La FP Cgil conquista la maggioranza assoluta nelle elezioni RSU fra lavoratrici e lavoratori di ACER Ravenna
Si sono tenute il 17 e 18 aprile le elezioni per il rinnovo delle RSU di ACER RAVENNA, ente deputato alla gestione di alloggi ERP (edilizia residenziale pubblica), per conto dei Comuni. Un settore strategico, l’edilizia pubblica, il cui valore di comunità è fondamentale, specie in un contesto sociale caratterizzato dall’inasprimento della povertà e da una grande emergenza abitativa.
“La straordinaria partecipazione al voto, con una percentuale del 90% sul totale degli aventi diritto, ha confermato il valore delle elezioni fra i lavoratori – commenta Lisa Dradi, segretaria generale della Fp Cgil – e conferma la grande rappresentatività dei sindacati, avvalorando nel contempo la significativa affermazione della Fp Cgil.
I dati finali dello scrutinio consegnano alla nostra organizzazione una percentuale di oltre il 51% sui voti validi. Una grande affermazione ottenuta grazie all’impegno straordinario delle nostre delegate e dei nostri delegati, a cui va il nostro grande ringraziamento per l’impegno e la generosità dimostrati. Lo stesso ringraziamento va alle lavoratrici e ai lavoratori per la grande partecipazione democratica e per il sostegno dato alle nostre proposte.
Questo risultato rafforza il sindacato in un momento critico per il rinnovo del contratto collettivo nazionale; la partecipazione al voto del 90% dei lavoratori è un segnale importante che viene dopo lo sciopero dello scorso 20 febbraio svolto con tutte le sigle sindacali, ora ci prepariamo ad affrontare con determinazione le tante sfide che il futuro ci propone”.
All’interno del risultato generale la grande affermazione della FP CGIL riconosce la grande passione che ci mettiamo ogni giorno per rappresentare al meglio gli interessi delle lavoratrici e dei lavoratori in un settore – quello dell’edilizia residenziale pubblica – dove gli operatori stanno vivendo una fase di grande pressione per l’immane mole di lavoro determinato anche dall’evento alluvionale e dal fortunale, e dove poter garantire migliori condizioni operative vuol dire anche garantire un efficace servizio ai cittadini.
Turni più lunghi la FP CGIL di Rimini porta la Ausl Romagna in tribunale. «Vittoria, revocati tutti gli atti»
A dicembre la Cgil aveva portato in tribunale l’Ausl Romagna rea di non aver rispettato il contratto nazionale di lavoro.
Appena quattro mesi dopo, le nostre istanze vengono accolte.
«Il Giudice del lavoro, Lucio Ardigò – spiega FP CGIL Rimini- ha represso la condotta antisindacale di Ausl Romagna, accolto le nostre osservazioni, e chiarito, in maniera inequivocabile, che il comportamento aziendale aveva leso le prerogative sindacali e con esse dei diritti dei lavoratori. Il provvedimento del Tribunale di Rimini prevede anche la revoca da parte di Ausl Romagna degli atti unilaterali che hanno violato il contratto di lavoro».
La vicenda è quella del nuovo orario di lavoro al dipartimento di sanità pubblica. «Che, a gennaio sarebbe dovuto partire in barba al Ccnl di settore – sottolinea Fp-Cgil –. In sostanza sarebbe stata applicata la disponibilità di 13,5 ore giornaliere a fronte delle 12 ore massime previste con un turno di lavoro che avrebbe potuto superare le 7 ore e 12 minuti, su cinque giorni, e che la pronta disponibilità potesse essere svolta anche per unità operative di servizi diversi da quelli di afferenza. Su più punti, in definitiva, veniva messo in discussione l’accordo che Aran e parti sociali avevano trovato dopo mesi di faticosa trattativa».
Così dopo la richiesta di un incontro e la sospensione della riorganizzazione «da Ausl Romagna erano giunte solo risposte evasive con la ferma volontà di procedere senza l’adeguato confronto». Da qui la decisione di aprire una via giudiziaria.
«Il sindacato – continua la FP CGIL Rimini – deve prima di tutto pretendere il rispetto del Ccnl, perciò non agire avrebbe prestato il fianco a qualsiasi altra deroga. Viste anche le difficoltà quotidiane di chi lavora nella sanità, aggredita da tagli alle risorse e soggetta a un tetto di spesa per il personale che mette in ginocchio i professionisti e le aziende stesse».
«Con il Pnrr si è dato il via ad un grande piano di investimenti che non trova però lo stesso finanziamento per il personale; la tendenza quindi è quella di depauperare le Unità operative a favore delle strutture territoriali (cau, cot). Abbiamo quindi fatto emergere tutte le criticità di una riorganizzazione calata dall’alto. La decisione dell’Ausl, infatti, avrebbe impattato sulla qualità del lavoro anche di settori connessi agli accertamenti su salute e sicurezza sul lavoro in provincia di Rimini. E ora si apre una nuova stagione di rivendicazioni nei confronti di Ausl Romagna, a partire dall’accesso alla mensa per tutti i dipendenti e da meccanismi che rendano certo il godimento delle ferie».
FP CGIL Parma: "Preoccupati per la situazione dei Centri Unici di Prenotazione dell'Ausl". Dichiarato lo stato d'agitazione
Carenza di personale e continui aumenti dei carichi di lavoro incidono anche sulla qualità del servizio ai cittadini
La FP CGIL PARMA dichiara lo stato di agitazione nell’Azienda USL di Parma per le mancate risposte alle richieste sindacali su tutti i CUP – Centri Unici di Prenotazione – del Distretto, per la carenza di personale (6 unità in meno rispetto al 2023) e per il continuo aumento dei carichi di lavoro dovuto ad attività e incombenze che prima erano svolte da altri servizi.
Questa situazione sta causando problematiche operative gravi su tutto il servizio, con file interminabili agli sportelli che esasperano gli animi dei cittadini e sono causa anche di aggressioni verbali, e non solo, agli operatori.
Una situazione critica, che sta diventando rapidamente insopportabile e che non merita il disinteresse della direzione aziendale a cui tali problematiche sono state sottoposte numerose volte, in tutte le sedi.
La FP CGIL PARMA metterà in campo tutte le azioni necessarie per richiamare l’attenzione su un servizio di peculiare importanza come questo; dal blocco degli straordinari, all’informazione costante alle lavoratrici e lavoratori e alla cittadinanza, aumentando la mobilitazione fino allo sciopero se non arriveranno risposte concrete.
“I servizi di prossimità come il CUP -precisa Alfredo Vettone, funzionario della Fp Cgil- a partire da quelli di Parma, hanno certamente la situazione più urgente ma, se non arriveranno risposte adeguate, proseguiremo la mobilitazione anche nel resto della provincia perché anche gli altri CUP sono in difficoltà e non meritano questo atteggiamento e disinteresse da parte della direzione aziendale; noi siamo per servizi sanitari di qualità che siano sempre nelle condizioni di dare risposte vere e concrete ai bisogni di tutti, lo stiamo sostenendo a livello nazionale e lo sosterremo a livello aziendale. Siamo dispiaciuti per questa nuova modalità di gestire le relazioni sindacali che non è mai appartenuta all’Azienda Usl ma prendiamo atto e ci comporteremo di conseguenza”.
15 aprile: Mobilitazione del personale degli asili nido e scuole di infanzia
La Funzione pubblica Cgil ha promosso il 15 aprile una grande giornata di mobilitazione, su tutto il territorio nazionale, del personale di asili nido e scuole d’infanzia. Assemblee, presìdi, confronti e volantinaggi per coinvolgere amministratori e cittadini nella vertenza “Chiedo asilo”.
Per troppi anni amministrazioni locali e governi non hanno investito nello sviluppo di un servizio fondamentale rivolto ai bambini da zero a sei anni.
Molti studi hanno dimostrato che l’intervento educativo in questa fascia d’età non solo aiuta i piccoli a sviluppare autonomia e capacità di vivere in comunità, ma sostiene il successo formativo futuro e la crescita complessiva del Paese. Oggi siamo ancora molto lontani dai traguardi sanciti dagli accordi Europei: in Italia 73 bambini su 100 non trovano posto nei servizi educativi. Nei prossimi anni verranno realizzati investimenti ingenti, ma tali investimenti non stanno andando di pari passo con un piano straordinario di assunzioni per educatori, educatrici ed insegnanti. A complicare il quadro, le amministrazioni che faticano a spendere le risorse economiche stanziate dal Fondo di solidarietà comunale: un miliardo e cento milioni di euro a regime nel 2027. E’ recente la notizia di una parziale proroga delle graduatorie del personale dei servizi educativi e scuole dell’infanzia 0-6 anni.
E’ un inizio, ma al ministro Zangrillo rispondiamo che per trovare una soluzione a quella che lui chiama “fase transitoria” occorre che il governo provveda ad emanare i decreti attuativi alla legge 65 del 2017 che regola la materia chiarendo definitivamente l’equipollenza dei titoli di studio. Solo così si potrà finalmente valorizzare tutto il personale delle amministrazioni locali.
È necessario che:
• le risorse siano spese tutte per assumere a tempo indeterminato educatrici ed educatori
• vengano rimossi i tetti di spesa
• vengano stanziate le risorse per la valorizzazione del personale
• si superi l’ostacolo legato ai titoli di studio che devono essere, se acquisiti entro il 2002 per gli insegnanti e il 2017 per il personale educativo, equiparati alla laurea.
Per tornare a rendere attrattivo il lavoro educativo è necessario investire in assunzioni stabili, in salario, sostenere e rilanciare il ruolo sociale di chi svolge un compito fondamentale per il futuro delle bambine e dei bambini, e del Paese.
In Emilia-Romagna si sono svolte molte assemblee in tanti comuni. In particolare, a Reggio Emilia la segretaria nazionale Tatiana Cazzaniga si è confrontata con Luca Vecchi (sindaco di Reggio E. e presidente Anci Emilia Romagna), on. Andrea Rossi (Camera dei deputati), e Federico Amico (Consiglieri Regione Emilia-Romagna). I rappresentanti delle istituzioni, a propria volta preoccupati per la situazione, hanno garantito il loro impegno a sostegno delle nostre richieste.
Concorso al Ministero della Giustizia per 3.954 persone
Il Ministero della Giustizia ha indetto un concorso pubblico su base distrettuale per il reclutamento a tempo determinato di 3.946 unità di personale non dirigenziale dell’Area funzionari, con il profilo di Addetto all’Ufficio per il processo. Il personale sarà così suddiviso:
- Codice CASS– Corte di Cassazione n°95 unità
- Codice AN – Distretto della Corte di Appello di Ancona n°51 unità
- Codice BA – Distretto della Corte di Appello di Bari n°121 unità
- Codice BO – Distretto della Corte di Appello di Bologna n°196 unità
- Codice BS – Distretto della Corte di Appello di Brescia n°139 unità
- Codice CA – Distretto della Corte di Appello di Cagliari n°127 unità
- Codice CL– Distretto della Corte di Appello di Caltanissetta n°38 unità
- Codice CB – Distretto della Corte di Appello di Campobasso n°21 unità
- Codice CT – Distretto della Corte di Appello di Catania n°120 unità
- Codice CZ – Distretto della Corte di Appello di Catanzaro n°150 unità
- Codice FI – Distretto della Corte di Appello di Firenze n°205 unità
- Codice GE – Distretto della Corte di Appello di Genova n°146 unità
- Codice AQ -Distretto della Corte di Appello dell’Aquila n°88 unità
- Codice LE – Distretto della Corte di Appello di Lecce n°92 unità
- Codice ME – Distretto della Corte di Appello di Messina n°41 unità
- Codice MI – Distretto della Corte di Appello di Milano n°347 unità
- Codice NA – Distretto della Corte di Appello di Napoli n°460 unità
- Codice PA – Distretto della Corte di Appello di Palermo n°157 unità
- Codice PG – Distretto della Corte di Appello di Perugia n°47 unità
- Codice PZ – Distretto della Corte di Appello di Potenza n°58 unità
- Codice RC – Distretto della Corte di Appello di Reggio Calabria n°91 unità
- Codice RM – Distretto della Corte di Appello di Roma n°494 unità
- Codice SA – Distretto della Corte di Appello di Salerno n°93 unità
- Codice TO – Distretto della Corte di Appello di Torino n°260 unità
- Codice TS – Distretto della Corte di Appello di Trieste n°106 unità
- Codice Ve – Distretto della Corte di Appello di Venezia n°203 unità
La domanda di ammissione al concorso deve essere presentata esclusivamente per via telematica, autenticandosi con SPID/CIE/CNE/eIDAS, compilando il format di candidatura sul Portale “inPA”, disponibile all’indirizzo internet https://www.inpa.gov.it/ previa registrazione sullo stesso Portale, entro le ore 23.59 del 26 aprile 2024.
Come prepararsi al Concorso del Ministero della Giustizia
Puoi prepararti con la FP CGIL attraverso il corso specialistico che puoi trovare sul nostro sito concorsipubblici.fpcgil.it preparato finalizzato alla preparazione al concorso bandito dal Ministero della Giustizia. I contenuti formativi sono realizzati insieme a Forum PA – azienda leader nel campo della formazione relativa alla pubblica amministrazione – e con l’aiuto di docenti esperti e dirigenti pubblici che hanno prestato la loro professionalità. Video-lezioni registrate, materiale di approfondimento in formato PDF scaricabile, quiz ed esercitazioni. I contenuti del corso vanno dagli elementi di Diritto processuale civile a quelli di Diritto processuale penale, dal Diritto amministrativo e Costituzionale a nozioni sui Servizi di cancelleria.
Per usufruire dei corsi specifici o consultare tutti contenuti formativi della piattaforma accessibili nella sezione “Biblioteca dei Saperi” è necessario iscriversi alla piattaforma “Concorsi Con Te”, compilando il modulo di iscrizione. Se si è già tesserati alla Cgil, per seguire il corso sarà sufficiente registrarsi sul sito in modalità totalmente gratuita. Se non si è iscritti, la piattaforma prevede il versamento di una cifra irrisoria per accedere ai contenuti. Fatta la registrazione puoi liberamente accedere al corso.
Strage di Suviana - Giovedì 11 aprile sciopero generale regionale!
Di fronte alla strage di lavoratori avvenuta alla centrale idroelettrica di Bargi (bacino di Suviana), giovedì 11 aprile sciopero generale di tutti i settori (pubblici e privati), per l’intera giornata in tutta l’Emilia-Romagna indetto da Cgil e Uil. Presidi e manifestazioni in tutti i territori e province!
Parla il segretario generale della Camera del lavoro di Bologna: “In città per avere questo numero di vittime bisogna andare indietro cent’anni”
“Siamo tutti sconvolti a Bologna. La memoria corre alle grandi stragi sul lavoro della storia del nostro Paese. Alla Mecnavi. Alla Thyssenkrupp. Per avere questi numeri di morti sul lavoro a Bologna bisogna andare indietro di cent’anni. Siamo di fronte all’ennesima strage, in un Paese che ha 1500 morti all’anno secondo i dati dell’Osservatorio indipendente di Bologna sui morti sul lavoro. A Bologna giovedì raddoppiamo lo sciopero: tutti i settori pubblici e privati si fermano per otto ore con manifestazione alle ore 9:00 in piazza XX settembre. Sfileremo dietro a uno striscione che dice solo ‘Adesso basta’. Sarà un momento di rabbia. Di rabbia anche per un senso di impotenza. Perché si continua a morire. Adesso è tempo di scioperare”.
LA SOLIDARIETÀ E IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA
Gli occhi e i pensieri del Paese sono rivolti al territorio scioccato dalla strage. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è messo in contatto con il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dal quale ha assunto informazioni sulla tragedia avvenuta nella centrale elettrica del Lago di Suviana. Nel corso della telefonata il Presidente Mattarella ha espresso il suo cordoglio per gli operai deceduti e solidarietà ai feriti, alle famiglie e ai colleghi di lavoro delle vittime, auspicando che sia fatta piena luce sulla dinamica dell’incidente.
ORA BASTA MORTI SUL LAVORO. GIOVEDÌ 11 APRILE SCIOPERO GENERALE

Sottoscritto accordo unitario sulla sanità regionale!
Un importante risultato che valorizza il personale delle aziende sanitarie
L’accordo unitario raggiunto tra Fp Cgil, Cisl Fp, e Uil Fpl e l’Assessorato Regionale alla Sanità segna un momento importante per il futuro del personale sanitario nella nostra regione. Ecco i punti chiave di questo importante accordo, delineati per garantire miglioramenti significativi nell’organizzazione del lavoro e nelle condizioni del personale impegnato nel settore.
📌 Organizzazione del Lavoro e Liste d’Attesa
Previsto un confronto preventivo sull’organizzazione del lavoro mira a effettuare un’analisi approfondita dei piani per il recupero delle liste d’attesa. Questo è un passo fondamentale per migliorare l’efficienza del servizio sanitario, garantendo tempi di attesa ridotti per i pazienti.
📌 Tariffa Uniforme per le Prestazioni Aggiuntive
È definita una tariffa omogenea a livello regionale di 50 Euro/ora per le prestazioni aggiuntive. Questo assicura una remunerazione equa per il personale e una gestione più flessibile e decentrata dell’organizzazione del lavoro.
📌 Garanzia sul Turn-over del Personale
Turn-over: mantenimento del personale al 31/12/2024 e per gli anni successivi almeno come al 31/12/2023, al netto delle assunzioni per il recupero liste d’attesa.
📌 Percorso di Stabilizzazione e Fondi di Contrattazione
Continuerà il percorso di stabilizzazione del personale. Inoltre, c’è l’impegno a utilizzare tutti gli strumenti normativi previsti dai decreti emergenziali per riconoscere il salario accessorio oltre il tetto attuale.
📌 Sviluppo Professionale e Direzioni Assistenziali
Apertura di un tavolo regionale per valorizzare i ruoli di tutor e direttori delle attività didattiche nelle professioni sanitarie nonché la funzione di coordinamento per le direzioni assistenziali a livello regionale, con l’obiettivo di implementare lo sviluppo di tutte le professioni sanitarie.
📌 Diritto alla mensa
Impegno per un tavolo regionale sul diritto alla mensa.
Un importante risultato che valorizza il personale delle aziende sanitarie
FP CGIL Bologna ha proclamato lo stato di agitazione, verso lo sciopero generale in tutti i servizi pubblici dell’area metropolitana
Lo scorso 3 aprile la FP CGIL di Bologna ha proclamato lo stato di agitazione in prefettura per tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati afferenti ai comparti Sanità, Funzioni Centrali, Funzioni Locali, Igiene Ambientale, Terzo Settore (Servizi Socio Assistenziali Educativi Privati) dell’area metropolitana di Bologna, che fanno capo alla categoria bolognese
Occorre che le istituzioni pubbliche e le parti datoriali pubbliche e private del nostro territorio si facciano promotrici e rivendichino nei confronti del Governo, un piano straordinario di assunzioni, affrontino il tema salariale anche attraverso la contrattazione decentrata e attuino corrette e adeguate relazioni sindacali necessarie a contrastare la riduzione dei servizi erogati e a migliorare le condizioni di lavoro delle lavoratrici e lavoratori che in essi operano.
Gli inadeguati livelli assunzionali e salariali, il contrasto al precariato, alle esternalizzazioni e al lavoro povero, la lotta per la parità di genere e contro ogni violenza e discriminazione, la corretta applicazione dei contratti nazionali di riferimento, il corretto inquadramento contrattuale, la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, il diritto alla formazione, il reale coinvolgimento di lavoratrici e lavoratori nell’organizzazione del lavoro attraverso corrette e adeguate relazioni sindacali, sono temi che uniscono le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo, in tutti i comparti in tutto il territorio metropolitano.
Occorre valorizzare il ruolo fondamentale e le condizioni lavorative, sempre più insostenibili, del personale che opera nei servizi pubblici tutti.
Oltre 2000 sono le unità di personale che si sono perse negli Enti delle Funzioni Locali e in quelli delle Funzioni Centrali. Nelle Aziende sanitarie del territorio l’incremento di personale, dovuto alle assunzioni in deroga fatte nel periodo dell’emergenza Covid è già stato vanificato dalle disposizioni regionali che hanno imposto il rientro ai livelli di spesa e di personale in servizio, al periodo pre-pandemia.
Non va meglio nei servizi pubblici gestiti in concessione o in appalto dal Pubblico al privato dove le condizioni economiche e contrattuali peggiorative, oltre alle sempre più insostenibili condizioni di lavoro dovute alla carenza di personale e a scelte organizzative inadeguate e penalizzanti, stanno determinando, come avviene nel pubblico, la fuga del personale.
È messa in grave pregiudizio la tenuta dei servizi ai cittadini.
Per fare solo qualche esempio, mancano cancellieri e ufficiali giudiziari per velocizzare i processi, operatori di polizia penitenziaria per garantire il presidio delle case circondariali, ispettori specializzati per il presidio della sicurezza nei luoghi di lavoro, medici, infermieri e operatori sanitari per ridurre le liste di attesa, garantire il sistema sanitario di prossimità e la prevenzione, operatori socio-sanitari e assistenti sociali per far fronte ai reali bisogni di presa incarico delle persone, educatori e collaboratori per garantire l’offerta di servizi educativi per l’infanzia di qualità, ridurre le liste di attesa e agire efficacemente politiche di inclusione e di contrasto all’emarginazione, operatori di polizia locale, tecnici e addetti alla manutenzione per il presidio e la cura del territorio, personale addetto alla cultura nelle biblioteche e nei musei, personale amministrativo che è al cuore del funzionamento di tutti gli enti pubblici e garantisce il corretto svolgimento di tutte le procedure.
Siamo consapevoli che anni di mancati investimenti e di tagli di risorse economiche e di personale disposti da molti dei Governi che si sono succeduti e anche dall’attuale su sanità, istruzione, giustizia, e più in generale sul sistema dei servizi ai cittadini – il welfare – e sull’articolato sistema della pubblica amministrazione, in particolare su gli enti di prossimità, hanno avuto, hanno e avranno un effetto dirompente anche sul nostro territorio. A maggior ragione è necessaria una presa di posizione chiara da parte delle istituzioni locali, dai datori di lavoro pubblici e privati del nostro territorio e la volontà di sviluppare corrette e adeguate relazioni sindacali necessarie a contrastare la riduzione dei servizi erogati e a migliorare le condizioni di lavoro delle lavoratrici e lavoratori che in essi operano.
Così non è.
Per queste ragioni FP CGIL Bologna ha ritenuto di proclamare lo stato di agitazione in tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati del territorio, verso lo sciopero generale di tutta la Categoria.
Personale Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, le preoccupazioni della Funzione Pubblica CGIL
Monica Marvasi: “Occorrono risposte immediate per la salvaguardia complessiva del sistema sanitario territoriale”
“Nell’arco degli ultimi mesi abbiamo assistito a mobilitazioni significative da parte dei lavoratori del settore sanitario, inclusi medici, infermieri e altri professionisti della salute. A fine dicembre 2023, alcuni sindacati hanno guidato due scioperi cruciali, enfatizzando la necessità di un intervento deciso a sostegno della sanità pubblica, seguiti da una serie di mobilitazioni”.
Ad intervenire sul tema, di stringente e stridente attualità, è Monica Marvasi, della segreteria FP CGIL Parma, che dà voce all’allarme della categoria: “Il Governo, attraverso varie misure legislative, sembra allontanarsi sempre di più dall’obiettivo di garantire un servizio sanitario universale e pubblico. Le politiche attuate negli ultimi anni, tra cui il mantenimento di rigidi tetti di spesa per il personale e per i salari, la mancata attuazione di riforme cruciali per l’assistenza territoriale e la crescente privatizzazione del sistema sanitario nazionale, sono sintomatiche di un disinvestimento nella salute pubblica e nella valorizzazione dei suoi operatori”.
“Stiamo chiedendo al Governo di intraprendere azioni concrete per superare le attuali difficoltà, tra cui l’implementazione di un piano straordinario di assunzioni e l’eliminazione dei vincoli che limitano la crescita salariale e occupazionale nel settore sanitario e soprattutto, il rinnovo di un Contratto Nazionale scaduto da ormai due anni con risorse sufficienti a recuperare l’inflazione. Allo stesso tempo come FP CGIL evidenziamo la carenza di personale che ormai persiste in Azienda Ospedaliero-Universitaria per i vari blocchi ed invitiamo tutte le istituzioni, le lavoratrici e i lavoratori ad unirsi al nostro percorso di mobilitazione”.
Marvasi conclude con l’impegno da parte della categoria a “sollecitare l’Azienda affinché ponga tutta l’attenzione nel dare risposte immediate ai professionisti sanitari, senza dimenticare tecnici e amministrativi, valorizzando il lavoro di questi anni pesantissimi perché oltre alle risposte economiche le lavoratrici e i lavoratori rivendicano una programmazione lavorativa, di carichi di lavoro, di sviluppo professionale che permetta di migliorare e conciliare i tempi di vita”.
Riconoscimento delle indennità collegate alle mansioni durante le ferie
La Corte di giustizia europea riconosce come principio generale il diritto del lavoratore, durante il periodo di ferie, a una retribuzione che includa “qualsiasi importo pecuniario che si ponga in rapporto di collegamento all’esecuzione delle mansioni e che sia correlato allo status personale e professionale del lavoratore”.
Nel caso in cui non ti vengano riconosciute le indennità correlate all’esecuzione delle tue mansioni e allo status personale e professionale nei periodi di ferie, spesso causate dalla differenziazione delle amministrazioni stesse, rivolgiti alla Fp CGIL del tuo territorio per il modello di messa in mora alle amministrazioni e per mantenerti informato per le eventuali successive azioni di rivendicazione.
La Fp CGIL sarà impegnata al pieno riconoscimento all’ attuazione dei principi sanciti dalla Corte di Giustizia europea a partire dall’ apertura della prossima stagione contrattuale .