Cooperativa Gulliver di Modena - Martedì 4 aprile è SCIOPERO!

Sciopero martedì 4 aprile delle 26 operatrici socio sanitarie della Cooperativa Gulliver che lavorano nel Servizio di Assistenza Domiciliare Polo 3 di Modena (quartieri Sant’Agnese e Buon Pastore) in regime di accreditamento per conto del Comune e dell’Azienda Usl.
Lo sciopero è stato per l’intero turno di lavoro, nel rispetto dei servizi minimi essenziali previsti dalla legge 146/90.
Numerosi colleghi di altri servizi Gulliver hanno già risposto all’appello per esprimere la solidarietà e sono stati presenti al presidio. Lo sciopero fa parte dello stato d’agitazione che prevede anche l’astensione dagli straordinari e dalla reperibilità fuori dalla normativa contrattuale.
L’azione di lotta è stata proclamata dal sindacato Fp Cgil su mandato delle lavoratrici dopo il mancato accordo del tentativo di conciliazione in Prefettura del 23 marzo, nonostante un anno di trattative e svariati tentativi di addivenire a una soluzione delle criticità più volte espresse. Ad oggi la cooperativa continua ad essere silente e a modificare unilateralmente l’organizzazione e gli orari di lavoro tanto che la Fp Cgil ha notificato avvisi di comportamenti anti sindacali.
L’iniziativa di lotta è stata proclamata perché le lavoratrici contestano il mancato rispetto degli impegni presi tra le parti e degli istituti contrattuali, chiedendo condizioni di lavoro rispettose della dignità umana e professionale. Non viene, infatti, ancora rispettato il monte ore contrattuale individuale degli operatori, che, insieme all’attivazione arbitraria della reperibilità e la mancanza strutturale di figure sostitutive in caso di assenza del personale in organico, rendono assolutamente precari e gravosi l’organizzazione e il carico psicofisico del lavoro.
Gli operatori che si attivano in reperibilità sono costretti a prestare un doppio turno di lavoro. Le lavoratrici e i lavoratori a tempo parziale non riescono ad organizzare i propri tempi di vita-lavoro o di trovarsi un’occupazione aggiuntiva. L’utilizzo dei mezzi personali risulta determinante per l’erogazione del servizio a fronte di un minimo rimborso chilometrico e la retribuzione continua a non essere fissa. Nonostante tutto ciò la Cooperativa non ha accettato alcuna richiesta rappresentata dalla FP Cgil di Modena su mandato degli operatori. Ad esempio, l’aumento di indennità di disagio per la reperibilità non è mai stata presa in considerazione, nonostante cooperative di uguali dimensioni già lo applichino sul territorio.
La situazione è preoccupante perché l’inasprirsi dei comportamenti della cooperativa sta mettendo in difficoltà le lavoratrici (programmazione dei turni, stress psicofisico) rendendo difficile anche il lavoro con l’utenza.


Comune di Modena - 7 posti agente di polizia locale

TIPOLOGIA DI SELEZIONE: Concorso
SETTORE: Comuni
INQUADRAMENTO: C
CONTRATTO: Tempo indeterminato
PROFILO PROFESSIONALE: Agente di Polizia locale
FONTE: Gazzetta Ufficiale – 4a Serie Speciale – Concorsi ed Esami n. 24 del 28-3-2023


Gravi carenze di organico - Apertura stato di agitazione alla motorizzazione di Modena

dal sito della CGIL Modena

La Funzione Pubblica Cgil Modena, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori della Motorizzazione di Modena, hanno preannunciato lo stato di agitazione per via delle gravi carenze di organico e per i problemi inerenti l’organizzazione delle attività lavorative. La FP Cgil denuncia queste problematiche da circa un anno.

“La situazione è diventata insostenibile – dice Fabio De Santis segretario FP Cgil Modena – La drammatica carenza di organico sta producendo un crescente malessere organizzativo, con conseguente danno sia per i cittadini, che per i lavoratori”.
Attualmente l’organico è composto da 23 addetti e non tutti a tempo pieno. Un anno fa i dipendenti erano 25. La dotazione organica prevista sarebbe di 33 persone. Manca il 30% del personale per assicurare alla Motorizzazione di Modena l’organico minimo per soddisfare le esigenze dei cittadini modenesi.
“La mancanza così accentuata di persone – riprende De Santis – sta causando, al contempo, grossi ritardi e squilibri nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Il grosso delle attività è destinato agli esami per le patenti, ma nonostante questo i cittadini non riescono comunque ad avere risposte in tempi brevi. La forte carenza di personale amministrativo, e l’esiguo tempo dedicato a queste attività, comportano l’accumulo e il ritardo per l’espletamento di pratiche, quali, per dirne alcune: i duplicati delle carte di circolazione e le immatricolazioni. Ritardi si registrano anche per l’emissione di provvedimenti per le revisioni delle patenti e per la revisione dei veicoli pesanti. Tale squilibrio sta generando rischi da stress da lavoro correlato per i dipendenti, per via del fatto che le pratiche non riescono ad essere evase in tempi ragionevoli”.

Nel tavolo sindacale dello scorso 2 novembre la FP Cgil, oltre a chiedere l’implementazione dell’organico, ha anche chiesto una revisione della distribuzione dell’attività lavorativa, nella direzione di un maggiore equilibrio tra le diverse attività.

Dall’Amministrazione non sono arrivate risposte confortanti sul lato dell’organico e si è registrata una totale indisponibilità a rendere più equilibrata l’organizzazione delle attività. Per questo motivo nell’assemblea sindacale dell’11 novembre la FP Cgil ha incassato il mandato unanime dell’assemblea per aprire lo stato di agitazione, con tentativo di conciliazione in Prefettura.

“Sia chiaro – aggiunge Fabio De Santis – che questa vertenza ha l’obbiettivo di ottenere delle risposte, a partire da nuove assunzioni, a beneficio sia dei lavoratori che dei cittadini, che si aspettano di ricevere i servizi in tempi brevi. Questa è una di quelle vicende che dimostra quanto stiamo dicendo da anni: una Pubblica Amministrazione per funzionare ha bisogno di risorse umane. I tagli avvenuti negli anni, e denunciati in solitudine dal sindacato, producono ora queste problematiche, il cui danno si riversa sui cittadini e sui lavoratori. Per questo motivo, oggi, c’è bisogno di un piano straordinario di assunzioni, per far ripartire la Pubblica Amministrazione e il Paese”.

FP CGIL Modena fa sapere che, nel caso in cui in Prefettura non si dovesse trovare un accordo soddisfacente con l’Amministrazione, lo stato di agitazione prevedrà, fin da subito, il totale blocco degli straordinari ad oltranza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Scarica il comunicato stampa!

Unione dei comuni modenesi area Nord - Aperto lo stato di agitazione

dal sito della CGIL Modena

I sindacati FP Cgil di Modena e FP/Cisl Emilia Centrale, unitamente alle Rsu e ai lavoratori dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord (Ucman), preannunciano lo stato di agitazione per le decisioni unilaterali assunte a seguito della revoca del Comune di Mirandola dall’Unione di alcuni servizi ed il conseguente trasferimento del personale.

Da mesi, infatti, il Comune di Mirandola ha comunicato il recesso dei servizi di Polizia Locale, Tributi, Suap (Sportello Unico Attività Produttive), Ambiente e Marketing Territoriale, e nonostante esistano convenzioni e accordi tra Unione ed Enti appartenenti ad essa in ordine al trasferimento del personale, nelle ultime settimane sono state comunicate modalità diverse e nettamente peggiorative per i lavoratori di Ucman, sconfessando anche gli intenti degli accordi raggiunti durante la costituzione dell’Unione stessa.

Le Organizzazioni Sindacali denunciano come siano state prese decisioni unilaterali per cui, oltre ai lavoratori che ritornano giustamente al Comune di Mirandola da cui provengono, come previsto dagli accordi, Ucman decida di tagliare capacità assunzionali, ovvero possibilità di occupare personale nel presente e nel futuro, proprio quando si affronta una riorganizzazione dell’Ente, e nonostante il Comune di Mirandola possa implementare il proprio organico in base alla normativa vigente, senza dover procedere con la cessione di ulteriori capacità assunzionali da parte di Ucman.

Tutto questo avrà conseguenze sulle condizioni di lavoro del personale dell’Unione, già negativamente caratterizzate da sottoccupazione e precariato, prevedendo anche un taglio del loro salario accessorio proprio in relazione all’ulteriore cessione delle capacità assunzionali al Comune di Mirandola non previste dagli accordi.
Condizioni economiche, tra l’altro, già segnate dal mancato pagamento della produttività del 2020 e dalla totale assenza di contrattazione per il 2021.

Risulta, quindi, evidente la responsabilità politica di Ucman nella scelta di privarsi della capacità di assumere personale indebolendo, in questo modo, gli stessi servizi resi nei confronti dei cittadini, mettendo fortemente in discussione la tenuta ed il progetto dell’Unione stessa. Resta l’assenza di una politica del personale adeguata ad affrontare le necessità e le sfide sociali che sempre più richiedono una presenza importante del pubblico, ma le scelte di Ucman prefigurano un arretramento ed esternalizzazioni dei servizi come unica risposta.

Per questi motivi i lavoratori di Ucman riuniti in assemblea hanno dato pieno mandato alle Organizzazioni Sindacali FP/Cgil e FP/Cisl di aprire lo stato di agitazione, con richiesta di convocazione da parte della Prefettura di Modena per l’espletamento della procedura conciliativa.

“Riteniamo inaccettabile – affermano Veronica Marchesini Fp/Cgil e Sabrina Torricelli Fp/Cisl – che si prendano decisioni a scapito dei lavoratori di Ucman e si mettano a repentaglio servizi preziosi per i cittadini. Dall’incontro in Prefettura ci aspettiamo un cambio di atteggiamento e la disponibilità a mettere in campo tutte le azioni necessarie al fine di tutelare le condizioni lavorative ed economiche di tutti i lavoratori, fortemente minate da decisioni politiche irrispettose e senza alcuna prospettiva”.