Servizi ambientali, il 13 dicembre sarà di nuovo sciopero per il rinnovo del contratto

Comunicato unitario FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL dal sito di FP Nazionale.

Nonostante lo straordinario successo dello sciopero dello scorso 8 novembre, con percentuali uniche nel panorama italiano, e dopo il nostro ennesimo tentativo di provare a chiudere il rinnovo del CCNL, l’atteggiamento intransigente delle associazioni datoriali nega ancora una volta i legittimi diritti dei lavoratori e le loro speranze di avere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da 29 mesi.

Oramai le ragioni della vertenza – sostenute dalla mobilitazione di migliaia di lavoratori della categoria – sono note ma, nonostante ciò, le pesanti condizioni che le associazioni datoriali hanno posto al tavolo della trattativa non sono state rimosse.

Evidentemente le imprese, come più volte detto, vogliono perseverare sul loro obiettivo di non far crescere industrialmente il settore e, attraverso la riduzione del costo del lavoro e la cancellazione della rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici, destrutturare il settore verso la povertà.

Peraltro, anche oggi, dopo tante riunioni, non hanno ancora chiarito minimamente il valore economico del rinnovo contrattuale e del recupero dei mesi perduti sottolineando, però, le presunte difficoltà che il settore vive senza valorizzare il ruolo di migliaia di lavoratrici e lavoratori che garantiscono – ogni giorno – un servizio pubblico indispensabile.

Per questi motivi, abbiamo immediatamente comunicato anche alla Commissione di garanzia una ulteriore iniziativa di sciopero nazionale per lunedì 13 dicembre 2021.

Andremo avanti, come deciso dall’Attivo Nazionale Unitario del settore, fino a quando non saranno rimossi i pretestuosi macigni che sono stati posti davanti al settore e a tutti i lavoratori.

Dobbiamo fermare l’idea di chi vuole precarizzare il lavoro, di chi immagina il settore disfatto in una miriade di piccole aziende che si azzuffano in un “mercato” senza regole, da chi non si è ancora reso conto che i lavoratori vanno tutelati nella loro salute e che i 29 mesi senza rinnovo contrattuale non possono essere tollerati.

Vanno programmate e intensificate le assemblee per preparare al meglio lo sciopero del 13 dicembre, coinvolgendo i sindaci, le forze politiche e la cittadinanza, evidenziando il nostro fondamentale ruolo per la tutela dell’ambiente e del decoro delle nostre città.

Anche stavolta il giorno dello sciopero non dobbiamo restare a casa ma occorre essere tutti uniti nelle piazze per tutelare il nostro futuro, il settore e le comunità in cui viviamo.

Se sei interessato allo sciopero dei servizi ambientali contatta una delle nostre sedi territoriali.

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Sciopero servizi ambientali 8 novembre - Adesione ben oltre il 90%

Allo sciopero di lunedì è stata registrata una partecipazione straordinaria ben oltre il 90% in quasi tutti i posti di lavoro, con punte del 100% fra gli operativi in tanti centri di raccolta della regione. Un coinvolgimento altissimo, figlio di una battaglia giusta che porteremo avanti fino all’obiettivo. Il rinnovo del contratto nazionale dei servizi ambientali.

Chiediamo un contratto unico di filiera, che contrasti il dumping contrattuale e il riconoscimento economico per il mancato rinnovo, il rafforzamento delle relazioni industriali, più norme e prevenzione per la salute e sicurezza in un settore tra i primi per infortuni (anche mortali), norme contro la precarietà e il consolidamento della formazione continua, adeguamento e miglioramento della classificazione del personale, esigibilità delle clausola sociale in un settore troppo soggetto ai cambi d’appalto.

Di fronte a queste imprescindibili richieste, la parte datoriale chiede di abbassare le tutele contrattuali, abbassando le retribuzioni (se non con aumenti collegati solo ai contratti di appalto e aumentando l’orario di lavoro), proponendo un ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro. I lavoratori non ci stanno e l’hanno dimostrato con le decine di presidi organizzati su tutto il territorio regionale.

Quello delle parti datoriali è un atteggiamento irresponsabile in un settore strategico, poiché la gestione dei rifiuti è rilevante per tutti i cittadini e per la tutela dell’ambiente. Questo sciopero sarà solo il primo atto di una serie di mobilitazioni, qualora aziende e amministratori pubblici non intendano intervenire con senso di responsabilità per invertire il senso di marcia finora adottato.

La mobilitazione giunge dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo dell’igiene ambientale. 

La sfida alla modernizzazione del settore è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, sviluppo industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro. Le associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato da lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del Ccnl, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro.

Se sei un lavoratore o una lavoratrice dei servizi ambientali e vuoi fare sentire la tua voce, iscriviti al sindacato!


Igiene ambientale - Sarà sciopero l'8 novembre!

COMUNICATO UNITARIO FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL – (VOLANTINO)

Nella giornata di martedì 28 settembre si sono interrotte le trattative per il rinnovo dei CCNL del comparto dell’igiene ambientale.

Tale decisione è scaturita dalla profonda insoddisfazione per l’andamento del negoziato, sia nel merito che per i tempi che lo stesso sta avendo.

Negli ultimi mesi abbiamo tenacemente provato a sviluppare – anche nel dettaglio – i temi della piattaforma sindacale e i bisogni dei lavoratori affinché si potesse sottoscrivere un rinnovo contrattuale di prospettiva, più coerente con l’indispensabile sviluppo industriale delle aziende, ma soprattutto come necessario strumento rinnovato nelle regole e nelle tutele per lavoratrici e lavoratori.

Le Associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato dai lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno solo mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del CCNL, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro.

Evidentemente, si ha anche la necessità di perdere tempo e di condurre delle battaglie ideologiche senza considerare i reali bisogni delle imprese e dei lavoratori.
Ovviamente, la breve riunione di martedì 28 settembre – nei termini della procedura di legge – si è chiusa con un nulla di fatto e ha sancito la rottura del tavolo delle trattative con il conseguente recapito, alle Associazione datoriali e alla Commissione di Garanzia, della dichiarazione di sciopero per tutte le imprese pubbliche e private, da svolgersi per tutta la giornata di lunedì 8 novembre 2021.

Lo sciopero nazionale sarà per l’intera giornata e riguarderà tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata.

La rottura delle trattative, oltre al grave ritardo di 27 mesi di mancato rinnovo, si è consumata – come più volte ricordato – sulle mancate risposte alle istanze presentate dal Sindacato e su delle proposte datoriali che noi riteniamo inaccettabili:

  • Flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari;
  • Ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda;
  • Precarizzare i rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part/time;
  • Eliminare totalmente il limite massimo dei lavoratori part/time presenti in azienda;
  • Parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda;
  • Mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti.

La conclusione del rinnovo contrattuale non può prescindere da obiettivi come:

  • CCNL unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo;
  • Rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori;
  • Evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori;
  • Sviluppo delle norme sul mercato di lavoro;
  • Sviluppo dei processi di formazione continua;
  • Miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale;
  • Perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti;
  • Esigibilità contrattuale della clausola sociale;
  • Accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità.

Il Sindacato non torna più indietro, perchè la sfida alla modernizzazione del settore, anche attraverso le risorse dal PNRR, è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, economia industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro.

Non vogliamo e non possiamo davvero pensare che il contratto nazionale possa essere immaginato come strumento di precarizzazione e flessibilità senza regole, capace di concorrere solo con delle brutte pratiche che accadono sempre più spesso in alcune aree del Paese.

Non possiamo permettere che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro, ma che si voglia la precarizzazione e lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori come unico modello per competere.

La mobilitazione sarà lunga e dura certi che il rinnovo contrattuale, come sempre, sarà frutto delle idee e della determinazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.

Il settore dei servizi ambientali sciopera l’8 novembre 2021.

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Sedi FP CGIL Emilia-Romagna