Parma: firmato accordo decentrato con il Comune

Nelle scorse settimane, rappresentanti di FP CGIL a Parma, in seguito a un lungo processo di confronto, hanno apposto la firma sull’importante Contratto Decentrato Integrativo del Comune di Parma. Questo passo rappresenta un risultato positivo sia per i tempi di approvazione che per i contenuti inclusi.

Si è lavorato instancabilmente per assicurare che il contratto fosse supportato da tutte le risorse possibili, consentendo così di pianificare progressi quadriennali all’interno delle aree precedentemente definite (ex PEO). Abbiamo inoltre proposto e ottenuto un riequilibrio dei criteri di accesso ai differenziali, basati sulla valutazione delle competenze e sull’esperienza professionale.

Tutte le indennità modificate dal nuovo Contratto Nazionale di Lavoro sono state regolarizzate e applicate. In particolare, per il corpo di polizia locale, abbiamo ottenuto un impegno dichiarato a destinare risorse aggiuntive alla previdenza complementare finanziata dall’art. 208, in seguito a nuove assunzioni.

Siamo particolarmente soddisfatti delle conquiste ottenute per i Servizi Educativi. Le nostre proposte riguardanti l’assunzione del personale di sostegno a 33 ore anziché 30 e l’assunzione del personale “jolly” per le sostituzioni sono state accolte e saranno attive dal prossimo anno scolastico.

Subito dopo la sottoscrizione del Contratto Decentrato, abbiamo proceduto con l’attuazione del nuovo sistema di valutazione dell’Ente, rappresentando un passaggio importante reso possibile grazie al lavoro instancabile delle RSU.

A partire da settembre, verrà intrapreso un confronto su ulteriori tematiche di rilievo, tra cui le progressioni verticali. Inoltre, nell’agenda di settembre sono previste nuove assemblee, incentrate sulle discussioni che avremo nella delegazione trattante e sulla partecipazione alla mobilitazione nazionale in cui CGIL è impegnata su diverse fronti.


Piacenza: raggiunto accordo decentrato con il Comune

La FP CGIL Piacenza, insieme a Cisl Fp, Uil Fpl e Csa, ha sottoscritto nei giorni scorsi l’accordo decentrato per il periodo 2023-2025 insieme all’Amministrazione comunale. Questo accordo rappresenta una risposta concreta alle novità introdotte dal contratto nazionale del 22 novembre 2022, le quali ora vengono applicate e adattate alla realtà specifica del Comune di Piacenza.

All’interno degli accordi che abbiamo raggiunto, spiccano punti cruciali che riguardano il progresso economico, gli avanzamenti di carriera verticali e gli incentivi economici destinati alle funzioni tecniche e agli uffici addetti alle entrate. Questi aspetti riflettono il nostro impegno congiunto volto a rafforzare e valorizzare le professionalità dei lavoratori, in netto contrasto con l’approccio di degrado e sfiducia che caratterizzava da tempo il rapporto tra l’Amministrazione e noi dipendenti.

Noi di FP CGIL, insieme alle altre rappresentanze sindacali coinvolte, riconosciamo e apprezziamo l’impegno profuso per giungere a un accordo tempestivo, rispondendo così alle esigenze sollevate in primo luogo dalla RSU. Tuttavia, è importante sottolineare che la strada da percorrere è ancora impegnativa, in quanto si tratta di ricostruire un legame più solido tra l’Amministrazione e noi lavoratori, basato sulla valorizzazione delle competenze e sul riconoscimento del ruolo fondamentale del settore pubblico nel garantire i diritti di tutti i cittadini.

Si prospettano ora ulteriori tappe di confronto con l’obiettivo di migliorare la qualità del nostro lavoro come dipendenti comunali, il che inevitabilmente si ripercuoterà positivamente anche sulla qualità dei servizi offerti. Tra le iniziative previste, vi è la revisione del regolamento sull’orario di lavoro, mirante a introdurre maggiore flessibilità e conciliazione tra vita professionale e personale.

Nei prossimi mesi, inoltre, procederemo con la riorganizzazione dell’Ente sia dal punto di vista dell’organizzazione interna che della disposizione degli uffici. Questa fase, sebbene impegnativa per noi dipendenti comunali, rappresenta un passo essenziale per ottimizzare le risorse e garantire un funzionamento più efficiente. Restiamo costantemente coinvolti nel monitoraggio di questo processo, al fine di affrontare eventuali difficoltà e contraddizioni che potrebbero emergere durante l’implementazione.

In conclusione, oggi salutiamo con soddisfazione la firma dell’accordo decentrato come un passo significativo verso il miglioramento delle nostre condizioni lavorative nel Comune di Piacenza. Il nostro impegno apre la strada a una nuova fase di collaborazione e crescita, orientata verso il raggiungimento di un ambiente lavorativo più equo e produttivo per tutti noi.


Rete emergenza e medicina territoriale di prossimità: senza persone e risorse rischiamo arretramento del nostro Sistema Sanitario Regionale.

Scatole vuote, questo è quello che rischiano di essere le nuove progettualità della Regione se non si assumono le lavoratrici ed i lavoratori necessari a farle funzionare e se non vi è un progetto complessivo del riordino del sistema sanitario regionale condiviso con chi tutti i giorni è al servizio dei cittadini.

Abbiamo appena terminato, infatti, un confronto sul riordino della rete emergenza che ci ha visti esprimere alcune perplessità sui centri di assistenza in urgenza, quelli che vengono denominati CAU e sulla possibilità che le persone non possano presentarsi in un pronto soccorso spontaneamente (questione che attualmente non si pone e che farebbe parte della seconda fase del progetto).

Ma a prescindere dalle questioni tecniche il nodo resta quello del personale e i numeri fanno impressione, meno mille in un anno, questa è stata la cura dimagrante che la Regione ha imposto alle Aziende e che è stata realizzata nel 2022 e che tutt’ora continua. Quello che a noi appare incoerente, e sul quale chiediamo una inversione di tendenza, è lo sviluppo di questo progetto e del riordino degli assetti territoriali della medicina di prossimità in questo contesto di riduzione del personale che tanto appare come una operazione “recupero costi”.

Nella riorganizzazione della rete di emergenza urgenza, inoltre, si chiedono maggiori professionalità e competenze ai professionisti della sanità, alle quali corrispondono maggiori responsabilità, ma a questo ad oggi non corrisponde alcuna valorizzazione economica. Il risultato è che a sempre meno personale viene chiesto di fare di più, di fare anche per chi non c’è, e di fare anche per progetti sperimentali per cui le competenze devono essere specifiche.

Si pensi anche alla riorganizzazione dell’assistenza territoriale, solo ad esempio, all’infermiere di comunità che deve essere parametrato ad uno standard di uno ogni 3000 abitanti e che, dati alla mano, prevedrebbe una implementazione delle dotazioni organiche che complessivamente supererebbe le mille unità. Quello che chiediamo è quindi molto chiaro: escludere le nuove progettualità dalla riduzione del turn over per procedere alla loro messa in opera sui territori e valorizzare i professionisti del SSR a cui tanto si sta chiedendo.

Se il tentativo sarà quello di sostituire, cioè di cambiare nome agli assetti e ai profili per far tornare i conti allora si sappia che la mobilitazione di FP CGIL, CISL FP e UIL FPL sarà intensificata a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità e dei cittadini.


La proposta della Cooperativa Gulliver di Modena di saltare le Ferie per 50 euro al giorno è inaccettabile

La FP CGIL Modena è fermamente dalla parte dei lavoratori e denuncia fermamente le proposte curiose e il comportamento antisindacale della cooperativa sociale Gulliver. La recente offerta di 50 euro in più in busta paga per rinunciare a un giorno di ferie e ricalendarizzarlo successivamente è un fatto grave che non può essere accettato.

Chiediamo il ritiro immediato di questa proposta e la convocazione urgente di un tavolo di confronto tra le parti. È inaccettabile che la Gulliver, dopo aver negato un adeguato trattamento retributivo per le ore supplementari e straordinarie, proponga un’indennità estiva così irrisoria.

Inoltre, la cooperativa ha dimostrato indisponibilità nel rispettare gli impegni presi con i sindacati, rifiutando di incontrarci e dilazionando il confronto. Questa situazione è ancora più critica considerando che i lavoratori hanno già subito negazioni di ferie e permessi in questi mesi difficili.

È necessario adottare misure strutturali ed emergenziali che riconoscano e premiano il contributo dei lavoratori presso la Gulliver. Altrimenti, continueremo a vedere l’emigrazione dei dipendenti verso situazioni lavorative più vantaggiose in termini di organizzazione, remunerazione e diritti.

Siamo al fianco dei lavoratori e continueremo a difendere i loro interessi. Chiediamo alla cooperativa di porre fine a queste proposte inique e di avviare un confronto serio e costruttivo per garantire condizioni di lavoro dignitose e rispettose dei diritti dei dipendenti.


emilia romagna alluvione

Gestione dell'emergenza post-alluvione in Emilia-Romagna: serve una vera pianificazione

Come noto i Vigili del Fuoco dallo scorso maggio, hanno affrontato una delle calamità più nefaste degli ultimi anni, l’alluvione che ha colpito l’ Emilia Romagna.

Per magnitudo, per estensione, per numero di personale intervenuto – anche dal livello nazionale – e numero di interventi (ad oggi sono oltre sedicimila) l’ emergenza in Emilia Romagna è stata unica nel suo genere. L’azione delle donne e degli uomini del Corpo, durante il suo lungo svolgimento, ha salvato vite umane, posto in sicurezza abitazioni, agito sui movimenti franosi, sulle aree alluvionate, ripristinato viabilità, rimosso fango e detriti.

Ad oggi, in molti Comuni, permane la necessità di numerosi interventi, che rimangono nelle strette competenze dei vigili del fuoco, anche attraverso l’uso di specifici mezzi movimento terra, strumentazioni di monitoraggio movimenti franosi, droni, ecc. ma che necessitano di essere programmati e sostenuti, attraverso una convenzione con la Regione Emilia Romagna, con i Comuni coinvolti e con il Commissario straordinario alla ricostruzione, così come già avvenuto per la ricostruzione post-terremoto in Emilia. Infatti, ci risultano ancora abitazioni isolate con strade comunali e provinciali interrotte, invasi creati in aree una volta coltivate, frane ancora numerose ed i piccoli comuni non hanno le forze per reagire da soli. Se le piogge ricominceranno tutti gli interventi sospesi o non completamente bonificati e messi in sicurezza si ripresenteranno in tutta la loro drammaticità.

Pertanto, la FP-CGIL Emilia Romagna si fa portavoce di tali necessità col fine di mantenere un forte legame tra il bisogno del cittadino, delle amministrazioni comunali e del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che, ancora una volta, mette a disposizione le proprie competenze e donne e uomini che, con senso di abnegazione, continuano a salvaguardare territori e cittadini.


No al taglio dei pasti all'AUSL di Reggio Emilia

Funzione Pubblica Cgil, insieme a Cisl e Uil, ha organizzato una raccolta di firme a Guastalla e Correggio per protestare contro il nuovo servizio mensa dell’Azienda Usl, specialmente nei distretti della Bassa che non dispongono di una mensa interna ospedaliera. Durante l’iniziativa, è stato consegnato a ogni dipendente un pacchetto di crackers, in modo ironico, come compensazione per il servizio mensa scadente fornito a seguito dell’appalto.

Non si fermano qui le azioni intraprese, poiché sono pronte iniziative legali da mettere in campo. La qualità del cibo discutibile, i locali inadeguati e i prezzi troppo alti sono solo alcune delle criticità evidenziate. In particolare, la convenzione costringe i lavoratori dei distretti di Guastalla e Correggio a pagare di tasca propria per poter usufruire di un pasto decente, poiché non hanno a disposizione una mensa interna ospedaliera.

Funzione Pubblica Cgil è pronta a difendere fermamente gli interessi dei lavoratori e a lottare per un servizio mensa dignitoso e adeguato. Siamo dalla vostra parte!


24 giugno - Manifestazione nazionale per la difesa della Sanità Pubblica

La CGIL, insieme a un’ampia rete di associazioni laiche e cattoliche, ha organizzato e portato avanti con grande successo una manifestazione nazionale a Roma il 24 giugno. Migliaia di lavoratori, cittadini e attivisti si sono uniti in questa straordinaria dimostrazione di forza e solidarietà per difendere il diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per promuovere il rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale.

Siamo stati entusiasti di vedere una così ampia partecipazione e di ricevere il supporto di così tante persone, tutte unite dalla consapevolezza che la salute è un diritto fondamentale per ogni individuo e per l’intera comunità. Abbiamo preso posizione per proteggere e rafforzare il nostro Servizio Sanitario Nazionale, che rappresenta uno dei pilastri fondamentali della nostra società e del nostro benessere collettivo.

Nella splendida cornice di Piazza della Repubblica, alle ore 10 del mattino, ci siamo radunati per dare voce a questa importante causa. Il corteo si è poi mosso verso Piazza del Popolo, dove abbiamo ascoltato interventi appassionati e motivanti dal palco, inclusa la conclusione del discorso del segretario generale della CGIL, Maurizio Landini.

Abbiamo sollevato diverse questioni cruciali che riguardano la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. È inaccettabile che ancora oggi vi siano così tante vittime di infortuni e malattie professionali, e siamo determinati a porre fine a questa situazione.

La nostra lotta si è concentrata su dieci priorità chiave, che necessitano di un intervento urgente da parte delle istituzioni. Abbiamo chiesto una campagna di controlli straordinaria per assicurarci che tutte le aziende rispettino le norme di sicurezza e di legalità, e abbiamo sottolineato l’importanza di investire in personale specializzato per monitorare e prevenire tali situazioni.

Abbiamo richiesto di non concedere finanziamenti alle imprese che non rispettano i diritti dei lavoratori e le norme di salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre, abbiamo proposto l’istituzione di una patente a punti per l’accesso alle gare di appalto pubbliche, in modo da garantire che solo le aziende che rispettano tali norme possano partecipare.

Abbiamo evidenziato la necessità di investire maggiormente nella ricerca sull’incidenza degli infortuni e delle malattie professionali, per poter adottare misure sempre più efficaci nella loro prevenzione.

Riteniamo che l’educazione sia uno strumento cruciale per la prevenzione, per questo abbiamo proposto di introdurre l’insegnamento della sicurezza sul lavoro fin dai primi cicli scolastici.

La formazione e l’addestramento dei lavoratori sono diritti fondamentali che devono essere garantiti da leggi e normative adeguate. Per questo, abbiamo chiesto che venga assicurato il rispetto di tali diritti e che i datori di lavoro siano obbligati a fornire la formazione necessaria ai propri dipendenti.

Abbiamo sottolineato l’importanza di modificare le norme sugli appalti pubblici per garantire che le risorse necessarie per la salute e la sicurezza siano allocate in modo adeguato.

Infine, abbiamo chiesto di garantire l’autonomia e il ruolo centrale del medico competente nella salvaguardia della salute dei lavoratori.

Questa manifestazione è stata un momento di grande importanza per la CGIL e per tutti coloro che credono nel diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro. Siamo orgogliosi di aver promosso una mobilitazione così significativa e determinata, e continueremo a lottare per garantire un futuro migliore per i lavoratori e per l’intera società italiana.


Cooperativa sociale Dolce, dopo lo stato di agitazione riconosciuto il corretto inquadramento alle lavoratrici

Nell’incontro di mercoledì 14 giugno in Prefettura a Modena è stato raggiunto l’accordo tra il sindacato Funzione Pubblica Cgil e la cooperativa Dolce Società Soc.Coop per il riconoscimento delle professionalità delle 15 educatrici impiegate nei nidi d’infanzia L’Aquilone, Le Coccinelle e Virgilia del Comune di Maranello, riconoscendo il titolo di educatore come un valore di qualità nel servizio erogato in appalto.

La Cooperativa Dolce si è impegnata dal 1° luglio 2023 ad applicare alle lavoratrici impiegate nel ruolo di educatrici con titolo di studio abilitante per il lavoro nei nidi dell’infanzia, il corretto inquadramento in categoria D, posizione economica D2 del Ccnl cooperative settore socio-sanitario, assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo, ripristinando il rispetto del Ccnl e del capitolato d’appalto.

“La delegazione sindacale insieme alle lavoratrici esprime soddisfazione per l’accordo raggiunto – afferma Mohcine El Arrag della Fp Cgil – sia per le lavoratrici che per l’avvio di un percorso che ha come scopo finale la soddisfazione delle esigenze dei propri assistiti. Un obiettivo che passa anche attraverso il miglioramento delle condizioni delle lavoratrici stesse”.

La Fp Cgil è costantemente impegnata nella difesa dei diritti e della professione degli educatori del terzo settore che spesso è un lavoro povero nonostante tali mansioni richiedano un’alta qualificazione, mentre la condizione contrattuale degli operatori è spesso incerta e precaria. Basta solo pensare alla mancata retribuzione nel periodo estivo e la revisione dei contratti del part time involontario ad ogni inizio di anno scolastico.

Occorre comunque trovare una risposta per arginare le forme di precarietà in questo settore a tutti i livelli, territoriale e nazionale, a cominciare da risposte strutturali e permanenti di sostegno al reddito per i part time ciclici.


ausl Reggio Emilia

All'AUSL di Reggio Emilia oltre 7.500 lavoratori rischiano di non aver garantito il pasto

Sono oltre 1.200 dipendenti Ausl di Correggio e Guastalla che dal 1 giugno non hanno la sicurezza di poter accedere alla mensa. Oltre ai circa 6.000 che nei festivi rischiano di dover pagare come oro un semplice panino o un trancio di pizza. E’ il risultato dell’applicazione della nuova convenzione aziendale per il servizio sostitutivo della mensa voluta dalla direzione dell’Ausl”. Così Gaetano Merlino, Fp Cgil, Alberto Ansaloni, Cisl Fp e Franco Danese, Uil Fpl in una nota. 

Il problema riguarda in particolare i distretti di Guastalla – dove lavorano circa 720 dipendenti tra infermieri, operatori socio-sanitari, amministrativi, tecnici sanitari e medici – e Correggio, a cui sono assegnati oltre 500 operatori.

“Questi sono gli unici due ospedali della provincia – spiegano i sindacalisti – che non hanno una mensa interna. Se fino al 31 maggio avevano un locale dove, a prezzo convenzionato, tutti potevano consumare un pasto completo al termine del turno di lavoro, oggi questa possibilità non c’è più. Per quanto riguarda Guastalla e Correggio i locali che secondo la direzione dovrebbero poter servire un pasto completo, incluso nel valore del buono pasto, per oltre 1.200 persone sono tre bar e un pub. Numeri con tutta evidenza insufficienti”.

Numerose invece le possibilità di accesso a locali che offrono il pasto a valore, ossia al prezzo standard proposto dagli esercizi. “In questo caso – spiegano i dirigenti sindacali – è evidente che con 7 euro non si mangia. Si obbliga così il dipendente a dover pagare di tasca sua, incidendo ancora di più su stipendi che già sono inadeguati”.

Questo, infatti, è il problema che invece riguarda tutto il resto dell’Azienda, a partire dal Santa Maria ma che interessa anche gli altri distretti: Montecchio, Scandiano, Castelnovo Monti e tutti i servizi territoriali. Nell’ospedale del capoluogo tra l’altro è stata cancellata la convenzione con i bar interni alle strutture ospedaliere, che hanno prezzi importanti per pietanze come panini o insalatone, che arrivano a sfiorare i 7 euro ciascuno, ossia il valore dell’intero buono pasto.

In più l’azienda da maggio ha scelto di eliminare il servizio di take-away dalle mense aziendali che, nato nel periodo pandemico, era apprezzatissimo da tutti i dipendenti e dava una risposta anche rispetto alla conciliazione dei tempi di lavoro e vita privata.

“Il 15 giugno abbiamo incontrato l’azienda chiedendo una soluzione tempestiva per i colleghi di Correggio e Guastalla, dal riaprire i vecchi appalti mensa fino alla riattivazione del servizio da asporto, o la possibilità di usare i buoni ad esempio nei supermercati o in tutte le fasce orarie. – concludono Merlino, Ansaloni e Danese – Le risposte sono state negative o vaghe rispetto ai tempi di risoluzione. Per questo nei prossimi giorni si svolgeranno degli incontri con i lavoratori di tutta l’Azienda, a partire dagli ospedali di Correggio e Guastalla, per valutare le iniziative del caso”.


polizia locale in piazza del Nettuno

Seminario formativo sulla “Riforma Cartabia” per Polizia Locale a Bologna

Un momento formativo rivolto alle Polizie Locali della Regione Emilia-Romagna con il Commissario Capo della Polizia Locale di Milano Sergio Melone che affronterà le implicazioni della riforma per l’attività della polizia giudiziaria. 

26 e 27 Giugno 2023 dalle 19 alle 21 

In modalità webinair su piattaforma “ZOOM” 

Per partecipare compila il modulo on line al seguente link (pre-iscrizione) https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSep39mTYuUQ6MjNm_pqRFmS6b2rqA5ibYUfs0rKxXUQO_N-eA/viewform 

Il Corso è riservato agli iscritti CGIL. Nella pre-iscrizione troverai la delega di adesione al sindacato. Su richiesta sarà possibile ricevere l’attestato di partecipazione alla formazione.