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Fp Cgil Imola non ratifica l'accordo sui fondi per il 2024: Ecco le Ragioni

La Fp Cgil Imola, insieme ai rappresentanti RSU, ha deciso di non sottoscrivere l’accordo con l’AUSL di Imola sulla “Finalizzazione delle risorse dei fondi per l’anno 2024 – Primo stralcio”, a differenza delle altre organizzazioni sindacali.

La decisione è motivata dalla mancanza di coerenza nell’allocazione di 120 mila euro per progetti individuali, senza garantire una distribuzione equa della produttività tra tutti i dipendenti, mantenendo le quote del 2023.

Il disaccordo si estende anche alla modalità con cui si richiede di destinare queste risorse prima di stabilire i criteri e le quote annuali, che verranno discussi solo entro giugno 2024, successivamente alla firma dell’accordo prevista per il 6 maggio 2024. La Fp Cgil si interroga su come sia possibile accettare una riduzione del salario accessorio quando non si registrano miglioramenti nelle condizioni lavorative, mentre i carichi di lavoro e le pressioni continuano ad aumentare.

Il malcontento cresce anche per l’aumento del tempo di attesa per il personale entrante tramite graduatorie, aggravando la situazione di chi già opera in condizioni difficili, come nel blocco operatorio, dove si superano le sette reperibilità mensili stabilite dal CCNL. La situazione è resa ancora più critica dalla mancanza di personale dedicato, come evidenziato dalla grave carenza di tecnici di radiologia.

Nonostante queste sfide, la Fp Cgil e la RSU hanno concordato sulla destinazione di 350 mila euro per i DEPP (valorizzazione della professionalità acquisita) a partire dal 1° gennaio 2024, in linea con l’accordo regionale che prevede strumenti per la crescita professionale del personale sanitario della Regione Emilia Romagna.

In conclusione, la Fp Cgil e la RSU si riserveranno di valutare complessivamente la situazione durante la contrattazione integrativa per il “Secondo stralcio dei fondi 2024”, decidendo se procedere alla firma completa dell’accordo o avviare una mobilitazione del personale.


Dopo lo stato di agitazione la FP CGIL Imola ricevuta in prefettura

Questa mattina si è tenuto un incontro presso la Prefettura di Bologna tra le organizzazioni sindacali Fp Cgil – Cisl FP – Uil Fpl e la Direzione della AUSL di Imola. L’incontro è stato convocato a seguito dello stato di agitazione dichiarato contro la decisione dell’azienda di ridurre unilateralmente il salario accessorio a partire da gennaio.

Le richieste principali avanzate dalle organizzazioni sindacali includono la restituzione delle quote di produttività relative al primo trimestre e l’avvio ufficiale delle negoziazioni contrattuali per il 2024. Queste richieste mirano a continuare il processo di valorizzazione del personale avviato nel 2023, con l’obiettivo di non penalizzare gli operatori che si trovano già a fronteggiare quotidianamente carenze di personale per garantire un servizio pubblico essenziale.

Dopo un lungo confronto, mediato dalla Vice Prefetto, è stato redatto un verbale che sospende lo stato di agitazione. La Direzione della AUSL si è impegnata a riconoscere le quote complete di produttività relative al primo trimestre del 2024 entro marzo e a fissare un incontro per la contrattazione del 2024 entro la prima settimana di marzo.

Durante le discussioni, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la necessità di riconoscere i turni aggiuntivi prestati dal personale per fronteggiare le carenze di organico attraverso prestazioni aggiuntive finanziabili dal bilancio aziendale. La Direzione ha confermato che questo strumento sarà utilizzato per situazioni di maggiore criticità.

È stato inoltre affrontato il tema delle assunzioni. Le organizzazioni sindacali hanno espresso la necessità di coprire le carenze di personale su tutti i profili. La Direzione ha informato che si stanno effettuando assunzioni dalle graduatorie disponibili per le aree sanitaria e amministrativa, nonostante ci siano ancora vincoli amministrativi che influenzano le assunzioni (attualmente sono in corso 60 cessazioni e cessazioni imminenti da sostituire).

Le organizzazioni sindacali Fp Cgil – Cisl FP – Uil Fpl considerano positivo l’incontro odierno, poiché rappresenta un primo passo verso il ripristino delle relazioni sindacali corrette. Lo stato di agitazione è stato sospeso, ma non revocato, in attesa dell’incontro di contrattazione del 2024 entro la prima settimana di marzo, durante il quale si dovranno concretizzare gli impegni presi a favore dei lavoratori.

In particolare, per quanto riguarda le assunzioni, le organizzazioni sindacali continueranno a lavorare per garantire, a tutti i livelli, il benessere lavorativo dei dipendenti della AUSL di Imola attraverso turnazioni adeguate e coperture adeguate.


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Ausl Imola: Dichiarazione di Agitazione e Richiesta di Conciliazione

Nel contesto della contrattazione aziendale tra l’Ausl di Imola e le organizzazioni sindacali, è emersa una situazione di tensione che ha portato alla dichiarazione di uno stato di agitazione.

La Funzione pubblica Cgil Imola insieme a Cisl Fp Area Metropolitana e Uil Fpl, esprimono la propria volontà di indire uno stato di agitazione presso l’Ausl di Imola, includendo il blocco degli straordinari e iniziative di sciopero. La richiesta principale è l’attivazione delle procedure di conciliazione e raffreddamento dei conflitti, come previsto dall’art. 2, secondo comma della Legge 146/90, con la modifica della legge 83/2000.

Motivazioni dello Stato di Agitazione

Lunedì 15 gennaio 2024 si è tenuto un incontro sindacale in cui la delegazione sindacale è stata informata della volontà aziendale di decurtare il salario di produttività, anticipando i fondi incentivanti del CCNL sanità pubblica 2019-2021. Tale decisione, presa unilateralmente dall’Ausl Imola, ha creato tensioni, poiché non si è giunti a un accordo sulla erogazione degli incentivi per il 2024.

Le Organizzazioni Sindacali chiedono l’avvio delle procedure di conciliazione e raffreddamento dei conflitti, al fine di ripristinare corrette relazioni sindacali e analizzare l’utilizzo dei fondi incentivanti. La situazione è complicata dalla mancanza di una comunicazione specifica ai lavoratori e dalla mancanza di contrattazione integrativa sui fondi 2024.

L’Ausl di Imola, con carenze di personale, propone tagli al salario accessorio e richiede doppi turni al personale. Le organizzazioni sindacali chiedono il riconoscimento delle prestazioni aggiuntive attraverso fondi propri dell’Ente, come previsto dal DL 34/2023 e dalla Legge di Bilancio 2024.

La FP CGIL Imola, insieme alle altre organizzazioni sindacali, chiede l’attivazione della procedura di raffreddamento e conciliazione, conforme alla Delibera della Commissione di Garanzia del 1/6/2000. In caso di mancato riscontro, preannunciano iniziative di mobilitazione dopo 5 giorni lavorativi.


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Gestione Critica del Personale in Ausl Imola: Una Coperta Corta Durante le Festività

Le festività sono alle porte, ma per l’Azienda Unità Sanitaria Locale (Ausl) di Imola, le criticità di organico sembrano essere un ospite indesiderato che ritorna ciclicamente. In un periodo segnato non solo dalle celebrazioni, ma anche da un picco di influenze, emergono le sfide che il personale dell’Ausl Imola sta affrontando con determinazione.

Coperta Corta e Ritardi Organici

Il problema fondamentale è la nota “coperta corta,” che comporta ritardi sistematici rispetto alle dotazioni organiche necessarie. La Medicina A e B attualmente si trova in una situazione critica a causa di una forte defezione di personale, richiedendo il supporto di altri reparti per far fronte alle esigenze emergenti. Tuttavia, questa soluzione crea a sua volta difficoltà nei reparti di provenienza, con lunghe e stressanti pause nei turni di riposo.

Sfide Durante le Festività

Il periodo festivo invernale, noto per le sue criticità, vede la maggior parte dei reparti di degenza senza ferie programmate, garantendo solo qualche giorno di recupero e festività. Questo approccio si scontra con la necessità di garantire un equo riposo compensativo, evidenziando disuguaglianze nella gestione delle festività godute. Nel reparto di ortopedia, in particolare, persistono situazioni problematiche riguardanti l’organizzazione delle presenze e delle ferie.

Situazioni Critiche e Fantasiose Organizzazioni

Sorge l’interrogativo sulle assunzioni di personale infermieristico previste dal mese di gennaio in poi e su come il personale attuale sarà gestito fino ad allora. La criticità si accentua con l’apertura del Centro di Assistenza Urgenza (Cau), destinato a utilizzare personale già assegnato ad altri servizi. Questo pone una sfida: come garantire un potenziamento dei servizi senza un parallelo potenziamento del personale disponibile?

Prospettive Future

Il Cau dovrebbe rappresentare un’opportunità supplementare per i cittadini, ma deve essere gestito senza compromettere ulteriormente gli altri reparti ospedalieri. La crescita dei servizi deve essere accompagnata da un investimento nella risorsa più preziosa: il personale. Solo così sarà possibile garantire un’assistenza di qualità, mantenendo un equilibrio tra le esigenze emergenti e la gestione oculata delle risorse umane.


All'ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola troppe situazioni critiche

Nonostante l’Ausl di Imola abbia comunicato recentemente diversi risultati positivi, in termini di qualità dei servizi, di vari reparti dell’Ospedale Santa Maria della Scaletta, la FP CGIL di Imola ribadisce che questi risultati non cancellano “le annose criticità di personale ancora presenti in diverse unità operative, che si traducono in un peggioramento delle condizioni di lavoro a causa dell’incremento di ore straordinarie e in reperibilità, richieste di doppi turni, salti di riposo e, in alcuni casi, non garanzia delle 11 ore di riposo tra un turno e l’altro“. Su questi temi, insiste la FP, “continuano infatti giornalmente le segnalazioni, che riguardano un numero di organici di sostituzione non idonei a coprire le assenze, la mancanza di un numero adeguato di Oss, in particolare nelle fasce notturne nei reparti di degenza, e l’incremento esponenziale dei carichi di lavoro”. Una situazione che “è frutto anche del ‘piano di rientro’ che la Regione ha chiesto alle Ausl sul fronte del personale dopo le assunzioni straordinarie Covid, con l’input di tornare ai numeri del 2019”. Allo stesso tempo, si legge però in una nota congiunta, “ci aspettiamo che l’Ausl evidenzi le criticità e discuta con i sindacati soluzioni condivise, anziché minimizzare e far ricadere le conseguenze sui lavoratori”.

Programmazione estiva

Tra le criticità che si riscontrano, la FP CGIL segnala, ad esempio, che “la programmazione dell’attività estiva del blocco operatorio che ci è stata presentata prevede circa 30 sedute di sala operatoria in più rispetto all’anno precedente, in un contesto in cui permane la criticità del superamento delle reperibilità mensili del personale infermieristico, di gran lunga superiore alle sette previste contrattualmente”. Vengono poi “le perplessità sulla rimodulazione prevista per luglio e agosto del servizio Residenza trattamento intensivo, che garantisce l’appropriatezza dell’intervento per pazienti in condizioni di scompenso psicopatologico acuto o subacuto. I 10 posti letto “saranno chiusi e trasferiti alla clinica per la salute mentale di Villa Azzurra di Riolo Terme”, con le motivazioni di voler “garantire le ferie estive del personale e dell’impossibilità di formare il personale in tempi brevi”. Motivazioni che però “si contrappongono alla discussione fatta sui tavoli sindacali degli ultimi anni per trovare una soluzione organizzativa appropriata”.

Altro problema è dato dal fatto che “le lavoratrici e i lavoratori di quel reparto non sanno ancora dove la Direzione infermieristica intende ricollocarli durante l’estate“, e nel Piano delle riduzioni estive “non si evince nessuna variazione in capo al servizio immuno-trasfusionale”, per il quale “ad oggi sono stati reclutati quattro tecnici di laboratorio, di cui tre da pochi mesi e per questo non formati alla possibilità di gestire sacche di sangue in autonomia ed in reperibilità, su un totale di otto tecnici”. Di conseguenza, tirano le somme le sigle confederali, “durante il turno notturno e nei festivi sarà il personale dei reparti a gestire il supporto trasfusionale dei pazienti, con ulteriore carico di lavoro e di responsabilità”.


Ausl Imola, grave criticità di organico

Cgil Imola, Funzione Pubblica e Spi Cgil Imola hanno inviato una lettera alla Direzione dell’Ausl di Imola, al sindaco Marco Panieri e all’assessore regionale Raffaele Donini per chiedere azioni urgenti a fronte di una situazione non più sostenibile.
Manca il personale e questo ricade sui carichi di lavoro del personale dell’Azienda sanitaria e sul servizio ai cittadini e sul continuo allungamento dei tempi di attesa.

Di seguito il testo della Lettera dal sito della CGIL Imola.

 

La scrivente Organizzazione Sindacale è costretta di nuovo a denunciare una grave situazione di criticità di personale, anche in riferimento all’aumento dei contagi covid degli utenti e degli operatori.

Stiamo ricevendo innumerevoli segnalazioni da parte dei lavoratori per l’aumento dei carichi di lavoro, modifiche continue sui turni e, in particolare nei reparti, l’istituzione di turni dove non vengono garantite le 11 ore di riposo giornaliere, operatori che vengono richiamati in servizio nonostante non sia attivo l’istituto della reperibilità, continue richieste di salti di riposo e richieste di doppi turni che incidono con un aumento importante dello straordinario.
Tutto questo ricade sulla qualità dei servizi e sul continuo allungamento dei tempi di attesa, creando disagio ai cittadini che in questi due anni di pandemia si sono visti allungare i tempi per gli interventi e per le visite specialistiche. Come richiesto anche in sede di Conferenza Sociale Sanitaria Metropolitana, le aziende sanitarie e nello specifico l’Ausl di Imola hanno necessità di implementare l’organico per ridurre i tempi di attesa degli utenti e allo stesso tempo garantire il diritto al riposo e alle ferie estive. Non ci basta quanto scaturito dall’incontro in CTSSM che, per prendere tempo, vuole attivare incontri per definire settore per settore dove manca il personale.

Le Ausl sanno molto bene quanto personale manca e se non lo sanno possono ascoltare le Organizzazioni Sindacali che ogni giorno ricevono segnalazioni di aiuto dagli operatori e dai cittadini del territorio.

Non c’è più tempo: è necessario un piano di assunzioni ben definito e in tempi velocissimi.
In Azienda sono disponibili delle graduatorie attive di OSS e infermieri dalle quali si poteva attingere già da tempo proprio in previsione del periodo di ferie estive e delle malattie da covid del personale sanitario. Chiediamo perciò che venga preso con urgenza ogni provvedimento per la salvaguardia psicofisica del personale e degli istituti contrattuali, per non mettere a rischio la sicurezza dei lavoratori e di tutti i cittadini che si rivolgono a questa Azienda per ricevere cure.

Chiediamo uno sforzo e un impegno concreto ed urgente da parte delle istituzioni, dal Sindaco di Imola con delega alla Sanità, all’Assessore alle politiche per la salute Raffaele Donini, perché crediamo nella Sanità pubblica come unico strumento di garanzia della tutela della salute, una Sanità Pubblica che deve essere efficiente ed efficace ma non a discapito di chi ogni giorno ha messo a disposizione la propria professionalità con sacrificio continuo per garantire l’assistenza ai pazienti.

Anche in data 13 giugno durante il presidio indetto dalla Fp Cgil Emilia Romagna abbiamo evidenziato il bisogno di assumere personale in relazione alle carenze presenti nei reparti e nei servizi di questa Azienda.
Le assunzioni fatte fino ad oggi risultano insufficienti per garantire l’assistenza sanitaria.

I lavoratori, le lavoratrici della sanità e i cittadini non si meritano tutto questo!
Se non avremo risposte in tempi brevi a queste nostre richieste, avvieremo percorsi di mobilitazione.


Ausl Imola: lavorare in sicurezza è un diritto!

La sicurezza sui luoghi di lavoro vede da sempre la Cgil in campo per la garanzia della tutela delle lavoratrici e lavoratori. Già da mesi la Funzione pubblica Cgil di Imola denuncia alla Direzione Ausl di Imola il tema delle aggressioni al personale. L’ultima è di alcuni giorni fa ed ha coinvolto gli operatori del Pronto Soccorso.

Questo significa solo una cosa: che la Direzione Ausl non ha affrontato con la giusta sollecitudine il tema della sicurezza sottovalutando la problematica.
Apprendiamo dalla stampa che la Direzione Ausl incontrerà nei prossimi giorni presso la Prefettura le forze dell’ordine per definire delle modalità che permettano di intervenire per la sicurezza degli operatori da parte di chi ha la competenza e la formazione per farlo.

Sicuramente l’Ausl avrebbe dovuto chiedere prima l’apertura di questo tavolo. E il fatto di apprendere di questo incontro dalla stampa è la prova concreta di come l’Ausl intenda le relazioni sindacali anche su temi sollevati dalle organizzazioni sindacali stesse.
L’adozione di opportune misure di prevenzione e protezione dei lavoratori devono essere intese quali obiettivi di primaria importanza. Vanno rimossi i fattori che favoriscono le aggressioni, attraverso le modifiche degli spazi e dell’organizzazione del lavoro, oltre a cambiamenti procedurali e addestramento del personale.

Non è possibile che gli operatori che si occupano della salute delle persone, mettano a rischio la propria.

Tra gli obblighi del datore di lavoro rientra la valutazione di tutti i rischi, non solo quelli legati all’attività svolta, ma anche quelli a danno della salute fisica e psichica dei lavoratori e delle lavoratrici.
Il rischio di aggressione è alla base dello stress lavoro correlato, dato che aumenta il senso di insicurezza percepita nel luogo di lavoro.
L’Azienda deve garantire un ambiente di lavoro sicuro, per la tutela della sicurezza dei lavoratori e della qualità del servizio erogato.
Riteniamo fondamentale che l’Azienda provveda a dare concreta applicazione a quanto contenuto nella raccomandazione n.8 del Ministero della Salute: “Raccomandazione per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari”, nonché attivare ogni strategia al fine di contrastare il fenomeno delle aggressioni.

Nessun contesto è privo di rischio di aggressione. Tenuto conto della multifattorialità delle cause, per poter decidere che azioni mettere in campo dovranno essere coinvolti, a nostro avviso, tutti gli attori tra cui gli operatori stessi, i rappresentanti della sicurezza, le rappresentanze sindacali, i responsabili della formazione, ecc…

Secondo la Fp Cgil è necessario avere una presenza fissa h 24 all’interno dell’ospedale con sede nel Pronto Soccorso, che possa intervenire in caso di emergenza nei vari servizi.

Valutare l’apertura chiusura porte con “pulsante” o con codice (come presente in altri pronto soccorso), fast track con percorsi mirati per pazienti con problematiche psichiatriche o con sospetti abusi di alcool/stupefacenti/psicofarmaci.
Questo è quanto avviene già in altri Pronto soccorso dove si sono verificate problematiche simili.

Le segnalazioni sindacali non sono fatte per fare perdere tempo e i fatti ce lo dimostrano. La Funzione pubblica Cgil pretende relazioni sindacali più puntuali e soprattutto più veloci perché le lavoratrici e i lavoratori, su temi come la sicurezza, gli organici, la sostituzione del personale assente, le risorse economiche da destinare alla contrattazione, devono avere risposte certe, sollecite e concrete.

La qualità del lavoro e conseguentemente la qualità dei servizi resi ai cittadini dipende da tutti questi fattori.


AUSL Imola comunica blocco delle ferie al personale sanitario - Non ci stiamo!

Fp Cgil Imola – Cisl Fp – Uil Fpl: la Direzione ha agito in autonomia senza confronto sindacale. La situazione è grave: abbiamo chiesto incontro urgente.

A gennaio era già previsto incontro sulle dotazioni organiche dei servizi, questa scelta conferma quanto avevamo già denunciato nelle settimane scorse: aldilà dei numeri annunciati esiste una carenza di organico che le assunzioni straordinarie fatte per il Covid non hanno sanato, mentre le assunzioni tardano ad arrivare.

Il personale infatti già da mesi segnala salti riposo, turni lunghi e mancata programmazione delle ferie su cui impatta ulteriormente l’emergenza Covid che sta mettendo nuovamente sotto pressione i servizi.

Il personale è frustrato e al limite, serve un intervento immediato e di sistema perchè così non è possibile andare avanti.

Riteniamo necessario attingere con estrema urgenza da graduatoria Operatore Socio-Sanitario e verificare tutte le possibilità esistenti per avere personale infermieristico.

L’alternativa, in mancanza di assunzioni è purtroppo la sospensione temporanea di servizi non essenziali per garantire condizioni di sicurezza a chi sta lavorando e livelli di assistenza idonei ai cittadini.

Per Fp Cgil, Erika Ferretti;

Per Cisl Fp Area metropolitana, Stefano Franceschelli;

Per Uil Fpl, Giuseppe Rago.


Cooperativa Elleuno, presidio delle operatricie e degli operatori - Imola & Bologna

Dal sito di FP CGIL IMOLA

 

NON UN MINUTO DI MENO DI ASSISTENZA AGLI OSPITI
DELLE STRUTTURE RESIDENZIALI PER PERSONE NON AUTOSUFFICIENTI

Vertenza aperta con la Cooperativa sociale Elleuno con sede a Casale Monferrato (AL) per l’applicazione di un accordo sindacale regionale raggiunto delle Funzioni pubbliche di Cgil -Cisl-Uil.
Questo accordo, sottoscritto per parte datoriale dai livelli regionali di Legacoop, Confcooperative e AGCI, garantisce agli operatori e operatrici che per potere svolgere il proprio lavoro devono indossare una divisa,14 minuti retribuiti al giorno per indossare la divisa a inizio turno e svestirla alla fine dell’orario di lavoro.

Venerdì 17 dicembre dalle ore 8 alle ore 10 nello spazio antistante il municipio di Castel San Pietro Terme prima iniziativa di mobilitazione sotto forma di presidio verso la Cooperativa Elleuno per chiedere l’applicazione corretta di questo accordo.

Il secondo presidio si terrà nel medesimo orario lunedì 20 dicembre presso Liber Paradisus a Bologna.

La Cooperativa Elleuno che a Bologna e nel territorio del Circondario Imolese (a Castel San Pietro Terme e Dozza) gestisce 4 strutture residenziali rivolte in particolare a ospiti non autosufficienti. Secondo la Cooperativa, questi minuti devono essere inseriti all’interno dei piani assistenziali con il risultato di diminuire l’assistenza nei confronti degli ospiti. Situazione inaccettabile dal punto di vista sindacale.

Il concetto che si vuole garantire a queste lavoratrici e lavoratori in analogia a quanto già accade per la Sanità è che il lavoro comincia dal momento in cui si indossa la divisa, che avviene sempre prima dell’inizio delle attività lavorative definite dai piani assistenziali. Per anni gli operatori socio sanitari, gli infermieri, i responsabili delle attività assistenzialii fisioterapisti, gli animatori hanno regalato ai propri datori di lavoro i minuti necessari per indossare e svestire la divisa senza che fossero riconosciuti come tempo lavoro. Tempi di vestizione che in epoca Covid si sono allungati a causa della necessità di indosare dispositivi di protezione individuali necessari per limitare al massimo la dissusione dei contagi.

Lo spirito dell’accordo è di acquisire un diritto per lavoratrici e lavoratori e non di togliere anche un solo minuto di assistenza alle persone che vivono all’interno delle Case Residenza Anziani gestite dalla Cooperativa.

Per Fp Cgil Bologna – Serena Caselli

Per Fp Cgil Imola – Maurizio Serra

Per Cisl Area metropolitana – Licia Dimase – Kevin Ponzuoli

Per Uil Fpl Imola – Giuseppe Rago

Per Uil Fpl Bologna – Umberto Bonanno

Se sei un lavoratore del terzo settore e sei interessato alle nostre attività sindacali puoi contattare la sede territoriale più vicina a te!


Montecatone - Situazione insostenibile e non più rimandabile

Da FP CGIL Imola

Ieri come Fp Cgil – Cisl Fp – Uil FPL abbiamo avuto un incontro urgente con la Direzione di Montecatone in merito alla grave carenza di personale infermieristico che sta mettendo a dura prova la tenuta della qualità dell’assistenza.

All’ultimo bando di concorso per infermieri indetto dall’Istituto di Montecatone, infatti, sono pervenute solamente 6 domande. Il 13 dicembre uscirà la graduatoria ma, considerando i tempi necessari di assunzione, di preavviso e di formazione, non è una soluzione immediata alla gravosa situazione nei reparti per garantire il diritto di lavoro in sicurezza e di cura.

Abbiamo più volte evidenziato la difficoltà di reperire personale infermieristico anche all’Interno dell’Ausl di Imola e delle strutture private nel circondario imolese. Ad oggi l’Ausl garantisce 8 unità infermieristiche a Montecatone e altre unità infermieristiche alle CRA del territorio, ma questa soluzione non è più sufficiente. Ad aggravare la criticità di carenza di organico si aggiunge la direttiva della Regione, inviata alle Aziende sanitarie, di sospendere le assunzioni del personale.

Possiamo continuare a gravare sempre sugli stessi operatori ai quali continuamente chiediamo ulteriori sforzi senza nessuna data di risoluzione?
Crediamo di no e crediamo anche che non sia rinviabile la soluzione al 2022, nonostante manchino pochi giorni alla fine dell’anno. La soluzione va trovata oggi per rispetto delle persone che lavorano dentro all’Istituto.
Riteniamo che le Istituzioni e la Regione debbano farsi carico della risoluzione immediata di questa criticità che va ad incidere negativamente sugli operatori sanitari e sulla qualità dei servizi ai cittadini.

Nonostante l’allarme lanciato anche pubblicamente nulla è cambiato.
Così non va e se nulla cambierà nei prossimi giorni inizieremo una drastica mobilitazione a tutela delle persone che lavorano e a tutela della qualità dei servizi.

FP CGIL ImolaErika Ferretti
CISL FP – Kevin Ponzuoli
UIL FPL – Giuseppe Rago