Revocato sciopero Hera: Approvato il Patto del buon lavoro!

Revocato lo Sciopero Previsto per il 24 Giugno

Nella notte del 18 giugno, dopo un’intera giornata di trattative intense, è stata finalmente siglata un’ipotesi di accordo tra le Segreterie Nazionali, il Coordinamento Nazionale RSU e i vertici aziendali di Hera. Ipotesi poi approvata dai lavoratori e sottoscritta definitivamente. Questo accordo rappresenta una svolta importante nei temi della vertenza aperta da mesi nel Gruppo Hera.

La lunga mobilitazione, portata avanti con determinazione dalle Organizzazioni Sindacali e dalle lavoratrici e lavoratori del Gruppo Hera, ha raggiunto il suo apice con lo sciopero e la partecipata manifestazione del 6 maggio. Questi sforzi hanno prodotto i risultati tanto attesi.

Un Importante Punto di Svolta nelle Relazioni Industriali

La discussione serrata delle ultime ore ha registrato significativi avanzamenti, culminando in un accordo che rappresenta un punto di svolta nelle relazioni industriali all’interno del Gruppo Hera. Questo nuovo patto sottolinea la partecipazione attiva dei lavoratori e delle lavoratrici nelle decisioni aziendali, segnando un cambio di passo cruciale.

L’accordo sancisce un ritorno al centro delle lavoratrici e dei lavoratori, sia diretti che indiretti, insieme alle Organizzazioni Sindacali che li rappresentano. Questo nuovo approccio promette una maggiore inclusione e partecipazione nelle scelte strategiche dell’azienda.

Revoca dello Sciopero del 24 Giugno

Alla luce degli importanti risultati ottenuti, le Organizzazioni Sindacali e il Coordinamento delle RSU hanno deciso di revocare lo sciopero previsto per il 24 giugno. Nelle settimane successive alla firma dell’ipotesi di accordo, sono state organizzate assemblee in tutti i territori per illustrare e approvare i contenuti del “Patto del Buon Lavoro”.

Gratitudine e Soddisfazione per il Risultato Raggiunto

Le Segreterie Nazionali e il Coordinamento Nazionale RSU esprimono grande soddisfazione per il risultato raggiunto e desiderano ringraziare tutte le lavoratrici e i lavoratori per il loro grande e costante sostegno. Questo successo è il frutto di un impegno collettivo e di una determinazione condivisa.

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Vertenza Hera: La Mobilitazione Continua

La mobilitazione dei lavoratori del Gruppo Hera prosegue con determinazione. Nonostante il risultato storico dello sciopero del 6 maggio, i vertici del Gruppo Hera continuano a ignorare le istanze dei lavoratori, adottando una strategia comunicativa che distorce la realtà attraverso l’uso di dati macro-aggregati e ridondanti. È chiaro che il messaggio dei lavoratori e delle lavoratrici non è stato accolto, ma la mobilitazione non si fermerà finché non verranno affrontati i problemi reali.

Serve un Cambio di Passo

La vertenza è cruciale non solo per i dipendenti diretti del Gruppo Hera, ma anche per quelli degli appalti, e per la salute stessa dell’azienda e del servizio che essa fornisce alla comunità. Il successo dello sciopero, che ha visto la partecipazione di tutte le aziende del Gruppo e delle aziende in appalto, è un chiaro segnale del malcontento diffuso. I lavoratori e le lavoratrici comprendono che la direzione intrapresa dall’azienda è sbagliata sia per il proprio lavoro sia come utenti e cittadini.

Proposte per un Futuro Migliore

Le organizzazioni sindacali continueranno a sollecitare un nuovo Accordo sulla Governance, necessario per bilanciare la gestione di Hera e valorizzare i principi etici e di responsabilità. Attualmente, la gestione del Gruppo Hera è troppo orientata al profitto degli azionisti privati. È fondamentale che i soci pubblici riprendano il controllo strategico per rimettere l’azienda al servizio delle comunità.

La Preoccupazione per il Futuro

Se non verrà invertita tempestivamente la rotta, si rischiano disservizi nella gestione delle reti idriche ed energetiche e un peggioramento della qualità delle attività sugli impianti di termovalorizzazione e nei servizi ambientali. Questo comporterebbe un aumento del rischio per la sicurezza del personale e un peggioramento delle loro condizioni di lavoro. Anche le attività esternalizzate richiedono un radicale cambiamento delle “regole d’ingaggio” e dei requisiti dei bandi di gara, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza dei dipendenti delle ditte terze.

Prossime Iniziative di Mobilitazione

Il Coordinamento Nazionale RSU, riunitosi il 17 maggio, ha dato mandato alle OO.SS. di proseguire con le iniziative di mobilitazione, a partire dal blocco delle prestazioni straordinarie per il comparto energia dal 27 maggio al 25 giugno, e dalla proclamazione di una ulteriore giornata di sciopero di tutti i settori con CCNL Gas-Acqua, Elettrico, Chimico e Ambiente per lunedì 24 giugno 2024.

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Sciopero Hera: Meno Finanza, Più Investimenti per i Lavoratori

Introduzione

In un’epoca in cui la discussione su come le grandi aziende gestiscono finanziamenti e investimenti è sempre più accesa, la situazione all’interno di Hera ha raggiunto un punto di svolta. Lo sciopero di ieri proclamato dai lavoratori di Hera sottolinea una crescente richiesta di un cambio di rotta: meno finanza e più investimenti strategici.

Protesta e Presidio: Una Giornata di Sciopero

Ieri, circa 400 lavoratori di Hera provenienti da tutta la regione hanno partecipato a una giornata di sciopero, organizzata da Cgil, Cisl, Uil e Fiadel-Cisal. La manifestazione si è svolta davanti alla sede centrale di Hera a Bologna in viale Berti Pichat. Tra i partecipanti erano presenti anche una ventina di operaie de La Perla.

Le Ragioni dello Sciopero

La protesta nasce dal fatto che troppo denaro vada verso gli “extra-profitti” a scapito degli investimenti reali che potrebbero beneficiare sia i lavoratori sia la continuità e la qualità dei servizi offerti da Hera. L’azienda afferma che nel 2023 sono stati investiti 900 milioni di euro, un aumento del 21% rispetto all’anno precedente. I sindacati sottolineano un’altissima adesione allo sciopero nei reparti operativi, con punte del 90% a Bologna, indicando un diffuso malcontento tra i dipendenti.

Conclusioni

L’evento di ieri non è solo un segnale di tensione interna, ma anche un chiaro messaggio verso la necessità di un cambiamento nell’approccio alla gestione finanziaria. I lavoratori di Hera chiedono un impegno più marcato nella strategia industriale, che consideri gli investimenti non solo come cifre su un bilancio, ma come reali miglioramenti nelle condizioni di lavoro e nei servizi.


Gruppo Hera: sarà sciopero il 6 Maggio!

Il Gruppo Hera S.p.A., una delle principali aziende italiane nei servizi di pubblica utilità, affronta una fase critica. Dopo oltre tre mesi di negoziati infruttuosi, le Organizzazioni Sindacali Nazionali e Territoriali e il Coordinamento Nazionale delle RSU hanno proclamato una giornata di sciopero per il 6 maggio 2024.

Mancato Accordo sulle Condizioni Lavorative

Le trattative, che hanno riguardato principalmente il miglioramento delle condizioni lavorative e la gestione degli organici, hanno visto un arresto significativo. La mancanza di un accordo ha spinto i sindacati a chiedere un coinvolgimento più attivo e continuo dei sindaci dei comuni proprietari nell’orientamento strategico dell’azienda.

Mobilitazione dei Lavoratori e Sensibilizzazione Pubblica

Nelle ultime settimane, i rappresentanti RSU hanno avviato una serie di iniziative di sensibilizzazione rivolte sia ai lavoratori che alla cittadinanza. Queste attività includono assemblee nei luoghi di lavoro e volantinaggio informativo, con l’intento di evidenziare le problematiche incontrate e rafforzare la presa di posizione in vista dello sciopero.

Problemi Principali Sollevati

Tra i principali temi al centro della vertenza ci sono la crescita degli organici, che avviene solo attraverso acquisizioni, e la mancanza di una politica di turnover adeguata. Inoltre, si evidenziano carenze nell’attenzione verso lo sviluppo professionale e nella sicurezza sul lavoro, con una riduzione del personale operativo che compromette la qualità del servizio offerto.

Conclusioni e Invito alla Partecipazione

Il 6 maggio sarà un giorno cruciale per il Gruppo Hera e per i suoi dipendenti. È prevista una vasta partecipazione ai presidi regionali in Emilia-Romagna, Veneto e FVG. L’appello è rivolto a tutti i lavoratori, diretti e indiretti, a sostegno delle rivendicazioni per un miglioramento delle condizioni lavorative e per una gestione aziendale più inclusiva e responsabile.


La vertenza in Hera continua!

Nel pomeriggio di martedì 5 marzo si è svolto un ulteriore incontro con il Gruppo Hera.

L’azienda ha confermato le timide aperture, già anticipate al tavolo Ministeriale, su alcuni dei temi da noi posti.

Non sono però arrivate risposte positive sui temi a nostro avviso fondamentali, come: Organici, Sviluppo Professionale, Riorganizzazioni, Sicurezza, Appalti e CCNL applicati. Temi che impattano sul futuro del Gruppo, sul benessere delle lavoratrici e dei lavoratori e sui servizi alla cittadinanza.

Riteniamo pertanto che l’esito dell’incontro non sia soddisfacente e le posizioni ancora molto distanti.

Il 19 marzo è stato convocato il Coordinamento Nazionale delle RSU del Gruppo Hera per valutare le azioni da mettere in campo e che ha deciso di proseguire con lo stato di agitazione. Abbiamo inoltre inviato richieste di incontro urgenti con la Proprietà Pubblica, in particolare ai Sindaci dei Comuni di Bologna, Ravenna, Modena, Imola, Trieste e Padova e ai consiglieri di amministrazione nominati dai soci pubblici, per evidenziare i vari temi che stanno causando riflessi negativi sulla qualità dei servizi prestati, sulla natura del lavoro dei dipendenti – anche dell’indotto – e sul rapporto del Gruppo con i territori serviti.

Le crescenti preoccupazioni, anche relative alla perdurante riduzione di politiche industriali e di sviluppo a scapito di strategie di natura esclusivamente finanziaria, necessitano di un un confronto tra tutti gli “stakeholders”, in particolare quelli pubblici con il maggior azionariato e con un ruolo rilevante nelle scelte strategiche dell’impresa, affinché il Gruppo Hera possa essere nuovamente un riferimento forte per il territorio e per tutti gli addetti, come immaginato dagli azionisti di parte pubblica fin dalla sua istituzione.

Ribadiamo la volontà di non sottrarci al confronto con l’azienda, ma le risposte che ci attendiamo continuano a non arrivare e il cambio di passo che auspichiamo da mesi è ancora molto lontano.

La vertenza pertanto continua!


Attivazione della Procedura di Raffreddamento e Conciliazione nel Gruppo HERA

Le Segreterie Nazionali di FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FIADEL, FILCTEM-CGIL, FEMCA-CISL, FLAEI-CISL, UILTEC-UIL insieme alle strutture Territoriali e al Coordinamento Nazionale RSU hanno richiesto l’apertura della procedura di raffreddamento e conciliazione per il Gruppo HERA s.p.a.

Tale richiesta è in conformità con la Legge 146/90 e successive modifiche, nonché con l’art.6 dell’Accordo sindacale nazionale sul diritto di sciopero per le aziende CCNL Gas-Acqua/Elettrico e dell’Accordo del settore igiene ambientale del 1° marzo 2001.

Le motivazioni di tale richiesta derivano dall’insoddisfacente dialogo con il Gruppo HERA s.p.a. riguardante una serie di tematiche cruciali per i lavoratori e le lavoratrici, tra cui i perimetri di applicazione dei CCNL, gli appalti, gli organici, lo sviluppo professionale, lo smart-working, l’auto a casa e le politiche sulla salute e sicurezza.

Le Organizzazioni Sindacali hanno evidenziato diverse criticità:

  • Il Gruppo HERA non valorizza la qualità del lavoro né garantisce pari diritti per tutti i lavoratori, aumentando i rischi per la salute e la sicurezza.
  • Non c’è disponibilità ad ampliare gli organici, peggiorando le condizioni di lavoro e la qualità del servizio.
  • Si rischia una riduzione dei riposi giornalieri e fisiologici, compromettendo la salute degli addetti.
  • Non vi è volontà di discutere sullo sviluppo professionale dei dipendenti e sullo smart-working.
  • Proposte insufficienti sull’orario di lavoro e sull’incentivo per le politiche di salute e sicurezza.

Tali problematiche influenzano anche le imprese in appalto, aumentando il rischio di infortuni e malattie professionali. Il Gruppo HERA sembra deviare dal suo ruolo di azienda di servizi essenziali per la comunità, orientandosi verso un’ottica finanziaria.

Riteniamo fondamentale correggere questa deriva strategica e avviare un percorso di mobilitazione, coinvolgendo anche le proprietà pubbliche del Gruppo HERA s.p.a.


Appalti: CGIL, CISL e UIL, contrari a interventi su servizi pubblici di igiene ambientale

“No alla reintroduzione per le aziende dei settori speciali di pubblica utilità dell’obbligo di terziarizzare una cospicua parte delle attività soggette a concessione pubblica”. Così in una nota Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in merito al parere non vincolante espresso dalla 8° commissione del Senato sullo schema di decreto legislativo recante Codice dei contratti pubblici.

“Evidentemente – proseguono – la sentenza della Corte Costituzionale e la durissima mobilitazione sindacale nell’estate di due anni fa contro chi cercava di affermare per legge, con l’articolo 177 del Codice degli Appalti, un modello di gestione dei servizi pubblici basato solamente sulla riduzione del costo, delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi offerti ai cittadini, non è bastato a chi subdolamente cerca di attivare nuovamente pratiche poco utile ai cittadini e ai lavoratori di settori estremamente importanti per le comunità locali”.

Secondo Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, alla luce della proposta di reintrodurre, anche per le aziende dei settori speciali di pubblica utilità, l’obbligo di terziarizzare una cospicua parte delle attività soggette a concessione pubblica, “è certo che il tentativo di frammentare i servizi pubblici locali in migliaia di minuscoli appalti per favorire i ‘soliti noti’ non è mai cessato nell’azione quotidiana di alcune lobby presenti anche in Parlamento”. I sindacati ribadiscono quindi “la necessità di modelli gestionali industriali anche per i servizi pubblici locali, dove le imprese pubbliche e private concorrono per le loro capacità d’investire e d’innovare, in un contesto dove la crescita dimensionale delle stesse deve essere perimetrata in ambiti territoriali ottimali anche aggregati tra loro”.

Per i sindacati, infine, “la scelta folle del libero mercato senza regole e senza dimensioni ottimali significa sacrificare le imprese industriali e di qualità capaci, anche durante la pandemia, di garantire servizi essenziali con l’apporto fondamentale di migliaia di lavoratori e lavoratrici. La salvaguardia di questi servizi fondamentali e dell’occupazione del settore non può e non deve essere messa in discussione in nessuno modo da nessuna legge, ricordiamo che la Corte costituzionale è stata chiara. Continueremo a vigilare e a contrastare ogni tentativo di smantellamento del settore dell’igiene ambientale, continueremo a chiedere alla politica di impegnarsi per favorire la crescita dimensionale e industriale delle imprese contrastando con il massimo decisone le dottrine ultra liberiste e ideologie pseudo-ambientaliste. Le nostre ragioni andranno avanti forti del grande sostegno che le lavoratrici e i lavoratori ci hanno dato”, concludono  Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.


Servizi ambientali, il 13 dicembre sarà di nuovo sciopero per il rinnovo del contratto

Comunicato unitario FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL dal sito di FP Nazionale.

Nonostante lo straordinario successo dello sciopero dello scorso 8 novembre, con percentuali uniche nel panorama italiano, e dopo il nostro ennesimo tentativo di provare a chiudere il rinnovo del CCNL, l’atteggiamento intransigente delle associazioni datoriali nega ancora una volta i legittimi diritti dei lavoratori e le loro speranze di avere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da 29 mesi.

Oramai le ragioni della vertenza – sostenute dalla mobilitazione di migliaia di lavoratori della categoria – sono note ma, nonostante ciò, le pesanti condizioni che le associazioni datoriali hanno posto al tavolo della trattativa non sono state rimosse.

Evidentemente le imprese, come più volte detto, vogliono perseverare sul loro obiettivo di non far crescere industrialmente il settore e, attraverso la riduzione del costo del lavoro e la cancellazione della rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici, destrutturare il settore verso la povertà.

Peraltro, anche oggi, dopo tante riunioni, non hanno ancora chiarito minimamente il valore economico del rinnovo contrattuale e del recupero dei mesi perduti sottolineando, però, le presunte difficoltà che il settore vive senza valorizzare il ruolo di migliaia di lavoratrici e lavoratori che garantiscono – ogni giorno – un servizio pubblico indispensabile.

Per questi motivi, abbiamo immediatamente comunicato anche alla Commissione di garanzia una ulteriore iniziativa di sciopero nazionale per lunedì 13 dicembre 2021.

Andremo avanti, come deciso dall’Attivo Nazionale Unitario del settore, fino a quando non saranno rimossi i pretestuosi macigni che sono stati posti davanti al settore e a tutti i lavoratori.

Dobbiamo fermare l’idea di chi vuole precarizzare il lavoro, di chi immagina il settore disfatto in una miriade di piccole aziende che si azzuffano in un “mercato” senza regole, da chi non si è ancora reso conto che i lavoratori vanno tutelati nella loro salute e che i 29 mesi senza rinnovo contrattuale non possono essere tollerati.

Vanno programmate e intensificate le assemblee per preparare al meglio lo sciopero del 13 dicembre, coinvolgendo i sindaci, le forze politiche e la cittadinanza, evidenziando il nostro fondamentale ruolo per la tutela dell’ambiente e del decoro delle nostre città.

Anche stavolta il giorno dello sciopero non dobbiamo restare a casa ma occorre essere tutti uniti nelle piazze per tutelare il nostro futuro, il settore e le comunità in cui viviamo.

Se sei interessato allo sciopero dei servizi ambientali contatta una delle nostre sedi territoriali.

Scarica il comunicato stampa!