Nuovo Contratto Dirigenza Funzioni locali/Sanità: Incrementi Salariali e Miglioramenti

Nel corso di oggi, abbiamo ufficialmente sottoscritto l’ipotesi di accordo con l’Aran del CCNL, che coinvolge 13.280 dirigenti tra EE.LL., PTA e Segretari. Questo accordo rappresenta un passo significativo verso miglioramenti salariali e diritti ampliati per diverse categorie professionali.

Incrementi Salariali Dettagliati

  • Dirigenti F.L.: Incremento tabellare di €135,00; incremento posizioni organizzative e di risultato di €174,00.
  • Dirigenti PTA: Incremento tabellare di €135,00; incremento della posizione organizzativa di €108,00.
  • Segretari: Incremento tabellare di €135,00; posizione e risultato aumentati di €104,00.

Struttura del Contratto e Novità Importanti

Il contratto è diviso in una parte normativa comune e 3 sezioni specifiche. Vi sono miglioramenti significativi nelle relazioni sindacali, inclusi:

  • Ampliamento delle materie oggetto di informativa e confronto.
  • Istituzione dell’OPI, anche con un numero ridotto di personale.
  • Tempistica certa per la contrattazione integrativa.

Tutele e Diritti Ampliati

Il Contratto offre maggiori tutele e diritti, tra cui:

  • Miglioramenti nel periodo di prova.
  • Norme favorevoli al lavoro agile.
  • Maggiori diritti per il patrocinio legale e l’assicurazione.

Focus su Categorie Specifiche

Il Contratto si occupa anche di questioni specifiche, come:

  • Protezioni per le donne vittime di violenza.
  • Supporto per gravi patologie richiedenti terapie salvavita.

Ripartizione delle Risorse Economiche

Nonostante i limiti di bilancio e la normativa vigente, si prevede una migliore ripartizione delle risorse economiche. Questo include l’adeguamento dei Fondi per le retribuzioni di posizione e di risultato, l’indennità di reggenza e di supplenza, nonché retribuzioni aggiuntive per convenzioni di segreteria e incarichi ad interim.

Misure di Welfare Integrativo

Il nuovo Contratto introduce una regolamentazione più ampia, espandendo le misure di welfare integrativo a favore del personale.

Questo accordo rappresenta un passo avanti significativo nelle condizioni lavorative e nei diritti dei dipendenti, chiudendo il ciclo dei contratti del triennio 2019-2021. Ciò ci permetterà di iniziare con celerità la nuova stagione contrattuale, continuando il percorso di miglioramento già avviato.


Concorsi Pubblici: 4 posti di istruttore amministrativo, categoria C

TIPOLOGIA DI SELEZIONE: Concorso
SETTORE: Comuni
INQUADRAMENTO: C
ENTE: Comune di Mirandola
CONTRATTO: Tempo indeterminato
PROFILO PROFESSIONALE: Istruttore amministrativo
TITOLO DI STUDIO: diploma di scuola secondaria di secondo grado
FONTE: Gazzetta Ufficiale – 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 17 del 3-3-2023


Concorsi Pubblici: COMUNE DI CERVIA – 2 posti di istruttore direttivo amministrativo, categoria D

TIPOLOGIA DI SELEZIONE: Concorso
SETTORE: Comuni
INQUADRAMENTO: D
ENTE: Comune di Cervia
CONTRATTO: Tempo indeterminato
PROFILO PROFESSIONALE: Istruttore direttivo amministrativo
TITOLO DI STUDIO: Laurea specifica
FONTE: Gazzetta Ufficiale – 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 12 del 14-2-2023


Federcasa - Primo incontro per il rinnovo del contratto 2022-24

Si è tenuto nella mattinata odierna l’incontro tra la delegazione trattante di Federcasa e le OOSS nazionali di categoria, in merito alla ripresa delle trattative per il rinnovo del CCNL. L’incontro, si è svolto nel rispetto di quanto concordato nell’Accordo sottoscritto in data 4 ottobre 2022 relativo al triennio 2019/2021, con l’intento di riaprire il Tavolo di confronto in relazione al triennio 2022/2024.

La parte datoriale ha riferito di aver esaurito il mandato, relativo appunto all’accordo, soltanto economico, per la tornata contrattuale ormai chiusa, comunicando nel contempo che per la metà del prossimo mese di gennaio è prevista la nomina da parte del Direttivo Federcasa della nuova delegazione trattante.

Le Organizzazioni Sindacali, che all’inizio del corrente mese hanno presentato unitariamente a Federcasa la Piattaforma per l’avvio delle procedure di rinnovo relative al triennio 2022/24, hanno richiesto di calendarizzare a breve degli incontri specifici finalizzati all’adeguamento normativo del dettato contrattuale, sottolineando anche la necessità di un rinnovo economico che tenga conto della perdita del potere di acquisto delle retribuzioni, il cui incremento non potrà prescindere dall’inflazione reale.

Al termine dell’incontro, Federcasa si è impegnata a riconvocare le parti, così come concordato al tavolo, entro la prima settimana di febbraio 2023.

p. la FP CGIL Nazionale
Paolo Camardella Alessandro Purificato


Nuovo contratto delle Funzioni Locali - Tutto quello che c'è da sapere

Firmato il 16 novembre in via definitiva il contratto delle lavoratrici e dei lavoratori delle Funzioni Locali, relativo al triennio 2019-2021, dopo l’intesa raggiunta il 4 agosto scorso.

Tutti i materiali – insieme al testo – da noi prodotti per comprendere al meglio il nuovo contratto: una scheda di sintesi sui punti principali, sugli arretrati, sull’ordinamento professionale, sulle sezioni professionali e sui diritti.


Nuovo contratto Funzioni Locali. Le novità introdotte

In Emilia Romagna sono state convocate le assemblee aperte alle lavoratrici e lavoratori dipendenti del comparto delle funzioni locali per approfondire e confrontare i temi dell’ipotesi del rinnovo del CCNL 2019/ 2021, sottoscritta il 4 agosto 2022.

E’ un contratto che prosegue la strada aperta dal precedente (triennio 2016/2018) in cui, dopo dieci anni di mancati rinnovi, (è bene ricordarlo) c’era stata una ripresa degli aumenti salariali, si  erano corrette storture e ingiustizie (come il blocco delle progressioni di carriera e la progressiva riduzione dei fondi contrattuali di ente), si era evitato di recepire le norme peggiorative del Jobs Act (in materia di  licenziamenti e demansionamento) e si era restituito potere negoziale alle RSU.

Il CCNL 2019/ 2021 prevede un nuovo sistema di classificazione, nuovi e più adeguati percorsi di valorizzazione del personale e prosegue il cammino per adeguare il potere d’ acquisto dei salari. In sintesi è un contratto innovativo infatti, dopo ventitré anni, si arriva ad un nuovo modello del sistema di classificazione in cui vengono superate le vecchie categorie A,B,C,D che confluiscono in 4 Aree: Area degli Operatori(ex cat. A), Area degli Operatori Esperti ( ex cat. B1/B3), Area degli Istruttori (ex cat. C), Area dei Funzionari e dell’ Elevata Qualificazione ( ex cat. D) rivedendo, inoltre, il sistema degli incarichi e quello indennitario. Per illustrare il merito dell’ipotesi, il 19 settembre u.s., abbiamo convocato l’attivo delle delegate e dei delegati del Comparto Funzioni Locali dove è intervenuta Tatiana Cazzaniga, componente della Delegazione trattante al Tavolo negoziale con Aran. Un incontro proficuo che ha messo in luce l’interesse dei tanti partecipanti alle novità introdotte.


Firmato il preaccordo sul nuovo contratto delle Funzioni Locali

“Contratto innovativo che dà avvio a percorso di riqualificazione e valorizzazione del personale”

“Un CCNL per 430.000 lavoratori e lavoratrici impegnati ogni giorno negli oltre 8.000 Comuni, nelle Città metropolitane, nelle Regioni, nelle Province, nelle Camere di Commercio e nelle strutture socio sanitarie gestite dagli Enti Locali per fornire ai cittadini servizi diretti e di qualità. Un contratto innovativo che dà avvio ad un importante ed atteso percorso di riqualificazione e valorizzazione, un nuovo impianto ordinamentale che deve rispondere al complesso dell’articolato sistema delle professioni negli Enti”. Così, in una nota stampa, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, commentando la sottoscrizione del nuovo CCNL Comparto Funzioni Locali.
“Festivo infrasettimanale, valorizzazione delle indennità, sviluppi di carriera il cui finanziamento è stato conquistato con la mobilitazione sindacale; una nuova disciplina del lavoro a distanza e delle nuove sezioni contrattuali: Educativo scolastico, Servizi sanitari e socio – sanitari, personale iscritto ad Ordini ed Albi che si aggiungono alla sezione della Polizia locale, rinnovata nei contenuti”, specificano.
“Esprimiamo soddisfazione per un contratto non scontato, maturato in un contesto economico difficile, che dà una risposta anche salariale ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto. Siamo da subito impegnati, guardando alla legge di bilancio, per il nuovo contratto. I sindacati confederali in questo momento di grande difficoltà per le lavoratrici e lavoratori continueranno a lavorare per garantire diritti e salari”, concludono i sindacati.


"Il Pane e le Rose", per una pausa pranzo più giusta in Regione

E’ partita dallo scorso mese una campagna di raccolta firme promossa dal Comitato degli Iscritti della FP CGIL della Regione Emilia Romagna , il titolo della petizione è:

“IL PANE E LE ROSE”

Sicuramente un titolo evocativo per denunciare una situazione che da tempo affligge i dipendenti della regione , se  la pausa pranzo è un diritto riconosciuto a tutela della salute psico-fisica del lavoratore e, così è , ai dipendenti devono essere effettivamente garantiti buoni pasto e spazi adeguati per il consumo del pasto e il recupero psico-fisico , dopo ore di lavoro , sia in presenza che in lavoro agile .

Da una indagine conoscitiva è emerso che in nessuna delle sedi regionali sono presenti servizi di ristorazione adeguati al numero dei dipendenti, sia come spazi attrezzati  per il consumo del pasto, che come offerta per la pausa pranzo.

Nelle sedi periferiche non vi sono neanche delle sale ristoro.

La petizione ha raggiunto un numero importante di adesioni e la prossima settimana una delegazione della FP CGIL verrà ricevuta dall’ Assessore Paolo Calvano. Questo sarà un primo step , l’ obiettivo più ambizioso è di richiedere l’ abrogazione dell’ art 5 comma 7 del DL n. 95 del 2012 convertito in Legge n. 135 / 2012.

Sono passati ormai dieci anni da quando il Governo Monti con la famigerata Spending Review; DL 95/ 2012 , convertito nella Legge 135 / 2012 , ha stabilito all’ art 5 c. 7 che:

 “a decorrere dal 1 ottobre 2012 il valore dei buoni pasto attribuiti al personale , anche di qualifica dirigenziale , delle amministrazioni pubbliche … non può superare il valore nominale di 7,00 euro“

Abbiamo sempre giudicato questa norma ; discriminatoria , punitiva , inutile e inadeguata !

La norma è discriminatoria perché introduce un’ ingiustificata disparità di trattamento fra dipendenti pubblici e lavoratori del settore privato, ai quali, il tetto dei 7.00 euro non trova, giustamente, applicazione.

La norma è punitiva perché, nella logica del perfetto capro espiatorio, scarica per l’ ennesima volta, le responsabilità della cattiva politica sui dipendenti pubblici, oltre a bloccare il loro stipendio e la loro carriera, si è voluto colpirli persino nella pausa pranzo.

La norma è inutile perché i tanto decantati risparmi che avrebbe dovuto procurare, sono stati, alla prova dei fatti, risibili.

La norma è inadeguata perché con l’ aumento costante e vertiginoso dei prezzi, 7,00 euro non sono assolutamente sufficienti a garantire un pasto dignitoso e salutare!


Contro la Privatizzazione dei servizi educativi. La lotta di FP CGIL paga!

Il 2 dicembre 1971 con la legge 1044 venivano istituiti i nidi di infanzia comunali. Oggi è necessario lo stesso coraggio politico e molte più risorse per dare questo servizio almeno ad altri 176000 bambini.

Se non si procede in questa direzione non solo sarà impossibile raggiungere gli obiettivi dichiarati ma si assisterà alla strisciante privatizzazione dei servizi già oggi gestiti dai Comuni.
Nella nostra regione , sul territorio di Ravenna e di Modena si sono messi in atto dei tentativi da parte delle Amministrazioni dei rispettivi Comuni , di privatizzazione dei servizi educativi e scolastici ; Nidi e scuole d’ infanzia , i Funzionari delle FP CGIL Territoriali hanno messo in atto tutte le azioni sindacali di lotta sino allo sciopero , insieme alle lavoratrici e lavoratori coinvolti . La lotta ha pagato ; il 21 giugno 2022 al termine dell’ incontro con UCMAN , Unione dei Comuni di Concordia , Mirandola , San Felice , San Prospero , l’ Amministrazione ha ritirato la decisione di esternalizzare , i 4 Nidi verranno affidati ad ASP pertanto resterà a gestione pubblica , ora si dovrà avviare il percorso di stabilizzazione del personale precario .
Sotto il video con un momento di lotta e mobilitazione delle lavoratrici e lavoratori con la FP CGIL .

Cinquant’anni di servizi dedicati alla tutela e allo sviluppo dei bambini fino a tre anni, di sostegno alla genitorialitá e di emancipazione femminile. Il 2 dicembre 1971 venne approvata la legge per la costituzione di 3.800 nidi di infanzia pubblici sul territorio nazionale. La medesima spinta deve essere utilizzata adesso per incentivare l’avvio di nuove strutture a gestione diretta e assunzioni di personale stabile, per garantire le stesse tutele e qualità volute dalla legge 1044.

Oggi il dibattito che circonda l’obiettivo dichiarato di raggiungere, grazie alle risorse del PNRR la copertura, in termini di posti negli asili nido, del 40% dei bambini da 0 a 3 anni, appare sempre più astratto.

In primo luogo perché si tratta di un obiettivo ancora limitato, visto che paesi come Francia e Spagna già nel 2019 hanno raggiunto una copertura del 50%.

In secondo luogo perché le risorse destinate per il personale necessario, che pure sembrano tante, ancora sono insufficienti
Infatti, da una parte le risorse del PNRR sarebbero destinate a garantire la costruzione o l’ampliamento di strutture tali da garantire un aumento di 176.320 posti addizionali di asili nido. Dall’altra, la legge di Bilancio stanzia 1,1 miliardi a decorrere dal 2026 da destinare alle spese di gestione e del personale di queste strutture.
Si tratta di risorse importanti ma troppo diluite nel tempo e ancora insufficienti.
Per educare altri 176.320 bambini tra zero e tre anni, oltre a quelli che già oggi hanno garantito il servizio, serve molto personale. In Italia le diverse normative regionali impongono un rapporto medio educatore/bambino che, a seconda della fascia di età e della regione varia da 1 a 4 a 1 a 10.
Se si fa una media delle diverse previsioni se ne conclude che servirebbero su tutta Italia almeno 1 educatore ogni 7,4 bambini. Questo significa che nei prossimi anni occorre assumere come minimo 23.827 educatori pedagogici aggiuntivi, garantendo nel mentre l’integrale sostituzione del personale destinato al pensionamento.

Per pagare gli stipendi di questo personale sarebbero necessari almeno 953 milioni di euro. Senza contare il personale ausiliario.
Inoltre, visto che l’Istat nel suo report 2020 su nidi e servizi educativi per l’infanzia attesta che i costi di gestione di un asilo pubblico nel 2017 erano di 8.472 euro per bambino, ciò vuol dire che ai comuni saranno necessari almeno 1 mld e 494 mln di euro per far funzionare i 176.320 posti addizionali previsti.
Non è solo indispensabile quindi aumentare le risorse del fondo di solidarietà comunale portandole almeno a 1,5 milardi. È necessario nel contempo liberare dai vincoli di spesa sulle assunzioni quelle che i Comuni faranno per sostituire e ampliare gli organici degli asili Nido.
Questo per evitare che mentre si potenzia il servizio dove non c’è, lo stesso venga a regredire là dove già è presente.


Rinnovo contratto Funzioni Locali: il punto della trattativa

In data 27 giugno 2022 è proseguito il negoziato per il rinnovo del CCNL delle Funzioni Locali per il triennio 2019-2021.

L’ARAN ha proposto un testo che presenta alcune differenze ed aggiunte rispetto al precedente. La differenza più rilevante è la scomparsa dei contenuti che precedentemente descrivevano la sezione del personale scolastico educativo. Scompaiono l’area d’inquadramento intermedia, gli articoli che disciplinano l’attività dei diversi servizi e una parte delle relazioni sindacali del settore. L’ARAN ha motivato questa scelta sostenendo che, a fronte di una sostanziale contrarietà delle OO.SS. sul testo precedentemente prodotto, ne presenterà uno diverso nel prossimo incontro.

L’ARAN ha poi illustrato le principali integrazioni al vecchio testo che riguardano: la nuova disciplina dell’indennità di specifiche responsabilità; la sezione della Polizia Locale; la sezione del personale iscritto agli ordini professionali. La nuova disciplina delle specifiche responsabilità proposta supererebbe la distinzione tra particolari e specifiche responsabilità autorizzando, per tutte le responsabilità individuate, l’attribuzione di un’indennità fino a un massimo di 3000 euro.

Inoltre l’elenco delle responsabilità per cui è possibile riconoscere l’indennità si arricchirebbe aggiungendo a quelle individuate dal vecchio articolo anche altre, quali: “specifiche responsabilità derivanti da compiti di tutoraggio o coordinamento di altro personale” oppure “specifiche responsabilità derivanti da incarichi che possono essere assegnati anche temporaneamente a dipendenti direttamente coinvolti in progetti del PNRR: project manager e personale di supporto”.

Restano oggetto di contrattazione i criteri generali per l’attribuzione. La sezione della Polizia Locale verrebbe integrata da una previsione che riconosce al personale che risulti titolare di funzioni di coordinamento, connesse al maggior grado rivestito ai sensi della legge n. 65/1986, dei “differenziali economici” maggiorati rispetto a quelli riconosciuti al personale della stessa area che non ricopra lo stesso grado. La sezione dedicata al personale che per l’esercizio delle rispettive mansioni debba essere iscritto ad un ordine professionale, si sostanzia di un solo articolo che, come per il personale addetto al coordinamento della Polizia Locale, prevede dei “differenziali economici” maggiorati rispetto al restante personale.

Abbiamo replicato ad ARAN facendo alcune puntualizzazioni sul testo ed avanzando critiche alle principali integrazioni. Sulla sezione degli educativi abbiamo ribadito che la proposta deve rispondere alle esigenze del corretto inquadramento del personale oltre che dover individuare le soluzioni degli annosi problemi interpretativi legati a calendario scolastico e orario di lavoro. In merito alla nuova disciplina dell’indennità di specifiche responsabilità abbiamo apprezzato il fatto che si superi il tetto massimo per le particolari responsabilità e il fatto che si integrino le casistiche per cui può essere attribuita. Perché però l’indennità possa evolvere verso un più compiuto sistema di incarichi pensiamo chela proposta debba essere integrata prevedendo, tra l’altro:

a) un livello massimo di indennità più alto;
b) che siano oggetto di contrattazione non solo i criteri di attribuzione ma anche la gradazione in ragione della complessità dell’incarico e l’individuazione di ulteriori responsabilità che integrino l’elenco esemplificativo previsto dall’articolo.

Sulla sezione della Polizia Locale abbiamo fatto presente che

a) la proposta fatta è insufficiente perché tende a subordinare nel breve periodo il riconoscimento del coordinamento al fatto che enti abbiano attivato o meno attivato l’istituto delle progressioni economiche, ingenerando disparità tra personale che in diversi enti svolge lo stesso ruolo;
b) sarebbe necessaria una soluzione con effetti più omogenei che potrebbe essere perseguita attraverso una rivisitazione dell’indennità di funzione o comunque una soluzione di tipo ordinamentale;
c) sarebbe necessario alzare il valore massimo delle indennità di funzione e di servizio esterno sezione e di aggiornare quella di vigilanza ferma al 2002;
d) prevedere la cumulabilità dell’indennità di ordine pubblico con le altre indennità contrattuali;
e) prevedere la possibilità di esonero dai turni e servizi disagiati e gravosi del personale con età o anzianità di servizio elevate come avviene per la Polizia di Stato.

Sulla sezione del personale iscritto agli ordini abbiamo fatto presente che:

a) non c’è alcuna previsione in merito all’iscrizione all’albo professionale a carico dell’ente;
b) il riconoscimento della maggiorazione a carico dei differenziali economici presentagli stessi limiti dell’analoga proposta fatta per il personale di Polizia Locale;
c) anche in questo caso sarebbe necessario lavorare piuttosto sul sistema degli incarichi;
d) vanno previste norme e profili specifici per il personale socio-sanitario.

Abbiamo infine ribadito che per noi risulta inaccettabile un impianto che non preveda una quarta area per le elevate qualificazioni; che non preveda un’unica area degli operatori con un doppio punto d’ingresso; che non riconosca il giusto inquadramento professionale ai profili che hanno conosciuto in questi anni un’evoluzione professionale, in primis quelli del settore educativo; che non risolva il problema del festivo infrasettimanale. L’ARAN ha replicato registrando le posizioni emerse e proponendo un appuntamento per martedì 5 luglio. In quella data verrà fissato un calendario con l’obiettivo di accelerare il più possibile la conclusione del CCNL.