Trattativa per il rinnovo del CCNL Funzioni Locali. A che punto siamo?

Nel recente incontro all’Aran sul rinnovo del CCNL Funzioni Locali, la segretaria nazionale Fp Cgil, Tatiana Cazzaniga, ha espresso con fermezza la posizione del sindacato riguardo all’aumento del 5,78%. Di seguito, i punti salienti della nostra dichiarazione.

Aumento del 5,78% Insufficiente

Tatiana Cazzaniga ha sottolineato che l’aumento del 5,78% è del tutto inadeguato per compensare l’aumento del costo della vita. Questo problema è particolarmente grave per i dipendenti delle funzioni locali, che sono tra i dipendenti pubblici con il salario più basso.

Problemi di Finanziamento

Le risorse economiche stanziate e in parte già erogate dovrebbero coprire una serie di aspetti cruciali, tra cui:

  • Indennità
  • Produttività
  • Incentivi
  • Progetti
  • Nuovo sistema di classificazione previsto nel contratto precedente

Tuttavia, a causa dei finanziamenti limitati, questi aspetti sono stati poco utilizzati. Cazzaniga ha affermato che per rendere attrattivo il lavoro negli Enti Locali, è necessario un investimento significativo.

Piano Straordinario di Assunzioni

La segretaria nazionale ha evidenziato che il contratto è solo una parte della soluzione. È indispensabile anche un Piano straordinario di assunzioni per affrontare le sfide attuali.

Mobilitazione Imminente

Siamo pronti a mobilitarci se la legge di bilancio non risponderà alle richieste di risorse necessarie per il contratto. Cazzaniga ha concluso ribadendo l’importanza di un sostegno concreto da parte del governo per garantire condizioni di lavoro dignitose e attrattive per i dipendenti delle funzioni locali.


Trattativa per il rinnovo del contratto delle Funzioni Locali. A che punto siamo?

È stato convocato il 14.06.2024 il secondo incontro con l’ARAN per la discussione del CCNL Funzioni Locali 2022-2024.

Ci è stato inviato un testo che:

  • allarga gli obiettivi del contratto ma non prevede, se non nell’ambito dell’Organismo paritetico per l’innovazione, un ampliamento delle materie oggetto di confronto e contrattazione, impedendo il diretto coinvolgimento delle rsu su materie come la sicurezza e il miglioramento delle condizioni di lavoro e le modalità di lavoro che consentano una migliore armonizzazione con la vita privata e familiare.

  • Prevede una unica sessione negoziale per tutte le materie oggetto di contrattazione. Su questa proposta abbiamo espresso la contrarietà nel metodo e nel merito perché renderebbe il contratto decentrato rigido rispetto alle innovazioni normative e alle modalità innovative e sperimentali di utilizzo di singoli istituti.

  • Il diritto al salario accessorio per Infortuni sul lavoro, malattie professionali e malattie dovute a causa di servizio. Su questo tema abbiamo espresso l’opinione che vada previsto e ulteriormente finanziato il principio di non disincentivazione economica di tutti i diritti costituzionalmente garantiti.

La bozza interviene anche sul rapporto di lavoro precisando meglio alcuni istituti già esistenti quali:

  • il diritto alla partecipazione alle assemblee anche in modalità telematica

  • il diritto al pasto gratuito per chi fa assistenza e vigilanza di minori e per gli addetti alla preparazione dei pasti.

All’incontro abbiamo riproposto, senza la pretesa di esaurire oggi le questione discusse, i punti della piattaforma contrattuale e l’allargamento delle relazioni sindacali. Tra i punti da noi toccati ci sono:

  • L’estensione dell’applicazione del CCNL Funzioni locali alle aziende speciali, Consorzi, fondazioni, etc.

  • Tempi certi per l’informazione preventiva

  • l’ampliamento delle materie oggetto di confronto e contrattazione (Piano dei fabbisogni, criteri per le mansioni superiori, progressioni verticali ordinarie, costituzione dei fondi del salario accessorio, ecc.)

  • Alcuni chiarimenti nei termini per rendere le relazioni sindacali fruibili evitando interpretazioni restrittive

  • la valutazione di soluzioni per rendere ancora più stringente i termini di negoziazione dei contratti decentrati

  • la possibilità di rivedere il diritto di assemblea in maniera di favorirne la modalità territoriale.

Il tavolo si è aggiornato senza ancora fissare una data. La nuova data che verrà successivamente concordata sarà individuata nell’arco della prima settimana di luglio.


L'appello dei lavoratori Federcasa "Vogliamo un contratto dignitoso"

Siamo le lavoratrici e i lavoratori che quotidianamente operano negli Enti e nelle Aziende che amministrano il patrimonio immobiliare pubblico residenziale. Con la nostra professionalità ed esperienza contribuiamo a garantire il diritto all’abitare a una fascia di popolazione in condizione di fragilità economica.

Da troppo tempo attendiamo il rinnovo del CCNL 2022-2024, quasi arrivato alla scadenza e su cui, al tavolo di trattativa, come parte datoriale siete ancora lontani dal presentare una proposta che possa tutelare i nostri salari a fronte dell’aumento del costo della vita che si è registrato in questi anni, e che possa valorizzare la nostra professionalità.

È quanto si legge in una lettera promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl e sottoscritta da ben oltre la metà del personale di Federcasa (oltre 2000 lavoratrici e lavoratori su poco meno di 4000 complessivi), indirizzata ai vertici di Federcasa e al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga.

Lavoratori e lavoratrici che lo scorso 28 giugno a Roma hanno promosso un presidio in contemporanea con l’assemblea nazionale di Federcasa, e consegnato le firme raccolte al Presidente uscente.

“Il 20 febbraio, dopo mesi di stato di agitazione – prosegue la lettera – abbiamo scioperato con convinzione per rifiutare l’ennesima proposta insoddisfacente arrivata allora sul tavolo della trattativa: un incremento tabellare del 6%. Oggi, a mesi di distanza, non averla migliorata è un atto irrispettoso nei confronti di chi tutti i giorni lavora nelle vostre aziende per gestire il patrimonio pubblico. Adesso basta! L’assemblea dei Presidenti degli enti aderenti a Federcasa deve dare subito risposte adeguate. Vogliamo il contratto e lo vogliamo dignitoso, equo e tempestivo!”.

la spesa sociale in Italia per la Casa

La spesa sociale in Italia per la casa è tra le più basse d’Europa (0,5% del PIL). Il nostro Paese, stima l’OCSE, ha solo il 2,4% del patrimonio abitativo di edilizia pubblica (in Francia è il 14%, in EU 8%).

Il patrimonio gestito dalle aziende-casa è di circa 725.000 alloggi, circa 58.000 sono sfitti, e oltre il 10% non assegnabili o inadeguati. Le domande inevase sono circa 600.000. La realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica (ERP) è progressivamente diminuita negli anni e si è anche eroso fortemente il patrimonio per la dismissione e la vendita di alloggi (oltre 200.000). L’ultima legge di Bilancio ha tagliato il Fondo per il sostegno agli affitti e il Fondo per la morosità incolpevole in un contesto sociale che vede il 45% delle famiglie in condizione di povertà vivere in affitto.

Il Piano Casa annunciato dal Ministro Salvini, con uno stanziamento insufficiente di 100 milioni per 2027 e 2028, avrebbe dovuto prevedere anche linee guida per l’edilizia residenziale pubblica e sociale. Sembra però abbandonato.


Comune di Parma: Raggiunta l'Intesa sul Contratto Decentrato 2024

Dopo due mesi di trattative, siglato il contratto decentrato del Comune di Parma per il 2024

Manzotti, FP CGIL Parma: “Riteniamo buoni i risultati raggiunti”

Dopo circa due mesi di trattative, il 24 giugno è stato finalmente sottoscritto il Contratto Decentrato Integrativo del Comune di Parma per l’anno 2024. Ruggero Maria Manzotti, segretario generale FP CGIL Parma, ha commentato: “Riteniamo buoni i risultati raggiunti nell’interesse delle lavoratrici e dei lavoratori del Comune di Parma.”

Contenuti dell’Intesa

Nuovo Regolamento sul Lavoro a Distanza: Entrerà in vigore il primo settembre 2024 e disciplinerà il lavoro agile e da remoto, favorendo la conciliazione tra vita privata e lavoro.

Differenziali Stipendiali: Continuerà il percorso delle progressioni orizzontali, garantendo nuovi aumenti per la Polizia locale.

Fondo Salario Accessorio: Confermate le somme per la produttività, con un aumento dell’indennità per i dipendenti dei front office.

Welfare Aziendale: Confermato il contributo per il trasporto pubblico urbano e l’aumento del buono spesa per tutti i dipendenti.

Regolamento per gli Incentivi Tecnici: Approvato il regolamento basato sul nuovo codice degli appalti pubblici, promuovendo maggiore trasparenza ed equità.

Utilizzo delle Risorse da Recupero dell’Evasione dei Tributi Locali: Il sindacato si impegna a monitorare attentamente l’applicazione di questo strumento.

“Questa contrattazione – aggiunge Manzotti – è durata circa due mesi e ci ha visti impegnati al tavolo delle trattative, come sempre, in maniera chiara e determinata. Ringraziamo tutte le RSU per il lavoro paziente e costante svolto anche in questa occasione e, con loro, da settembre riprenderemo il confronto sugli altri importanti argomenti che volta per volta la parte pubblica porterà ai tavoli di contrattazione.”

Prossimamente saranno calendarizzate le assemblee per i vari settori per esporre i contenuti del contratto decentrato 2024.



Sul contratto degli statali siamo pronti alla mobilitazione

La FP CGIL, attraverso il suo segretario delle Funzioni Centrali Florindo Oliverio, ha annunciato che siamo pronti alla mobilitazione dei lavoratori pubblici in risposta all’atto di indirizzo inviato dal Ministero della Pubblica Amministrazione all’Aran. Questo atto riguarda l’avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL 2022-2024, che coinvolge 193mila dipendenti di ministeri, agenzie fiscali, enti pubblici non economici e altre amministrazioni centrali dello Stato.

Le Critiche della FP CGIL agli Aumenti Salariali

Il sindacato FP CGIL denuncia le proposte del Ministero come del tutto inadeguate: “Non solo si chiede di fare le nozze coi fichi secchi, ma con un’inflazione del 16% nel triennio, gli incrementi proposti non superano il 5,78% a regime.” La FP CGIL sottolinea come i pochi fondi disponibili, dopo l’anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale nel dicembre scorso, saranno distribuiti solo a una parte del personale, basandosi su valutazioni che la Corte dei Conti ha certificato essere inadeguate.

La Situazione dei Dipendenti Pubblici

La FP CGIL evidenzia le gravi difficoltà che i lavoratori pubblici stanno affrontando: “Con l’anticipo di dicembre, molti hanno subito esborsi fiscali imprevisti e ora rischiano di dover restituire quanto ricevuto.” La diminuzione del personale, passato da oltre 240mila a 190mila in tre anni, e gli stipendi troppo bassi stanno scoraggiando nuove assunzioni e provocando dimissioni.

Denunce di Situazioni Critiche

La FP CGIL riporta situazioni estreme, come quella di un ufficio in Lombardia dove i funzionari sono solo due, costretti ad alternarsi anche per le ferie. “Questi casi evidenziano i problemi derivanti dal blocco delle assunzioni e dalla denigrazione del lavoro pubblico, mentre il Ministero sembra focalizzarsi su questioni secondarie come la misurazione dell’esperienza professionale senza considerare l’anzianità”, afferma Oliverio.

Richieste della FP CGIL

Il sindacato chiede al ministro di mettere a disposizione le risorse necessarie per far proseguire il passaggio al nuovo sistema di classificazione del personale, riconoscendo il lavoro di chi è rimasto nonostante le difficoltà. La FP CGIL è pronta a mobilitarsi per garantire un trattamento equo e dignitoso ai lavoratori pubblici.


Inizia la trattativa per il rinnovo del CCNL della sanità: servono più risorse per il contratto

Oggi si è insediato il tavolo sul rinnovo del contratto nazionale 2022-24 della sanità pubblica: “Comincia in salita vista la scarsezza di risorse”. Così la segretaria generale Fp Cgil Serena Sorrentino e la segretaria confederale della Cgil Francesca Re David, in una nota post incontro.

“Il tema delle risorse è cruciale per noi. È condivisibile ragionare di valorizzazione professionale, condizioni di lavoro e revisione delle indennità, ma per noi rimane cruciale il tema degli incrementi salariali. Leggiamo di cifre sui giornali che non solo non sono soddisfacenti ma che non tengono conto che toccare anche solo una delle questioni poste da noi, e in gran parte contenute anche nell’atto di indirizzo delle Regioni, a partire dal necessario aumento del valore degli incarichi all’estensione degli stessi, alla valorizzazione di nuovi profili professionali, alla maggiorazione di tutte le indennità a partire da quella di specificità infermieristica, che va aumentata e equiparata anche per le ostetriche, e quella di tutela della salute e del malato, significa spendere parte di quel 5,78 su altri capitoli abbassando il valore degli incrementi salariali”.

Inoltre, aggiungono le sindacaliste, “vanno incrementati e sbloccati i fondi della contrattazione decentrata, e va soprattutto garantito un orario di lavoro adeguato e che consenta di conciliare vita e lavoro, il diritto alle ferie e l’aumento dei congedi. Per fare tutte queste cose quel 5,78 diventa sempre meno, quindi ci sarà sempre meno incremento del salario. Il datore di lavoro pubblico, a differenza del privato, ha deciso di stanziare risorse che coprono solo un terzo dell’inflazione cumulata nel triennio 22/24: come si può pensare di rinnovare il ccnl della sanità pubblica senza ulteriori interventi?”, proseguono Sorrentino e Re David.

Lo dobbiamo alle lavoratrici e lavoratori della sanità pubblica, ma anche per garantire che sempre di più ci siano elementi di miglioramento organizzativo dei servizi che possano garantire maggiore qualità di salute per i cittadini. Il governo ha fatto molti proclami ma ora i nodi vengono al pettine: dica se vuole dare risposte ai lavoratori pubblici o no. Non basta partire dalla sanità nell’apertura dei tavoli per dare il giusto riconoscimento ai professionisti e operatori sanitari, bisogna dargli salario e miglioramento delle condizioni di lavoro, per questo continueremo la mobilitazione visto che non ci rassegniamo alla risposta dell’Aran che bisogna accontentarsi di quello che il governo ha deciso unilateralmente”, concludono.


Rinnovato il Contratto Nazionale della Cooperazione Sociale 2023/25!

Il rinnovo del contratto della cooperazione sociale per il periodo 2023/25 porta con sé una serie di cambiamenti significativi che influenzano direttamente i lavoratori e le lavoratrici del settore. Tra le principali novità, spiccano miglioramenti salariali, nuovi diritti e una maggiore stabilità contrattuale.

Salario in Crescita

Uno degli elementi centrali del nuovo contratto riguarda l’aumento salariale. La retribuzione complessiva cresce di oltre il 12% per un livello C1. Questo si traduce in aumenti di 120€ sul tabellare e nell’istituzione del 50% della 14° mensilità pari a 64,40 euro mensili, per un incremento complessivo di 184,40 euro al mese per il livello C1. Questo incremento mira a contrastare l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione, con un impegno per completare ulteriori miglioramenti nella prossima contrattazione.

Tempi di Vestizione Ottimizzati

Il nuovo contratto introduce una misura che quantifica 15 minuti nell’orario di lavoro per il tempo necessario alla vestizione e svestizione dei dipendenti.

Nuovi Diritti Garantiti

Una delle innovazioni più significative è l’integrazione della retribuzione al 100% per il periodo di maternità obbligatoria, offrendo maggiore sicurezza economica alle lavoratrici in gravidanza.

Miglioramenti nei Contratti a Termine

Il contratto a termine vede un miglioramento dell’articolato, con una clausola di stabilizzazione per i precari e una regolamentazione delle causali, offrendo maggiore stabilità e chiarezza nelle modalità di impiego.

Riconoscimento Professionale

Il contratto prevede anche il passaggio in D2 delle educatrici e degli educatori dei servizi educativi del sistema integrato 06, con il riconoscimento dei 60 cfu della legge 205/17, valorizzando e riqualificando le figure professionali coinvolte.

Assistenza Sanitaria Integrativa Potenziata

L’assistenza sanitaria integrativa vede un aumento del contributo a carico della cooperativa, garantendo maggiori benefici ai lavoratori.

Questo rinnovo contrattuale rappresenta un passo avanti significativo per il settore della cooperazione sociale, confermando l’importanza della contrattazione collettiva e fornendo strumenti essenziali ai delegati e alle delegate per rappresentare al meglio gli interessi dei lavoratori. È un momento cruciale per dare maggiore stabilità e sicurezza a coloro che operano nel settore.

Ora è il momento di dare voce alle lavoratrici e ai lavoratori. Partecipa alle assemblee che verranno organizzate nelle prossime settimane e fai sentire la tua opinione sul rinnovo del contratto!


Conclusione

In conclusione, il rinnovo del contratto della cooperazione sociale per il periodo 2023/25 porta con sé una serie di cambiamenti positivi che mirano a migliorare le condizioni lavorative e la sicurezza economica dei dipendenti del settore. Grazie a queste novità, si apre un capitolo importante per il futuro della cooperazione sociale, dove la tutela dei diritti e il benessere dei lavoratori rimangono al centro dell’attenzione.


punto contratti

Incontro per il rinnovo del contratto di Federcasa

Si è svolto la mattina del primo dicembre un nuovo incontro del tavolo tecnico per il rinnovo del CCNL FEDERCASA 2022-2024.

La delegazione trattante ha aperto la discussione riepilogando in modo alquanto arbitrario i dati relativi all’inflazione registrata nel periodo di riferimento, asserendo che nel 2022 si è registrato l’8,7%, nel 2023 (gennaio – ottobre) lo 0,8% e che le aziende stanno già riconoscendo una IVC pari al 2,15%.

Federcasa, dunque, ha inizialmente reiterato la proposta già presentata pari ad un incremento tabellare del 4,5%. A fronte della conferma del netto rifiuto da parte delle organizzazioni sindacali di una simile ipotesi, troppo lontana dal tutelare il potere d’acquisto dei salari alla luce dell’incremento dei prezzi già registrato nel periodo di vigenza del CCNL in oggetto, Federcasa ha avanzato una ulteriore proposta che prevede un incremento medio pari al 5,2% articolato in misura differente tra le diverse Aree di classificazione, dal 6% dell’area D al 4,5% per Q.

Le OO.SS. hanno unitariamente respinto anche questa proposta giudicandola ancora lontana dalla necessità di riconoscere a lavoratrici e lavoratori un incremento delle retribuzioni idoneo a tutelare i salari a fronte della crisi inflattiva che si è riscontrata in questi anni.

La delegazione trattante di Federcasa, non avendo un diverso mandato, ha rinviato all’assemblea delle aziende, che si terrà il prossimo 14 dicembre, la verifica della possibilità di effettuare una nuova proposta in relazione all’incremento tabellare, confermando che al momento non vi è disponibilità ad incrementare l’ammontare complessivo delle risorse a disposizione per il rinnovo del CCNL.

Diventa indispensabile, quindi, porre in essere sul territorio tutti gli strumenti di pressione (assemblee sindacali, richieste di incontro agli assessori competenti…) utili a spingere le aziende a dare mandato alla delegazione trattante per riconoscere un incremento tabellare che soddisfi le richieste delle OO.SS.


Cooperazione sociale - L'attivo del 17 aprile per chiedere il contratto subito!

COOPERAZIONE SOCIALE – VOGLIAMO IL CONTRATTO SUBITO!
Si è svolto stamattina (17 aprile) l’attivo regionale delle delegate e dei delegati della cooperazione sociale della FP CGIL.
Quasi in 200 a fare il punto sulle difficili condizioni di lavoro attualmente esistenti nel settore e sullo stato delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale.
È emerso con chiarezza come la questione salariale, la valorizzazione professionale ed il miglioramento reale delle condizioni di lavoro siano priorità che non posso essere rimandate.
La grande qualità del lavoro svolto, l’elevata professionalità esistente nella cooperazione sociale stridono fortemente con stipendi e condizioni di lavoro del tutto inadeguate.
Lavoratrici e lavoratori della cooperazione sociale si attendono un rinnovo del CCNL adeguato in tempi brevi. Se questo non succederà saremo pronti ad attivare alla mobilitazione.


Resoconto trattativa CCNL Cooperative sociali

Il 21 febbraio è proseguito il confronto con le Centrali Cooperative sul testo di rinnovo contrattuale. Nell’incontro le stesse hanno consegnato una rielaborazione più dettagliata della precedente proposta sul nuovo perimetro del campo di applicazione, così come richiesto unitariamente dalle OO.SS nel precedente incontro. Le OO.SS in seguito a una prima analisi hanno manifestato unitariamente la propria contrarietà su diversi aspetti della proposta di parte datoriale.

Abbiamo espresso durante l’incontro la preoccupazione sul metodo di questo percorso, in quanto la discussione sul campo di applicazione non può essere disgiunta da quelle di merito sugli istituti normo economici sulle quali si riflette, ad esempio indennità, livelli di inquadramento, orario di lavoro e aumenti retributivi. L’obiettivo unitario resta quello di verificare se la proposta delle controparti datoriali, nell’incrocio con le richieste sindacali ci possa permettere di proseguire, con reciproca soddisfazione, nel percorso di rinnovo del CCNL.

Le OO.SS hanno in chiusura rappresentato l’esigenza di un ulteriore e approfondito lavoro di verifica tra le parti sul testo presentato. Le parti rinnovando il mandato alle tre commissioni (area socio sanitaria, socio educativa e inserimento al lavoro – cooperazione di tipo B) sul lavoro tecnico relativo alla declaratoria professionale che proseguirà nei prossimi giorni, hanno definito il calendario dei prossimi incontri che si terranno il 20 Marzo e il 03 aprile 2023.