;
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la denuncia del diverso trattamento economico tra personale part-time incaricato di EQ e personale impiegato nello scavalco in eccedenza;
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la netta contrarietà all’uso del fondo del salario accessorio per finanziare lo straordinario, in assenza di risorse aggiuntive;
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la contestazione all’abolizione del limite minimo di 1 euro per le indennità di servizio esterno, che rischia di svuotare l’istituto.
Le altre richieste del sindacato
La FP CGIL ha inoltre sottolineato:
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la necessità di una soluzione alla disparità di trattamento economico durante le ferie;
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la previsione dei titoli equipollenti alla laurea per l’accesso all’area dei funzionari, con particolare riferimento al personale educativo e scolastico;
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la contrarietà a previsioni che renderebbero più restrittivo il tetto al salario accessorio.
La richiesta di un piano straordinario di assunzioni
“La nostra priorità assoluta – dichiarano Fp Cgil e Uil Fpl – è tutelare la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori delle amministrazioni locali. Per questo servono risorse aggiuntive e perequative rispetto agli altri comparti pubblici. Accogliamo positivamente le parole del Ministro Zangrillo, ma ora è necessario passare ai fatti”.
Secondo i sindacati, un aumento che non tiene conto del tasso di inflazione comporta un reale impoverimento per le famiglie. Inoltre, la misura prevista dal decreto PA è giudicata insufficiente: rischia di lasciare fuori molte amministrazioni e, al tempo stesso, limita la possibilità di assumere nuovo personale. Da qui la richiesta di un piano straordinario di assunzioni per garantire servizi pubblici efficienti e di un anticipo delle risorse disponibili, comprese quelle del futuro CCNL 2025-2027.
Attacco alle pensioni pubbliche: tagli retroattivi e penalizzazioni senza precedenti
Per la prima volta nella storia della previdenza italiana, il Governo è intervenuto sulle posizioni contributive già maturate, introducendo tagli alle pensioni dei dipendenti pubblici. Una misura senza precedenti, giudicata a forte rischio di incostituzionalità e che avrà conseguenze pesantissime per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Pensioni pubbliche nel mirino
Con la Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) e la successiva Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024), il Governo Meloni ha colpito la quota retributiva delle pensioni dei dipendenti pubblici con meno di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
Il recente Messaggio INPS n. 2491 del 25 agosto 2025 ha confermato l’applicazione dei tagli, prevedendo una riduzione delle aliquote di rendimento per tutte le pensioni anticipate erogate prima dei 67 anni.
Una misura retroattiva e incostituzionale
Si tratta di un intervento retroattivo che va a incidere su diritti già maturati, in contrasto con i principi di certezza del diritto. Secondo le stime, nel 2043 saranno oltre 730.000 i lavoratori pubblici colpiti, per un totale di 33 miliardi di euro di tagli a regime.
Gli effetti economici sono gravissimi:
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Retribuzione annua 30.000 € → da -927 € a -6.177 € annui
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Retribuzione annua 50.000 € → da -1.545 € a -10.296 € annui
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Retribuzione annua 70.000 € → da -2.163 € a -14.415 € annui
Contratti poveri, pensioni tagliate e uscite ritardate
Oltre ai tagli, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’allungamento delle finestre di uscita, fino a 9 mesi in più per i dipendenti pubblici che vanno in pensione anticipata.
Altro che “quota 41 per tutti”: il rischio concreto è che chi ha iniziato a lavorare giovane debba rimanere in servizio anche con 48 o 49 anni di contributi per evitare penalizzazioni.
Il nodo irrisolto del TFR/TFS
La situazione si aggrava con il blocco del TFR/TFS: nonostante la Corte costituzionale abbia richiesto un intervento, il Governo non ha ancora risolto il problema. Anzi, si ipotizza che per il pensionamento anticipato si possa ricorrere al TFR, un paradosso se si considera che i dipendenti pubblici attendono ancora tempi lunghissimi per la liquidazione.
L’impegno della CGIL
Il messaggio INPS introduce anche interpretazioni restrittive che superano la legge, restringendo diritti già tutelati. Di fronte a questo scenario, CGIL, FP CGIL e FLC CGIL proseguono la vertenza a tutela delle pensioni, rafforzando il contenzioso legale sui tagli alle aliquote di rendimento e sul TFR/TFS, fino al possibile ricorso alla Corte Costituzionale.
Dipendenze, tuteliamo il Servizio Sanitario Pubblico e gli operatori dei SerT
CGIL e Funzione Pubblica CGIL Parma esprimono forte contrarietà e preoccupazione per le recenti dichiarazioni dell’On. Priamo Bocchi in merito alle attività di riduzione del danno portate avanti dall’AUSL di Parma e, in particolare, rispetto alla distribuzione di strumenti di consumo sicuro presso i Servizi per le Dipendenze (SerT).
Tali affermazioni, oltre a rappresentare una lettura superficiale e stigmatizzante del lavoro svolto dai professionisti del settore, rischiano di delegittimare un percorso di sanità pubblica fondato su evidenze scientifiche, previsto dalla normativa nazionale e riconosciuto dalle istituzioni sanitarie internazionali.
La distribuzione di strumenti come le pipe, al pari di siringhe sterili e altri presidi, rientra infatti in una strategia di riduzione del danno che ha come obiettivo prioritario la tutela della salute pubblica, la prevenzione delle malattie infettive e il contatto con le persone più fragili. Un approccio che non incoraggia il consumo, ma riduce i rischi sanitari e sociali, offrendo nel contempo un aggancio fondamentale ai percorsi di cura e riabilitazione.
Difendere il Servizio Sanitario Nazionale significa riconoscere e sostenere l’impegno quotidiano di medici, psicologi, educatori, assistenti sociali e di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei SerT, che operano in condizioni spesso difficili per garantire diritti, salute e dignità a tutte e tutti.
CGIL e FP CGIL Parma respingono con fermezza ogni tentativo di strumentalizzazione politica su questi temi e ribadiscono la necessità di rafforzare i servizi pubblici territoriali, valorizzando la professionalità e l’abnegazione di chi vi lavora.
Solo attraverso una sanità pubblica forte, basata su prevenzione, cura e inclusione, è possibile costruire una comunità più giusta e sicura.
Ccnl Funzioni locali, senza risorse aggiuntive impossibile rinnovo dignitoso
“Ribadiamo le nostre richieste per un adeguato e dignitoso rinnovo del Contratto 2022-24 delle Funzioni locali: aumentare lo stanziamento del 5,78%, fondi dedicati al riallineamento dell’indennità di comparto – risorse che devono essere previste dal governo –, sblocco totale dei tetti al salario accessorio, l’aggiunta alla contrattazione delle risorse stanziate e non spese del CCNL 2019-2021. Solo così sarà possibile garantire un contratto vero, degno e immediatamente esigibile”.
Il futuro di ACER Ferrara: la FP CGIL chiede trasparenza, responsabilità e tutela dei lavoratori
Preoccupazioni sul dibattito politico in merito al rinnovo delle convenzioni
Con crescente preoccupazione, la FP CGIL osserva la direzione assunta dal dibattito pubblico e politico attorno ad ACER Ferrara, in occasione del rinnovo delle convenzioni con i Comuni proprietari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP).
Negli ultimi interventi istituzionali si invoca un “cambio di passo”, si annunciano controlli più stringenti e si prospettano nuovi vincoli operativi, quasi si trattasse di rimettere in riga un soggetto esterno e opaco. Ma ACER Ferrara è un ente pubblico strumentale, partecipato e guidato dagli stessi Comuni del territorio.
I Comuni sono parte della governance: cosa è cambiato?
L’attività e l’organizzazione di ACER Ferrara negli ultimi dieci anni sono frutto di scelte condivise con gli enti locali. La Conferenza degli Enti, organo di indirizzo e vigilanza, è infatti composta dai Comuni proprietari degli immobili ERP.
La FP CGIL si chiede dunque: cosa è cambiato nei giudizi di questi stessi enti, tanto da ritenere improvvisamente necessario un controllo speciale su un ente da loro stessi governato?
In questo clima, a pagare il prezzo del sospetto e della delegittimazione rischiano di essere prima di tutto:
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i lavoratori e le lavoratrici di ACER Ferrara, che ogni giorno operano con competenza e serietà;
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le famiglie fragili, che si affidano ai servizi ERP per un diritto fondamentale come quello alla casa.
Serve confronto istituzionale, non scelte estemporanee
La FP CGIL ribadisce: una verifica sull’assetto organizzativo, sulla governance e sulle attività in corso può essere utile, ma solo se condotta con responsabilità istituzionale e nel pieno riconoscimento del ruolo pubblico di ACER Ferrara.
Non si può ridurre tutto a prese di posizione influenzate da logiche politiche contingenti. Per questo chiediamo ai Comuni di avviare un confronto trasparente, che metta al centro:
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la qualità e la continuità dei servizi pubblici offerti,
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la valorizzazione e la tutela del personale,
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il rilancio della funzione sociale dell’edilizia residenziale pubblica.
La FP CGIL continuerà a difendere con forza il ruolo di ACER Ferrara come strumento al servizio del diritto alla casa e dei bisogni della comunità locale.
Trattativa CCNL Funzioni Locali 2022-2024: denunciamo la proposta insufficiente di Aran
«Serve un contratto giusto e dignitoso, il governo non dà risposte»
Si è tenuto il 2 luglio un nuovo incontro per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024, durante il quale FP CGIL e UIL FPL hanno illustrato proposte concrete per migliorare le condizioni economiche delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto. Le due organizzazioni sindacali hanno evidenziato la necessità di soluzioni capaci di rispondere alle reali esigenze del personale, puntando su risorse aggiuntive certe e un incremento salariale dignitoso.
La proposta Aran: spostamento di risorse e pochi euro di aumento
Durante la trattativa, Aran ha avanzato una proposta che non affronta il problema salariale. L’ipotesi illustrata prevede:
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lo spostamento delle risorse dall’indennità di comparto allo stipendio tabellare;
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una riduzione del fondo delle risorse decentrate;
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un lieve incremento (da 11 a 17 euro lordi) sul salario tabellare, che rischia di essere annullato dai maggiori oneri riflessi.
Consideriamo la proposta del tutto insufficiente e denunciamo l’assenza di fondi aggiuntivi necessari a garantire un contratto giusto e dignitoso per tutto il personale.
Trattativa interrotta e nessuna nuova convocazione
Il confronto si è concluso con un brusco stop da parte di Aran, che ha interrotto la trattativa senza indicare nuove date per la prosecuzione del tavolo negoziale. Ribadiamo la nostra piena disponibilità a continuare il dialogo e ad approfondire nel merito i provvedimenti.
Criticità del decreto sulla Pubblica Amministrazione
Sottolineiamo inoltre come il recente decreto sulla Pubblica Amministrazione non garantisca aumenti certi per tutti i lavoratori. Il superamento del tetto del salario accessorio rappresenta solo un’opportunità e non un obbligo, riservato agli enti virtuosi, molti dei quali dovranno comunque scegliere tra nuove assunzioni e un modesto aumento delle retribuzioni del personale in servizio.
Mobilitazione FP CGIL: il governo non dà risposte
Il governo non sta dando le risposte necessarie per garantire la dignità economica dei lavoratori pubblici e annunciamo l’avvio della mobilitazione a sostegno di un contratto equo.
CCNL Funzioni Locali: non firmeremo un contratto al ribasso
La posizione della FP CGIL: servono aumenti strutturali, non operazioni contabili
Dopo mesi di trattative inconcludenti, come FP CGIL vogliamo dirlo con chiarezza: non firmeremo un contratto al ribasso. Il rinnovo del CCNL delle Funzioni Locali 2022-2024 non può e non deve ridursi a una mera operazione contabile, che scarica sulle spalle dei lavoratori l’assenza di volontà politica e la mancanza di risorse adeguate.
Il recente decreto sulla Pubblica Amministrazione, convertito in legge il 7 maggio, non garantisce alcun aumento certo per tutti. Si limita a introdurre la possibilità – non l’obbligo – di superare il tetto al salario accessorio. Un’opportunità, peraltro, riservata a pochi enti virtuosi, molti dei quali saranno comunque costretti a scegliere tra nuove assunzioni e l’aumento del salario per il personale in servizio.
Questa impostazione è inaccettabile: crea disparità tra territori e genera un sistema in cui i diritti economici dei lavoratori dipendono dal bilancio del singolo ente.
Vogliamo equità, non una lotteria retributiva
Come FP CGIL, chiediamo aumenti tabellari strutturali per tutte e tutti, indipendentemente dalla zona geografica o dall’amministrazione di appartenenza. Il contratto nazionale deve garantire pari dignità e trattamento economico a ogni lavoratore e lavoratrice delle funzioni locali.
Non accetteremo una “lotteria retributiva”, dove chi lavora in enti con più disponibilità economiche guadagna di più a parità di mansione. Chiediamo diritti certi, non fortune casuali.
I 25 euro netti proposti sono offensivi
Gli attuali 25 euro netti mensili proposti sono una provocazione e una mancanza di rispetto verso chi, ogni giorno, garantisce servizi essenziali in scuole, comuni, uffici tecnici e nei servizi sociali. Dopo oltre un anno di trattativa e con un’inflazione che ha ridotto drasticamente il potere d’acquisto, questa proposta è inaccettabile.
Ribadiamo le nostre richieste:
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Incremento dello stanziamento del 5,78%
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Fondi dedicati al riallineamento dell’indennità di comparto
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Sblocco totale dei tetti al salario accessorio
Senza risorse reali, nemmeno la parte normativa del contratto può essere applicata. Ogni proposta, anche tecnica, ha comunque un costo economico.
Se ci sono risorse per il prossimo contratto, si anticipino ora
Consideriamo ancora più grave che si tenti di giustificare lo stallo richiamando le risorse previste per il triennio contrattuale 2025-2027. Se queste risorse esistono, vanno anticipate ora, per garantire un contratto degno e subito esigibile.
Chiediamo inoltre di utilizzare le risorse già stanziate e non spese del CCNL 2019-2021, in modo da dare subito concretezza alla contrattazione.
Abbiamo dimostrato responsabilità, presenza e disponibilità a trovare un accordo. Ma senza un investimento concreto da parte del Governo, il contratto resterà fermo. E la responsabilità sarà tutta di chi continua a difendere un quadro finanziario insufficiente, che non rispetta il lavoro pubblico né le persone che lo svolgono ogni giorno.
La FP CGIL Parma interviene a proposito delle dichiarazioni del Comandante uscente della Polizia locale di Parma
“Il mio augurio è che chi mi sostituirà sappia riconoscere il valore del corpo di Polizia Locale di Parma”: sono queste le parole pronunciate nei giorni scorsi dal Comandante in uscita della PL di Parma, Roberto Riva Cambrino. La FP CGIL Parma auspica che chi arriverà riconosca più di quanto sia stato riconosciuto finora il valore del corpo, e soprattutto il valore delle lavoratrici e dei lavoratori della Polizia Locale.
Il sindacato di categoria della CGIL concorda tuttavia sul fatto che un nuovo comandante debba essere effettivamente all’altezza di un ruolo così importante e che riconosca davvero le capacità di questi lavoratori. Non commentiamo il bilancio di un dirigente, che dopo due mesi dall’insediamento a Parma partecipa ad un concorso a Rivoli (sicuramente per motivazioni valide) ma che nel mentre lancia una riorganizzazione delle figure apicali del corpo, e soprattutto una proposta di orario di lavoro (tra cui il quarto turno, da svolgere in orario notturno), che necessiterebbe di confronto tra le parti, essendo un argomento molto delicato e potenzialmente divisivo se non affrontato con la giusta organizzazione e le adeguate risorse.
É verissimo che nella serata dei festeggiamenti del Napoli in Piazza Garibaldi gli agenti in servizio si siano dimostrati professionali ed equilibrati rispetto alla situazione in essere, peccato che questi agenti siano rimasti soli per troppo tempo, nonostante le richieste fatte alle altre forze dell’ordine e nonostante una percepita disorganizzazione. Non a caso abbiamo formalmente richiesto all’Amministrazione se per quella serata fosse stato emanato apposito ordine di servizio da parte del Comando, circa le disposizioni da seguire per l’evento.
Rileviamo poi un accanimento vero e proprio nei confronti di alcuni agenti in servizio, verso il lavoro quotidiano di lavoratrici e lavoratori che, per aver dato anima e corpo alla PL negli anni passati, nei quali il sottorganico era conclamato in una condizione di burnout per i carichi di lavoro dovuti alla mancanza di personale, si ritrovano ora in una situazione di lavoro sicuramente meno operativa, ma sempre nel pieno esercizio delle proprie funzioni come previsto dalla normativa vigente. Svolgono un proficuo lavoro ed esercitano le proprie professionalità in quello che è sempre stato il pilastro dell’azione amministrativa di un ente come il Comune di Parma: la costante partecipazione della PL a quella sicurezza integrata che non è fatta di fantomatici e scopiazzati nuclei “anti droga” ma anche di autorevolezza nelle fasi di back office e tutela di tutte quelle azioni e procedimenti che trovano la loro genesi nel lavoro dei colleghi impegnati nei servizi esterni è attuata anche grazie a loro.
Il vero problema è che il corpo della PL di Parma è ancora sprovvisto di un regolamento riguardante l’orario di lavoro. In una situazione dove vi sono problematiche di organico, poche risorse da mettere a disposizione, una non chiara visione di cosa questi agenti debbano effettivamente fare di notte, e come questi possano integrare al meglio il lavoro delle forze dell’ordine, il problema per il comandante diventa “l’elevato numero di persone con criticità sanitarie”. La situazione sarebbe ridicola se non fosse effettivamente cosi grave.
Riteniamo che quanto dichiarato dal Prefetto di Parma alla Gazzetta di Parma risponda alla necessità di quella sicurezza integrata che deve essere raggiunta e continuamente alimentata, ma non a discapito dei lavoratori della Polizia Locale di Parma.
Detto ciò archiviamo il prima possibile questa spiacevole parentesi e come FP CGIL chiediamo al Comune e alla Amministrazione di mettere in essere un vero confronto sindacale per arrivare ad una corretta articolazione dell’orario di lavoro della PL, che riconosca lo sforzo e la responsabilità degli agenti, e che venga retribuita per quello che merita.
Infine chiediamo che questo Corpo abbia pace, che si individuino figure dirigenziali adeguate al ruolo, con prospettive di lavoro di lungo termine, che possano dare stabilità e continuità di lavoro a chi ogni giorno è nelle strade, nelle piazze e negli uffici per assicurare sicurezza e servizio pubblico per tutti i cittadini.
Trattative CCNL Federculture: a che punto siamo?
Si è tenuto nella giornata del 13 febbraio 2025 l’incontro tra Federculture e le OO.SS. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Uil Pa.
La parte datoriale, condividendo la richiesta delle Organizzazioni di voler arrivare a breve alla conclusione delle trattative ha ribadito di avere come priorità quella di estendere il perimetro contrattuale e di operare alcune modifiche normative.
Al fine di dare risposta alle lavoratrici e lavoratori, Federculture ha proposto una rivisitazione economica ben al di sotto della richiesta riportata nella piattaforma unitaria dei sindacati.
L’incontro odierno ha consentito alle parti di confrontarsi sul testo inviato dalla Federazione che, oltre ad adeguare la parte normativa alle recenti disposizioni, ha anche proposto considerevoli modifiche volte all’arretramento dei diritti e tutele fino ad oggi garantiti.
Le parti si sono aggiornate a seguito della necessità di ulteriori valutazioni e con l’intento di riconvocarsi in tempi brevi per proseguire il confronto.
Daremo puntuali aggiornamenti dei prossimi incontri
Fornovo, esternalizzazione nido d'infanzia "Trenino blu": FP CGIL Parma, scelta molto grave
“Così si indebolisce il sistema delle Asp e si danneggiano lavoratori e collettività, danneggiando il servizio educativo pubblico”
È particolarmente grave, secondo la FP CGIL Parma, la scelta ufficializzata nei giorni scorsi da parte del Comune di Fornovo di esternalizzare la gestione del nido d’infanzia “Trenino blu”, servizio educativo di storica gestione comunale successivamente affidato all’Azienda pubblica del territorio Asp Rossi Sidoli.
È grave che uno storico servizio educativo, riconosciuto per una alta professionalità del personale e per un eccellente e riconosciuto servizio erogato venga liquidato in poche settimane, forse in pochi giorni, senza nessuna comunicazione ufficiale alle organizzazioni sindacali e senza aprire un tavolo di confronto sul tema.
È grave che una amministrazione comunale non si renda conto di quanto sia strategica e importante la gestione diretta dei servizi educativi in un’ottica di sviluppo del territorio, di mantenimento di salari e contratti adeguati, di una programmazione educativa e pedagogica in capo agli enti pubblici.
È grave perché Asp Rossi Sidoli, importante realtà del territorio, che da sempre si impegna per “differenziare” la gestione dei propri servizi, ne esce inevitabilmente indebolita, andando a depotenziare il sistema delle Asp, cioè delle aziende pubbliche alla persona, che avrebbero invece bisogno di essere strutturate nella gestione di nuovi servizi.
È grave perché quando si esternalizza, quando si privatizza un servizio cosi strategico, l’attenzione su quel servizio cala.
E cala soprattutto la situazione economica e contrattuale delle lavoratrici e lavoratori che ci lavoreranno non più come dipendenti diretti del Comune ma come privati dipendenti di una cooperativa o dell’altra.
È grave infine che ci sia una politica cosi miope, poco lungimirante e autoreferenziale che non trova mai soluzioni alternative che la svendita dei propri servizi fondamentali creando lavoro più povero di prima e contribuendo alla destrutturazione della gestione pubblica in un territorio dove questa è strategica e fondamentale.
Per queste ragioni la FP CGIL territoriale richiede urgentemente un tavolo di confronto, con l’obbiettivo primario del mantenimento della gestione pubblica del servizio educativo in capo all’Asp.