Grande preoccupazione per la situazione della sanità in Emilia-Romagna
Preoccupazione che nasce dalle mancate risposte alle nostre istanze per il riconoscimento delle risorse necessarie alla valorizzazione del personale e soprattutto rispetto alla garanzia della sicurezza e della qualità dei servizi del nostro SSR e dei diritti contrattuali dei dipendenti.
Infatti sicurezza, qualità e diritti devono necessariamente prevedere, tra le priorità, la completa sostituzione del personale cessato per pensionamento o per dimissioni volontarie, le stabilizzazioni di tutti coloro che ne hanno i requisiti e i rinnovi dei contratti a tempo determinato. Al contrario, da mesi, nelle aziende sanitarie queste necessità non vengono garantite per produrre risparmi di bilancio su indicazione della Regione.
Oggi sulla sanità bisogna investire, anche con nuovi modelli ma non tagliare sul personale!
Ferie accumulate insieme a migliaia di ore di straordinario, che rimangono patrimonio inalienabile dei dipendenti, impossibili da pagare e da recuperare fanno infatti il paio con tempi di attesa per le prestazioni specialistiche ambulatoriali e chirurgiche in aumento e tempi di permanenza nei pronto soccorso ormai diventati inaccettabili.
Per 15 anni tagli alle assunzioni
Viene spesso sbandierato da parte dell’Assessorato alla Sanità, il saldo del personale assunto dal 2018 ad oggi, pari a +7300, ma la vera considerazione da fare è che se per 15 anni si è tagliato sulle assunzioni, in realtà chi è stato stabilizzato o assunto, viene impiegato per lo più a “rattoppare gli organici” e a ristabilire quella presenza di personale per garantire l’assistenza di qualità vanto della nostra Regione. Assunzioni che sono state necessarie anche per garantire gli organici “integrativi” (che per i non addetti ai lavori sono coloro che sostituiscono malattie, ferie, permessi a vario titolo) che purtroppo oggi sono all’osso, o addirittura assenti; ad esempio nel 70% dei casi, le lunghe assenze, come le maternità o le malattie di lungo periodo, non vengono sostituite.
Altro dato da evidenziare, è che per mettere in pratica quanto previsto per la riorganizzazione della sanità territoriale, da Decreto Ministeriale 77/2022, si dovranno assumere nella nostra Regione: dai 1500 ai 2300 Infermieri di Comunità, per le Centrali Operative Territoriali 270 infermieri e circa 67 altre figure tra personale sanitario/amministrativo, per gli Ospedali di Comunità circa 639 infermieri – 426 OSS – 142 fisioterapisti, ed infine almeno 800 infermieri e 600 OSS oltre che psicologi e altre professionalità per trasformare le Case della Salute in case di Comunità.
Quindi se servono più persone è lecito chiedersi per quale motivo la Regione sta bloccando il turn over? Non si potrà certo pensare di garantire servizi aggiuntivi e funzionalità di strutture finanziate dal PNRR riducendo organici sapendo che chi prende in carico e cura le persone non sono i muri ma il personale.
Verso la mobilitazione
Dopo diversi solleciti, finalmente, come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl siamo stati convocati il 7 marzo p.v dall’Assessore Donini, ma in vista di quella data, proprio perché non accetteremo ancora risposte prive di contenuti reali e fattivi, abbiamo deciso di riprendere un percorso vertenziale unitario e condiviso tra livelli territoriali e regionali proprio per evidenziare quanto per Noi, e soprattutto per le donne e gli uomini che rappresentiamo, quanto quell’incontro sia determinante.
Una mobilitazione, che ci vedrà coinvolti a livello territoriale nelle Aziende Sanitarie: venerdì 3 marzo con la distribuzione di materiale che spieghi la grave situazione che si sta delineando, martedì 7 marzo con lo svolgimento di presidi di protesta, concludendosi poi con una conferenza stampa regionale l’8 marzo, nella quale daremo le risultanze dell’incontro che si sarà svolto in Assessorato, e delle decisioni scaturite in merito, e lo diciamo sin d’ora, SENZA RISPOSTE VERE VALUTEREMO COME PROSEGUIRE LA NOSTRA MOBILITAZIONE!
Serena Sorrentino rieletta segretaria generale della FP CGIL
Serena Sorrentino rieletta segretaria generale della Funzione Pubblica Cgil.
Oggi a Cervia, al termine della quattro giorni del 12° congresso nazionale della categoria della Cgil che rappresenta le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici, l’Assemblea generale appena eletta ha riconfermato Sorrentino alla guida della Fp Cgil con il 98.21%. Su 224 votanti hanno votato a favore in 220 e contrari in 4.
“Non bisogna mai smettere di sentirci uomini liberi e donne libere – ha affermato Sorrentino dal palco all’esito dell’elezione -. Ringrazio tutte le delegate e tutti i delegati al congresso e l’intero gruppo dirigente della Funzione Pubblica Cgil. Un congresso che ha testimoniato una grande forza e una grande consapevolezza, ovvero che tutto quello che abbiamo costruito in questi anni per le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici è oggi un valore politico che portiamo come contributo di elaborazione dalla categoria alla confederazione. Ringrazio tutti coloro che mi hanno dato fiducia, così come coloro che non mi hanno dato fiducia, lavorerò e continuerò a farlo sempre per l’unità del mondo che noi rappresentiamo”, ha concluso Sorrentino.
Ai Vigili del fuoco di Piacenza mezzi di scarto e obsoleti. Sicurezza a rischio
Le organizzazioni sindacali del vigli del fuoco di Piacenza, tramite una nota firmata da tutte le sigle, lanciano un allarme scrivendo tra gli altri anche al prefetto Daniela Lupo, al sindaco Katia Tarasconi e alla presidente della Provincia Monica Patelli. Il problema che viene sollevato è importante: al comando dei pompieri di Piacenza manca un’autoscala, una dotazione fondamentale e determinante per prestare soccorso ai cittadini.
«Tutti i comandi provinciali dei vigili del fuoco dovrebbero essere dotati di due autoscale perché questo è considerato dall’amministrazione un mezzo speciale, insostituibile ed estremamente necessario per i soccorsi in altezza – scrivono i rappresentanti di Conapo, Cgil, Confsal e Cisl – A Piacenza avevamo un’autoscala di circa 35 anni ed una che oggi ne ha 20; quella di 35 anni è stata messa fuori uso circa 4 anni fa e non è mai stata sostituita, mentre quella più recente è ferma da oltre sei mesi perché ha un preventivo di riparazione di circa 80mila
euro. L’Amministrazione in prima battuta come sostituzione, ha inviato una vecchia autoscala in servizio al Comando di Ferrara che però ora si trova in officina con un preventivo di 50.000 euro per le riparazioni e in rimpiazzo ci ha fornito un’autoscala immatricolata nel 1994 che era in servizio ad un distaccamento volontario del Comando di Lecco».
«In questi giorni sul territorio nazionale sono state consegnate ben 60 nuove autoscale – dicono i sindacati – alcune di queste arriveranno sicuramente in Emilia Romagna, quindi auspichiamo che una di queste arrivi al Comando di Piacenza per evitare l’assegnazione dell’ennesimo mezzo di ripiego, comunque poco efficiente, di un altro comando della regione».
«I cittadini della Provincia di Piacenza in primis non si meritano un trattamento del genere – conclude la nota – e nemmeno i Vigili del Fuoco di questa provincia che da troppo tempo sono costretti a lavorare con mezzi di scarto forniti da altri comandi avvilendoci nella nostra professionalità e nel nostro impegno che da sempre mettiamo al servizio della comunità».
Stop alle esternalizzazioni nella Pubblica Amministrazione
Non sono a rischio di esternalizzazione solo i servizi educativi scolastici del sistema integrato 0-6; le lavoratrici e i lavoratori della Città Metropolitana di Bologna da mesi hanno promosso uno stato di agitazione , l’ ultimo presidio è stato il 20 gennaio con una delegazione nel Consiglio Comunale del Comune di Bologna.
La mobilitazione ha portato alla proclamazione di un pacchetto di ore di sciopero , la prima giornata sarà il 31 gennaio 2023 .
I motivi principali che hanno portato alla proclamazione dello sciopero è stato l’ annuncio di esternalizzazione della funzione fondamentale della progettazione e manutenzione strade , nel settore vi sono oltre cento lavoratori specializzati , si sta assistendo ad una involuzione dell’ Ente sul piano organizzativo ; lavoro agile ridotto d’ imperio , assetto delle responsabilità depauperato o trasferito , piano assunzionale ai minimi termini a fronte di massicci investimenti del PNRR da gestire .
Il rischio concreto è di un Ente che a breve non sarà in grado di affrontare le sfide e le opportunità di sviluppo essenziali per il futuro di tutta la comunità metropolitana bolognese , a questo si aggiunge , una concezione delle relazioni sindacali , fatta di annunci , ma priva ,di qualsiasi reale disponibilità alla partecipazione e al confronto .
Stato di agitazione al Ministero dei Trasporti
In Emilia-Romagna i dipendenti delle Motorizzazioni aderiscono allo Stato di Agitazione nazionale del Ministero dei Trasporti in vista del presidio previsto a Roma per il 7 febbraio!
“Manca il personale e invece di assumere si privatizza, con un importante aggravio di costi a carico dell’utenza. In questo modo” – spiega Melissa Toscani, Segretaria Generale Fp Cgil Piacenza – “avviene una continua diminuzione delle funzioni del sistema pubblico a favore dei privati, cosa che tanto piace ai governi che si sono succeduti nel tempo, ma che va a danno principalmente degli utenti, i quali vedranno crescere in modo importante i costi che devono sostenere per ottenere il servizio.”
“Si fa in modo che le priorità la abbiano le agenzie private, che vengono così privilegiate ma loro poi agiscono in risposta alle leggi del mercato…”, fa sapere Salvatore Bianco della Fp Cgil Bologna. Al contrario, andrebbe “riaffermata la centralità del ruolo del servizio pubblico in materia di revisione dei veicoli pesanti, al fine di assicurare uniformità di controlli ed effettività del diritto alla sicurezza sulle strade”.
Anche a Modena la FP CGIL annuncia lo stato di agitazione della motorizzazione e il blocco degli straordinari a partire dal primo febbraio.
Di seguito le nostre rivendicazioni
Con le richieste dell’8 novembre, 24 e 31 dicembre 2022 abbiamo evidenziato l’urgenza di un incontro su temi estremamente importanti per i lavoratori del MIT, e più precisamente:
1. urgenza dell’adozione di un piano assunzionale straordinario, vista la grave carenza di organico diffusa in tutti gli uffici. Piano che deve peraltro servire a massimizzare il numero delle progressioni in deroga possibili previste dal CCNL;
2. il chiarimento sugli importi percepiti dai lavoratori a seguito dell’entrata in vigore del nuovo CCNL;
3. lo sblocco degli incentivi tecnici previsti all’art.113 del D. Lgs. 50/2016 a tutt’oggi ancora fermo per un rilievo dell’UCB di cui le OO.SS. non sono state ufficialmente informate;
4. la parziale applicazione del regolamento del lavoro agile;
5. il mancato avvio del lavoro da remoto, a tal proposito si evidenzia come l’amministrazione dal mese di agosto ad oggi non è stata in grado di dotarsi di un dispositivo per la rilevazione delle presenze;
6. la revisione della Legge 870/86. A tal proposito si evidenzia come la circolare n. 39957 del 20/12/2022 del direttore della DG MOT, ha determinato, in modo improprio e surrettizio, un modello operativo, che vede un maggiore coinvolgimento degli Ispettori Autorizzati esterni, se non addirittura una loro esclusività operativa, a scapito dei funzionari tecnici delle motorizzazioni ai quali viene assegnato un ruolo marginale, residuale e sottopagato, con un evidente arretramento delle funzioni svolte dalla PA. Il tutto con un notevole incremento dei costi (intorno al 70% circa) per l’utenza esterna.
Nel ribadire la nostra contrarietà alla predetta disposizione, che sta provocando numerose reazioni spontanee in molti Uffici della Motorizzazione, e considerato che, ad oggi, le richieste inoltrate sono rimaste inevase, nonostante lo spessore dei temi in oggetto, le scriventi OO.SS. comunicano la ripresa dello stato di agitazione e l’organizzazione di un presidio che si terrà presso la sede di via Nomentana in data 7 Febbraio 2023 dalle ore 10 alle ore 13.
Firmato accordo regionale con la croce rossa!
La FP CGIL Emilia-Romagna, insieme alle rispettive categorie regionali di Cisl e Uil, ha firmato un importante accordo riguardante lavoratrici e lavoratori di tutti i Comitati Croce Rossa dell’Emilia-Romagna (ad esclusione di quelli di Ravenna e Cervia).
Sottoscritto accordo regionale sull'indennità di Pronto Soccorso

Sanità Regionale: i problemi non sono gli ambulatori infermieristici ma la governance del sistema
L’attivazione degli ambulatori infermieristici all’interno dei Pronto soccorso della Regione e la nascita del percorso “See and Treat” come modello di risposta assistenziale alle urgenze minori, definite come “casi lievi il cui problema di salute potrebbe essere risolto direttamente all’accoglienza evitando diversi passaggi e procedure” sono elementi di crescita di un sistema che vuole migliorare la qualità delle prestazioni erogate e contribuire a risolvere l’annoso problema delle attese infinite in pronto soccorso.
Percorsi già sperimentati e ormai diventati ordinari in paesi che hanno un sistema sanitario di eccellenza e anche in alcune Regioni del nostro territorio nazionale, vedi Toscana, nelle quali hanno dato risposte importanti nella gestione dei percorsi di emergenza-urgenza.
Questo per dare una risposta adeguata e nel tempo più rapido possibile senza incanalare su un binario unico tutte le richieste di accesso al pronto soccorso.
Non ci stupisce ormai più, purtroppo, la nota stampa della CIMO che come sempre ad ogni proposta di innovazione organizzativa di sviluppo delle competenze e delle responsabilità delle professioni sanitarie risponde chiamando in causa confini derivanti da leggi, contratti e giurisprudenza che non permetterebbero lo sviluppo del sistema sanitario, oggi fondamentale, se non si vuole abdicare in favore del privato.
Basta con la propaganda e le tensioni tra professioni ormai superate abbondantemente dalla realtà e dalla integrazione multi professionale di chi lavora nel nostro sistema sanitario.
Avanti con i nuovi modelli se aumentano l’appropriatezza e la qualità delle risposte e diminuiscono i tempi di attesa.
In questo contesto manca però una visione regionale, un modello condiviso e questo genera una sanità con livelli assistenziali diversi ed a macchia di leopardo nella nostra Regione. Se a questo sommiamo dichiarazioni scomposte di volontà di unificazioni aziendali da una parte e difese di campanile dall’altra, diventa sempre più impellente un confronto con la Regione sul futuro della Sanità in Emilia-Romagna rispetto a proposte che abbiamo da mesi avanzato; confronto che oggi latita.
Ciò che deve essere messo in discussione non è certo il tema delle competenze delle singole professionalità, ma la governance e l’organizzazione del modello di sanità pubblica che questa Regione vuole perseguire.
Ciò che ribadiamo è che senza il personale e la sua valorizzazione non si può dar gambe a nessun progetto. Investire sulla sanità pubblica con modelli innovativi, a partire dal potenziamento della medicina territoriale, con tagli al numero e alla spesa del personale non è per noi una strada percorribile! Per questo abbiamo chiesto nuovamente un incontro urgente all’Assessore Donini affinché siano riconosciute in tutte le aziende del SSR le risorse derivanti dal rinnovo contrattuale! In assenza di risposte concrete, come Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl valuteremo i percorsi di mobilitazione conseguenti
Motorizzazione civile Piacenza: adesione di lavoratrici e lavoratori allo stato di agitazione
Anche lavoratrici e lavoratori della motorizzazione civile di Piacenza aderiscono allo stato di agitazione nazionale.
Il testo è il seguente
Con le richieste dell’8 novembre, 24 e 31 dicembre 2022 abbiamo evidenziato l’urgenza di un incontro su temi estremamente importanti per i lavoratori del MIT, e più precisamente:
1. urgenza dell’adozione di un piano assunzionale straordinario, vista la grave carenza di organico diffusa in tutti gli uffici. Piano che deve peraltro servire a massimizzare il numero delle progressioni in deroga possibili previste dal CCNL;
2. il chiarimento sugli importi percepiti dai lavoratori a seguito dell’entrata in vigore del nuovo CCNL;
3. lo sblocco degli incentivi tecnici previsti all’art.113 del D. Lgs. 50/2016 a tutt’oggi ancora fermo per un rilievo dell’UCB di cui le OO.SS. non sono state ufficialmente informate;
4. la parziale applicazione del regolamento del lavoro agile;
5. il mancato avvio del lavoro da remoto, a tal proposito si evidenzia come l’amministrazione dal mese di agosto ad oggi non è stata in grado di dotarsi di un dispositivo per la rilevazione delle presenze;
6. la revisione della Legge 870/86. A tal proposito si evidenzia come la circolare n. 39957 del 20/12/2022 del direttore della DG MOT, ha determinato, in modo improprio e surrettizio, un modello operativo, che vede un maggiore coinvolgimento degli Ispettori Autorizzati esterni, se non addirittura una loro esclusività operativa, a scapito dei funzionari tecnici delle motorizzazioni ai quali viene assegnato un ruolo marginale, residuale e sottopagato, con un evidente arretramento delle funzioni svolte dalla PA. Il tutto con un notevole incremento dei costi (intorno al 70% circa) per l’utenza esterna.
Nel ribadire la nostra contrarietà alla predetta disposizione, che sta provocando numerose reazioni spontanee in molti Uffici della Motorizzazione, e considerato che, ad oggi, le richieste inoltrate sono rimaste inevase, nonostante lo spessore dei temi in oggetto, le scriventi OO.SS. comunicano la ripresa dello stato di agitazione e l’organizzazione di un presidio che si terrà presso la sede di via Nomentana in data 7 Febbraio 2023 dalle ore 10 alle ore 13.
Motorizzazione Bologna: si va verso lo sciopero!
Da un articolo di BolognaToday
Disagi e tempi lunghi alla Motorizzazione civile di Bologna continuano, tanto che il personale ha deciso il blocco delle prestazioni straordinarie, ovvero quelle ore che i dipendenti della Motorizzazione svolgono lontano dall’ufficio assistendo attività come gli esami di guida. Inoltre, verrà chiesto l’anticipo del pagamento dell’indennità di missione
I lavoratori denunciano una sorta di ‘esproprio’, ovvero un “processo di crescente erosione delle funzioni strategiche del pubblico a favore dei privati” con conseguente aumento dei costi a carico dell’utenza fino al 70%. Partirà infatti una campagna informativa, a cura dei sindacati, per sensibilizzare i cittadini “sull’aggravio dei costi”, ma si parla anche di sciopero e comunque della partecipazione al presidio di protesta a Roma il 7 febbraio.
Il personale tecnico interno sarebbe stato destinato “ad attività residuali”, spiegano Fp-Cgil, Uil-Pa e Sgb di Bologna. “Si fa in modo che le priorità la abbiano le agenzie private, che vengono così privilegiate ma loro poi agiscono in risposta alle leggi del mercato…”, fa sapere Salvatore Bianco (Fp-Cgil). Al contrario, andrebbe “riaffermata la centralità del ruolo del servizio pubblico in materia di revisione dei veicoli pesanti, al fine di assicurare uniformità di controlli ed effettività del diritto alla sicurezza sulle strade”: queste mansioni, assieme ai controlli sul rinnovo delle patenti, dovrebbero restare appannaggio del pubblico, ma per farlo sarebbe necessario un potenziamento del personale della Motorizzazione. “Serve un piano straordinario di assunzioni che colmi l’emorragia di personale determinatasi negli ultimi anni per effetto del blocco del turnover. Servono assunzioni per colmare un vuoto di organico che si approssima al 100%”, spiega Bianco.
Alla fine del 2022, Bologna Today aveva raccolto le testimonianze di alcuni cittadini che denunciavano i tempi biblici per ottenere gli appuntamenti e fino a un anno per avere la patente di guida con un -70% delle sessioni di esame. Di “comparto in sofferenza” ci aveva parlato Stefano Galletti, Segretario Provinciale UNASCA Bologna – Unione Nazionale Autoscuole e Studi di Consulenza Automobilistica.