Siamo come sei - La storia di Federica

“Siamo come sei” è un viaggio fra i volti e le voci delle persone che ogni giorno si impegnano per rendere le nostre comunità più accessibili, sicure e giuste.
Sono le storie delle iscritte e degli iscritti di FP CGIL in Emilia-Romagna. La seconda tappa del nostro viaggio è il cortile al S. Orsola di Bologna, per conoscere Federica che fa l’infermiera al S. Orsola.


Guarda tutto il video con l’intervista a Federica

Federica ha 25 anni e fa l’infermiera all’ospedale Sant’Orsola di Bologna.

Si è iscritta alla CGIL per risolvere il problema della stabilizzazione del proprio contratto a tempo determinato.

Arrivo dopo pranzo di fronte al padiglione 3 dell’Ospedale S. Orsola di Bologna, quello dove si trovano tutti gli uffici amministrativi dell’enorme struttura sanitaria bolognese. Aspetto qualche minuto nel cortiletto interno fino a che non arriva Federica.

Federica è una giovane infermiera umbra trasferita a Bologna per lavorare. Ha appena staccato il turno ma nonostante la probabile stanchezza mi saluta molto cordialmente e mi guida verso la saletta sindacale della CGIL.
Ci accoglie sorridente Cesare, delegato di FP CGIL presso l’ospedale e insieme pensiamo a come organizzare l’interviste. Quanto deve durare, cosa dire, quali domande fare. Federica è un po’ emozionata e legittimamente tesa, non le avevo comunicato granché di cosa le avrei chiesto.

Decidiamo di iniziare le riprese nel cortile interno del padiglione. E’ una bella giornata e c’è una bellissima luce.

Iniziamo l’intervista e Federica mi racconta di come è venuta in contatto con la CGIL. Dell’aiuto che i delegati le hanno dato a stabilizzare il suo contratto.
Mi spiega che, anche grazie ad FP CGIL, oggi lavora stabilmente in un grande ospedale pubblico, in una città che le piace e che offre tante possibilità a tanti giovani.

Federica, i giovani e il sindacato

Mi fa pensare la vicenda di Federica. Il sindacato spesso si interroga su quali siano i bisogni dei giovani, i loro interessi, le loro aspettative. Tutte cose giuste. Spesso basterebbe invece pensarli semplicemente come lavoratori o aspiranti tali, che desiderano avere un contratto stabile, un lavoro in cui ci sia formazione continua, la possibilità di conciliare il proprio tempo libero con il proprio lavoro.
Federica voleva rimanere a Bologna e il suo contratto precario non glielo permetteva. Secondo molte stime l’Italia sarebbe entrata in una fase di espansione economica, eppure dei nuovi contratti 4 su 5 sono a termine. Anche il pubblico impiego non è esente da questo problema.

C’è una sola soluzione per far ripartire il paese e la pubblica amministrazione, assumere tanto e assumere bene.

Finiamo l’intervista, lascio andare Federica e saluto Cesare che si raccomanda di fargli avere tutti i materiali video, che fra poco ci sono le elezioni RSU e bisogna correre.

E allora noi corriamo.