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Stato di agitazione al Ministero dei Trasporti

In Emilia-Romagna i dipendenti delle Motorizzazioni aderiscono allo Stato di Agitazione nazionale del Ministero dei Trasporti in vista del presidio previsto a Roma per il 7 febbraio!

“Manca il personale e invece di assumere si privatizza, con un importante aggravio di costi a carico dell’utenza. In questo modo” – spiega Melissa Toscani, Segretaria Generale Fp Cgil Piacenza – “avviene una continua diminuzione delle funzioni del sistema pubblico a favore dei privati, cosa che tanto piace ai governi che si sono succeduti nel tempo, ma che va a danno principalmente degli utenti, i quali vedranno crescere in modo importante i costi che devono sostenere per ottenere il servizio.”

“Si fa in modo che le priorità la abbiano le agenzie private, che vengono così privilegiate ma loro poi agiscono in risposta alle leggi del mercato…”, fa sapere Salvatore Bianco della Fp Cgil Bologna. Al contrario, andrebbe “riaffermata la centralità del ruolo del servizio pubblico in materia di revisione dei veicoli pesanti, al fine di assicurare uniformità di controlli ed effettività del diritto alla sicurezza sulle strade”.

Anche a Modena la FP CGIL annuncia lo stato di agitazione della motorizzazione e il blocco degli straordinari a partire dal primo febbraio.

Di seguito le nostre rivendicazioni

Con le richieste dell’8 novembre, 24 e 31 dicembre 2022 abbiamo evidenziato l’urgenza di un incontro su temi estremamente importanti per i lavoratori del MIT, e più precisamente:

1. urgenza dell’adozione di un piano assunzionale straordinario, vista la grave carenza di organico diffusa in tutti gli uffici. Piano che deve peraltro servire a massimizzare il numero delle progressioni in deroga possibili previste dal CCNL;

2. il chiarimento sugli importi percepiti dai lavoratori a seguito dell’entrata in vigore del nuovo CCNL;

3. lo sblocco degli incentivi tecnici previsti all’art.113 del D. Lgs. 50/2016 a tutt’oggi ancora fermo per un rilievo dell’UCB di cui le OO.SS. non sono state ufficialmente informate;

4. la parziale applicazione del regolamento del lavoro agile;

5. il mancato avvio del lavoro da remoto, a tal proposito si evidenzia come l’amministrazione dal mese di agosto ad oggi non è stata in grado di dotarsi di un dispositivo per la rilevazione delle presenze;

6. la revisione della Legge 870/86. A tal proposito si evidenzia come la circolare n. 39957 del 20/12/2022 del direttore della DG MOT, ha determinato, in modo improprio e surrettizio, un modello operativo, che vede un maggiore coinvolgimento degli Ispettori Autorizzati esterni, se non addirittura una loro esclusività operativa, a scapito dei funzionari tecnici delle motorizzazioni ai quali viene assegnato un ruolo marginale, residuale e sottopagato, con un evidente arretramento delle funzioni svolte dalla PA. Il tutto con un notevole incremento dei costi (intorno al 70% circa) per l’utenza esterna.

Nel ribadire la nostra contrarietà alla predetta disposizione, che sta provocando numerose reazioni spontanee in molti Uffici della Motorizzazione, e considerato che, ad oggi, le richieste inoltrate sono rimaste inevase, nonostante lo spessore dei temi in oggetto, le scriventi OO.SS. comunicano la ripresa dello stato di agitazione e l’organizzazione di un presidio che si terrà presso la sede di via Nomentana in data 7 Febbraio 2023 dalle ore 10 alle ore 13.


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Motorizzazione civile Piacenza: adesione di lavoratrici e lavoratori allo stato di agitazione

Anche lavoratrici e lavoratori della motorizzazione civile di Piacenza aderiscono allo stato di agitazione nazionale.

Il testo è il seguente

Con le richieste dell’8 novembre, 24 e 31 dicembre 2022 abbiamo evidenziato l’urgenza di un incontro su temi estremamente importanti per i lavoratori del MIT, e più precisamente:

1. urgenza dell’adozione di un piano assunzionale straordinario, vista la grave carenza di organico diffusa in tutti gli uffici. Piano che deve peraltro servire a massimizzare il numero delle progressioni in deroga possibili previste dal CCNL;

2. il chiarimento sugli importi percepiti dai lavoratori a seguito dell’entrata in vigore del nuovo CCNL;

3. lo sblocco degli incentivi tecnici previsti all’art.113 del D. Lgs. 50/2016 a tutt’oggi ancora fermo per un rilievo dell’UCB di cui le OO.SS. non sono state ufficialmente informate;

4. la parziale applicazione del regolamento del lavoro agile;

5. il mancato avvio del lavoro da remoto, a tal proposito si evidenzia come l’amministrazione dal mese di agosto ad oggi non è stata in grado di dotarsi di un dispositivo per la rilevazione delle presenze;

6. la revisione della Legge 870/86. A tal proposito si evidenzia come la circolare n. 39957 del 20/12/2022 del direttore della DG MOT, ha determinato, in modo improprio e surrettizio, un modello operativo, che vede un maggiore coinvolgimento degli Ispettori Autorizzati esterni, se non addirittura una loro esclusività operativa, a scapito dei funzionari tecnici delle motorizzazioni ai quali viene assegnato un ruolo marginale, residuale e sottopagato, con un evidente arretramento delle funzioni svolte dalla PA. Il tutto con un notevole incremento dei costi (intorno al 70% circa) per l’utenza esterna.

Nel ribadire la nostra contrarietà alla predetta disposizione, che sta provocando numerose reazioni spontanee in molti Uffici della Motorizzazione, e considerato che, ad oggi, le richieste inoltrate sono rimaste inevase, nonostante lo spessore dei temi in oggetto, le scriventi OO.SS. comunicano la ripresa dello stato di agitazione e l’organizzazione di un presidio che si terrà presso la sede di via Nomentana in data 7 Febbraio 2023 dalle ore 10 alle ore 13.


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Motorizzazione Bologna: si va verso lo sciopero!

Da un articolo di BolognaToday

Disagi e tempi lunghi alla Motorizzazione civile di Bologna continuano, tanto che il personale ha deciso il blocco delle prestazioni straordinarie, ovvero quelle ore che i dipendenti della Motorizzazione svolgono lontano dall’ufficio assistendo attività come gli esami di guida. Inoltre, verrà chiesto l’anticipo del pagamento dell’indennità di missione

I lavoratori denunciano una sorta di ‘esproprio’, ovvero un “processo di crescente erosione delle funzioni strategiche del pubblico a favore dei privati” con conseguente aumento dei costi a carico dell’utenza fino al 70%. Partirà infatti una campagna informativa, a cura dei sindacati, per sensibilizzare i cittadini “sull’aggravio dei costi”, ma si parla anche di sciopero e comunque della partecipazione al presidio di protesta a Roma il 7 febbraio.

Il personale tecnico interno sarebbe stato destinato “ad attività residuali”, spiegano Fp-Cgil, Uil-Pa e Sgb di Bologna. “Si fa in modo che le priorità la abbiano le agenzie private, che vengono così privilegiate ma loro poi agiscono in risposta alle leggi del mercato…”, fa sapere Salvatore Bianco (Fp-Cgil). Al contrario, andrebbe “riaffermata la centralità del ruolo del servizio pubblico in materia di revisione dei veicoli pesanti, al fine di assicurare uniformità di controlli ed effettività del diritto alla sicurezza sulle strade”: queste mansioni, assieme ai controlli sul rinnovo delle patenti, dovrebbero restare appannaggio del pubblico, ma per farlo sarebbe necessario un potenziamento del personale della Motorizzazione. “Serve un piano straordinario di assunzioni che colmi l’emorragia di personale determinatasi negli ultimi anni per effetto del blocco del turnover. Servono assunzioni per colmare un vuoto di organico che si approssima al 100%”, spiega Bianco.

Alla fine del 2022, Bologna Today aveva raccolto le testimonianze di alcuni cittadini che denunciavano i tempi biblici per ottenere gli appuntamenti e fino a un anno per avere la patente di guida con un   -70% delle sessioni di esame. Di “comparto in sofferenza” ci aveva parlato Stefano Galletti, Segretario Provinciale UNASCA Bologna – Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica.


Bloccare l’inaccettabile trasferimento della Motorizzazione civile a Cesena

La Fp Cgil territoriale, regionale e nazionale insieme alla Cgil di Ravenna chiedono di bloccare urgentemente la procedura di trasferimento dell’Ufficio della Motorizzazione civile di Ravenna a Cesena.

Sul tema, la Camera del lavoro e il sindacato di categoria invocano l’apertura di un confronto, sia a livello nazionale che locale, per fermare il trasferimento dalla sede di via Trieste a Ravenna e per individuare una soluzione positiva alla vicenda.

Occorre innanzitutto ripristinare le corrette relazioni tra i sindacati e le controparti per salvaguardare un servizio indispensabile, alla cittadinanza e al territorio, e per tutelare le lavoratrici e i lavoratori coinvolti. In questa fase è necessario che tutte le istituzioni – a partire da Comune, Provincia e Prefettura di Ravenna – si adoperino urgentemente per fermare la procedura ed individuare soluzioni alternative che non penalizzino attiività economiche, cittadini, lavoratori.

Il territorio sconta mesi di approccio burocratico da parte delle amministrazioni centrali, incaricate di garantire una sede idonea alla motorizzazione di Ravenna, mettendo in secondo piano le esigenze della comunità ravennate.

I vari livelli della Funzione Pubblica CGIL si sono già attivati sia con il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, sia  a livello locale per aprire le necessarie interlocuzioni.


Gravi carenze di organico - Apertura stato di agitazione alla motorizzazione di Modena

dal sito della CGIL Modena

La Funzione Pubblica Cgil Modena, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori della Motorizzazione di Modena, hanno preannunciato lo stato di agitazione per via delle gravi carenze di organico e per i problemi inerenti l’organizzazione delle attività lavorative. La FP Cgil denuncia queste problematiche da circa un anno.

“La situazione è diventata insostenibile – dice Fabio De Santis segretario FP Cgil Modena – La drammatica carenza di organico sta producendo un crescente malessere organizzativo, con conseguente danno sia per i cittadini, che per i lavoratori”.
Attualmente l’organico è composto da 23 addetti e non tutti a tempo pieno. Un anno fa i dipendenti erano 25. La dotazione organica prevista sarebbe di 33 persone. Manca il 30% del personale per assicurare alla Motorizzazione di Modena l’organico minimo per soddisfare le esigenze dei cittadini modenesi.
“La mancanza così accentuata di persone – riprende De Santis – sta causando, al contempo, grossi ritardi e squilibri nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Il grosso delle attività è destinato agli esami per le patenti, ma nonostante questo i cittadini non riescono comunque ad avere risposte in tempi brevi. La forte carenza di personale amministrativo, e l’esiguo tempo dedicato a queste attività, comportano l’accumulo e il ritardo per l’espletamento di pratiche, quali, per dirne alcune: i duplicati delle carte di circolazione e le immatricolazioni. Ritardi si registrano anche per l’emissione di provvedimenti per le revisioni delle patenti e per la revisione dei veicoli pesanti. Tale squilibrio sta generando rischi da stress da lavoro correlato per i dipendenti, per via del fatto che le pratiche non riescono ad essere evase in tempi ragionevoli”.

Nel tavolo sindacale dello scorso 2 novembre la FP Cgil, oltre a chiedere l’implementazione dell’organico, ha anche chiesto una revisione della distribuzione dell’attività lavorativa, nella direzione di un maggiore equilibrio tra le diverse attività.

Dall’Amministrazione non sono arrivate risposte confortanti sul lato dell’organico e si è registrata una totale indisponibilità a rendere più equilibrata l’organizzazione delle attività. Per questo motivo nell’assemblea sindacale dell’11 novembre la FP Cgil ha incassato il mandato unanime dell’assemblea per aprire lo stato di agitazione, con tentativo di conciliazione in Prefettura.

“Sia chiaro – aggiunge Fabio De Santis – che questa vertenza ha l’obbiettivo di ottenere delle risposte, a partire da nuove assunzioni, a beneficio sia dei lavoratori che dei cittadini, che si aspettano di ricevere i servizi in tempi brevi. Questa è una di quelle vicende che dimostra quanto stiamo dicendo da anni: una Pubblica Amministrazione per funzionare ha bisogno di risorse umane. I tagli avvenuti negli anni, e denunciati in solitudine dal sindacato, producono ora queste problematiche, il cui danno si riversa sui cittadini e sui lavoratori. Per questo motivo, oggi, c’è bisogno di un piano straordinario di assunzioni, per far ripartire la Pubblica Amministrazione e il Paese”.

FP CGIL Modena fa sapere che, nel caso in cui in Prefettura non si dovesse trovare un accordo soddisfacente con l’Amministrazione, lo stato di agitazione prevedrà, fin da subito, il totale blocco degli straordinari ad oltranza delle lavoratrici e dei lavoratori.

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