Decreto Lavoro e Modifiche al Programma GOL: Le Sfide dei Centri per l’Impiego

Il Decreto Lavoro (D.L. 48/2023) e le recenti modifiche al Programma GOL stanno esasperando le difficoltà affrontate da anni dai Centri per l’Impiego (CPI) e dagli utenti, inclusi disoccupati, inoccupati e lavoratori in transizione.

La Sfida dei Centri per l’Impiego

Invece di rafforzare i CPI nella loro funzione di attivazione lavorativa e collaborazione con i Comuni per i percorsi di inclusione delle persone più fragili, si è deciso di allargare la partecipazione dei soggetti privati nell’erogazione dei servizi al lavoro. Il Piano di potenziamento è ancora fermo al 50% delle assunzioni previste e, anche dove ha raggiunto gli obiettivi, non garantisce un adeguato turnover.

L’Impatto del Governo

Il Governo continua a non riconoscere il ruolo centrale dei servizi pubblici territoriali nel rispondere ai bisogni della popolazione. Le lavoratrici e i lavoratori devono essere messi nelle condizioni di fornire un’accoglienza e un supporto adeguati a chi vive già situazioni di difficoltà.

Decreto Coesione n. 60/24

Il decreto coesione n. 60/24 prevede che il sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa utilizzi l’intelligenza artificiale per l’ottimale abbinamento tra domanda e offerta di lavoro. Questo, senza una preventiva informativa e discussione sul funzionamento del sistema e sulla interrelazione con l’architettura dei Servizi per l’Impiego, crea ulteriori complicazioni.

La Difesa della CGIL

La CGIL difende la valorizzazione e il ruolo dei Centri per l’Impiego e la professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori. Viene richiesta:

  • Un Ripensamento Strategico delle Politiche Attive: Un concreto strumento di contrasto alle diseguaglianze nel mercato del lavoro, mettendo al centro i diritti e i bisogni delle persone in cerca di occupazione.
  • Attuazione del Piano Straordinario per l’Occupazione: Potenziare gli organici e garantire la qualità del servizio pubblico e i percorsi di inclusione.
  • Piattaforme Informatiche Funzionanti: Effettiva interoperabilità delle banche dati con sistemi gestionali condivisi.
  • Colmare le Carenze Strutturali: Fornire postazioni di lavoro, strumentazioni, spazi e infrastrutture adeguate per accogliere un’utenza fragile e garantire condizioni di lavoro dignitose, assicurando salute e sicurezza sul lavoro.
  • Aumento delle Risorse per il Rinnovo del CCNL: Valorizzare economicamente i lavoratori dei CPI con retribuzioni adeguate a tutelare i salari dall’inflazione.

Mobilitazione Nazionale

La CGIL invita alla mobilitazione nazionale contro la privatizzazione dei servizi per il lavoro.


telelavoro

Il caso Agenzia delle Entrate: l'emergenza non apre al lavoro agile per tutti

Nel pomeriggio di ieri l’Agenzia Regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia Romagna ha diramato una nuova allerta rossa per criticità idrauliche ed idrogeologiche valida dalla mezzanotte del 16 maggio in gran parte della regione, invitando a spostarsi solo se necessario e ad adottare il più possibile lo smart working nelle aziende e negli enti.

Per quanto risulta alla scrivente FP CGIL (peraltro neanche in tutte le Direzioni Provinciali interessate dall’allerta rossa) sarebbe stato invece esclusivamente concesso di usufruire di una giornata di lavoro agile ai soli dipendenti che hanno già sottoscritto gli accordi individuali (giornata per la quale è inoltre previsto il recupero al fine di assicurare il rispetto dei limiti previsti dai suddetti accordi).

Per tutti gli altri dipendenti, fatta salva l’eccezione di una singola Direzione Provinciale, compresi i nuovi assunti già fortemente penalizzati durante il tirocinio in situazioni analoghe, non sarebbe stata prevista alcuna possibilità di evitare gli spostamenti dalla propria abitazione (ribadiamo senza curarsi delle indicazioni dell’Agenzia Regionale) e sarebbero conseguentemente stati di fatto obbligati a raggiungere le sedi di lavoro nonostante le potenziali situazioni di grande rischio ed imprevedibile pericolo alle quali andrebbero incontro e senza tenere in debita considerazione anche la chiusura delle scuole con tutti i conseguenti disagi che ne derivano per le famiglie interessate.

Ancora una volta quindi, dopo i deplorevoli precedenti che si sono già verificati per esempio in occasione del malfunzionamento degli impianti di climatizzazione o della sospensione della fornitura di acqua in diverse Direzioni Provinciali della regione, l’amministrazione dimostrerebbe di essere sorda rispetto alla esigenze di prevenzione e tutela e insensibile riguardo alle difficoltà personali e familiari dei propri dipendenti, perdendo un’ulteriore occasione per evidenziare la dovuta attenzione alle direttive delle istituzioni deputate e alla salvaguardia della salute dei propri lavoratori,  esponendoli in tal modo a potenziali rischi inaccettabili ed incomprensibili.

Risulta davvero difficile per la scrivente Organizzazione Sindacale comprendere quali potrebbero mai essere le ragioni e le motivazioni che sottenderebbero a tali decisioni, considerando che la stessa Agenzia delle Entrate non ha minimamente indugiato nelle sedi centrali ad adottare il lavoro agile per tutti i dipendenti al verificarsi di situazioni di emergenza, sebbene certamente meno drammatiche di quella attuale, e che, per citare solo una tra le altre amministrazioni pubbliche tra le più prossime alle Entrate, l’Agenzia delle Dogane ha immediatamente fatto ricorso a Bologna al lavoro agile per tutti suoi dipendenti.

Con la presente, pertanto, pur confidando che la situazione resti sempre sotto controllo e ritenendo comunque prioritaria la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini anche in termini di prevenzione e di protezione dai rischi, la FP CGIL auspica e richiede la possibilità per tutti i dipendenti di svolgere l’attività lavorativa in modalità di lavoro agile e che anche nel corso della giornata odierna venga consentito a chi ne dovesse fare richiesta di rientrare alla propria abitazione per completare l’orario di lavoro in modalità agile.