L’Istituto ortopedico Rizzoli sta solidarizzando con la manifestazione del 6 maggio per difendere la sanità pubblica e si prepara per un’iniziativa di sciopero di tutto il giorno il prossimo mercoledì.

Saranno garantite le emergenze e i servizi minimi, tuttavia, alcune prestazioni potrebbero essere rimandate.

Il segretario della Fp Cgil di Bologna, Marco Pasquini, assicura che questo non è uno sciopero contro i cittadini, ma per preservare i servizi per i cittadini.

La vertenza del Rizzoli si intreccia con le preoccupazioni sindacali per i tagli al servizio pubblico. Problemi specifici, come la mancanza di personale, si mescolano a problemi di interesse generale, come il blocco del turnover che potrebbe minacciare il funzionamento del sistema pubblico. Il rischio reale è di una carenza di 1.800 operatori in tre anni con una copertura del 50% delle uscite, che sono 1.100-1.200 l’anno a Bologna. La prossima riunione della Conferenza socio-sanitaria sarà dedicata a illustrare il nuovo piano di emergenza-urgenza e il sindacalista non sa dove verranno fatti i tagli al turn over. Questo rischia di portare alla chiusura dei reparti e di saltare le prestazioni.

Inoltre, l’Istituto ortopedico Rizzoli è anche alle prese con una carenza di personale, in particolare nel servizio che gestisce i cartellini dei dipendenti dell’ospedale. Ci sono disguidi nella gestione del personale che si riflettono sulle buste paga e anche questioni sui riposi e le indennità degli operatori delle sale operatorie. Pasquini ritiene che questi problemi si inseriscano nella vertenza generale e che il problema reale sia l’accesso ad una sanità eccellente.

Mercoledì mattina si terrà un presidio di fronte al Rizzoli dove parteciperanno anche i sanitari degli altri ospedali di Bologna.