Igiene Ambientale: verso lo sciopero del 10 dicembre!
Verso lo sciopero del 10 dicembre, i primi approcci delle parti datoriali confermano che senza mobilitazione non c’è trattativa. A quasi undici mesi dalla scadenza del CCNL, nella riunione del 18 novembre, le associazioni datoriali e le imprese hanno proposto un percorso di rinnovo contrattuale con contenuti economici e normativi assolutamente inadeguati.
Le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori portate al tavolo del confronto sono elementi imprescindibili per chiudere la trattativa: classificazione del personale, salute e sicurezza, politiche di inclusione e di contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere, parte economica sono temi assolutamente centrali.
NOI CHIEDIAMO RECUPERO DEL POTERE D’ACQUISTO
Sulla parte economica le associazioni datoriali hanno sviluppato un ragionamento parziale che non tiene conto di indispensabili e onerose modifiche della parte normativa, attestandosi su posizioni molto distanti dalle sacrosante rivendicazioni di recupero del potere d’acquisto dei salari sia sulla retribuzione mensile, sia sul trattamento economico complessivo.
Sembra piuttosto evidente che le associazioni datoriali puntano soprattutto a depotenziare la preparazione dello sciopero del 10 dicembre ma, contestualmente, loro malgrado, hanno certificato le distanze che confermano la necessità di una forte mobilitazione.
LA MOBILITAZIONE È LA NOSTRA FORZA
Dopo lo sciopero del 17 ottobre, le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori sono più forti e decise. La pressione che può arrivare dalle assemblee e dalle iniziative, verso lo sciopero del 10 dicembre, è l’unico elemento in grado di spostare gli equilibri di una trattativa a cui il Sindacato non ha intenzione di sottrarsi, con l’unico obiettivo di dare dignità e salario agli oltre 110.000 addetti.
Con un forte senso di responsabilità continueremo, in un tempo molto ristretto e comunque solo entro la fine del mese di novembre, a confrontarci con le Associazioni datoriali per provare a rinnovare il CCNL.
C’è un solo modo per sostenere la rivendicazione di un rinnovo rapido e adeguato: intensificare la mobilitazione verso lo sciopero del 10 dicembre 2025. Le assemblee su tutti i luoghi di lavoro e i presidi del 10 dicembre, in ogni capoluogo di regione, dovranno registrare il forte successo della giornata di sciopero dal lavoro per il nostro CCNL.
Il 10 dicembre tutti in sciopero!
Esiste un solo obiettivo: rinnovare il Contratto Nazionale di Lavoro!
Rinnovo CCNL Servizi Ambientali: il 10 dicembre sciopero nazionale
La FP CGIL Emilia-Romagna conferma l’astensione dal lavoro per l’intera giornata di mercoledì 10 dicembre 2025 in tutte le aziende pubbliche e private dell’igiene ambientale che applicano il CCNL unificato dei Servizi Ambientali del 18 maggio 2022.
Lo sciopero, proclamato unitariamente dalle organizzazioni sindacali di categoria, arriva dopo mesi di confronto infruttuoso e dopo lo stop della trattativa seguito all’incontro del 1° agosto 2025 nell’ambito della procedura di raffreddamento e conciliazione prevista dalla legge 146/90 e dall’Accordo nazionale del 1° marzo 2001.
Le ragioni dello sciopero
Per la FP CGIL il tempo delle attese è finito. Il contratto è scaduto dal 31 dicembre 2024 e le lavoratrici e i lavoratori non possono più essere lasciati senza tutele adeguate mentre aumentano inflazione, carichi di lavoro e rischi per la salute.
Le controparti datoriali continuano a negare un rinnovo che garantisca:
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un aumento salariale dignitoso in grado di recuperare il potere d’acquisto eroso;
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il rafforzamento delle tutele sulla sicurezza e sulla salute nei luoghi di lavoro;
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una nuova classificazione professionale che valorizzi le competenze reali;
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un welfare contrattuale esteso e inclusivo.
“Non accetteremo un contratto al ribasso né l’idea che la sostenibilità economica delle imprese si scarichi sui lavoratori”, afferma la FP CGIL Emilia-Romagna. “Il settore dell’igiene ambientale tiene in piedi ogni giorno città, comunità e salute collettiva: chi garantisce un servizio pubblico essenziale deve avere diritti e salari all’altezza del proprio ruolo.”
Contesto
Il CCNL unificato del 18 maggio 2022 ha segnato un passaggio importante di armonizzazione tra il comparto pubblico e quello privato. Ma oggi, a distanza di oltre un anno dalla scadenza, la trattativa è ferma. Le richieste delle organizzazioni sindacali – tra cui l’adeguamento delle retribuzioni e il rafforzamento delle relazioni industriali – non hanno trovato risposta.
Servizi minimi e partecipazione
L’astensione riguarderà tutti i turni con inizio il 10 dicembre, nel rispetto delle garanzie previste dalla legge 146/90 e dall’Accordo nazionale del 1° marzo 2001 sui servizi pubblici essenziali.
La FP CGIL Emilia-Romagna invita tutte le lavoratrici e i lavoratori a partecipare massicciamente alla mobilitazione: “Solo con una risposta collettiva e unitaria possiamo ottenere un rinnovo vero, non un contratto svuotato. Il lavoro ambientale è un pilastro del servizio pubblico: chi lo svolge merita rispetto e riconoscimento.”
Sottoscritto il nuovo protocollo appalti in Hera, il più avanzato nelle partecipate
Presentato a Bologna il nuovo protocollo appalti, sottoscritto da Filctem-Cgil, Fp-Cgil, Femca-Cisl, Flaei-Cisl, Fit-Cisl, Uiltec-Uil, Uiltrasporti, Fiadel con le rappresentanze di Hera e realizzato all’interno del Patto del buon lavoro. Un’intesa che si impegna a migliorare le tutele dei lavoratori, i controlli e la partecipazione sindacale
Il nuovo protocollo appalti di Hera, sottoscritto dal Gruppo con i Sindacati, ha l’ambizione d’essere il più avanzato nelle buone pratiche e riferimento nazionale per le Partecipate, segno dell’alta qualità delle relazioni sindacali con il Gruppo e che migliora le condizioni di vita e di lavoro di migliaia di addetti.
“Il valore reale di questa intesa risiede nel recepimento in un unico accordo di tutte le migliori pratiche che nel tempo sono state conquistate dalle organizzazioni sindacali, migliorando quanto previsto dal codice degli appalti, e rendendo nei fatti l’intesa la più avanzata nelle partecipate. Con l’auspicio che possa essere un riferimento per la contrattazione”: hanno dichiarato questa mattina le organizzazioni sindacali a margine della conferenza stampa di presentazione.
Al centro dell’accordo l’innovativo sistema normativo riguardante gli appalti “che prevede l’applicazione obbligatoria dei contratti nazionali di lavoro sottoscritti da Cgil, Cisl, Uil, per settore e territorio, per contrastare il dumping salariale e contrattuale, respingendo inoltre il ricorso all’applicazione delle ‘Tutele Equivalenti’.
Il documento – fanno notare -, anche alla luce delle norme inserite nel Nuovo Codice degli Appalti, rafforza i principi di legalità, trasparenza e responsabilità sociale, impedendo nei fatti i subappalti a cascata, e ponendosi l’obiettivo di garantire una migliore tutela delle lavoratrici e dei lavoratori lungo tutta la filiera dell’appalto, non solo quella strettamente affine alle attività di Hera ma anche quella riferita ai servizi. Prevedendo, inoltre, la tracciabilità delle imprese coinvolte ed esclusione di attività ad alto rischio o suscettibili di infiltrazioni criminali.
Sempre in tema di appalti, al fine di governare l’intero processo, è prevista l’informazione e il confronto preventivo con le organizzazioni sindacali, in anticipo rispetto alla pubblicazione del bando di gara. Un confronto che proseguirà nel corso
dell’appalto per individuare eventuali miglioramenti delle condizioni di applicazione del futuro bando. Condizioni che dovranno essere estese anche ai subappalti. Pratiche che segnano una giusta partecipazione dei lavoratori e dei sindacati alle scelte del Gruppo”.
Riguardo la clausola sociale, si va oltre e si supera quanto previsto dalla legge applicando le condizioni di miglior favore costruite nel tempo dalle Parti. Non solo la salvaguardia occupazionale, dunque, ma anche mantenimento delle condizioni salariali e normative”.
Sulla Salute e Sicurezza Filctem, Fp, Femca, Flaei, Fit, Uiltec, Uiltrasporti, Fiadel hanno previsto nell’intesa “il rafforzamento delle politiche di salute e sicurezza, con formazione obbligatoria per tutto il personale delle ditte terze appaltatrici e la verifica della stessa da parte della stazione appaltante. E l’inserimento di clausole contrattuali che impegnino tutte le imprese coinvolte a qualsiasi titolo negli appalti a consegnare su richiesta, ai propri RLS di riferimento, la documentazione prevista dalle norme e a rispettare gli obblighi di informazione, in percorso di confronto continuo finalizzato al potenziamento dell’attività degli RLS.
Infine, sui diritti, l’accordo guarda ad una maggiore attenzione alla responsabilità sociale d’impresa e alla tutela dei diritti della persona, con particolare attenzione alle pari opportunità, al contrasto delle discriminazioni e all’impegno ambientale”: hanno concluso le organizzazioni sindacali.
Sciopero nazionale igiene ambientale: il 17 ottobre si fermano le lavoratrici e i lavoratori
Dopo mesi di trattative senza esito, le lavoratrici e i lavoratori dell’igiene ambientale incroceranno le braccia il 17 ottobre 2025 con uno sciopero nazionale.
La mobilitazione, proclamata dalle organizzazioni sindacali, nasce dalla necessità di ottenere più tutele, più diritti e maggiore sicurezza in un settore fondamentale per la salute collettiva e la tutela dell’ambiente.
Perché si sciopera
Il mancato avanzamento delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale spinge le lavoratrici e i lavoratori a manifestare apertamente le proprie rivendicazioni. Al centro ci sono temi cruciali:
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Salute e sicurezza sul lavoro, troppo spesso messe a rischio da carenze strutturali e organizzative.
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Classificazione e inquadramento professionale, per un riconoscimento adeguato delle competenze e delle mansioni svolte.
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Difesa del potere d’acquisto, eroso da inflazione e mancati adeguamenti salariali.
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Tutela negli appalti, per garantire continuità occupazionale e diritti in ogni passaggio gestionale.
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Indennità di settore, da aggiornare e rendere realmente coerenti con le condizioni di lavoro.
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Difesa del diritto di sciopero, messo sotto pressione da normative sempre più restrittive.
Una vertenza per tutti
L’igiene ambientale è un servizio essenziale che riguarda l’intera collettività. Garantire condizioni di lavoro dignitose significa anche assicurare un servizio efficiente, sicuro e sostenibile. Lo sciopero del 17 ottobre vuole quindi essere un segnale forte: senza giustizia e dignità per chi lavora, non può esserci qualità nei servizi.
La FP CGIL Emilia-Romagna invita tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore a partecipare alla mobilitazione per costruire insieme una vertenza che metta al centro diritti, sicurezza e futuro.
Oggi 12 settembre lo sciopero dell'igiene ambientale IREN a Parma
FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FIADEL: “Gli appalti restano un tema centrale”
Oggi sono in sciopero per l’intera giornata i lavoratori addetti ai servizi in appalto da Iren di raccolta rifiuti, spazzamento stradale e gestione centri di raccolta per protestare contro un sistema di raccolta rifiuti e gestione della concessione pubblica che non rispetta il diritto ad un’equa retribuzione e la salute e sicurezza degli operatori.
Le trasformazioni del sistema di raccolta messe in atto in questi mesi in molti Comuni hanno peggiorato notevolmente i carichi di lavoro, il sistema del porta a porta spinto all’estremo con bidoni individuali o sacchi da movimentare manualmente mette a rischio la tutela della salute dei lavoratori e in mancanza di adeguati investimenti in termini di mezzi e numero di lavoratori sta provocando notevoli disservizi. Il progresso e l’innovazione tecnologica in questo settore sono i grandi assenti e si regredisce sempre pìù verso un ritorno al lavoro manuale di altri tempi.
Le organizzazioni sindacali hanno portato più volte questi temi ai tavoli di confronto con i Comuni interessati e con Iren, finora senza risultati. Non è accettabile oggi la raccolta manuale del vetro in bidoni singoli o pensare di estendere la raccolta porta a porta alle zone di montagna dove un operatore deve scendere da un camion sul lato strada, con notevoli rischi per la sicurezza dei lavoratori e degli altri automobilisti.
Le internalizzazioni dei servizi previste dalla gara Atersir dopo due anni e mezzo non sono ancora state effettuate, si è aperto solo di recente un primo passaggio di soli 22 lavoratori, ben lontano da quanto Iren aveva annunciato nelle trattative degli anni scorsi e senza un piano per il 2026.
Gli appalti, inoltre, restano un problema centrale, poiché Iren continua ad ignorare le norme del contratto nazionale e del codice appalti prevedendo appalti al ribasso che stanno per essere assegnati con l’applicazione del contratto delle coop sociali anziché quello corretto dell’igiene ambientale.
I lavoratori chiedono con forza ad Iren e a tutti gli enti pubblici coinvolti la giusta attenzione ai temi del lavoro, della sicurezza e della qualità dei servizi.
Rinnovo CCNL Servizi Ambientali: trattative ferme, verso lo sciopero nazionale
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) dei Servizi Ambientali è di nuovo in stallo. Dopo mesi di trattativa, il 24 luglio le principali associazioni datoriali hanno dimostrato scarsa volontà di chiudere un accordo equo, alimentando l’insoddisfazione sindacale e aprendo la strada a una possibile mobilitazione nazionale.
Trattative interrotte: cosa è successo
Le sigle sindacali FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL hanno denunciato l’atteggiamento attendista delle controparti – Utilitalia, Cisambiente-Confindustria, Assoambiente e le centrali cooperative – che hanno preferito guadagnare tempo piuttosto che affrontare le urgenze del settore: salute e sicurezza sul lavoro, evoluzione delle classificazioni e adeguamento economico.
La mancata volontà di confronto concreto ha reso inevitabile l’apertura della procedura di raffreddamento e conciliazione, primo passo verso uno sciopero nazionale di categoria.
Le richieste dei sindacati
I sindacati chiedono un rinnovo contrattuale che non sia solo formale, ma che porti miglioramenti tangibili per le lavoratrici e i lavoratori del settore. In particolare:
Obiettivi prioritari:
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Tutela del diritto di sciopero
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Prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali
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Salvaguardia della classificazione professionale
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Difesa del potere d’acquisto, messo a rischio dall’inflazione
Proposte concrete:
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Maggiore sicurezza e salute nei luoghi di lavoro
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Riforma della classificazione del personale
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Miglioramento degli articoli contrattuali per chi lavora negli impianti
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Accordo economico solido, con sviluppo del welfare contrattuale e delle indennità
Una visione industriale per il futuro del settore
I sindacati ribadiscono la necessità di un modello industriale sostenibile, fondato su sviluppo, investimenti e centralità del lavoro. Viene respinta ogni logica di deregolamentazione selvaggia e concorrenza senza regole, che mette a rischio diritti e qualità del servizio.
Il rinnovo del CCNL non è solo una rivendicazione salariale: è un atto necessario per la crescita e la coesione del settore, per rafforzare il legame tra lavoratori e aziende pubbliche e private dei servizi ambientali.
“Il CCNL deve essere uno strumento di sviluppo, non un freno” – Segreterie nazionali FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FIADEL
Servizi ambientali: firmato accordo per adeguamento retributivo dal 1° luglio 2025
Il 1° luglio 2025 è stato sottoscritto dalle organizzazioni sindacali FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL e dalle associazioni datoriali del settore ambientale (Utilitalia, Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, AGCI Servizi, Assoambiente) l’accordo che applica la clausola di adeguamento salariale prevista dal CCNL dei servizi ambientali del 18 maggio 2022.
L’intesa riguarda le lavoratrici e i lavoratori impiegati nelle aziende pubbliche, private e cooperative che applicano il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per i servizi ambientali, operanti nei settori della raccolta, spazzamento, trattamento e smaltimento dei rifiuti, igiene urbana, gestione dei servizi ambientali e attività correlate.
Meccanismo di adeguamento
L’accordo recepisce il meccanismo contrattuale di verifica dell’inflazione consuntiva per il triennio 2022-2024, confrontando il dato IPCA definitivo pubblicato da ISTAT (3,94%) con quello stimato al momento del rinnovo (3,44%). Superata la soglia dello 0,5%, scatta l’adeguamento automatico delle retribuzioni.
Aumenti in vigore dal 1° luglio 2025
Dal 1° luglio 2025 viene consolidato un aumento retributivo di 15 euro medi mensili, applicato alla base parametrale tabellare. Le nuove maggiorazioni, riparametrate per livello, vanno da:
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19,24 euro per il livello 6A
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a 9,23 euro per il livello J
Le retribuzioni tabellari aggiornate sostituiscono integralmente quelle previste all’art. 27 del CCNL 2022.
| Livello | Parametro | Adeguamento |
|---|---|---|
| Q | 230 | € 26,52 |
| 8 | 204,67 | € 23,60 |
| 7A | 184,41 | € 21,27 |
| 7B | 175,36 | € 20,22 |
| 6A | 166,84 | € 19,24 |
| 6B | 159,15 | € 18,35 |
| 5A | 151,29 | € 17,45 |
| 5B | 144,86 | € 16,71 |
| 4A | 138,57 | € 15,98 |
| 4B | 134,36 | € 15,49 |
| 3A | 130,07 | € 15,00 |
| 3B | 124 | € 14,30 |
| 2A | 123,51 | € 14,24 |
| 2B | 111,11 | € 12,81 |
| 1A | 100 | € 11,53 |
| 1B | 88,38 | € 10,19 |
| J | 80 | € 9,23 |
Perché è un buon accordo – Il punto di vista della FP CGIL
Questo accordo rappresenta un risultato positivo per diverse ragioni:
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Difesa del potere d’acquisto: in un triennio segnato da forte inflazione, viene riconosciuto un adeguamento economico strutturale che tutela il reddito reale delle lavoratrici e dei lavoratori.
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Rispetto delle clausole contrattuali: viene data piena applicazione a un meccanismo di tutela salariale previsto dal contratto nazionale, a conferma del valore della contrattazione collettiva.
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Incremento stabile: l’aumento non è una tantum, ma consolidato sul tabellare, con effetti duraturi su tutti gli istituti contrattuali e previdenziali.
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Ampia platea coinvolta: l’intervento interessa oltre 90.000 lavoratrici e lavoratori, rafforzando l’universalità e la forza del CCNL.
L’intesa conferma la centralità del contratto nazionale come strumento di tutela salariale e contrattuale, e pone le basi per affrontare con maggior forza il prossimo rinnovo del CCNL.
IREN, appalti raccolta rifiuti e spazzamento: lavoratori e lavoratrici in stato di agitazione. Presidio il 10 luglio alle 10 in piazza Garibaldi
FP CGIL, FIT CISL, FISASCAT CISL, UILTrasporti, FIADEL Ambiente chiedono la corretta applicazione contrattuale. Sciopero in programma per il 12 settembre
I temi posti dalle organizzazioni sindacali sono di estrema importanza per i lavoratori che da anni assicurano servizi pubblici nonostante non vengano loro riconosciute le giuste retribuzioni e le minime attenzioni sui temi della salute e sicurezza da parte della committente Iren.
Tuttavia, agli incontri convocati nei giorni scorsi in Prefettura e in Comune Iren non si é presentata. Questa é la considerazione che la concessionaria di un servizio pubblico mostra verso i lavoratori, le lavoratrici e le istituzioni a fronte dell’apertura di uno stato di agitazione.
Il gruppo Iren ogni anno aumenta gli utili, i dividendi agli azionisti e i premi ai dirigenti, ma non ha nessuna intenzione di rispettare i contratti e le norme di legge sugli appalti.
Gli appalti di quasi tutti i servizi operativi sono stati assegnati nel 2016 e vengono ancora prorogati di anno in anno con risorse non adeguate al costo del lavoro del settore e con una modalità che solleva non pochi dubbi sulla loro regolarità e non permette alle imprese appaltatrici di fare gli investimenti necessari in termini di personale e mezzi.
La raccolta rifiuti con il sistema porta a porta sempre più spinto non ha visto il necessario investimento in termini di squadre di lavoro adeguate e mezzi. Questo significa mettere a rischio la vita e la salute di chi lavora sulle strade e tornare indietro nel tempo ad un lavoro sempre più manuale e inadeguato che non soddisfa nemmeno i cittadini.
Iren ha inoltre avviato nelle scorse settimane le prime parziali procedure di reinternalizzazione attraverso la controllata San Germano dopo più di due anni di ritardo dalla partenza della nuova concessione, con una modalità caotica e senza nessun confronto e condivisione con le organizzazioni sindacali e senza rispettare il piano presentato negli anni scorsi.
Nessuna risposta da parte di Iren e delle imprese appaltatrici sulla richiesta di anticipare l’inizio dei turni di lavoro per prevenire l’eccessiva esposizione al calore dei lavoratori che con le temperature di questi giorni dovevano già vedersi applicate misure concrete di prevenzione.
Il settore evidenzia sempre più problemi di precoce incidenza di malattie professionali che mettono a rischio la salute dei lavoratori e la tenuta occupazionale, con ricadute sociali non trascurabili.
I lavoratori del settore sono anni che aspettano di vedersi riconosciute le giuste tutele ma finora nessuna risposta é arrivata e anzi Iren si appresta a rinnovare gli appalti per i prossimi 13 anni a condizioni inaccettabili.
È indispensabile che la proprietà pubblica riprenda un maggiore controllo sulle modalità attraverso le quali Iren eroga i servizi pubblici pagati dai cittadini e che vi sia maggiore attenzione alla qualità del lavoro e alle condizioni di sicurezza.
In questo quadro di assoluta indifferenza rispetto alle richieste su temi fondamentali di dignità del lavoro e di tutela della sicurezza i lavoratori di tutto il settore raccolta rifiuti e spazzamento saranno in sciopero il prossimo 12 settembre per l’intera giornata e sono pronti a proseguire la mobilitazione per la difesa dei loro diritti.
Nel frattempo, è in programma un presidio per il prossimo giovedì 10 luglio, dalle ore 10 alle 12, davanti al Municipio di Parma in piazza Garibaldi.
Elezioni RSU/RLSSA Igiene Ambientale: Grande risultato della FP CGIL che si conferma primo sindacato in regione!
Il 3 e il 4 dicembre 2024 si è votato per le Elezioni RSU ed RLSSA nel Comparto dell’Igiene ambientale.
In Emilia Romagna si sono recate al voto 4000 lavoratrici e lavoratori, per una percentuale di affluenza di quasi il 69% degli aventi diritto. Rispetto al 2017 hanno votato 645 persone in più. Questi numeri danno il senso della voglia di partecipazione e di rappresentanza sindacale dimostrata all’interno delle aziende del comparto.
La FP CGIL ha avuto una netta affermazione, eleggendo 122 RSU su 185 totali, prendendo il 63,62% di consensi. La lista FP CGIL ha riportato 2469 voti, contro i 2183 del 2017. In valori assoluti la FP CGIL prende 286 voti in più, pari all’11,58% di incremento rispetto al 2017.
Ugualmente per gli RLSSA la FP CGIL ottiene 35 eletti su un totale di 57.
Nel Gruppo Hera, che impiega circa 1800 persone con il CCNL dei Servizi ambientali, la FP CGIL è di gran lunga il primo sindacato con oltre il 68% dei consensi, incrementando di oltre il 4% rispetto al 2017.
Analogamente nella Coop Brodolini, con quasi 900 addetti, la FP CGIL ha la maggioranza assoluta eleggendo 11 RSU su un totale di 17.
Anche nel Gruppo Iren, con quasi 900 addetti in regione con il CCNL dei Servizi ambientali, la FP CGIL si conferma primo sindacato eleggendo 12 RSU.
Questo risultato in termini di partecipazione e di fiducia premia le candidate e i candidati espressi dalla FP CGIL e la serietà con cui viene svolta l’azione sindacale. Il rinnovo del CCNL dei Servizi ambientali, i temi dell’organizzazione del lavoro e della salute e sicurezza sono i principali obbiettivi da portare avanti nel 2025 insieme alle elette e agli eletti.
Cosa abbiamo fatto e cosa vogliamo fare in Brodolini! Elezioni RSU/RLSSA Igiene Ambientale
Cosa abbiamo fatto in questi anni
Conquistato e migliorato nell’importo un premio di produttività;
Accordo sulla gestione delle ferie utile ad evitare favoritismi;
Accordo in Prefettura con la possibilità di fare la contrattazione sull’organizzazione del lavoro; Rintuzzato il tentativo di introdurre nel regolamento interno elementi peggiorativi del CCNL;
Tavolo aperto dopo il riuscito sciopero del 23 maggio a Bologna.
Cosa vogliamo fare in Hera
Condizioni e carichi di lavoro
Occorre un netto miglioramento delle condizioni di lavoro contrattando l’organizzazione dei servizi;
Salute e sicurezza
Aumentare il grado di tutela della salute e della sicurezza nell’esecuzione dei servizi, dare ampio spazio e ruolo agli RLSSA in tutti gli ambiti;
Contrattazione di II livello
Aumentare l’importo del premio introducendo nuovi criteri di produttività;
Personale
Definire l’organico del personale necessario per l’esecuzione dei servizi e limitare il numero e la durata dei contratti a tempo determinato;
Formazione e crescita professionale
Fare vera formazione e addestramento ai nuovi assunti e non solo e definire percorsi trasparenti di crescita professionale
Diritti individuali
Avere condizioni concordate nell’utilizzo dei diritti individuali, vedi ferie, permessi, congedi ecc;
Clima aziendale
Migliorare le relazioni nei cantieri tra lavortori e preposti









