Raggiunta l'Intesa con il Comune di San Lazzaro: Reinternalizzazione del Polo 0-6 "di VITTORIO" di via Poggi

San Lazzaro, – Buone notizie per i lavoratori e i servizi educativi all’infanzia nella regione: il Comune di San Lazzaro ha raggiunto un accordo con FP CGIL Bologna per la piena reinternalizzazione del Polo 0-6 “di VITTORIO” di via Poggi. A partire da settembre 2023, questo importante servizio tornerà sotto la gestione diretta del personale pubblico, segnando un passo significativo verso la stabilità e la qualità dei servizi offerti alle nostre future generazioni.

Questo accordo segue un confronto serrato tra FP CGIL e il Comune di San Lazzaro, volto a verificare l’attuazione dell’accordo precedentemente sottoscritto nel luglio 2022, che aveva già portato alla reinternalizzazione del Polo di via Fornace durante l’anno scolastico 2022/2023. La recente intesa rappresenta un ulteriore impegno verso la piena reinternalizzazione dei servizi educativi all’infanzia, portando notevoli benefici ai lavoratori e alle famiglie coinvolte.

Ecco i punti salienti di questo accordo:

1. Gestione Diretta Pubblica: A partire dall’anno scolastico 2023-2024, il Polo di Infanzia 0-6 di via Poggi tornerà sotto la gestione diretta pubblica. Questo significa superamento del precariato e una significativa riduzione del ricorso all’appalto e dei contratti di somministrazione nei servizi educativi 0-6.

2. Assunzioni: Saranno assunti un totale di sei educatori nido per coprire il servizio, di cui quattro a tempo pieno e due a tempo parziale (50%). Queste assunzioni saranno effettuate utilizzando la graduatoria comunale approvata il 17 agosto 2022, secondo il bando per il profilo “C” (Determinazione del Comune n. 759/2022). Inoltre, sarà assunto un insegnante attraverso l’utilizzo di graduatorie di altri enti o altre procedure, inclusa la mobilità.

Questo accordo è un passo avanti significativo verso la stabilizzazione dei servizi educativi all’infanzia nella regione e rappresenta un risultato importante ottenuto grazie all’incessante impegno di FP CGIL Bologna. Tuttavia, il lavoro continua per garantire ulteriori miglioramenti nei servizi e la tutela dei lavoratori coinvolti.

Cosa Aspettarci per il Prossimo Anno Scolastico:

In preparazione per l’anno scolastico 2023/2024, FP CGIL Bologna ha già iniziato il confronto con il Comune riguardo al calendario scolastico, inclusi i periodi di apertura e chiusura dei servizi. La contrattazione decentrata è stata avviata anche per incentivare il personale attraverso progressioni tra le aree, indennità contrattuali e attività estive. Inoltre, è stata avanzata la richiesta di gestire il turnover e le assenze del personale utilizzando le graduatorie e contratti del pubblico impiego.

FP CGIL Bologna terrà aggiornati i lavoratori su eventuali sviluppi e convocherà un’assemblea sindacale prima dell’inizio del prossimo anno scolastico per discutere ulteriori dettagli e questioni importanti.

Per ulteriori informazioni e domande, non esitate a contattarci. Siamo qui per voi e continueremo a lavorare duramente per garantire servizi educativi di alta qualità nella regione.

Restate sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questa importante evoluzione.


Infermieri in fuga da ospedali del Nord, decine di dimissioni

Fuga degli infermieri dagli ospedali del Nord. Molti vanno all’estero o nel Sud Italia. Gli stipendi non sono sufficienti a sostenere il costo della vita.

Intervista a Giancarlo Go, Coordinatore nazionale infermieri Fp Cgil, a Rai GR1.

🎙 Ascolta dal minuto 2.50: https://www.raiplaysound.it/audio/2023/09/GR-1-ore-2200-del-04092023-68f751f4-a4de-480a-b4e7-00e0157170fd.html


L'Inclusione Scolastica in Pericolo: La FP CGIL Ferrara Chiede una Revisione Urgente del DDL del Governo

“Un appello per proteggere i diritti degli studenti con disabilità e garantire la continuità educativa”

Nel cuore della provincia di Ferrara, ieri, si è svolta un’assemblea straordinaria presso la Camera del Lavoro locale, riunendo un vasto numero di lavoratori dedicati all’inclusione scolastica degli alunni e studenti con disabilità. Questo incontro, organizzato dalla FP CGIL Ferrara, ha espresso una crescente preoccupazione riguardo al futuro dell’assistenza per l’autonomia e la comunicazione di questi studenti, in relazione al disegno di legge proposto dal governo.

Una Partecipazione Eccezionale

L’assemblea è stata caratterizzata da una massiccia partecipazione di lavoratrici e lavoratori che si occupano dell’inclusione scolastica per conto dei comuni della provincia e delle cooperative locali. Questo testimonia la grande rilevanza del tema e l’urgenza di affrontare le questioni sollevate dal disegno di legge del governo.

La Critica al DDL del Governo

Il disegno di legge, noto come “Modifiche alla legge n. 104 del 5 febbraio 1992 e al decreto legislativo n. 66 del 13 aprile 2017, concernenti l’introduzione del profilo professionale dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione nei ruoli del personale scolastico,” è stato oggetto di attenta analisi durante l’assemblea. La FP CGIL Ferrara ha riconosciuto alcuni aspetti positivi nella proposta, ma ha espresso serie preoccupazioni riguardo ad altri aspetti che potrebbero avere impatti negativi sull’inclusione scolastica.

Un Appello per la Revisione del DDL

La FP CGIL Ferrara ha annunciato l’intenzione di organizzare un presidio davanti alla Prefettura il prossimo 14 settembre, a partire dalle ore 10:00, per richiedere un incontro con il Prefetto di Ferrara. L’obiettivo è condividere le preoccupazioni dei lavoratori del settore e sollecitare una revisione urgente del disegno di legge proposto dal governo.

La Questionabile Re-Internalizzazione

Il trasferimento del personale dedicato all’inclusione scolastica presso il Ministero dell’Istruzione e del Merito è stato visto con favore dalla FP CGIL Ferrara, poiché rappresenta una sorta di re-internalizzazione del servizio. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo ai requisiti proposti, che potrebbero escludere molte delle persone che attualmente svolgono questa importante funzione di inclusione.

La Richiesta di Audizione Parlamentare

La CGIL ha chiesto un’audizione presso l’apposita commissione parlamentare e ha presentato emendamenti che mirano al passaggio di tutto il personale coinvolto nell’inclusione scolastica. Questa mossa è cruciale per garantire che gli studenti con disabilità non perdano il supporto fondamentale nei loro percorsi educativi di ogni ordine e grado.

Una Richiesta Intransigente

La FP CGIL Ferrara è ferma nella sua richiesta di revisione del disegno di legge e sostiene che gli errori in questa materia non possano essere commessi. La continuità educativa e didattica degli studenti con disabilità deve essere una priorità indiscutibile, e questo processo deve iniziare dalla Prefettura di Ferrara.

In un momento in cui l’inclusione scolastica dovrebbe essere una priorità, la FP CGIL Ferrara sollecita una revisione urgente del disegno di legge del governo per garantire che gli studenti con disabilità non siano lasciati indietro e possano continuare a ricevere l’assistenza necessaria per il loro successo educativo. La loro voce e i loro diritti devono essere protetti, e la FP CGIL Ferrara si impegna a farlo con determinazione.


Manifestazione 7 ottobre Roma: "La via maestra"

Marco Bonaccini, segretario generale della FP CGIL Emilia-Romagna, racconta i motivi della manifestazione

La Costituzione italiana – nata dalla Resistenza – delinea un modello di democrazia e di società che pone alla base della Repubblica il lavoro, l’uguaglianza di tutte le persone, i diritti civili e sociali fondamentali che lo Stato, nella sua articolazione istituzionale unitaria, ha il dovere primario di promuovere attivamente rimuovendo “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

Per questo rivendichiamo che i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione tornino ad essere pienamente riconosciuti e siano resi concretamente esigibili ad ogni latitudine del Paese (da nord a sud, dalle grandi città alle periferie, dai centri urbani alle aree interne), a partire da:

► il diritto al lavoro stabile, libero, di qualità – fulcro di un modello di sviluppo sostenibile fondato su nuove politiche industriali– superando la precarietà dilagante, contrastando il lavoro povero e sfruttato, aumentando i salari, col rinnovo dei contratti, e le pensioni oltre al superamento della Legge Fornero. È il momento di introdurre il salario minimo, dare valore generale ai contratti, approvare la legge sulla rappresentanza, strumenti essenziali per contrastare i contratti pirata.
► il diritto alla salute e un Servizio Sanitario Nazionale e un sistema socio sanitario pubblico, solidale e universale, a cui garantire le necessarie risorse economiche, umane e organizzative, per contrastare il continuo indebolimento della sanità pubblica, recuperare i divari nell’assistenza effettivamente erogata, a partire da quella territoriale, e valorizzare il lavoro di cura; investimento sul personale con un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, superi la precarietà e valorizzi le professionalità; sostegno alle persone non autosufficienti; tutela della salute e sicurezza sul lavoro, rilanciando il ruolo della prevenzione. Solo così si garantisce la piena applicazione dell’articolo 32 della Costituzione.
► il diritto all’istruzione, dall’infanzia ai più alti gradi, e alla formazione permanente e continua, perché il diritto all’apprendimento sia garantito a tutti e tutte e per tutto l’arco della vita.
► il contrasto a povertà e diseguaglianze e la promozione della giustizia sociale, garantendo il diritto all’abitare e un reddito per una vita dignitosa. Il governo va in altra direzione e cancella il Reddito di cittadinanza lasciando tante persone senza alcun sostegno.
► il diritto a un ambiente sano e sicuro in cui vengono tutelati acqua, suolo, biodiversità ed ecosistemi. Per questo è grave aver tolto dal PNRR le risorse sul dissesto idrogeologico, tanto più a fronte delle alluvioni che hanno colpito alcune regioni del Paese e di una crisi climatica che va affrontata con una transizione ecologica fondata sulla difesa e valorizzazione del lavoro e di un’economia rinnovata e sostenibile.
► una politica di pace intesa come ripudio della guerra e con la costruzione di un sistema di difesa integrato con la dimensione civile e nonviolenta.

Questi diritti possono essere riaffermati e rafforzati solo attraverso una redistribuzione delle risorse e della ricchezza che chieda di più a chi ha di più per garantire a tutti e a tutte un sistema di welfare pubblico e universalistico che protegga e liberi dai bisogni, a cominciare da una riforma fiscale basata sui principi di equità, generalità e progressività che sono oggi negati tanto da interventi regressivi – come, ad esempio, la flat tax – quanto da una evasione fiscale sempre più insostenibile. Inoltre, giustizia sociale e giustizia ambientale e climatica devono andare di pari passo nella costruzione di un modello sociale che sia “nell’interesse delle future generazioni”, come recita l’art. 9 della nostra Costituzione.

Questo modello sociale – fondato su uguaglianza, solidarietà, accoglienza, e partecipazione – costituisce l’antitesi del modello che vuole realizzare l’attuale maggioranza di Governo con le prime scelte che ha già compiuto e, soprattutto, con le misure che si appresta a varare, a partire da quelle che – se non fermate – sono destinate a scardinare le fondamenta stesse dell’impianto della Repubblica, come:
► l’autonomia differenziata, rilanciata con il DDL Calderoli, che porterà alla definitiva disarticolazione di un sistema unitario di diritti e di politiche pubbliche volte a promuovere lo sviluppo di tutti i territori;
► il superamento del modello di Repubblica parlamentare attraverso l’elezione diretta del capo dell’esecutivo (presidenzialismo, semi-presidenzialismo o premierato che sia) che ridurrà ulteriormente gli spazi di democrazia, partecipazione e mediazione istituzionale, politica e sociale, rompendo irrimediabilmente l’equilibrio tra rappresentanza e governabilità.

La Costituzione antifascista nata dalla Resistenza – nel riconoscere il lavoro come elemento fondativo, la sovranità del popolo, la responsabilità delle istituzioni pubbliche di garantire l’uguaglianza sostanziale delle persone, i diritti delle donne, il dovere della solidarietà, la centralità della tutela dell’ambiente e degli ecosistemi, il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali – ha delineato un assetto istituzionale che, attraverso la centralità del Parlamento, fosse il più idoneo ad assicurare questi principi costitutivi e a realizzare un rapporto tra cittadini/e e istituzioni che non si esaurisce nel solo esercizio periodico del voto ma si sviluppa quotidianamente nella dialettica democratica e nella costante partecipazione collettiva della rappresentanza in tutte le sue declinazioni politiche, sociali e civili.
Per contrastare la deriva in corso e riaffermare la necessità di un modello sociale e di sviluppo che riparta dall’attuazione della Costituzione, non dal suo stravolgimento, ci impegniamo in unpercorso di confronto, iniziativa e mobilitazione comune che – a partire dai territori e nel pieno rispetto delle prerogative di ciascuno – rimetta al centro la necessità di garantire a tutte le persone e in tutto il Paese i diritti fondamentali e di salvaguardare la centralità del Parlamento contro ogni deriva di natura plebiscitaria fondata sull’uomo o sulla donna soli al comando.


PER QUESTE RAGIONI E A SOSTEGNO DELL’INSIEME DELLE PROPOSTE INDICATE,
CI IMPEGNIAMO A REALIZZARE:

Il 7 OTTOBRE una grande manifestazione nazionale a Roma per il lavoro, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare.


Parma: firmato accordo decentrato con il Comune

Nelle scorse settimane, rappresentanti di FP CGIL a Parma, in seguito a un lungo processo di confronto, hanno apposto la firma sull’importante Contratto Decentrato Integrativo del Comune di Parma. Questo passo rappresenta un risultato positivo sia per i tempi di approvazione che per i contenuti inclusi.

Si è lavorato instancabilmente per assicurare che il contratto fosse supportato da tutte le risorse possibili, consentendo così di pianificare progressi quadriennali all’interno delle aree precedentemente definite (ex PEO). Abbiamo inoltre proposto e ottenuto un riequilibrio dei criteri di accesso ai differenziali, basati sulla valutazione delle competenze e sull’esperienza professionale.

Tutte le indennità modificate dal nuovo Contratto Nazionale di Lavoro sono state regolarizzate e applicate. In particolare, per il corpo di polizia locale, abbiamo ottenuto un impegno dichiarato a destinare risorse aggiuntive alla previdenza complementare finanziata dall’art. 208, in seguito a nuove assunzioni.

Siamo particolarmente soddisfatti delle conquiste ottenute per i Servizi Educativi. Le nostre proposte riguardanti l’assunzione del personale di sostegno a 33 ore anziché 30 e l’assunzione del personale “jolly” per le sostituzioni sono state accolte e saranno attive dal prossimo anno scolastico.

Subito dopo la sottoscrizione del Contratto Decentrato, abbiamo proceduto con l’attuazione del nuovo sistema di valutazione dell’Ente, rappresentando un passaggio importante reso possibile grazie al lavoro instancabile delle RSU.

A partire da settembre, verrà intrapreso un confronto su ulteriori tematiche di rilievo, tra cui le progressioni verticali. Inoltre, nell’agenda di settembre sono previste nuove assemblee, incentrate sulle discussioni che avremo nella delegazione trattante e sulla partecipazione alla mobilitazione nazionale in cui CGIL è impegnata su diverse fronti.


Piacenza: raggiunto accordo decentrato con il Comune

La FP CGIL Piacenza, insieme a Cisl Fp, Uil Fpl e Csa, ha sottoscritto nei giorni scorsi l’accordo decentrato per il periodo 2023-2025 insieme all’Amministrazione comunale. Questo accordo rappresenta una risposta concreta alle novità introdotte dal contratto nazionale del 22 novembre 2022, le quali ora vengono applicate e adattate alla realtà specifica del Comune di Piacenza.

All’interno degli accordi che abbiamo raggiunto, spiccano punti cruciali che riguardano il progresso economico, gli avanzamenti di carriera verticali e gli incentivi economici destinati alle funzioni tecniche e agli uffici addetti alle entrate. Questi aspetti riflettono il nostro impegno congiunto volto a rafforzare e valorizzare le professionalità dei lavoratori, in netto contrasto con l’approccio di degrado e sfiducia che caratterizzava da tempo il rapporto tra l’Amministrazione e noi dipendenti.

Noi di FP CGIL, insieme alle altre rappresentanze sindacali coinvolte, riconosciamo e apprezziamo l’impegno profuso per giungere a un accordo tempestivo, rispondendo così alle esigenze sollevate in primo luogo dalla RSU. Tuttavia, è importante sottolineare che la strada da percorrere è ancora impegnativa, in quanto si tratta di ricostruire un legame più solido tra l’Amministrazione e noi lavoratori, basato sulla valorizzazione delle competenze e sul riconoscimento del ruolo fondamentale del settore pubblico nel garantire i diritti di tutti i cittadini.

Si prospettano ora ulteriori tappe di confronto con l’obiettivo di migliorare la qualità del nostro lavoro come dipendenti comunali, il che inevitabilmente si ripercuoterà positivamente anche sulla qualità dei servizi offerti. Tra le iniziative previste, vi è la revisione del regolamento sull’orario di lavoro, mirante a introdurre maggiore flessibilità e conciliazione tra vita professionale e personale.

Nei prossimi mesi, inoltre, procederemo con la riorganizzazione dell’Ente sia dal punto di vista dell’organizzazione interna che della disposizione degli uffici. Questa fase, sebbene impegnativa per noi dipendenti comunali, rappresenta un passo essenziale per ottimizzare le risorse e garantire un funzionamento più efficiente. Restiamo costantemente coinvolti nel monitoraggio di questo processo, al fine di affrontare eventuali difficoltà e contraddizioni che potrebbero emergere durante l’implementazione.

In conclusione, oggi salutiamo con soddisfazione la firma dell’accordo decentrato come un passo significativo verso il miglioramento delle nostre condizioni lavorative nel Comune di Piacenza. Il nostro impegno apre la strada a una nuova fase di collaborazione e crescita, orientata verso il raggiungimento di un ambiente lavorativo più equo e produttivo per tutti noi.


Rete emergenza e medicina territoriale di prossimità: senza persone e risorse rischiamo arretramento del nostro Sistema Sanitario Regionale.

Scatole vuote, questo è quello che rischiano di essere le nuove progettualità della Regione se non si assumono le lavoratrici ed i lavoratori necessari a farle funzionare e se non vi è un progetto complessivo del riordino del sistema sanitario regionale condiviso con chi tutti i giorni è al servizio dei cittadini.

Abbiamo appena terminato, infatti, un confronto sul riordino della rete emergenza che ci ha visti esprimere alcune perplessità sui centri di assistenza in urgenza, quelli che vengono denominati CAU e sulla possibilità che le persone non possano presentarsi in un pronto soccorso spontaneamente (questione che attualmente non si pone e che farebbe parte della seconda fase del progetto).

Ma a prescindere dalle questioni tecniche il nodo resta quello del personale e i numeri fanno impressione, meno mille in un anno, questa è stata la cura dimagrante che la Regione ha imposto alle Aziende e che è stata realizzata nel 2022 e che tutt’ora continua. Quello che a noi appare incoerente, e sul quale chiediamo una inversione di tendenza, è lo sviluppo di questo progetto e del riordino degli assetti territoriali della medicina di prossimità in questo contesto di riduzione del personale che tanto appare come una operazione “recupero costi”.

Nella riorganizzazione della rete di emergenza urgenza, inoltre, si chiedono maggiori professionalità e competenze ai professionisti della sanità, alle quali corrispondono maggiori responsabilità, ma a questo ad oggi non corrisponde alcuna valorizzazione economica. Il risultato è che a sempre meno personale viene chiesto di fare di più, di fare anche per chi non c’è, e di fare anche per progetti sperimentali per cui le competenze devono essere specifiche.

Si pensi anche alla riorganizzazione dell’assistenza territoriale, solo ad esempio, all’infermiere di comunità che deve essere parametrato ad uno standard di uno ogni 3000 abitanti e che, dati alla mano, prevedrebbe una implementazione delle dotazioni organiche che complessivamente supererebbe le mille unità. Quello che chiediamo è quindi molto chiaro: escludere le nuove progettualità dalla riduzione del turn over per procedere alla loro messa in opera sui territori e valorizzare i professionisti del SSR a cui tanto si sta chiedendo.

Se il tentativo sarà quello di sostituire, cioè di cambiare nome agli assetti e ai profili per far tornare i conti allora si sappia che la mobilitazione di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL sarà intensificata a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità e dei cittadini.


La proposta della Cooperativa Gulliver di Modena di saltare le Ferie per 50 euro al giorno è inaccettabile

La FP CGIL Modena è fermamente dalla parte dei lavoratori e denuncia fermamente le proposte curiose e il comportamento antisindacale della cooperativa sociale Gulliver. La recente offerta di 50 euro in più in busta paga per rinunciare a un giorno di ferie e ricalendarizzarlo successivamente è un fatto grave che non può essere accettato.

Chiediamo il ritiro immediato di questa proposta e la convocazione urgente di un tavolo di confronto tra le parti. È inaccettabile che la Gulliver, dopo aver negato un adeguato trattamento retributivo per le ore supplementari e straordinarie, proponga un’indennità estiva così irrisoria.

Inoltre, la cooperativa ha dimostrato indisponibilità nel rispettare gli impegni presi con i sindacati, rifiutando di incontrarci e dilazionando il confronto. Questa situazione è ancora più critica considerando che i lavoratori hanno già subito negazioni di ferie e permessi in questi mesi difficili.

È necessario adottare misure strutturali ed emergenziali che riconoscano e premiano il contributo dei lavoratori presso la Gulliver. Altrimenti, continueremo a vedere l’emigrazione dei dipendenti verso situazioni lavorative più vantaggiose in termini di organizzazione, remunerazione e diritti.

Siamo al fianco dei lavoratori e continueremo a difendere i loro interessi. Chiediamo alla cooperativa di porre fine a queste proposte inique e di avviare un confronto serio e costruttivo per garantire condizioni di lavoro dignitose e rispettose dei diritti dei dipendenti.


emilia romagna alluvione

Gestione dell'emergenza post-alluvione in Emilia-Romagna: serve una vera pianificazione

Come noto i Vigili del Fuoco dallo scorso maggio, hanno affrontato una delle calamità più nefaste degli ultimi anni, l’alluvione che ha colpito l’ Emilia Romagna.

Per magnitudo, per estensione, per numero di personale intervenuto – anche dal livello nazionale – e numero di interventi (ad oggi sono oltre sedicimila) l’ emergenza in Emilia Romagna è stata unica nel suo genere. L’azione delle donne e degli uomini del Corpo, durante il suo lungo svolgimento, ha salvato vite umane, posto in sicurezza abitazioni, agito sui movimenti franosi, sulle aree alluvionate, ripristinato viabilità, rimosso fango e detriti.

Ad oggi, in molti Comuni, permane la necessità di numerosi interventi, che rimangono nelle strette competenze dei vigili del fuoco, anche attraverso l’uso di specifici mezzi movimento terra, strumentazioni di monitoraggio movimenti franosi, droni, ecc. ma che necessitano di essere programmati e sostenuti, attraverso una convenzione con la Regione Emilia Romagna, con i Comuni coinvolti e con il Commissario straordinario alla ricostruzione, così come già avvenuto per la ricostruzione post-terremoto in Emilia. Infatti, ci risultano ancora abitazioni isolate con strade comunali e provinciali interrotte, invasi creati in aree una volta coltivate, frane ancora numerose ed i piccoli comuni non hanno le forze per reagire da soli. Se le piogge ricominceranno tutti gli interventi sospesi o non completamente bonificati e messi in sicurezza si ripresenteranno in tutta la loro drammaticità.

Pertanto, la FP-CGIL Emilia Romagna si fa portavoce di tali necessità col fine di mantenere un forte legame tra il bisogno del cittadino, delle amministrazioni comunali e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che, ancora una volta, mette a disposizione le proprie competenze e donne e uomini che, con senso di abnegazione, continuano a salvaguardare territori e cittadini.


No al taglio dei pasti all'AUSL di Reggio Emilia

Funzione Pubblica Cgil, insieme a Cisl e Uil, ha organizzato una raccolta di firme a Guastalla e Correggio per protestare contro il nuovo servizio mensa dell’Azienda Usl, specialmente nei distretti della Bassa che non dispongono di una mensa interna ospedaliera. Durante l’iniziativa, è stato consegnato a ogni dipendente un pacchetto di crackers, in modo ironico, come compensazione per il servizio mensa scadente fornito a seguito dell’appalto.

Non si fermano qui le azioni intraprese, poiché sono pronte iniziative legali da mettere in campo. La qualità del cibo discutibile, i locali inadeguati e i prezzi troppo alti sono solo alcune delle criticità evidenziate. In particolare, la convenzione costringe i lavoratori dei distretti di Guastalla e Correggio a pagare di tasca propria per poter usufruire di un pasto decente, poiché non hanno a disposizione una mensa interna ospedaliera.

Funzione Pubblica Cgil è pronta a difendere fermamente gli interessi dei lavoratori e a lottare per un servizio mensa dignitoso e adeguato. Siamo dalla vostra parte!