Il 6 Novembre sarà sciopero dei dipendenti del Comune di Bologna

È fallito il tentativo di conciliazione che si è tenuto lo scorso Venerdì 17 Ottobre presso la Prefettura, chiesto da FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, che quindi hanno proclamato lo sciopero di tutti i dipendenti per il prossimo 6 novembre.

Mentre l’Amministrazione Comunale dichiara di voler trovare soluzioni per il ceto medio in generale, per i suoi dipendenti, che fanno parte del ceto medio anch’essi, non lo fa.

Anche la totale assenza della parte politica al tavolo in Prefettura, denota per le Organizzazione sindacali, una scarsa attenzione verso le lavoratrici e i lavoratori dell’ente.

Il salario accessorio è fermo dal 2016 e, nonostante il decreto cosiddetto PA, dia la possibilità di incrementarlo fino al 48%, il comune ha ipotizzato un incremento del 9%, (mediamente circa 35 euro al mese a dipendente). Ma anche di questo, per dichiarazione del Comune, non vi è certezza.

Di fronte a tale incertezza e alla mancanza di impegni concreti, le Organizzazioni Sindacali FP CGIL, CISL FP, UIL FPL hanno procamato lo sciopero di tutti i dipendenti comunali per l’intera giornata del 6 novembre 2025, con concentramento alle ore 10:00 in Piazza Liber Paradisus, 10.


Continua la trattativa CCNL Funzioni Locali 2022-2024

Si è svolto l’incontro con l’ARAN per la prosecuzione della trattativa sul rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024.

L’ARAN ha presentato un testo contenente poche novità, tra cui:

  • Incremento del fondo dello straordinario a carico del fondo della contrattazione decentrata per gli enti senza dirigenza;

  • la riclassificazione di alcune materie tra quelle che possono essere sottoposte ad atto unilaterale;

  • L’aumento del valore minimo delle indennità di servizio esterno e di condizioni di lavoro a due euro;

  • L’abrogazione della precedente disciplina sullo straordinario elettorale del personale titolare di EQ;

  • Una parziale revisione della disciplina della malattia per il personale a tempo determinato.

In premessa, abbiamo commentato gli articoli di stampa in merito alle proposte del ministro su un possibile fondo perequativo del comparto. Abbiamo evidenziato che un eventuale fondo perequativo deve:

  1. avere risorse maggiori rispetto a quelle ventilate dal ministro;

  2. essere indirizzato a tutti i lavoratori e a tutte le amministrazioni del comparto;

  3. essere aggiuntivo e non integrativo di eventuali risorse derivanti dal DL PA.

In merito alle proposte, abbiamo presentato le seguenti osservazioni:

  • siamo contrari, anche se la decisione dovesse essere presa in sede di contrattazione decentrata, all’uso delle risorse decentrate per integrare le risorse per lo straordinario;
  • siamo contrari alla possibilità di applicare a nuove materie gli atti unilaterali;
  • l’aumento del minimo delle indennità di servizio esterno e di condizioni di lavoro non ci vede pregiudizialmente contrari: paventiamo solo il rischio che possa assorbire una quota eccessiva delle già scarse risorse che il Ccnl destina ai fondi decentrati risorse;
  • l’abrogazione della precedente disciplina per lo straordinario elettorale per le EQ può avvenire ma salvaguardando alcune previsioni per evitare dubbi interpretativi;
  • abbiamo respinto le proposte di modifica del regime della malattia e del comporto del personale a tempo determinato perché peggiorativo rispetto a quanto previsto dalla legge.

 

Il tavolo è stato aggiornato al 14 ottobre alle ore 15.


Comune di Medolla, lavoratori e lavoratrici in sciopero giovedì 18 settembre

Sciopero per l’intero turno di lavoro dei dipendenti del Comune di Medolla proclamato dal sindacato Fp Cgil per giovedì 18 settembre. L’iniziativa di lotta è stata confermata dopo l’assemblea di stamattina, a fronte dello stallo sul pagamento del salario accessorio da parte dell’Amministrazione comunale.

In occasione dello sciopero, lavoratori e lavoratrici comunali daranno vita a diversi presidi e volantinaggi nella mattinata di giovedì 18 settembre per dare visibilità alla loro protesta. Si comincia alle ore 8 davanti alle scuole elementari e medie di Medolla, poi alle ore 10 saranno davanti al centro Culturale comunale con volantinaggio in piazza Missere (dove si tiene il mercato), per concludere intorno alle ore 12.30 con il presidio davanti alla sede del Comune.

Lo sciopero e il blocco degli straordinari dal 1° settembre e sino alla fine del mese, sono stati decisi all’unanimità dei lavoratori dopo il fallimento del tentativo di conciliazione in Prefettura lo scorso luglio in merito al mancato pagamento da parte dell’Amministrazione comunale del salario accessorio relativo agli anni 2019-2022 e 2023-2024, frutto di precisi accordi sindacali sottoscritti.

“Nulla è cambiato rispetto a luglio e i lavoratori e le lavoratrici hanno confermato la mobilitazione – spiega Veronica Marchesini del sindacato Fp Cgil Modena – da parte dell’Amministrazione comunale non è stato preso in questi mesi nessun impegno per il pagamento delle spettanze”.
“Spiace vedere che il Comune non metta in campo tutte le azioni necessarie per il riconoscimento di chi ogni giorno si adopera per garantire i servizi ai cittadini – prosegue Veronica Marchesini – così facendo non ci ha lasciato alternativa alla mobilitazione”.


CCNL Funzioni Locali: prosegue la trattativa all’ARAN, servono risorse aggiuntive

Si è svolto oggi, 9 settembre, un nuovo incontro con l’ARAN per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024. L’agenzia ha presentato un testo con alcune novità, tra cui:

  • la valorizzazione del ruolo del vice segretario negli incarichi di EQ negli enti privi di dirigenza;

  • il trattamento del personale convenzionato tra enti;

  • l’incremento del fondo per lo straordinario negli enti senza dirigenza, a carico del fondo del salario accessorio;

  • l’indennità di servizio esterno.

Le posizioni della FP CGIL

In apertura di trattativa, la FP CGIL ha ribadito la forte distanza tra le risorse oggi disponibili e la necessità di tutelare il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori. Il sindacato ha chiesto l’istituzione di un fondo perequativo per allineare il trattamento economico dei dipendenti delle Funzioni Locali a quello degli altri comparti pubblici.

Le osservazioni principali avanzate dalla FP CGIL e dalla UIL FPL hanno riguardato:

  • la richiesta di demandare alla contrattazione decentrata la scelta sull’inserimento del ruolo del vice segretario nei criteri di pesatura delle EQ;

  • la denuncia del diverso trattamento economico tra personale part-time incaricato di EQ e personale impiegato nello scavalco in eccedenza;

  • la netta contrarietà all’uso del fondo del salario accessorio per finanziare lo straordinario, in assenza di risorse aggiuntive;

  • la contestazione all’abolizione del limite minimo di 1 euro per le indennità di servizio esterno, che rischia di svuotare l’istituto.

Le altre richieste del sindacato

La FP CGIL ha inoltre sottolineato:

  • la necessità di una soluzione alla disparità di trattamento economico durante le ferie;

  • la previsione dei titoli equipollenti alla laurea per l’accesso all’area dei funzionari, con particolare riferimento al personale educativo e scolastico;

  • la contrarietà a previsioni che renderebbero più restrittivo il tetto al salario accessorio.

La richiesta di un piano straordinario di assunzioni

“La nostra priorità assoluta – dichiarano Fp Cgil e Uil Fpl – è tutelare la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori delle amministrazioni locali. Per questo servono risorse aggiuntive e perequative rispetto agli altri comparti pubblici. Accogliamo positivamente le parole del Ministro Zangrillo, ma ora è necessario passare ai fatti”.

Secondo i sindacati, un aumento che non tiene conto del tasso di inflazione comporta un reale impoverimento per le famiglie. Inoltre, la misura prevista dal decreto PA è giudicata insufficiente: rischia di lasciare fuori molte amministrazioni e, al tempo stesso, limita la possibilità di assumere nuovo personale. Da qui la richiesta di un piano straordinario di assunzioni per garantire servizi pubblici efficienti e di un anticipo delle risorse disponibili, comprese quelle del futuro CCNL 2025-2027.


Attacco alle pensioni pubbliche: tagli retroattivi e penalizzazioni senza precedenti

Per la prima volta nella storia della previdenza italiana, il Governo è intervenuto sulle posizioni contributive già maturate, introducendo tagli alle pensioni dei dipendenti pubblici. Una misura senza precedenti, giudicata a forte rischio di incostituzionalità e che avrà conseguenze pesantissime per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Pensioni pubbliche nel mirino

Con la Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) e la successiva Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024), il Governo Meloni ha colpito la quota retributiva delle pensioni dei dipendenti pubblici con meno di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
Il recente Messaggio INPS n. 2491 del 25 agosto 2025 ha confermato l’applicazione dei tagli, prevedendo una riduzione delle aliquote di rendimento per tutte le pensioni anticipate erogate prima dei 67 anni.

Una misura retroattiva e incostituzionale

Si tratta di un intervento retroattivo che va a incidere su diritti già maturati, in contrasto con i principi di certezza del diritto. Secondo le stime, nel 2043 saranno oltre 730.000 i lavoratori pubblici colpiti, per un totale di 33 miliardi di euro di tagli a regime.

Gli effetti economici sono gravissimi:

  • Retribuzione annua 30.000 € → da -927 € a -6.177 € annui

  • Retribuzione annua 50.000 € → da -1.545 € a -10.296 € annui

  • Retribuzione annua 70.000 € → da -2.163 € a -14.415 € annui

Contratti poveri, pensioni tagliate e uscite ritardate

Oltre ai tagli, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’allungamento delle finestre di uscita, fino a 9 mesi in più per i dipendenti pubblici che vanno in pensione anticipata.
Altro che “quota 41 per tutti”: il rischio concreto è che chi ha iniziato a lavorare giovane debba rimanere in servizio anche con 48 o 49 anni di contributi per evitare penalizzazioni.

Il nodo irrisolto del TFR/TFS

La situazione si aggrava con il blocco del TFR/TFS: nonostante la Corte costituzionale abbia richiesto un intervento, il Governo non ha ancora risolto il problema. Anzi, si ipotizza che per il pensionamento anticipato si possa ricorrere al TFR, un paradosso se si considera che i dipendenti pubblici attendono ancora tempi lunghissimi per la liquidazione.

L’impegno della CGIL

Il messaggio INPS introduce anche interpretazioni restrittive che superano la legge, restringendo diritti già tutelati. Di fronte a questo scenario, CGIL, FP CGIL e FLC CGIL proseguono la vertenza a tutela delle pensioni, rafforzando il contenzioso legale sui tagli alle aliquote di rendimento e sul TFR/TFS, fino al possibile ricorso alla Corte Costituzionale.


Dipendenze, tuteliamo il Servizio Sanitario Pubblico e gli operatori dei SerT

CGIL e Funzione Pubblica CGIL Parma esprimono forte contrarietà e preoccupazione per le recenti dichiarazioni dell’On. Priamo Bocchi in merito alle attività di riduzione del danno portate avanti dall’AUSL di Parma e, in particolare, rispetto alla distribuzione di strumenti di consumo sicuro presso i Servizi per le Dipendenze (SerT).

Tali affermazioni, oltre a rappresentare una lettura superficiale e stigmatizzante del lavoro svolto dai professionisti del settore, rischiano di delegittimare un percorso di sanità pubblica fondato su evidenze scientifiche, previsto dalla normativa nazionale e riconosciuto dalle istituzioni sanitarie internazionali.

La distribuzione di strumenti come le pipe, al pari di siringhe sterili e altri presidi, rientra infatti in una strategia di riduzione del danno che ha come obiettivo prioritario la tutela della salute pubblica, la prevenzione delle malattie infettive e il contatto con le persone più fragili. Un approccio che non incoraggia il consumo, ma riduce i rischi sanitari e sociali, offrendo nel contempo un aggancio fondamentale ai percorsi di cura e riabilitazione.

Difendere il Servizio Sanitario Nazionale significa riconoscere e sostenere l’impegno quotidiano di medici, psicologi, educatori, assistenti sociali e di tutte le lavoratrici e i lavoratori dei SerT, che operano in condizioni spesso difficili per garantire diritti, salute e dignità a tutte e tutti.

CGIL e FP CGIL Parma respingono con fermezza ogni tentativo di strumentalizzazione politica su questi temi e ribadiscono la necessità di rafforzare i servizi pubblici territoriali, valorizzando la professionalità e l’abnegazione di chi vi lavora.

Solo attraverso una sanità pubblica forte, basata su prevenzione, cura e inclusione, è possibile costruire una comunità più giusta e sicura.


Ccnl Funzioni locali, senza risorse aggiuntive impossibile rinnovo dignitoso

“Ribadiamo le nostre richieste per un adeguato e dignitoso rinnovo del Contratto 2022-24 delle Funzioni locali: aumentare lo stanziamento del 5,78%, fondi dedicati al riallineamento dell’indennità di comparto – risorse che devono essere previste dal governo –, sblocco totale dei tetti al salario accessorio, l’aggiunta alla contrattazione delle risorse stanziate e non spese del CCNL 2019-2021. Solo così sarà possibile garantire un contratto vero, degno e immediatamente esigibile”.
Lo scrive in una nota il Segretario generale Fp Cgil Federico Bozzanca, a seguito del tavolo di oggi all’Aran per la trattativa per il rinnovo del Ccnl 2022-24.
“Al momento – spiega – le cosiddette ‘novità’ proposte dalla controparte non modificano di una virgola il problema principale che rimane sempre lo stesso: sono necessarie risorse aggiuntive che il Governo deve mettere a disposizione del rinnovo contrattuale. L’indennità di comparto conglobata non la possono pagare di certo i lavoratori. E vale la pena di ricordare che siamo sempre in presenza di uno spostamento di risorse, al momento non c’è un euro aggiuntivo. E questo mero spostamento rischia addirittura di far diminuire di qualche euro la busta paga, e ovviamente non cambia di una virgola neanche le prospettive future. Quattordici euro (lordi!) sono anni luce lontani dalla possibilità di far superare i gap salariali, nè rilanciano la valorizzazione. Le soluzioni normative proposte in alcuni casi sono peggiorative in altri impraticabili, senza risorse per la contrattazione decentrata visto che la stragrande maggioranza degli Enti non può o non intende utilizzare le ‘opportunità’ (noi lo chiameremmo più opportunamente ‘bluff’) del DL PA che, in sostanza dice: ‘se volete l’aumento ve lo pagate voi. E comunque sarete penalizzati sulle future assunzioni’. Per rilanciare l’attrattivita’ degli enti locali è necessario investire, ma il Governo ha già dimostrato un totale ed eloquente disinteresse. Basta guardare le grandi strategie di valorizzazione delle aree interne…”, osserva.
“E’ così che si valorizzano lavoratrici e lavoratori? Proponendo un gioco delle tre carte e non facendo nulla per contribuire al recupero del potere di acquisto per salari che sono già i più bassi della Pa?”, conclude.


acer ferrara fp cgil

Il futuro di ACER Ferrara: la FP CGIL chiede trasparenza, responsabilità e tutela dei lavoratori

Preoccupazioni sul dibattito politico in merito al rinnovo delle convenzioni

Con crescente preoccupazione, la FP CGIL osserva la direzione assunta dal dibattito pubblico e politico attorno ad ACER Ferrara, in occasione del rinnovo delle convenzioni con i Comuni proprietari degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP).

Negli ultimi interventi istituzionali si invoca un “cambio di passo”, si annunciano controlli più stringenti e si prospettano nuovi vincoli operativi, quasi si trattasse di rimettere in riga un soggetto esterno e opaco. Ma ACER Ferrara è un ente pubblico strumentale, partecipato e guidato dagli stessi Comuni del territorio.

I Comuni sono parte della governance: cosa è cambiato?

L’attività e l’organizzazione di ACER Ferrara negli ultimi dieci anni sono frutto di scelte condivise con gli enti locali. La Conferenza degli Enti, organo di indirizzo e vigilanza, è infatti composta dai Comuni proprietari degli immobili ERP.

La FP CGIL si chiede dunque: cosa è cambiato nei giudizi di questi stessi enti, tanto da ritenere improvvisamente necessario un controllo speciale su un ente da loro stessi governato?

In questo clima, a pagare il prezzo del sospetto e della delegittimazione rischiano di essere prima di tutto:

  • i lavoratori e le lavoratrici di ACER Ferrara, che ogni giorno operano con competenza e serietà;

  • le famiglie fragili, che si affidano ai servizi ERP per un diritto fondamentale come quello alla casa.

Serve confronto istituzionale, non scelte estemporanee

La FP CGIL ribadisce: una verifica sull’assetto organizzativo, sulla governance e sulle attività in corso può essere utile, ma solo se condotta con responsabilità istituzionale e nel pieno riconoscimento del ruolo pubblico di ACER Ferrara.

Non si può ridurre tutto a prese di posizione influenzate da logiche politiche contingenti. Per questo chiediamo ai Comuni di avviare un confronto trasparente, che metta al centro:

  • la qualità e la continuità dei servizi pubblici offerti,

  • la valorizzazione e la tutela del personale,

  • il rilancio della funzione sociale dell’edilizia residenziale pubblica.

La FP CGIL continuerà a difendere con forza il ruolo di ACER Ferrara come strumento al servizio del diritto alla casa e dei bisogni della comunità locale.


Trattativa CCNL Funzioni Locali 2022-2024: denunciamo la proposta insufficiente di Aran

«Serve un contratto giusto e dignitoso, il governo non dà risposte»

Si è tenuto il 2 luglio un nuovo incontro per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali 2022-2024, durante il quale FP CGIL e UIL FPL hanno illustrato proposte concrete per migliorare le condizioni economiche delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto. Le due organizzazioni sindacali hanno evidenziato la necessità di soluzioni capaci di rispondere alle reali esigenze del personale, puntando su risorse aggiuntive certe e un incremento salariale dignitoso.

La proposta Aran: spostamento di risorse e pochi euro di aumento

Durante la trattativa, Aran ha avanzato una proposta che non affronta il problema salariale. L’ipotesi illustrata prevede:

  • lo spostamento delle risorse dall’indennità di comparto allo stipendio tabellare;

  • una riduzione del fondo delle risorse decentrate;

  • un lieve incremento (da 11 a 17 euro lordi) sul salario tabellare, che rischia di essere annullato dai maggiori oneri riflessi.

Consideriamo la proposta del tutto insufficiente e denunciamo l’assenza di fondi aggiuntivi necessari a garantire un contratto giusto e dignitoso per tutto il personale.

Trattativa interrotta e nessuna nuova convocazione

Il confronto si è concluso con un brusco stop da parte di Aran, che ha interrotto la trattativa senza indicare nuove date per la prosecuzione del tavolo negoziale. Ribadiamo la nostra piena disponibilità a continuare il dialogo e ad approfondire nel merito i provvedimenti.

Criticità del decreto sulla Pubblica Amministrazione

Sottolineiamo inoltre come il recente decreto sulla Pubblica Amministrazione non garantisca aumenti certi per tutti i lavoratori. Il superamento del tetto del salario accessorio rappresenta solo un’opportunità e non un obbligo, riservato agli enti virtuosi, molti dei quali dovranno comunque scegliere tra nuove assunzioni e un modesto aumento delle retribuzioni del personale in servizio.

Mobilitazione FP CGIL: il governo non dà risposte

Il governo non sta dando le risposte necessarie per garantire la dignità economica dei lavoratori pubblici e annunciamo l’avvio della mobilitazione a sostegno di un contratto equo.


CCNL Funzioni Locali: non firmeremo un contratto al ribasso

La posizione della FP CGIL: servono aumenti strutturali, non operazioni contabili

Dopo mesi di trattative inconcludenti, come FP CGIL vogliamo dirlo con chiarezza: non firmeremo un contratto al ribasso. Il rinnovo del CCNL delle Funzioni Locali 2022-2024 non può e non deve ridursi a una mera operazione contabile, che scarica sulle spalle dei lavoratori l’assenza di volontà politica e la mancanza di risorse adeguate.

Il recente decreto sulla Pubblica Amministrazione, convertito in legge il 7 maggio, non garantisce alcun aumento certo per tutti. Si limita a introdurre la possibilità – non l’obbligo – di superare il tetto al salario accessorio. Un’opportunità, peraltro, riservata a pochi enti virtuosi, molti dei quali saranno comunque costretti a scegliere tra nuove assunzioni e l’aumento del salario per il personale in servizio.

Questa impostazione è inaccettabile: crea disparità tra territori e genera un sistema in cui i diritti economici dei lavoratori dipendono dal bilancio del singolo ente.

Vogliamo equità, non una lotteria retributiva

Come FP CGIL, chiediamo aumenti tabellari strutturali per tutte e tutti, indipendentemente dalla zona geografica o dall’amministrazione di appartenenza. Il contratto nazionale deve garantire pari dignità e trattamento economico a ogni lavoratore e lavoratrice delle funzioni locali.

Non accetteremo una “lotteria retributiva”, dove chi lavora in enti con più disponibilità economiche guadagna di più a parità di mansione. Chiediamo diritti certi, non fortune casuali.

I 25 euro netti proposti sono offensivi

Gli attuali 25 euro netti mensili proposti sono una provocazione e una mancanza di rispetto verso chi, ogni giorno, garantisce servizi essenziali in scuole, comuni, uffici tecnici e nei servizi sociali. Dopo oltre un anno di trattativa e con un’inflazione che ha ridotto drasticamente il potere d’acquisto, questa proposta è inaccettabile.

Ribadiamo le nostre richieste:

  • Incremento dello stanziamento del 5,78%

  • Fondi dedicati al riallineamento dell’indennità di comparto

  • Sblocco totale dei tetti al salario accessorio

Senza risorse reali, nemmeno la parte normativa del contratto può essere applicata. Ogni proposta, anche tecnica, ha comunque un costo economico.

Se ci sono risorse per il prossimo contratto, si anticipino ora

Consideriamo ancora più grave che si tenti di giustificare lo stallo richiamando le risorse previste per il triennio contrattuale 2025-2027. Se queste risorse esistono, vanno anticipate ora, per garantire un contratto degno e subito esigibile.

Chiediamo inoltre di utilizzare le risorse già stanziate e non spese del CCNL 2019-2021, in modo da dare subito concretezza alla contrattazione.

Abbiamo dimostrato responsabilità, presenza e disponibilità a trovare un accordo. Ma senza un investimento concreto da parte del Governo, il contratto resterà fermo. E la responsabilità sarà tutta di chi continua a difendere un quadro finanziario insufficiente, che non rispetta il lavoro pubblico né le persone che lo svolgono ogni giorno.


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