“Per ottenere più diritti, riacquistare quelli perduti e per un  Ccnl migliorativo rispetto a quello attualmente in vigore in Azienda Servizi Bassa Reggiana è di nuovo stato di agitazione”.

Lo scrive in una nota la Fp Cgil a seguito dell’incontro che si è tenuto ieri in Prefettura dove  “l’Azienda ha mantenuto il suo modus operandi, non fornendo risposte e continuando a negare diritti acquisiti”.

Si tratta di una vicenda che risale all’estate scorsa quando “l’Azienda ha unilateralmente riconosciuto un aumento stipendiale “simbolico” ai propri dipendenti, ma nel fare ciò ha negato agli stessi alcuni diritti acquisiti nel tempo, in pratica un’operazione di autofinanziamento di un aumento attraverso un taglio lineare alle conquiste delle lavoratrici e dei lavoratori. Tutto ciò senza darne formale comunicazione né ai dipendenti né alle Organizzazioni sindacali”.

Successivamente, nel mese di settembre si è svolto, su iniziativa della Azienda, un incontro per procedere alla sottoscrizione di un Protocollo di intesa per la definizione di un nuovo Contratto di primo livello per il personale di ASBR.

“Non era possibile riprendere una trattativa già naufragata perché in premessa si finanziava un aumento con l’azzeramento di alcuni diritti acquisiti dai dipendenti – dice la Fp Cgil –

Per questo e per il mancato riconoscimento, in base ad interpretazioni normative quantomeno discutibili,  della rappresentatività della Fp Cgil all’interno dell’Azienda, già ad ottobre abbiamo proclamato lo stato di agitazione”.

Il tentativo di conciliazione che si è tenuto in seguito  in Prefettura si era concluso positivamente con l’impegno a convocare un tavolo sindacale per cercare un punto di incontro tra le richieste dei lavoratori e le esigenze aziendali.

“Ai primi di novembre si è svolto un incontro sindacale dove per l’ennesima volta abbiamo ribadito le nostre richieste e per l’ennesima volta la direzione aziendale si è presa un ulteriore lasso di tempo per l’effettuazione di verifiche interne, impegnandosi a fornirci risposte  esaustive entro la metà del mese – continua la nota della Fp – Ad oggi queste risposte non sono mai arrivate e l’Azienda continua a negare i diritti acquisiti negli anni dai lavoratori”.

La mobilitazione prosegue in difesa di un modello di diritti e relazioni sindacali che ASBR vuole cancellare creando un “mostro” sia dal punto di vista delle discipline contrattuali, sia da quello del mancato rispetto degli obblighi di correttezza e trasparenza che dovrebbero improntare le relazioni industriali – conclude il sindacato che ha di nuovo aperto lo stato di agitazione – Anche per questi motivi proclameremo lo sciopero per l’intera giornata e/o turno di lavoro il 12 dicembre 2025 in concomitanza con lo sciopero nazionale contro la Finanziaria della Cgil. Vogliamo un confronto vero nel rispetto di chi lavora fornendo quotidianamente un servizio sociale essenziale per le cittadine e i cittadini della Bassa”.

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