Contratto AIAS: proclamato lo stato di agitazione!
Le scriventi FP CGIL, CISL FP e UIL FPL hanno appreso per le vie brevi della decisione dell’AIAS di non procedere al rinnovo del CCNL Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS). Inoltre e scriventi OO.SS. non avendo avuto formale riscontro alle missive inoltrate in data 08/05/24, 05/07/24 dall’ Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS), hanno convenuto di procedere alla proclamazione dello stato di agitazione per il mancato rinnovo del CCNL.
La scelta della Associazione Italiana Assistenza Spastici (AIAS) non risponde alle legittime attese dei lavoratori del settore che in questi ultimi anni hanno visto eroso il potere d’acquisto a causa dell’inflazione e a nostro avviso, lede la loro dignità e professionalità. Per questo motivo ci vediamo costretti a mettere in campo da subito tutte le azioni di coinvolgimento dei lavoratori a partire dall’apertura dello stato di agitazione di tutto il personale. Segnaleremo alla Conferenza delle Regioni questa condotta che inficia i corretti rapporti negoziali e istituzionali a tutti i livelli.
14-15-16 aprile 2025: Il lavoro pubblico al voto per le RSU
Le elezioni per le Rsu sono alle porte. Il 14, 15, 16 aprile in tutti i luoghi di lavoro pubblici le lavoratrici e i lavoratori interessati saranno chiamati al voto per rinnovare le rappresentanze sindacali unitarie.
RSU: Cos’è e Quali Sono i Suoi Ruoli?
La RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) tutela le lavoratrici e i lavoratori nei luoghi di lavoro, pubblici e privati. È eletta da tutte le dipendenti e i dipendenti.
Come si Forma?
Si costituisce tramite elezioni con un quorum minimo del 50% +1 dei votanti. I candidati possono appartenere a un sindacato, ma rappresentano le lavoratrici e i lavoratori, non l’organizzazione sindacale.
Quali Sono le Funzioni?
- Tutela dei diritti e applicazione del CCNL.
- Contrattazione e negoziazione con il datore di lavoro.
- Mediazione nelle controversie lavorative.
Durata e Diritti
Resta in carica tre anni e gode di tutela rafforzata. Ha diritto a bacheca sindacale, assemblee e permessi retribuiti.
Il sito ELEZIONIRSU.IT
Nel sito www.elezionirsu.it potrete trovare tutte le informazioni, le notizie e i materiali necessari che vi accompagneranno in questi mesi fino al momento del voto.
Elezionirsu.it della Fp Cgil non è solo un contenitore di tutti i documenti utili (dalla modulistica agli atti ufficiali), ma si presenta anche come uno strumento per le candidate e i candidati e per le lavoratrici e i lavoratori per informarsi su questo importante appuntamento elettorale.
Infatti sarà possibile trovare all’interno del sito regole utili, domande frequenti, video tutorial e tanto altro ancora per conoscere a pieno il ruolo e la funzione delle Rsu.
Non solo, il sito metterà a disposizione la lista completa delle sedi Rsu su tutto il territorio nazionale, la lista delle candidate e dei candidati e tutti i nostri programmi elettorali.
Infine, elezionirsu.it sarà una sorta di agenda di appuntamenti della Fp Cgil e uno strumento con il quale rimanere aggiornato su tutte le novità inerenti queste RSU 2025.
Contratto sanità, le ragioni del no
No, proprio non conviene ai lavoratori e alle lavoratrici firmare l’ipotesi di rinnovo contrattuale presentata dall’Aran ai sindacati. Non conviene dal punto di vista degli incrementi economici e non conviene dal punto di vista normativo. E quanto hanno affermato il presidente dell’Aran Naddeo e il ministro Zangrillo assomiglia molto al gioco delle tre carte, ma i numeri reali sono altri.
Le menzogne dalle gambe corte
Dice Naddeo lo scorso 15 gennaio su Quotidiano Sanità: “Un infermiere di pronto soccorso, a decorrere da gennaio 2024, avrebbe avuto un incremento di stipendio di 150 euro, e di indennità di 240 euro al mese, che sarebbero saliti a 305 euro dal 2025 per arrivare a circa 360 euro nel 2026. Cioè 510 euro a regime. Poi era previsto un aumento di 35 euro delle indennità per le ostetriche nel 2024 che diventano 40 nel 2025. E poi a tutti i professionisti della salute nel 2026 venivano riconosciuti ulteriori 58 euro”.
Dice il ministro Zangrillo sullo stesso giornale nello stesso giorno: “Proponevamo un incremento che corrispondeva al 6,8%, quindi 172 euro di aumento, e la possibilità di firmare questo contratto ci avrebbe poi consentito di aprire immediatamente la trattativa per il contratto successivo, quello della tornata 2025-27, che prevedeva un ulteriore 6,9% con altri 186 euro di incremento salariale”.

La verità sugli aumenti contenuti nella proposta di rinnovo
Partiamo dall’inizio, il rinnovo contrattuale di cui si parla è quello per il biennio 2022-24, gli aumenti dovrebbero servire a riconquistare il potere di acquisto dei salari intaccato dall’inflazione. Tra il 2022 e il 2024 il tasso di inflazione è stato del 16,5%. L’incremento contrattuale proposto dal governo per tutto il lavoro pubblico è del 5,75%. Manca oltre il 10% di incremento, e non è affatto poco.
Veniamo alle cifre. L’aumento tabellare medio per un infermiere, se l’intesa fosse stata firmata, sarebbe stato di 135 euro lordi al mese che decurtato dell’Indennità di vacatio contrattuale già erogata si sarebbe ridotto a 45,87 euro lordi al mese. Analoghe cifre sarebbero entrate nelle buste paga degli altri lavoratori e lavoratrici del comparto: circa 50 euro lordi al mese.
E i 510 euro di cui parla Naddeo? Sarebbero toccati solo agli infermieri dei pronto soccorso: mettendo insieme aumenti tabellari e indennità varie, stiamo parlando di meno del 4%, 23 mila in tutto degli infermieri e delle infermiere sugli oltre 580mila in servizio.
Ma l’inganno è ben peggiore
Lo spiega Michele Vannini, segretario nazionale della Fp Cgil: “Il governo non ha stanziato le risorse necessarie per aumenti contrattuali dignitosi, le ha previste da una parte per la flat tax sulle prestazioni orarie aggiuntive che altro non sono che ore di lavoro straordinario pagate di più rispetto allo straordinario ordinario, e sull’abbattimento della tassazione al 5% solo ed esclusivamente per gli infermieri. Il messaggio – aggiunge Vannini – è chiaro: se vuoi guadagnare di più devi essere disponibile a lavorare di più”. Insomma, non si assume personale, non si aumentano gli stipendi ma si paga di più solo lo straordinario oltre quello previsto. Davvero una specie di truffa, e per di più è bene ricordare che, sebbene sia sbagliato “strizzare” i dipendenti, il 70% del personale è donna e per loro è assai più difficile accedere a tanto straordinario dovendo conciliare vita professionale e vita familiare.
Privatizzazione surrettizia
La conseguenza di tutto ciò è semplice e duplice, da un lato l’invecchiamento del personale, tanto più che in manovra c’è il blocco al 75% del turn over, e dall’altro la fuga dal pubblico degli operatori e operatrici sanitari che non ce la fanno più. È ancora Vannini a spiegare: “Se non si corregge questo processo, inevitabilmente si arriverà a esternalizzare i servizi. Quando il pubblico non ce la fa, il privato è pronto a entrare”.
Il contratto, si sa, serve anche a migliorare condizioni di lavoro e di carriera e invece nella proposta dell’Aran “non ci sarebbero stati strumenti sufficienti per la valorizzazione dei professionisti, e l’introduzione dell’assistente infermiere, così come proposta, servirebbe solo ad abbassare la qualità dell’assistenza e il costo del lavoro”. Ancora, nulla per il welfare aziendale e nessun aumento dei buoni pasto e nemmeno l’eliminazione di 1/5 a carico di lavoratori e lavoratrici.
E per la parte normativa non va meglio
Le richieste sindacali non hanno ricevuto risposte positive, nulla per i profili amministrativi e tecnici, né per le progressioni di carriera. E per quanto riguarda le ferie nessuna risposta: “Nessuna modifica alla retribuzione per le ferie, nonostante le sentenze della Cassazione abbiamo affermato che durante i periodi di ferie spettino tutte le indennità percepite relativamente alle mansioni ordinariamente svolte”.
La vertenza proseguirà
Inevitabile continuare la vertenza aperta e che ha visto nello sciopero generale dello scorso novembre un momento importante. Sottolinea il dirigente sindacale: “Questo rinnovo contrattuale in realtà altro non è che spremere i lavoratori e le lavoratrici il più possibile. E serve per continuare anche per via contrattuale a svuotare la sanità pubblica. Continueremo la vertenza per questo come per gli altri contratti pubblici che ancora non sono stati sottoscritti, e lavoreremo anche con le regioni, molte di loro si sono pronunciate sulla necessità di nuove risorse per il Ssn”.
Elezioni RSU 2025 - Il 14-15-16 aprile 2025 Vota FP CGIL!
Le elezioni per le Rsu sono alle porte. Il 14, 15, 16 aprile in tutti i luoghi di lavoro pubblici le lavoratrici e i lavoratori interessati saranno chiamati al voto per rinnovare le rappresentanze sindacali unitarie.
RSU: Cos’è e Quali Sono i Suoi Ruoli?
La RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) tutela le lavoratrici e i lavoratori nei luoghi di lavoro, pubblici e privati. È eletta da tutte le dipendenti e i dipendenti.
Come si Forma?
Si costituisce tramite elezioni con un quorum minimo del 50% +1 dei votanti. I candidati possono appartenere a un sindacato, ma rappresentano le lavoratrici e i lavoratori, non l’organizzazione sindacale.
Quali Sono le Funzioni?
- Tutela dei diritti e applicazione del CCNL.
- Contrattazione e negoziazione con il datore di lavoro.
- Mediazione nelle controversie lavorative.
Durata e Diritti
Resta in carica tre anni e gode di tutela rafforzata. Ha diritto a bacheca sindacale, assemblee e permessi retribuiti.
Il sito ELEZIONIRSU.IT
Nel sito www.elezionirsu.it potrete trovare tutte le informazioni, le notizie e i materiali necessari che vi accompagneranno in questi mesi fino al momento del voto.
Elezionirsu.it della Fp Cgil non è solo un contenitore di tutti i documenti utili (dalla modulistica agli atti ufficiali), ma si presenta anche come uno strumento per le candidate e i candidati e per le lavoratrici e i lavoratori per informarsi su questo importante appuntamento elettorale.
Infatti sarà possibile trovare all’interno del sito regole utili, domande frequenti, video tutorial e tanto altro ancora per conoscere a pieno il ruolo e la funzione delle Rsu.
Non solo, il sito metterà a disposizione la lista completa delle sedi Rsu su tutto il territorio nazionale, la lista delle candidate e dei candidati e tutti i nostri programmi elettorali.
Infine, elezionirsu.it sarà una sorta di agenda di appuntamenti della Fp Cgil e uno strumento con il quale rimanere aggiornato su tutte le novità inerenti queste RSU 2025.
Le nostre scelte di merito. I CCNL li ha fatti saltare il Governo con stanziamenti insufficienti
Siamo oltre la soglia della decenza. Che un Ministro della Repubblica si metta a fare disinformazione e campagna attiva contro chi non è accondiscendente ha molto poco di istituzionale e tanto di agonismo politico, ma sbaglia il tiro: noi stiamo al merito.
Sarà che il Ministro ha negato il confronto aperto e vero dal suo insediamento, preferendo scegliersi gli interlocutori “accondiscendenti“ a prescindere, ma se oggi la vertenza sui CCNL è in stallo è tutta responsabilità di chi non ha mai ascoltato le giuste rivendicazioni di chi lavora nella Pa.
Partiamo dalla narrazione tossica sugli aumenti: si prende a riferimento la media tra le aree compresa la 4^ area (inquadramento più alto) che ad oggi è vuota perché onerosa per le amministrazioni.
Perché il Ministro non si assume la responsabilità di dire che aumenti di 135 euro lordi per i professionisti sanitari del comparto, già erosi da anticipi e ivc potenziata che lui ha voluto, producono effetti sulle buste paga di circa 40 euro lordi? Sentiamo e leggiamo di roboanti cifre che verrebbero a mancare, peccato che la realtà per la generalità dei lavoratori pubblici sia ben altra.
E questo mentre aumenta il costo di casa, bollette, trasporti, generi di prima necessità.
In Germania, per lo stesso periodo, i lavoratori hanno percepito un bonus esentasse di 3.000 euro e aumenti minimi di 340 euro al mese pari a oltre l’11% sugli stipendi tabellari.In Spagna per il triennio 22/24 gli aumenti sono stati del 9,8% sul tabellare più i fondi per la contrattazione di secondo livello.
Eppure, le regole sulla fiscalità sono comuni in Europa, quindi è completamente falsa la narrazione che non si poteva fare di più.
La scelta del Governo italiano è stata quella di penalizzare le retribuzioni dei dipendenti pubblici e se ne assumano la responsabilità anziché scaricarla su chi, come noi, da oltre tre anni si è battuto per far aumentare i salari guardando all’inflazione reale e non alle necessità politiche del Governo.
Fino a prova contraria i Sindacati dovrebbero rappresentare i lavoratori ma, vedendo le dichiarazioni delle sigle che hanno dichiarato la volontà di firmare contratti indipendentemente dai contenuti, non è scontato che tutte le federazioni dei settori pubblici in questa stagione stiano dalla parte dei lavoratori: alcuni stanno dalla parte dei datori di lavoro.
È curioso poi che il Ministro attribuisca a FP Cgil il blocco dei contratti. Nella logica del Ministro, lui impone aumenti, norme, peggiora le condizioni di gestione degli orari di lavoro, ha addirittura riportato la spesa per il welfare contrattuale all’interno del tetto ai fondi per il salario accessorio, che rimangono bloccati penalizzando la crescita della produttività, e la colpa è del sindacato che rifiuta di firmare accordi al ribasso?
Se pensa che i lavoratori siano distratti o disattenti si sbaglia, sono esasperati e chiedono, legittimamente, che la valorizzazione del lavoro pubblico non sia uno slogan per interviste e convegni ma una serie di atti concreti economici e normativi.
Quanto poi alle facoltà assunzionali, il Ministro certifica che grazie al dissenso di enti locali, regioni, organizzazioni sindacali, il taglio al turn over non c’è stato per sanità, funzioni locali e comparto sicurezza, che fa capo al Ministero dell’Interno, mentre rimane per le funzioni centrali, che dipendono direttamente da lui. Cioè si è battuto “come un leone” ( citazione di una sua intervista) per conseguire il risultato di tagliare le facoltà assunzionali solo per le amministrazioni centrali. Un trionfo.
Continuano a raccontare che per la prima volta ci sono risorse anche per i futuri rinnovi ma, visto che la programmazione di bilancio ha un ciclo per le nuove regole di medio termine e pluriennale, il Governo ha ipotecato le scelte per i prossimi anni, raccontare che bisogna aspettare nove anni e tre contratti per non recuperare quello che le buste paga dei dipendenti pubblici hanno perso nel 2022 e 2023 è veramente offensivo per la dignità dei lavoratori delle funzioni centrali, della sanità e degli enti locali.
Se il Ministro vuole rinnovare i Contratti con la partecipazione di tutte le sigle sindacali su salari, carriere e contrattazione decentrata deve dare risposte.
Se no è un atto unilaterale su cui ha dato mandato ad Aran di raccogliere le adesioni, registrando che c’è chi ha accettato senza fiatare e chi ha deciso liberamente di tenere aperta la vertenza per dare risposte adeguate ai lavoratori. Alla sanità e alle funzioni locali stiamo dando l’opportunità di battersi per migliorare un Contratto inadeguato alle necessità economiche e professionali dei settori pubblici e stiamo dicendo anche alle Funzioni Centrali, che sono state sacrificate dalla scelta dei firmatari di accontentarsi del 5,78%, che per la Fp Cgil la partita non è chiusa.
A proposito di Pubblico e Privato, a chi dice che non firmiamo i Contratti, ricordiamo che nei settori privati la nostra categoria ha sottoscritto in queste settimane accordi con percentuali di crescita salariale sempre superiori a quelle proposte dal Governo per il settore pubblico.
Non è che non firmiamo i CCNL, firmiamo quelli che danno risposte ai lavoratori ma non sosteniamo quelle intese che sono peggiorative.
Si chiama coerenza. Firmare qualsiasi cosa ti propone la controparte senza valutarne i contenuti è la strada che hanno intrapreso altre sigle e ne risponderanno a lavoratrici e lavoratori. Noi abbiamo scelto di stare con le ragioni di chi ogni giorno lavora per la collettività, per garantire servizi essenziali, che svolgono una funzione fondamentale e che meritano rispetto e riconoscimento del valore del proprio lavoro.
Nuovo Concorso Agenzia delle Dogane: 415 Assunzioni per Assistenti Amministrativi Tributari
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) ha indetto un nuovo concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato di 415 diplomati nel profilo di Assistente Amministrativo Tributario. Una grande opportunità per chi desidera lavorare nella Pubblica Amministrazione e avviare una carriera stabile e qualificata.
Scadenze e modalità di partecipazione
Le domande devono essere inviate esclusivamente online tramite il portale inPA, entro le ore 17:00 del 20 gennaio 2025. Per accedere alla procedura, è necessario registrarsi utilizzando SPID, CIE o CNS. Al termine della registrazione, il sistema fornirà una ricevuta in formato PDF con un codice univoco, da conservare e presentare il giorno della prova.
Mansioni dell’Assistente Amministrativo Tributario
Questo ruolo prevede l’esecuzione di attività amministrative e operative su procedure già predefinite, senza necessità di valutazioni discrezionali. Tra i compiti principali:
- Supporto amministrativo e tributario.
- Predisposizione di atti e documenti.
- Stesura di rendiconti e segnalazione di anomalie.
Dettagli della prova selettiva
La selezione consisterà in una prova scritta a risposta multipla, con 80 domande da completare in 90 minuti. Gli argomenti includono:
- Diritto costituzionale, amministrativo, tributario e dell’UE.
- Economia politica e contabilità aziendale.
- Ordinamento dell’ADM e normative su dogane, accise e giochi.
- Conoscenze informatiche e della lingua inglese.
- Competenze trasversali.
I punteggi assegnati varieranno in base alle risposte fornite, premiando l’efficacia e la precisione.
Come prepararsi al concorso
Per aiutarti nella preparazione, la nostra piattaforma offre un corso specifico per il concorso ADM, realizzato in collaborazione con esperti di Forum PA e docenti universitari. Il corso comprende:
- Video-lezioni registrate.
- Materiale PDF scaricabile.
- Quiz e simulazioni.
Inoltre, è disponibile la nostra Biblioteca dei Saperi, un’area riservata dove puoi costruire un piano di studio personalizzato, selezionando materie di tuo interesse tra:
- Diritto (Costituzionale, Amministrativo, Tributario e altro).
- Economia e contabilità.
- Statistica.
- PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
- Test di logica e competenze trasversali.
Accesso al corso
Per accedere ai corsi e ai materiali della biblioteca, è necessario iscriversi alla piattaforma “Concorsi Con Te”. Gli iscritti alla CGIL possono usufruirne gratuitamente, mentre per i non iscritti è previsto un costo di 50€.
Non perdere questa opportunità: preparati al meglio e conquista il tuo posto all’Agenzia delle Dogane!
Referendum CCNL Funzioni Centrali - La carica dei 40mila spaventa chi sa che ha firmato un contratto a perdere
Al contrario delle arbitrarie interpretazioni di chi ha firmato, le 40mila espressioni di voto, a cui si aggiungono una pluralità di strumenti e iniziative sindacali, dagli scioperi che hanno caratterizzato questo autunno alle migliaia di lavoratori e lavoratrici che hanno affollato le assemblee di CGIL, UIL e USB, costituiscono un NO chiaro e inequivocabile sul merito di un contratto che, per la prima volta, non recupera neanche l’inflazione determinando quindi una diminuzione del salario reale. In questo scenario, nel quale la contrattazione decide sempre meno, vedi l’erogazione di larga parte degli aumenti per decreto, c’è il serio pericolo che anche nei successivi rinnovi contrattuali, per i quali il Governo ha già predeterminato l’entità degli aumenti salariali, si arrivi a realizzare ulteriori diminuzioni dei salari reali.
Per questo la partita che si sta giocando non è limitata al triennio 2022-2024 e alle sole Funzioni centrali, ma più in generale riguarda l’agibilità del sindacato a svolgere la propria funzione di difesa dei diritti dei lavoratori, a partire dal diritto ad un salario adeguato, in un contesto in cui il Governo, con l’appoggio palese di alcune Organizzazioni Sindacali, sta sterilizzando la contra<azione, sottraendo totalmente ai tavoli il tema salariale, in funzione di una politica di riduzione del costo del lavoro pubblico. Proprio in virtù di tutto questo, non intendiamo alimentare sterili polemiche, ricordando che andrebbero rispetta tutti coloro che hanno deciso di partecipare ai vari momenti di condivisione esprimendo la loro opinione. Riteniamo doveroso, nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici continuare a lottare per difendere diritti e salari da un attacco senza precedenti.
C’è chi ha accettato di rinunciare al 10% di recupero dell’inflazione sacrificando i dipendenti delle funzioni centrali per assecondare la volontà del datore di lavoro e chi legittimamente sceglie di dire che i dipendenti pubblici meritano di più su salario, carriera e diritti.
Giustizia precaria. Quale futuro per l’ufficio per il processo?” Il 10 gennaio nella Sala delle Colonne del Tribunale di Bologna
Il convegno, dopo i saluti del Segretario Generale FP CGIL Bologna Marco Pasquini, sarà introdotto da Stefania Bollati Segretaria FP CGIL Emilia Romagna, moderato da Marco Bonaccini Segretario Generale FP CGIL Emilia Romagna e vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Pasquale Liccardo Presidente del Tribunale di Bologna, Daniela Dondi Commissione Giustizia Camera dei Deputati – FDI, Federico Gianassi Commissione Giustizia Camera dei Deputati – PD e di Giuseppe Santalucia Presidente dell’ Associazione Nazionale Magistrati. Le conclusioni saranno affidate a Florindo Oliverio segretario Fp Cgil nazionale.
L’iniziativa si inserisce in un percorso che la Funzione Pubblica CGIL sta portando avanti su tutto il territorio nazionale il cui scopo è quello di accendere i riflettori sulla precarietà dell’ufficio per il processo, in un contesto di forti incertezze, con l’obiettivo di veder riconosciuto il diritto ad una stabilità lavorativa per il personale precario che vi sta operando, personale che risulta strategico per la riduzione dei tempi dei processi e dello smaltimento dell’arretrato.

Firmato l'accordo per il rinnovo del contratto UNEBA!
Grazie alla mobilitazione messa in campo insieme alle lavoratrici e ai lavoratori, abbiamo raggiunto il rinnovo del CCNL, con la parte economica in linea con gli altri contratti di settore e con miglioramenti importanti per la parte normativa.
Ecco le principali novità dell’accordo per il CCNL UNEBA 2023-2025:
SALARIO: La retribuzione cresce con aumenti medi lordi del 10.4% pari a 145 euro sul livello 4S (prima tranche di 70 euro a ottobre 2024; seconda tranche di 50 euro a luglio 2025; terza tranche di 25 euro a marzo 2026). Le risorse ottenute vanno sul tabellare, scelta fondamentale per recuperare il potere di acquisto eroso dall’inflazione.
ASSISTENZA SANITARIA INTEGRATIVA: Previsto un aumento di 2 euro, a carico del datore di lavoro, a partire dal 1° gennaio 2026.
ABOLIZIONE DEL TEP (Trattamento Economico Progressivo): Che prevedeva la maturazione di Rol, scatti di anzianità e 14ª dopo tre anni dalla data di assunzione.
TEMPI DI VESTIZIONE: Il nuovo contratto introduce la quantificazione di 15 minuti nell’orario di lavoro per il tempo necessario alla vestizione e svestizione.
NUOVI DIRITTI:
- Integrazione della retribuzione al 100% per il periodo di maternità obbligatoria.
- Contrasto alle molestie di genere, importanti novità per promuovere l’inclusione e combattere la violenza sui luoghi di lavoro.
CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE:
- EDUCATORI: Unificato l’inquadramento dell’educatore al livello 3S, cancellando le previsioni legate all’anzianità.
- OSS: Inquadramento unico in 4S.
È stata inoltre ottenuta l’abolizione del 7° livello relativo all’inquadramento del “personale di fatica e/o pulizia”.
MERCATO DEL LAVORO: Inserite le causali per i contratti a termine, rafforzata la clausola di stabilizzazione (elevata al 30%) per i lavoratori precari.
Questo contratto introduce importanti novità normative ed economiche.
Un rinnovo importante per dare al settore più diritti contrattualmente riconosciuti. La parola ora passa alle lavoratrici e ai lavoratori.
PARTECIPA ALLE ASSEMBLEE CHE ORGANIZZEREMO NELLE PROSSIME SETTIMANE!

Il turnover al 100% negli enti locali premia le nostre battaglie
La proposta di emendamento alla legge di Bilancio che elimina il blocco del turnover al 75% per gli enti locali è un passo avanti importante che premia le battaglie di FP CGIL. Da tempo, infatti, denunciamo la grave carenza di organico delle amministrazioni locali e l’assenza di investimenti per la valorizzazione di lavoratrici e lavoratori del settore, ai quali viene chiesto di fare sempre di più per sopperire alla mancanza di personale. Una tendenza che ha anche gravemente penalizzato i cittadini, in particolare i più fragili, in termini di servizi erogati.
Auspichiamo che questa proposta possa essere approvata.
La conferma del turnover al 100% è, comunque, un primo passo che non può bastare: rilanciamo la nostra richiesta di un piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni dei precari per rispondere in modo efficace a una domanda di servizi che aumenta sempre di più. Inoltre siamo convinti della necessità di prorogare le graduatorie per ricostruire gli organici degli enti e non disperdere professionalità. Altro che tagli alle risorse, bisogna tornare ad investire sul personale perché i diritti di cittadinanza sono strettamente collegati alla qualità della pubblica amministrazione, e le amministrazioni locali rappresentano il primo livello di prossimità per i cittadini. Talvolta l’unico.
Quindi, avanti con la conferma del turnover al 100% ma le nostre rivendicazioni non si fermeranno di certo qui: il lavoro negli enti locali deve tornare ad essere attrattivo con i fatti concreti, non servono gli slogan.