Sanità privata e RSA: il resoconto dell'incontro in Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
L’11 dicembre si è tenuto l’incontro con l’Avv. Alessia Grillo, Segretaria Generale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, di cui vi avevamo informato della convocazione nella precedente nota del 4 dicembre u.s.
Abbiamo ampiamente rappresentato tutte le ragioni dei circa 200mila dipendenti della Sanità Privata e delle Rsa a cui si applicano i contratti Aiop ed Aris che continuano a non vedere riconosciuti, dopo 12 anni per le Rsa e oltre 6 anni per la Sanità Privata, i miglioramenti economici negati da un lungo ed ingiustificato blocco contrattuale.
Nel corso della riunione abbiamo evidenziato l’importante ruolo che devono avere le “Regioni” nella regolamentazione degli accreditamenti alle strutture.
Per questo motivo, abbiamo chiesto che i budget riconosciuti alle imprese che erogano prestazioni di ricovero e cura per conto del servizio pubblico, siano assegnati esclusivamente alle strutture che adottino i contratti di lavoro sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative, il cui costo del lavoro sia in linea con il costo del lavoro della Sanità Pubblica.
Da parte della Conferenza abbiamo ricevuto segnali di attenzione che saranno confermati a breve con una successiva convocazione.
Inoltre la Segretaria Generale della Conferenza delle Regioni si è impegnata ad interloquire immediatamente con il Ministero della Salute per informarlo su quanto emerso durante la nostra riunione e per confermare la loro disponibilità a partecipare ad un tavolo con rappresentanti del Ministero, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali, che noi stiamo chiedendo da tempo.
Qualora l’incontro non venisse programmato a breve, ci vedremo costretti nelle more dello stato di agitazione ancora in essere di convocare, una manifestazione nei pressi del Ministero della Salute.
A seguito di quanto ci è stato comunicato sospendiamo per il giorno 8 gennaio il presidio di protesta programmato presso la sede della Conferenza delle Regioni.
Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della vicenda .
Rinnovo CCNL Sanità Pubblica - A che punto è la trattativa
Nella giornata di ieri 18 dicembre, in Aran, si è svolto il nono per il rinnovo del Contratto 22/24.
Una trattativa con ancora sullo sfondo una Legge di Bilancio per il 2025 non ancor approvata, a causa dello slittamento dei tempi di approvazione, e della nostra rivendicazione di incrementare le risorse a disposizione del confronto per consentire di sottoscrivere un contratto che non sia umiliante per le lavoratrici e i lavoratori che operano in sanità nelle condizioni di carenza di organico, bassi salari, carichi di lavoro estenuanti che tutti, a parole, riconoscono.
Al momento, da quanto è dato sapere, il Governo persegue solo la già dichiarata volontà di utilizzare la leva fiscale per diminuire la tassazione sul lavoro straordinario, peraltro solo degli infermieri. Come del resto accaduto per le prestazioni orarie aggiuntive, il messaggio è chiaro: se volete più salario dovete lavorare più ore oltre alle 36 ore settimanali contrattuali.
Un vero e proprio incremento mascherato dell’orario di lavoro.
Un messaggio per noi inaccettabile.
L’impianto delle nuove proposte di Aran sembra recepire questa impostazione: in particolare sono due le novità più rilevanti che Aran ha portato al tavolo nel nuovo testo messo a disposizione delle parti.
La prima, un nuovo articolo che istituirebbe una specie di parodia della libera professione.
Sfruttando una norma nata in fase pandemica e che peraltro ha già una scadenza fissata al termine del 2025, il governo, le regioni e Aran propongono di consentire l’esercizio della libera professione in aggiunta alle trentasei ore settimanali senza prevedere, di pari passo, l’istituzione di una indennità di esclusività come prevista per la dirigenza.
L’indennità di esclusività consentirebbe, infatti, ai professionisti di decidere se percepire quella e innalzare in questo modo lo stipendio, oppure rinunciarvi e praticare la libera professione.
È evidente che, senza il contrappeso dell’indennità di esclusività , richiesta che era presente nella piattaforma che unitariamente appresentammo con Cisl e Uil, la possibilità di effettuare ore aggiuntive in libera professione rappresenta una misura che mira a coprire la carenza di organico, nel pubblico come nel privato, facendo lavorare di più quelli che ci sono con le conseguenze che si possono facilmente immaginare sulla qualità della vita di chi lavora e anche sulla qualità dell’assistenza.
Un articolo che abbiamo respinto al mittente, anche perché produrrebbe grandi diseguaglianze: disuguaglianze tra le diverse professioni sanitarie, all’interno delle stesse professioni e aumenterebbe anche le diseguaglianze di genere, in un settore composto per quasi il 70% da donne, posto che, com’è purtroppo noto, il lavoro di cura ricade ancora prevalentemente su di esse.
Abbiamo quindi affermato con nettezza come sia inaccettabile uno scambio, che qualcuno invece ha apertamente rivendicato come risultato, tra bassi incrementi stipendiali e libera professione.
La seconda novità rilevante riguarda il nuovo articolato proposto da Aran e condiviso con il Comitato di Settore della Conferenza delle regioni, su pausa e diritto alla mensa: il testo proposto, che abbiamo respinto con decisione, garantirebbe il diritto alla mensa solo a coloro che effettuano più di otto ore di lavoro continuative, peggiorando quindi il testo vigente, prevedendo anche che la pausa, se non effettuata, possa essere cumulata con il riposo continuativo di undici ore previsto dalla normativa. Tutto questo ridurrebbe drasticamente la platea degli attuali aventi diritto alla mensa o ai buoni pasto sostitutivi, senza peraltro alcun incremento del valore del buono pasto, cosa che chiediamo da tempo.
Per il resto, nessuna apertura di Aran sugli altri istituti contrattuali che dovrebbero essere oggetto di revisione, dal sistema indennitario all’incremento dei DEP, dal sistema degli incarichi per arrivare alle pronte disponibilità.
La trattativa è aggiornata al 13 gennaio prossimo, con Aran che si produce in ottimistiche dichiarazioni e più di una organizzazione sindacale presente al tavolo che pare essere accondiscende verso questo impianto.
Per noi, prosegue senza sosta la mobilitazione e l’impegno quotidiano affinché possano essere trovate, perché è possibile, nuove risorse sia per incrementare salari e stipendi sia per superare tutti i vincoli normativi, su assunzioni e salario accessorio, che ad oggi permangono e senza la rimozione dei quali nessuna valorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del Servizio Sanitario Nazionale Pubblico sarà possibile.
Una mobilitazione che non si esaurirà sul livello nazionale e che, se necessario, si intensificherà nei confronti delle regioni e azienda per azienda fino al raggiungimento di un contratto che dia alle lavoratrici e ai lavoratori della sanità il contratto che meritano.
L’Ausl Romagna non riconosce le giornate di lavoro perse dai lavoratrici durante l'alluvione. Regione e Governo intervengano!
Nel settembre scorso una nuova alluvione ha colpito alcune zone della Romagna. Nel territorio di Lugo, nelle ore più difficili di quei giorni, l’amministrazione locale emanò un’ordinanza per effetto della quale a scopo preventivo venne evacuato il presidio ospedaliero. Gli operatori rimasero a casa, poiché i pazienti dell’ospedale di Lugo furono trasferiti in altre strutture del territorio.
A distanza di mesi dall’evento, l’Ausl Romagna ha recentemente emanato una nota in cui informa che per le giornate dell’alluvione i dipendenti dell’azienda non si vedranno riconosciute le giornate di lavoro. Stessa sorte è riservata ai lavoratori che sono stati impossibilitati a recarsi a lavoro, perché hanno subito ingenti danni. Il problema non è solo per il territorio lughese ma anche per altre zone della Romagna. L’azienda sanitaria informa, inoltre, che non sarà possibile riconoscere i permessi straordinari retribuiti per l’emergenza alluvionale. Tutte queste impossibilità da parte dell’Ausl Romagna sono imputabili al fatto che in occasione dell’alluvione del settembre 2024 – a differenza di quanto avvenuto per l’alluvione del maggio 2023 – non è stato preso alcun provvedimento di carattere nazionale o regionale.
La Fp Cgil ritiene tutto ciò inaccettabile: “Il costo dell’alluvione viene scaricato completamente sui lavoratori. Di fronte a questa ingiustizia chiediamo al Governo e alla Regione Emilia Romagna (sollecitata subito dopo gli eventi alluvionali dalle federazioni sindacali regionali) di dare risposte concrete a tutte le lavoratrici e lavoratori coinvolti, affinché vengano riconosciute le giornate di lavoro”.
Sul CCNL Sicurezza il governo non mantiene le promesse fatte a uomini e donne in divisa!
“Dopo un anno di finta trattativa, i ministri hanno sottoscritto l’accordo con i sindacati delle forze di polizia per il contratto del triennio 2022/2024. Tutte tranne una: la Funzione Pubblica CGIL. L’accordo tradisce le promesse fatte dalla Presidente del Consiglio che un anno fa garantì che avrebbe riconosciuto il valore del lavoro di donne e uomini in divisa come nessuno mai prima e con risorse superiori a quelle messe a disposizione per tutti i lavoratori pubblici. Le chiacchiere stanno a zero e l’accordo riduce il peso degli stipendi rispetto a quello di tre anni fa. È la prima volta che un rinnovo contrattuale non difende gli stipendi dall’inflazione”. Questo il commento della Funzione Pubblica CGIL a margine della conclusione della trattativa per il rinnovo del contratto Sicurezza 2022/2024.
CCNL
|
STIPENDIO MESE ISPETTORE SUP. | AUMENTO STIPENDIO MESE | INFLAZIONE TRIENNIO | INCIDENZA INFLAZIONE | DIFF. INCR. CCNL – INFL. |
2016/2018 | 2.040,16 | 126,07 | 1,80 | 34,45 | 91,61 |
2019/2021 | 2.098,59 | 58,44 | 2,00 | 40,80 | 17,63 |
2022/2024 | 2.240,10 | 141,51 | 16,50 | 346,27 | -204,76 |
Nell’esempio in tabella, calcolato su un Ispettore superiore, si vede che nel 2018 ebbe un aumento di 126,07 euro mentre la perdita da inflazione fu di 34,45 euro. Nel 2021 a fronte di una perdita da inflazione pari a 40,80 euro, l’aumento fu a regime di 58,44 euro. Il contratto per il triennio 2022/2024 prevede un aumento di 141,51 euro a fronte di una svalutazione dello stipendio mensile pari a 346,27 euro. Con il risultato che la perdita che rimane a regime sarà di 204,76 euro al mese. Lo stesso effetto di perdita riguarderà anche l’indennità pensionabile e tutto il personale di polizia penitenziaria.
“Avevamo fatto proposte per evitare questo risultato – spiega il sindacato -. C’era la possibilità di utilizzare le risorse messe nella Legge di Bilancio per chiudere un accordo di maggiore soddisfazione per le donne e gli uomini in divisa. Avevamo proposto una diversa articolazione dello straordinario perché pagato molto meno che per tutti gli altri lavoratori pubblici e privati. Ma il Governo non ha voluto sentire e si è perfino negato al confronto”.
“Così i poliziotti penitenziari in carne ed ossa i conti li faranno ogni giorno in base a quanto avranno da spendere per mangiare, mandare i figli a scuola o per pagarsi cure e medicine. Cancellando il principio fondamentale per cui un contratto nazionale deve innanzitutto difendere gli stipendi dall’inflazione, si accetta che pur lavorando ci si possa impoverire. È con fatti e numeri alla mano che misuriamo la distanza tra le promesse fatte un anno fa dalla Presidente Meloni, nella parata di Palazzo Chigi davanti ai sindacati di polizia e militari, e i risultati di questa farsa. Noi non ci stiamo e per questo non abbiamo sottoscritto questo accordo a perdere. Per parte nostra continueremo a rivendicare il giusto riconoscimento del valore di tutte le lavoratrici e i lavoratori pubblici, compresi quelli in divisa”, conclude la Fp Cgil.
Accordo AUSL Romagna: Incremento Fondi e Nuove Opportunità per il Personale
Grazie ad un importante accordo che abbiamo firmato con l’AUSL della Romagna facciamo un importante passo avanti per migliorare le condizioni di lavoro del personale sanitario, tecnico e amministrativo. È stato firmato un accordo strategico per la distribuzione dei residui dei fondi 2023, frutto di un costruttivo dialogo avviato con l’accordo di giugno 2024.
Ecco i punti salienti del nuovo accordo:
1. Incremento dei fondi contrattuali
Sono stati integrati 1.233.500 euro derivanti da un accordo regionale legato ai decreti emergenziali, per un totale complessivo di 2.200.000 euro destinati alle DEP 2024.
2. Finanziamento per assenze improvvise
Dal 1° dicembre 2024 al 31 gennaio 2025, saranno disponibili 450.000 euro per coprire le assenze improvvise. Le tariffe rimarranno quelle estive: 50€/ora per il personale sanitario e 30€/ora per OSS e autisti di ambulanza, applicabili nei primi tre giorni dalla chiamata in servizio del personale turnista.
3. Progetti di miglioramento organizzativo e professionale
Un finanziamento aggiuntivo sarà destinato a progetti di crescita per il personale della Direzione Assistenziale e dell’Area Tecnica Amministrativa.
4. Incentivazione per operatori tecnici in servizio H/24
Per la prima volta, il personale tecnico impegnato in servizi H/24 avrà un progetto dedicato per incentivare la disponibilità a sostituzioni in situazioni di emergenza.
5. Sostegno al reddito – Servizio mensa
Il progetto di supporto al servizio mensa è stato prorogato fino al 15 luglio 2025, garantendo continuità a un’importante agevolazione per i dipendenti.
6. Potenziamento del welfare aziendale
Entro il 2025, l’accordo prevede l’attivazione di una piattaforma welfare aziendale che consentirà ai dipendenti di accedere a nuovi benefici. Inoltre, verrà valutata la cumulabilità dei buoni pasto grazie a uno studio di fattibilità.
Questo accordo rappresenta un importante traguardo per valorizzare il personale AUSL e migliorare i servizi offerti. Continueremo a lavorare per il benessere di tutti i nostri dipendenti, garantendo trasparenza e dialogo costruttivo.
Referendum CCNL Funzioni Centrali - Dal 16 al 21 dicembre vota NO per un contratto più giusto!
Il 6 novembre 2024 si è sancita un’intesa separata relativa al CCNL Funzioni Centrali.
Fp Cgil, Uil Pa e Usb PI non condividono il testo del contratto che solo il 53% delle sigle rappresentative ha sottoscritto. L’intesa separata della preintesa ha interrotto la trattativa sancendo il mancato recupero dell’inflazione record registrata nel 2022/24 che ha raggiunto il 16.5% e con la firma separata Cisl Fp, Flp, Confsal Unsa e Confintesa hanno valutato accettabile fermarsi al 6%.
Nei settori privati gli aumenti sono ben al di sopra di questa soglia, non capiamo perché, se non perché lo impone la controparte, non si è scelto di tenere aperta la trattativa rinunciando ad un doveroso adeguamento dei salari, a risorse adeguate per lo sblocco della contrattazione decentrata, per la valorizzazione professionale.
L’argomento usato è che il Governo ha deciso che quello era il massimo riconoscibile ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, ma come dimostrano le modifiche in corso alla legge di bilancio, questa scelta politica può essere modificata se arriva forte un messaggio di dissenso.
Di fronte a questa divisione inedita, riteniamo giusto far esprimere le lavoratrici e i lavoratori a cui il Contratto si applica. Non è solo una scelta di esercizio di democrazia diretta, ma uno strumento di prosecuzione della vertenza, di difesa della dignità di chi lavora nelle amministrazioni centrali. Avevamo proposto a tutte le sigle di condividere questo percorso di partecipazione proprio perché di fronte ad una maggioranza così risicata è doveroso coinvolgere le persone su cui operano le ricadute del Contratto per conoscere la loro opinione.
Non abbiamo paura del voto delle lavoratrici e dei lavoratori, bisogna difendere la libertà di espressione e salvaguardare la partecipazione nei luoghi di lavoro come elementi fondamentali di democrazia.
Elezioni RSU/RLSSA Igiene Ambientale: Grande risultato della FP CGIL che si conferma primo sindacato in regione!
Il 3 e il 4 dicembre 2024 si è votato per le Elezioni RSU ed RLSSA nel Comparto dell’Igiene ambientale.
In Emilia Romagna si sono recate al voto 4000 lavoratrici e lavoratori, per una percentuale di affluenza di quasi il 69% degli aventi diritto. Rispetto al 2017 hanno votato 645 persone in più. Questi numeri danno il senso della voglia di partecipazione e di rappresentanza sindacale dimostrata all’interno delle aziende del comparto.
La FP CGIL ha avuto una netta affermazione, eleggendo 122 RSU su 185 totali, prendendo il 63,62% di consensi. La lista FP CGIL ha riportato 2469 voti, contro i 2183 del 2017. In valori assoluti la FP CGIL prende 286 voti in più, pari all’11,58% di incremento rispetto al 2017.
Ugualmente per gli RLSSA la FP CGIL ottiene 35 eletti su un totale di 57.
Nel Gruppo Hera, che impiega circa 1800 persone con il CCNL dei Servizi ambientali, la FP CGIL è di gran lunga il primo sindacato con oltre il 68% dei consensi, incrementando di oltre il 4% rispetto al 2017.
Analogamente nella Coop Brodolini, con quasi 900 addetti, la FP CGIL ha la maggioranza assoluta eleggendo 11 RSU su un totale di 17.
Anche nel Gruppo Iren, con quasi 900 addetti in regione con il CCNL dei Servizi ambientali, la FP CGIL si conferma primo sindacato eleggendo 12 RSU.
Questo risultato in termini di partecipazione e di fiducia premia le candidate e i candidati espressi dalla FP CGIL e la serietà con cui viene svolta l’azione sindacale. Il rinnovo del CCNL dei Servizi ambientali, i temi dell’organizzazione del lavoro e della salute e sicurezza sono i principali obbiettivi da portare avanti nel 2025 insieme alle elette e agli eletti.
Assemblea Sindacale Retribuita a Parma: Rinnovo CCNL Sanità Pubblica 2022/2024
L’11 dicembre 2024, dalle ore 10:00 alle 13:00, presso la Sala Congressi dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria (AOU) di Parma, si terrà un’importante assemblea sindacale retribuita organizzata dalla Funzione Pubblica CGIL Parma. L’incontro è dedicato alle lavoratrici e ai lavoratori iscritti e simpatizzanti dell’Area Comparto AOU Parma e Azienda U.S.L. Parma, con l’obiettivo di affrontare i temi legati al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) per la Sanità Pubblica 2022/2024.
Programma dell’Assemblea
- Introduzione:
Ruggero Maria Manzotti, Segretario Generale FP CGIL Parma. - Interventi:
Rosalba Calandra Checco, Segretaria FP CGIL Emilia Romagna con delega alla sanità.
Michele Vannini, Segretario FP CGIL Nazionale con delega alla sanità.
Un’occasione per approfondire
L’assemblea rappresenta un momento di confronto essenziale per tutti coloro che lavorano nel settore della sanità pubblica e sono coinvolti nella contrattazione collettiva. Verranno discussi i punti chiave del nuovo CCNL e le prospettive per migliorare le condizioni di lavoro e i servizi offerti ai cittadini.
Non perdere l’opportunità di partecipare e contribuire al dibattito!
Cosa abbiamo fatto e cosa vogliamo fare in Brodolini! Elezioni RSU/RLSSA Igiene Ambientale
Cosa abbiamo fatto in questi anni
Conquistato e migliorato nell’importo un premio di produttività;
Accordo sulla gestione delle ferie utile ad evitare favoritismi;
Accordo in Prefettura con la possibilità di fare la contrattazione sull’organizzazione del lavoro; Rintuzzato il tentativo di introdurre nel regolamento interno elementi peggiorativi del CCNL;
Tavolo aperto dopo il riuscito sciopero del 23 maggio a Bologna.
Cosa vogliamo fare in Hera
Condizioni e carichi di lavoro
Occorre un netto miglioramento delle condizioni di lavoro contrattando l’organizzazione dei servizi;
Salute e sicurezza
Aumentare il grado di tutela della salute e della sicurezza nell’esecuzione dei servizi, dare ampio spazio e ruolo agli RLSSA in tutti gli ambiti;
Contrattazione di II livello
Aumentare l’importo del premio introducendo nuovi criteri di produttività;
Personale
Definire l’organico del personale necessario per l’esecuzione dei servizi e limitare il numero e la durata dei contratti a tempo determinato;
Formazione e crescita professionale
Fare vera formazione e addestramento ai nuovi assunti e non solo e definire percorsi trasparenti di crescita professionale
Diritti individuali
Avere condizioni concordate nell’utilizzo dei diritti individuali, vedi ferie, permessi, congedi ecc;
Clima aziendale
Migliorare le relazioni nei cantieri tra lavortori e preposti
Cosa abbiamo fatto e cosa vogliamo fare in Hera! Elezioni RSU/RLSSA Igiene Ambientale
Cosa abbiamo fatto in questi anni
Premio di risultato nel Gruppo Hera 550 euro consolidato (in busta: Cons. pr.), garantito per tutti, anche ai nuovi assunti. + 35% (+626 euro) aumento del premio di risultato variabile dal 2020 ad oggi.
Con il Patto del Buon Lavoro, sottoscritto il 19 giugno 2024, l’incremento del variabile nei prossimi 3 anni è pari ad ulteriore 22% (+ 525 euro). Incremento del 10% del welfare aziendale Numerosi gli accordi che hanno aggiunto e incrementato le indennità contrattuali ad es. la reperibilità, le indennità per i turnisti dei WTE e le indennità per i festivi.
Conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
Con gli accordi di questi anni abbiamo incrementato il numero di giorni e la platea di lavoratori che possono accedere allo smart working. Abbiamo incrementato il numero dei permessi per motivi particolari.
Salute e sicurezza
Maggiore partecipazione dei lavoratori e degli RLS mediante le commissioni e i gruppi specifici.
Cosa vogliamo fare in Hera
Continuare a incrementare il salario accessorio
Negoziare l’organizzazione del lavoro per il benessere delle lavoratrici e dei lavoratori
Valorizzare la crescita professionale
Ulteriori misure per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro
Continuare ad essere vicini ai lavoratori nella tutela individuale
Vigilare sull’attuazione concreta delle misure per la tutela della salute e sicurezza
Assunzioni di personale e internalizzazione delle attività, continuando le azioni già condivise nel Patto del Buon lavoro