Tante certezze per la Funzione Pubblica CGIL arrivano dai risultati delle elezioni regionali delle RSU in sanità, che confermano un trend di crescita importante che caratterizza ormai da diversi anni il tesseramento.
Una prova di democrazia che ha coinvolto, nel settore sanitario, 36.762 persone, pari al 70% degli aventi diritto di voto.
Al primo posto si conferma la FP CGIL Emillia-Romagna con 12.966 voti, pari al 36,73% delle preferenze complessive, il doppio rispetto a quelli della UIL FPL (arrivata terza) e con oltre 4.200 voti in più rispetto a quelli presi dalla CISL FP (arrivata seconda).
Complessivamente, si osserva un dato politico importante: calano solo le organizzazioni autonome, con un crollo della FIALS, dovuto sicuramente al pessimo risultato registrato nel bolognese (dove perde oltre 500 voti), e alle flessioni dei sindacati Nursing up e Nursind.
I numeri ci dicono che chi lavora nel sistema sanitario regionale non è attirato dal sindacalismo autonomo, nonostante i suoi grandi proclami e gli investimenti economici fatti. Mentre vengono premiati merito, serietà e volontà di tutelare i diritti di tutto il personale (amministrativo, tecnico e sanitario) messi in campo dalle organizzazioni confederali, in primis dalla FP CGIL.
Perché la forza del nostro sistema sanitario, come diciamo sempre nelle assemblee, nasce attraverso l’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori che lo compongono.
Ora avanti con il contratto nazionale di lavoro che, anche alla luce dei risultati elettorali, deve essere chiuso nel più breve tempo possibile, per ridare, a chi lavora in sanità, oltre ai miglioramenti salariali e agli arretrati, anche quella giusta dose di innovazione, necessaria attraverso la ristrutturazione del sistema di classificazione che permetterà la valorizzazione professionale del personale sanitario.