Prorogata al 31 marzo 2026 l’iscrizione agli albi degli educatori e pedagogisti

È stata approvata in via definitiva dal Senato, all’interno del Decreto Giustizia, la proroga al 31 marzo 2026 per l’iscrizione agli albi professionali degli educatori e dei pedagogisti.
Una notizia importante per tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore educativo e socio-pedagogico, che conferma la necessità di dare continuità e stabilità a un comparto fondamentale dei servizi pubblici.

La proroga riguarda gli educatori professionali socio-pedagogici, i pedagogisti e gli educatori dei servizi educativi per l’infanzia, consentendo di proseguire l’attività professionale in attesa della definitiva formazione degli albi.


Cosa significa per le educatrici e gli educatori

Fino alla prima formazione degli albi sarà possibile continuare a esercitare la professione anche senza aver ancora presentato domanda di iscrizione.
La FP CGIL Emilia-Romagna sottolinea come questo passaggio sia fondamentale per tutelare la continuità lavorativa e la qualità dei servizi educativi, evitando incertezze e interruzioni.

Per chi lavora nei servizi per l’infanzia con titoli previsti dal Decreto Legislativo 13 aprile 2017, n. 65, è consigliata comunque l’iscrizione secondo le disposizioni transitorie indicate nell’articolo 11 della Legge 18 aprile 2024, n. 55.


L’impegno della FP CGIL

La FP CGIL Emilia-Romagna continua a seguire con attenzione ogni passaggio normativo per garantire il pieno riconoscimento professionale delle educatrici e degli educatori, a partire dal diritto alla formazione, alla stabilità contrattuale e alla valorizzazione del lavoro pubblico.
L’obiettivo è chiaro: rafforzare la dignità e i diritti di chi ogni giorno costruisce il futuro educativo del Paese.


Sciopero generale, oltre due milioni in piazza per la pace e i diritti. Landini: “Tre milioni di voci per un futuro di giustizia sociale”

Una partecipazione straordinaria ha segnato lo sciopero generale nazionale in difesa di Flotilla, dei valori costituzionali e della popolazione di Gaza. Più di due milioni di persone hanno preso parte ai cortei in oltre 100 città italiane, con 300 mila manifestanti solo a Roma. L’adesione media nazionale allo sciopero è stimata intorno al 60%.

L’intera giornata si è svolta in un clima pacifico e partecipato, con una presenza massiccia di giovani, studenti, lavoratrici e lavoratori, cittadini e cittadine che hanno chiesto un futuro di pace, giustizia sociale e lavoro stabile. “Una partecipazione straordinaria e senza precedenti dei giovani – ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil – che chiedono un futuro di pace e giustizia sociale, con lavoro stabile e contrasto alla precarietà”.

Le piazze e i numeri della mobilitazione

Dati e testimonianze confermano la portata nazionale dell’evento. A Roma hanno sfilato 300 mila persone, a Milano, Bologna, Firenze e Torino oltre 100 mila ciascuna. Napoli ha registrato 50 mila presenze, mentre Genova, Palermo e Venezia hanno superato le 40 mila. Anche Cagliari e Bari hanno visto oltre 30 mila manifestanti.

La Cgil sottolinea come la mobilitazione sia stata “una risposta corale e democratica per la pace, i diritti e il lavoro”, e ribadisce la solidarietà alla popolazione di Gaza e agli attivisti arrestati della Global Sumud Flotilla.

Landini: “Una mobilitazione straordinaria per la pace e il lavoro”

In un’intervista al Corriere della Sera, Landini ha ribadito che “un sindacato senza la solidarietà tra le persone e senza il perseguimento della pace non esiste”. Ha ricordato come milioni di persone abbiano scelto di “non girarsi dall’altra parte”, sacrificando una giornata di stipendio per difendere il diritto alla pace, al lavoro e alla democrazia.

“La democrazia senza partecipazione si svuota, aprendo la strada a logiche autoritarie”, ha dichiarato Landini, evidenziando come il compito del sindacato sia quello di unire le lotte sociali alla domanda di pace, giustizia e diritti: “Le persone che sono scese in piazza hanno difeso l’onore del Paese”.

Le prossime sfide: “Democrazia al lavoro”

La mobilitazione non si ferma. Il prossimo appuntamento è fissato per il 25 ottobre a Roma, con la manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro”, aperta a tutti. Al centro della piattaforma: pace, lavoro, salari, sanità e scuola pubblica, oltre alla richiesta di giustizia fiscale e di stop ai subappalti e alla precarietà.

Landini ha ribadito la contrarietà della Cgil alle politiche di austerità e al riarmo: “Servono investimenti nei servizi pubblici, non nelle armi. La pace e il lavoro sono inseparabili”.


Sciopero generale il 3 ottobre in difesa della Flotilla, dei valori costituzionali e per Gaza

La CGIL proclama per venerdì 3 ottobre 2025 uno sciopero generale nazionale di tutti i settori pubblici e privati. Una mobilitazione che nasce dall’aggressione contro le navi civili della spedizione umanitaria Flotilla, un attacco di estrema gravità che ha colpito cittadini italiani, lavoratori e volontari impegnati nell’aiuto alla popolazione palestinese.

Una violazione dei principi costituzionali

La CGIL denuncia con fermezza che si tratta non solo di un crimine contro persone inermi, ma di un colpo inferto all’ordine costituzionale e ai principi sanciti dal diritto internazionale. Grave, inoltre, la responsabilità del governo italiano che ha abbandonato lavoratrici e lavoratori in acque internazionali, violando i principi fondamentali della nostra Costituzione.

Le regole per chi sciopera nel pubblico impiego

Lo sciopero generale del 3 ottobre coinvolge anche i servizi pubblici.
In base alla normativa vigente, saranno garantite le prestazioni indispensabili come previsto dalle regolamentazioni di settore. Per i servizi essenziali – sanità, sicurezza, scuola, assistenza – saranno quindi assicurati i livelli minimi stabiliti dalla legge e dagli accordi, mentre in tutti gli altri ambiti i lavoratori e le lavoratrici dei servizi pubblici incroceranno le braccia per l’intera giornata.

Perché si sciopera

Lo sciopero generale è proclamato:

  • in difesa della Flotilla, colpita mentre svolgeva una missione umanitaria;

  • in difesa dei valori costituzionali e del diritto internazionale;

  • per la popolazione di Gaza, sottoposta a un’operazione di genocidio che ha già provocato oltre 41.500 vittime civili e milioni di sfollati.

Le piazze della mobilitazione

Bologna: ore 9.00 concentramento in Piazza Malpighi

Imola: ore 9.00 Piazzale della Rocca

Ferrara: ore 9.00 Piazzale della Stazione

Ravenna: ore 9.00 Piazza del Popolo

Modena: ore 9.00 Piazzale 1° Maggio (dietro la stazione delle corriere)

Reggio Emilia: ore 9.00 Polo scolastico di Via Makalle’
Parma: ore 9.00 Piazzale Santa Croce

Cesena: ore 9.00 Ippodromo

Forlì: ore 9.30 Campus Universitario (Igino Lega)

Piacenza: ore 8.00 Piazzale Libertà
Rimini: ore 9.30 Arco di Augusto

 

Difendere il diritto di pace

La missione della Flotilla non è un gesto isolato, ma un atto di coraggio civile fondato sul diritto internazionale e sulla solidarietà tra i popoli. Con lo sciopero generale, la CGIL ribadisce che il diritto di pace, costruito col sacrificio di generazioni di lavoratori, va difeso con determinazione.

Il 3 ottobre lavoratrici e lavoratori di tutti i settori, pubblici e privati, daranno un segnale netto: la solidarietà non si arresta e la dignità non si cancella.


Se toccano la Global Sumud Flotilla sarà sciopero generale!

La FP CGIL Emilia-Romagna sostiene con forza le decisioni assunte dall’Assemblea Generale della CGIL del 29 settembre 2025, che ha approvato all’unanimità (con 6 astenuti) un documento chiaro: se la missione umanitaria Global Sumud Flotilla dovesse subire attacchi, blocchi o sequestri delle sue imbarcazioni e dei materiali trasportati, o se non venissero aperti corridoi umanitari verso Gaza, la CGIL proclamerà uno sciopero generale.

Si tratterebbe di una mobilitazione senza precedenti, promossa a difesa di una missione pacifica che ha come obiettivo l’apertura di corridoi umanitari permanenti, la fine dell’assedio e la tutela dei valori costituzionali di solidarietà, pace e giustizia.

Le iniziative di mobilitazione già in programma

Accanto a questa decisione, il documento approvato prevede la partecipazione a importanti momenti di mobilitazione nazionale e internazionale:

  • 4 ottobre a Roma, alla manifestazione nazionale convocata dalle associazioni palestinesi;

  • 12 ottobre, alla Marcia Perugia-Assisi per la pace e contro il riarmo;

  • 25 ottobre a Roma, alla manifestazione nazionale CGIL e “La Via Maestra” dal titolo Democrazia al Lavoro.

La FP CGIL Emilia-Romagna ribadisce l’urgenza di fermare le guerre, contrastare le politiche di riarmo e aprire spazi concreti di solidarietà internazionale, a partire dalla difesa della popolazione palestinese.


Comune di Medolla, lavoratori e lavoratrici in sciopero giovedì 18 settembre

Sciopero per l’intero turno di lavoro dei dipendenti del Comune di Medolla proclamato dal sindacato Fp Cgil per giovedì 18 settembre. L’iniziativa di lotta è stata confermata dopo l’assemblea di stamattina, a fronte dello stallo sul pagamento del salario accessorio da parte dell’Amministrazione comunale.

In occasione dello sciopero, lavoratori e lavoratrici comunali daranno vita a diversi presidi e volantinaggi nella mattinata di giovedì 18 settembre per dare visibilità alla loro protesta. Si comincia alle ore 8 davanti alle scuole elementari e medie di Medolla, poi alle ore 10 saranno davanti al centro Culturale comunale con volantinaggio in piazza Missere (dove si tiene il mercato), per concludere intorno alle ore 12.30 con il presidio davanti alla sede del Comune.

Lo sciopero e il blocco degli straordinari dal 1° settembre e sino alla fine del mese, sono stati decisi all’unanimità dei lavoratori dopo il fallimento del tentativo di conciliazione in Prefettura lo scorso luglio in merito al mancato pagamento da parte dell’Amministrazione comunale del salario accessorio relativo agli anni 2019-2022 e 2023-2024, frutto di precisi accordi sindacali sottoscritti.

“Nulla è cambiato rispetto a luglio e i lavoratori e le lavoratrici hanno confermato la mobilitazione – spiega Veronica Marchesini del sindacato Fp Cgil Modena – da parte dell’Amministrazione comunale non è stato preso in questi mesi nessun impegno per il pagamento delle spettanze”.
“Spiace vedere che il Comune non metta in campo tutte le azioni necessarie per il riconoscimento di chi ogni giorno si adopera per garantire i servizi ai cittadini – prosegue Veronica Marchesini – così facendo non ci ha lasciato alternativa alla mobilitazione”.


Oggi 12 settembre lo sciopero dell'igiene ambientale IREN a Parma

FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FIADEL: “Gli appalti restano un tema centrale”

Oggi sono in sciopero per l’intera giornata i lavoratori addetti ai servizi in appalto da Iren di raccolta rifiuti, spazzamento stradale e gestione centri di raccolta per protestare contro un sistema di raccolta rifiuti e gestione della concessione pubblica che non rispetta il diritto ad un’equa retribuzione e la salute e sicurezza degli operatori.

Le trasformazioni del sistema di raccolta messe in atto in questi mesi in molti Comuni hanno peggiorato notevolmente i carichi di lavoro, il sistema del porta a porta spinto all’estremo con bidoni individuali o sacchi da movimentare manualmente mette a rischio la tutela della salute dei lavoratori e in mancanza di adeguati investimenti in termini di mezzi e numero di lavoratori sta provocando notevoli disservizi. Il progresso e l’innovazione tecnologica in questo settore sono i grandi assenti e si regredisce sempre pìù verso un ritorno al lavoro manuale di altri tempi.

Le organizzazioni sindacali hanno portato più volte questi temi ai tavoli di confronto con i Comuni interessati e con Iren, finora senza risultati. Non è accettabile oggi la raccolta manuale del vetro in bidoni singoli o pensare di estendere la raccolta porta a porta alle zone di montagna dove un operatore deve scendere da un camion sul lato strada, con notevoli rischi per la sicurezza dei lavoratori e degli altri automobilisti.

Le internalizzazioni dei servizi previste dalla gara Atersir dopo due anni e mezzo non sono ancora state effettuate, si è aperto solo di recente un primo passaggio di soli 22 lavoratori, ben lontano da quanto Iren aveva annunciato nelle trattative degli anni scorsi e senza un piano per il 2026.

Gli appalti, inoltre, restano un problema centrale, poiché Iren continua ad ignorare le norme del contratto nazionale e del codice appalti prevedendo appalti al ribasso che stanno per essere assegnati con l’applicazione del contratto delle coop sociali anziché quello corretto dell’igiene ambientale.

I lavoratori chiedono con forza ad Iren e a tutti gli enti pubblici coinvolti la giusta attenzione ai temi del lavoro, della sicurezza e della qualità dei servizi.


Cgil e sindacati europei sostengono la Global Sumud Flotilla per Gaza

La CGIL insieme a importanti organizzazioni sindacali europee – CGT Francia, FGTB Belgio, CCOO e UGT Spagna – ha espresso pieno sostegno alla Global Sumud Flotilla, la missione internazionale diretta a Gaza per rompere l’assedio, aprire un corridoio umanitario e denunciare carestia e genocidio in corso.

La Flotilla rappresenta una delle più significative forme di mobilitazione non violenta e di solidarietà della storia recente. Numerosi sindacalisti sono presenti a bordo delle navi, sostenuti dalle proprie organizzazioni, e i sindacati europei chiedono che i Governi garantiscano loro sicurezza e protezione diplomatica.

Condanna dell’attacco a Sidi Bou Saïd

Le organizzazioni condannano con forza l’attacco con drone avvenuto l’8 settembre contro una nave della Flotilla nel porto di Sidi Bou Saïd, in Tunisia, ribadendo il carattere pacifico e pienamente legale della missione secondo il diritto internazionale.

Le richieste dei sindacati

I sindacati chiedono ai Governi europei azioni concrete e immediate:

  • cessate il fuoco immediato;

  • accesso umanitario senza ostacoli;

  • liberazione di ostaggi e prigionieri palestinesi detenuti illegalmente;

  • sospensione dell’accordo di associazione UE-Israele;

  • sanzioni contro il governo israeliano;

  • stop alle forniture di armi;

  • sostegno al lavoro della Corte Penale Internazionale (CPI).

Solidarietà con i lavoratori e la popolazione palestinese

Dal 7 ottobre migliaia di civili, lavoratrici e lavoratori palestinesi sono stati uccisi, mentre giornalisti, operatori sanitari e insegnanti non possono svolgere le loro missioni. Centinaia di migliaia di lavoratori palestinesi hanno perso il lavoro in Israele e continua la colonizzazione della Cisgiordania.

I sindacati europei sottolineano la necessità del riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina come passo fondamentale verso un processo di pace giusto e duraturo. Intanto, molte organizzazioni hanno avviato raccolte fondi per sostenere l’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite che fornisce assistenza ai rifugiati palestinesi.


dogane e monopoli

Dogane e monopoli: una riorganizzazione finita male

Nonostante il tentativo di escludere dal confronto sulla riorganizzazione le sigle non firmatarie del contratto Funzioni Centrali, che peraltro nell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli rappresentino la maggioranza delle Lavoratrici e dei Lavoratori, durante l’incontro sindacale di ieri CGIL UIL e USB hanno consegnato al Direttore del Personale di ADM un documento di sintesi delle problematiche emerse nell’assemblea che si è svolta il 3 settembre in Emilia-Romagna e Marche, le regioni interessate dalla fase sperimentale.

CGIL – UIL e USB denunciano che i tentativi dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di scegliersi gli interlocutori non funzioneranno e non aiuteranno a correggere le falle di una “disorganizzazione” che nella fase sperimentale si è rivelata un disastro e che rischia di avere ricadute professionali ed economiche negative per la maggioranza delle Lavoratrici e Lavoratori.

Nella nota sono state rappresentate le criticità che le lavoratrici e i lavoratori di Emilia Romagna e Marche hanno segnalato a seguito dell’avvio sperimentale della riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.

Continuano a persistere problematiche organizzative, informatiche e procedurali che appesantiscono i processi lavorativi e manca un percorso fomativo adeguato che porti alla reale omogenizzazione delle attività per superare l’attuale distinzione tra Uffici Doganali e Uffici dei Monopoli.

Queste sono solo alcune delle varie incongruenze e contraddizioni della nuova riorganizzazione che, così frammentata, crea al momento solo confusione e inadempienze, con aggravio inutile di lavoro, malcontento generale e soprattutto non migliora il servizio per l’utenza.

Non da meno sarà la negativa ricaduta dovuta al declassamento di Uffici doganali provinciali in territori ad alta incidenza economica, questione già attenzionata anche dagli Enti locali interessati e da varie interrogazioni Parlamentari, a conferma che questa Riorganizzazione così come pensata e messa in atto non incontra il giudizio positivo di chi nei territori ha a che fare con l’economia locale.

Infine questa riorganizzazione la pagheranno i dipendenti di Dogane e Monopoli perché, alla luce delle proposte in campo sul nuovo assetto delle Posizioni Organizzative, sarà finanziato in maniera maggiore dal Fondo del Personale a discapito del loro salario accessorio.

CGIL – UIL e USB, a queste condizioni, se non saranno superate prima tutte le problematiche tecniche e organizzative che già la sperimentazione ha messo in evidenza, compreso il declassamento di Uffici provinciali importanti per le economie dei territori a favore di Uffici a nostro avviso inutili, e se non ci saranno ulteriori risorse economiche da destinare ai Fondi del personale e una politica del personale volta ad un aumento della dotazione organica del personale ADM (con relativo riconoscimento delle professionalità interne in termini di progressioni verticali verso la terza e quarta Area), dichiarano la propria contrarietà a questa Riorganizzazione e di conseguenza valuteranno nella fase di applicazione definitiva, ogni azione utile a tutela del personale tutto.


CGIL Emilia-Romagna e la FP CGIL Emilia-Romagna ricordano l’esempio che Paolo Nerozzi ha lasciato al sindacato e a tutto il Paese

La scomparsa di Paolo Nerozzi rappresenta una grave perdita per tutto il movimento sindacale. Paolo è arrivato a ricoprire incarichi di grande responsabilità a livello nazionale – prima Segretario Generale della FP CGIL e poi Segretario della CGIL nelle segreterie di Sergio Cofferati e Guglielmo Epifani – partendo dal bagaglio e dall’esperienza maturate nel nostro territorio regionale sia in segreteria confederale che come Segretario Generale della FP CGIL Emilia-Romagna.

Ha gestito da protagonista la fase di contrattualizzazione del rapporto di lavoro nel pubblico impiego, tenendo insieme innovazione contrattuale, valorizzazione della rappresentanza e pratica della democrazia.

Da convinto assertore del ruolo pubblico nella garanzia dei diritti universali, ha sempre difeso e rilanciato il ruolo del welfare pubblico come elemento di qualificazione di una società autenticamente democratica.

Il suo attaccamento alla Cgil, dimostrato fino agli ultimi giorni di vita, il suo voler bene alle lavoratrici e ai lavoratori restano di esempio per tutti i militanti del sindacato.

Per tributare l’ultimo commosso saluto a Paolo e stringersi alla famiglia la Cgil e la FP Cgil Emilia-Romagna annunciano che sarà allestita la camera ardente presso il salone Di Vittorio della Camera del Lavoro Metropolitana di Bologna giovedì 11 settembre dalle ore 11 alle ore 13.


Attacco alle pensioni pubbliche: tagli retroattivi e penalizzazioni senza precedenti

Per la prima volta nella storia della previdenza italiana, il Governo è intervenuto sulle posizioni contributive già maturate, introducendo tagli alle pensioni dei dipendenti pubblici. Una misura senza precedenti, giudicata a forte rischio di incostituzionalità e che avrà conseguenze pesantissime per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori.

Pensioni pubbliche nel mirino

Con la Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) e la successiva Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024), il Governo Meloni ha colpito la quota retributiva delle pensioni dei dipendenti pubblici con meno di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995.
Il recente Messaggio INPS n. 2491 del 25 agosto 2025 ha confermato l’applicazione dei tagli, prevedendo una riduzione delle aliquote di rendimento per tutte le pensioni anticipate erogate prima dei 67 anni.

Una misura retroattiva e incostituzionale

Si tratta di un intervento retroattivo che va a incidere su diritti già maturati, in contrasto con i principi di certezza del diritto. Secondo le stime, nel 2043 saranno oltre 730.000 i lavoratori pubblici colpiti, per un totale di 33 miliardi di euro di tagli a regime.

Gli effetti economici sono gravissimi:

  • Retribuzione annua 30.000 € → da -927 € a -6.177 € annui

  • Retribuzione annua 50.000 € → da -1.545 € a -10.296 € annui

  • Retribuzione annua 70.000 € → da -2.163 € a -14.415 € annui

Contratti poveri, pensioni tagliate e uscite ritardate

Oltre ai tagli, la Legge di Bilancio 2024 ha introdotto l’allungamento delle finestre di uscita, fino a 9 mesi in più per i dipendenti pubblici che vanno in pensione anticipata.
Altro che “quota 41 per tutti”: il rischio concreto è che chi ha iniziato a lavorare giovane debba rimanere in servizio anche con 48 o 49 anni di contributi per evitare penalizzazioni.

Il nodo irrisolto del TFR/TFS

La situazione si aggrava con il blocco del TFR/TFS: nonostante la Corte costituzionale abbia richiesto un intervento, il Governo non ha ancora risolto il problema. Anzi, si ipotizza che per il pensionamento anticipato si possa ricorrere al TFR, un paradosso se si considera che i dipendenti pubblici attendono ancora tempi lunghissimi per la liquidazione.

L’impegno della CGIL

Il messaggio INPS introduce anche interpretazioni restrittive che superano la legge, restringendo diritti già tutelati. Di fronte a questo scenario, CGIL, FP CGIL e FLC CGIL proseguono la vertenza a tutela delle pensioni, rafforzando il contenzioso legale sui tagli alle aliquote di rendimento e sul TFR/TFS, fino al possibile ricorso alla Corte Costituzionale.


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