Iren: le dimissioni dell'Amministratore Delegato sono un atto dovuto

Indagine sulle Tangenti del Porto di Genova Coinvolge l’AD di Iren

Come FP CGIL insieme a FIT CISL, UILTRASPORTI UIL, FILCTEM CGIL, FEMCA CISL, UILTEC UIL, FLAEI CISL abbiamo richiesto le dimissioni dell’Amministratore Delegato del Gruppo Iren, coinvolto nell’inchiesta sulle tangenti del Porto di Genova.

L’incontro tra Direzione e Sindacati

Lo scorso 14 maggio si è tenuto un incontro tra la Direzione del Gruppo Iren e le Organizzazioni Sindacali nazionali e territoriali. L’ordine del giorno è stato modificato a seguito del provvedimento restrittivo nei confronti dell’Amministratore Delegato.

Tempestività del Consiglio di Amministrazione

Abbiamo apprezzato la tempestività della revoca delle deleghe all’Amministratore Delegato da parte del Consiglio di Amministrazione, e la redistribuzione immediata delle stesse per garantire la piena operatività dell’azienda. Tuttavia, per ragioni di opportunità e tutela del Gruppo Iren, riteniamo opportune le dimissioni dell’AD o la revoca dell’incarico da parte del CdA.

Preoccupazioni dei Dipendenti e Ripercussioni Mediatiche

Nonostante l’azienda abbia ripetutamente sottolineato la completa estraneità del Gruppo Iren all’indagine, riteniamo che sia necessario prendere provvedimenti per evitare che l’azienda possa essere associata alla vicenda, con conseguenti danni mediatici e ripercussioni sulle quotazioni in borsa. I dipendenti del Gruppo Iren sono fortemente preoccupati per la situazione attuale.

Richiesta di Maggior Controllo e Trasparenza

Auspichiamo un maggior controllo da parte degli enti pubblici proprietari e una scelta più attenta delle figure apicali, basata su capacità, rispetto della legalità e competenze, evitando logiche diverse da queste. Nel settore ambiente, energetico e del ciclo idrico, chiediamo da tempo un cambio di rotta sul sistema degli appalti, spesso terreno di episodi di corruzione e violazione dei diritti dei lavoratori.


Firmato verbale di accordo con IREN per le gare d'Appalto in Emilia

Il giorno 27 marzo 2023 si sono incontrati, a Reggio Emilia, i rappresentanti di Iren S.p.A. anche in nome e per conto di Iren Ambiente S.p.A., di seguito l’Azienda e le segreterie Nazionali e Regionali di FP CGIL, FIT
CISL e UILTRASPORTI, nel loro insieme le Parti.

Le Parti, facendo seguito a precedenti incontri sul tema relativo alle gare di Parma e Piacenza per lo svolgimento delle attività di gestione dei rifiuti urbani in tali “bacini”, si sono incontrate in data odierna con
il fine di condividere un percorso riguardante le suddette gare e avviare un confronto che porti alla definizione di un accordo in materia di appalti per il settore ambiente del territorio emiliano.
Per quanto riguarda le tematiche sopra citate, l’Azienda comunica quanto dovrà essere fatto e condiviso nei prossimi mesi per adempiere ai bandi di gara:

A far data dal 1° maggio 2023, previo avvio e successiva conclusione della procedura ai sensi dell’art. 2112 c.c., decorreranno gli effetti del trasferimento di ramo d’azienda inerente la gestione
dei rifiuti urbani dal Comune di Salsomaggiore Terme ad Iren Ambiente. A tal proposito l’azienda precisa che il suddetto trasferimento, previsto ai sensi dell’articolo 202 comma 6 D. Lgs. 152/2006,
è funzionale a promuovere la stabilità occupazionale dei lavoratori già operanti nel settore dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e che realizza quanto previsto dalla clausola sociale di cui all’art.
25 del contratto di servizio sottoscritto tra Iren Ambiente SpA ed ATERSIR in data 28 Dicembre 2022, avente per oggetto la gestione dei rifiuti urbani nel bacino territoriale di Parma, applicata al
personale sottoposto a salvaguardia.

Intraprendere nelle prossime settimane un confronto per giungere all’internalizzazione in Iren Ambiente S.p.A. del personale di Montagna 2000 S.p.A. a decorrere dal 1° maggio 2023, trattandosi
anche in tale caso lavoratori sottoposti a salvaguardia ex art. 202 comma 6 D.lgs. 152/2006.

Successivamente, in particolare a far data dal 1° gennaio 2024, previo avvio e successiva conclusione della procedura ai sensi dell’art. 2112 c.c., trasferire il personale individuato (ad oggi
operante in /ren Ambiente — Area raccolte e Spazzamento Emilia), nel rispetto dei criteri territoriali, nelle due nuove società costituite (rispettivamente Iren Ambiente Parma e lIren Ambiente
Piacenza).

In data odierna si è ripreso inoltre un confronto su una ipotesi di testo presentata dall’Azienda riguardante la gestione degli appalti in Emilia.

Le Parti concordano di incontrarsi in data 3 maggio 2023, ore 14, al fine di proseguire il confronto come sopra definito.


Appalti: CGIL, CISL e UIL, contrari a interventi su servizi pubblici di igiene ambientale

“No alla reintroduzione per le aziende dei settori speciali di pubblica utilità dell’obbligo di terziarizzare una cospicua parte delle attività soggette a concessione pubblica”. Così in una nota Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti in merito al parere non vincolante espresso dalla 8° commissione del Senato sullo schema di decreto legislativo recante Codice dei contratti pubblici.

“Evidentemente – proseguono – la sentenza della Corte Costituzionale e la durissima mobilitazione sindacale nell’estate di due anni fa contro chi cercava di affermare per legge, con l’articolo 177 del Codice degli Appalti, un modello di gestione dei servizi pubblici basato solamente sulla riduzione del costo, delle condizioni di lavoro e della qualità dei servizi offerti ai cittadini, non è bastato a chi subdolamente cerca di attivare nuovamente pratiche poco utile ai cittadini e ai lavoratori di settori estremamente importanti per le comunità locali”.

Secondo Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, alla luce della proposta di reintrodurre, anche per le aziende dei settori speciali di pubblica utilità, l’obbligo di terziarizzare una cospicua parte delle attività soggette a concessione pubblica, “è certo che il tentativo di frammentare i servizi pubblici locali in migliaia di minuscoli appalti per favorire i ‘soliti noti’ non è mai cessato nell’azione quotidiana di alcune lobby presenti anche in Parlamento”. I sindacati ribadiscono quindi “la necessità di modelli gestionali industriali anche per i servizi pubblici locali, dove le imprese pubbliche e private concorrono per le loro capacità d’investire e d’innovare, in un contesto dove la crescita dimensionale delle stesse deve essere perimetrata in ambiti territoriali ottimali anche aggregati tra loro”.

Per i sindacati, infine, “la scelta folle del libero mercato senza regole e senza dimensioni ottimali significa sacrificare le imprese industriali e di qualità capaci, anche durante la pandemia, di garantire servizi essenziali con l’apporto fondamentale di migliaia di lavoratori e lavoratrici. La salvaguardia di questi servizi fondamentali e dell’occupazione del settore non può e non deve essere messa in discussione in nessuno modo da nessuna legge, ricordiamo che la Corte costituzionale è stata chiara. Continueremo a vigilare e a contrastare ogni tentativo di smantellamento del settore dell’igiene ambientale, continueremo a chiedere alla politica di impegnarsi per favorire la crescita dimensionale e industriale delle imprese contrastando con il massimo decisone le dottrine ultra liberiste e ideologie pseudo-ambientaliste. Le nostre ragioni andranno avanti forti del grande sostegno che le lavoratrici e i lavoratori ci hanno dato”, concludono  Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti.


Servizi ambientali, il 13 dicembre sarà di nuovo sciopero per il rinnovo del contratto

Comunicato unitario FP CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI e FIADEL dal sito di FP Nazionale.

Nonostante lo straordinario successo dello sciopero dello scorso 8 novembre, con percentuali uniche nel panorama italiano, e dopo il nostro ennesimo tentativo di provare a chiudere il rinnovo del CCNL, l’atteggiamento intransigente delle associazioni datoriali nega ancora una volta i legittimi diritti dei lavoratori e le loro speranze di avere il rinnovo del contratto collettivo nazionale scaduto da 29 mesi.

Oramai le ragioni della vertenza – sostenute dalla mobilitazione di migliaia di lavoratori della categoria – sono note ma, nonostante ciò, le pesanti condizioni che le associazioni datoriali hanno posto al tavolo della trattativa non sono state rimosse.

Evidentemente le imprese, come più volte detto, vogliono perseverare sul loro obiettivo di non far crescere industrialmente il settore e, attraverso la riduzione del costo del lavoro e la cancellazione della rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici, destrutturare il settore verso la povertà.

Peraltro, anche oggi, dopo tante riunioni, non hanno ancora chiarito minimamente il valore economico del rinnovo contrattuale e del recupero dei mesi perduti sottolineando, però, le presunte difficoltà che il settore vive senza valorizzare il ruolo di migliaia di lavoratrici e lavoratori che garantiscono – ogni giorno – un servizio pubblico indispensabile.

Per questi motivi, abbiamo immediatamente comunicato anche alla Commissione di garanzia una ulteriore iniziativa di sciopero nazionale per lunedì 13 dicembre 2021.

Andremo avanti, come deciso dall’Attivo Nazionale Unitario del settore, fino a quando non saranno rimossi i pretestuosi macigni che sono stati posti davanti al settore e a tutti i lavoratori.

Dobbiamo fermare l’idea di chi vuole precarizzare il lavoro, di chi immagina il settore disfatto in una miriade di piccole aziende che si azzuffano in un “mercato” senza regole, da chi non si è ancora reso conto che i lavoratori vanno tutelati nella loro salute e che i 29 mesi senza rinnovo contrattuale non possono essere tollerati.

Vanno programmate e intensificate le assemblee per preparare al meglio lo sciopero del 13 dicembre, coinvolgendo i sindaci, le forze politiche e la cittadinanza, evidenziando il nostro fondamentale ruolo per la tutela dell’ambiente e del decoro delle nostre città.

Anche stavolta il giorno dello sciopero non dobbiamo restare a casa ma occorre essere tutti uniti nelle piazze per tutelare il nostro futuro, il settore e le comunità in cui viviamo.

Se sei interessato allo sciopero dei servizi ambientali contatta una delle nostre sedi territoriali.

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