Una manovra inadeguata! Manifestazione 1 dicembre Bologna

Mercoledì 1 dicembre in piazza dell’Unità a Bologna, dalle ore 10, la manifestazione regionale di CGIL CISL e UIL per cambiare la legge di Bilancio.


Dal sito della CGIL Emilia-Romagna

La manovra non dà risposte sufficienti per contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese.

Ecco le nostre rivendicazioni:

  • 𝗣𝗘𝗡𝗦𝗜𝗢𝗡𝗜

    No a quota 102. Serve una pensione di garanzia per giovani, più sostegno a donne, ai lavoratori disoccupati, discontinui e precoci e forti incentivi per la previdenza complementare.
    Possibilità di pensione:
    – da 62 anni di età.
    – con 41 anni di contributi senza limiti di età.
    Migliorare Opzione donna e rafforzare l’Ape sociale estendendo la platea dei lavori gravosi e usuranti.

  • 𝗙𝗜𝗦𝗖𝗢

    Incrementare le risorse da destinare alla riduzione delle tasse a lavoratori e pensionati.
    Contrastare lavoro nero, evasione ed elusione fiscale.
    Basta incentivi a pioggia alle imprese.

  • 𝗟𝗔𝗩𝗢𝗥𝗢

    Servono investimenti per creare buona occupazione, ammortizzatori sociali universali e politiche attive.
    Contrastare la precarietà e rilanciare il potere di acquisto di salari e pensioni.
    Occorre stabilizzare il lavoro e rilanciare le assunzioni nei settori pubblici, a partire da sanità e scuola.

  • 𝗦𝗩𝗜𝗟𝗨𝗣𝗣𝗢

    Rafforzare le politiche industriali e di sviluppo.
    Sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione.
    Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale.
    Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise.

  • 𝗦𝗢𝗖𝗜𝗔𝗟𝗘

    Incrementare le risorse e introdurre i livelli essenziali in vista della legge sulla non autosufficienza.
    Contrastare la povertà, migliorando il reddito di cittadinanza e potenziando le politiche di inclusione.

Interverranno i delegati e le delegate dei sindacati confederali e concluderà la manifestazione Domenico Proietti, segretario nazionale UIL. 

Se vuoi partecipare da fuori Bologna contatta  la FP CGIL del tuo territorio!

Scarica il volantino unitario della manifestazione!

Gravi carenze di organico - Apertura stato di agitazione alla motorizzazione di Modena

dal sito della CGIL Modena

La Funzione Pubblica Cgil Modena, insieme alle lavoratrici e ai lavoratori della Motorizzazione di Modena, hanno preannunciato lo stato di agitazione per via delle gravi carenze di organico e per i problemi inerenti l’organizzazione delle attività lavorative. La FP Cgil denuncia queste problematiche da circa un anno.

“La situazione è diventata insostenibile – dice Fabio De Santis segretario FP Cgil Modena – La drammatica carenza di organico sta producendo un crescente malessere organizzativo, con conseguente danno sia per i cittadini, che per i lavoratori”.
Attualmente l’organico è composto da 23 addetti e non tutti a tempo pieno. Un anno fa i dipendenti erano 25. La dotazione organica prevista sarebbe di 33 persone. Manca il 30% del personale per assicurare alla Motorizzazione di Modena l’organico minimo per soddisfare le esigenze dei cittadini modenesi.
“La mancanza così accentuata di persone – riprende De Santis – sta causando, al contempo, grossi ritardi e squilibri nell’erogazione dei servizi ai cittadini. Il grosso delle attività è destinato agli esami per le patenti, ma nonostante questo i cittadini non riescono comunque ad avere risposte in tempi brevi. La forte carenza di personale amministrativo, e l’esiguo tempo dedicato a queste attività, comportano l’accumulo e il ritardo per l’espletamento di pratiche, quali, per dirne alcune: i duplicati delle carte di circolazione e le immatricolazioni. Ritardi si registrano anche per l’emissione di provvedimenti per le revisioni delle patenti e per la revisione dei veicoli pesanti. Tale squilibrio sta generando rischi da stress da lavoro correlato per i dipendenti, per via del fatto che le pratiche non riescono ad essere evase in tempi ragionevoli”.

Nel tavolo sindacale dello scorso 2 novembre la FP Cgil, oltre a chiedere l’implementazione dell’organico, ha anche chiesto una revisione della distribuzione dell’attività lavorativa, nella direzione di un maggiore equilibrio tra le diverse attività.

Dall’Amministrazione non sono arrivate risposte confortanti sul lato dell’organico e si è registrata una totale indisponibilità a rendere più equilibrata l’organizzazione delle attività. Per questo motivo nell’assemblea sindacale dell’11 novembre la FP Cgil ha incassato il mandato unanime dell’assemblea per aprire lo stato di agitazione, con tentativo di conciliazione in Prefettura.

“Sia chiaro – aggiunge Fabio De Santis – che questa vertenza ha l’obbiettivo di ottenere delle risposte, a partire da nuove assunzioni, a beneficio sia dei lavoratori che dei cittadini, che si aspettano di ricevere i servizi in tempi brevi. Questa è una di quelle vicende che dimostra quanto stiamo dicendo da anni: una Pubblica Amministrazione per funzionare ha bisogno di risorse umane. I tagli avvenuti negli anni, e denunciati in solitudine dal sindacato, producono ora queste problematiche, il cui danno si riversa sui cittadini e sui lavoratori. Per questo motivo, oggi, c’è bisogno di un piano straordinario di assunzioni, per far ripartire la Pubblica Amministrazione e il Paese”.

FP CGIL Modena fa sapere che, nel caso in cui in Prefettura non si dovesse trovare un accordo soddisfacente con l’Amministrazione, lo stato di agitazione prevedrà, fin da subito, il totale blocco degli straordinari ad oltranza delle lavoratrici e dei lavoratori.

Scarica il comunicato stampa!

Unione dei comuni modenesi area Nord - Aperto lo stato di agitazione

dal sito della CGIL Modena

I sindacati FP Cgil di Modena e FP/Cisl Emilia Centrale, unitamente alle Rsu e ai lavoratori dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord (Ucman), preannunciano lo stato di agitazione per le decisioni unilaterali assunte a seguito della revoca del Comune di Mirandola dall’Unione di alcuni servizi ed il conseguente trasferimento del personale.

Da mesi, infatti, il Comune di Mirandola ha comunicato il recesso dei servizi di Polizia Locale, Tributi, Suap (Sportello Unico Attività Produttive), Ambiente e Marketing Territoriale, e nonostante esistano convenzioni e accordi tra Unione ed Enti appartenenti ad essa in ordine al trasferimento del personale, nelle ultime settimane sono state comunicate modalità diverse e nettamente peggiorative per i lavoratori di Ucman, sconfessando anche gli intenti degli accordi raggiunti durante la costituzione dell’Unione stessa.

Le Organizzazioni Sindacali denunciano come siano state prese decisioni unilaterali per cui, oltre ai lavoratori che ritornano giustamente al Comune di Mirandola da cui provengono, come previsto dagli accordi, Ucman decida di tagliare capacità assunzionali, ovvero possibilità di occupare personale nel presente e nel futuro, proprio quando si affronta una riorganizzazione dell’Ente, e nonostante il Comune di Mirandola possa implementare il proprio organico in base alla normativa vigente, senza dover procedere con la cessione di ulteriori capacità assunzionali da parte di Ucman.

Tutto questo avrà conseguenze sulle condizioni di lavoro del personale dell’Unione, già negativamente caratterizzate da sottoccupazione e precariato, prevedendo anche un taglio del loro salario accessorio proprio in relazione all’ulteriore cessione delle capacità assunzionali al Comune di Mirandola non previste dagli accordi.
Condizioni economiche, tra l’altro, già segnate dal mancato pagamento della produttività del 2020 e dalla totale assenza di contrattazione per il 2021.

Risulta, quindi, evidente la responsabilità politica di Ucman nella scelta di privarsi della capacità di assumere personale indebolendo, in questo modo, gli stessi servizi resi nei confronti dei cittadini, mettendo fortemente in discussione la tenuta ed il progetto dell’Unione stessa. Resta l’assenza di una politica del personale adeguata ad affrontare le necessità e le sfide sociali che sempre più richiedono una presenza importante del pubblico, ma le scelte di Ucman prefigurano un arretramento ed esternalizzazioni dei servizi come unica risposta.

Per questi motivi i lavoratori di Ucman riuniti in assemblea hanno dato pieno mandato alle Organizzazioni Sindacali FP/Cgil e FP/Cisl di aprire lo stato di agitazione, con richiesta di convocazione da parte della Prefettura di Modena per l’espletamento della procedura conciliativa.

“Riteniamo inaccettabile – affermano Veronica Marchesini Fp/Cgil e Sabrina Torricelli Fp/Cisl – che si prendano decisioni a scapito dei lavoratori di Ucman e si mettano a repentaglio servizi preziosi per i cittadini. Dall’incontro in Prefettura ci aspettiamo un cambio di atteggiamento e la disponibilità a mettere in campo tutte le azioni necessarie al fine di tutelare le condizioni lavorative ed economiche di tutti i lavoratori, fortemente minate da decisioni politiche irrispettose e senza alcuna prospettiva”.


Reperibilità Vigili del Fuoco? Così non va

A seguito dell’informativa su reperibilità, disponibilità al richiamo straordinario in caso di interventi rilevanti e/o emergenze di colonna mobile del Direttore Regionale, pubblichiamo la nota delle strutture regionali Fp Cgil VVF, Fns Cisl e Confsal VVF.

 

AL DIRETTORE REGIONALE VVF EMILIA ROMAGNA
Dott. Ing. Michele de Vincentis

Egr. Direttore,
le scriventi OO.SS. , maggiormente rappresentative del personale Vigili del Fuoco , dopo attenta valutazione in merito all’ oggetto, sono ad evidenziare quanto segue. Va premesso che la materia necessita di attenta analisi attraverso un necessario confronto negoziale dove possono e devono essere approfonditi tutti gli aspetti legati all’organizzazione del lavoro nello specifico di una materia ad oggi, non contrattualizzata.

Lo strumento “ Telegram”, per quanto efficace ed idoneo ad alcune necessità organizzative del Corpo , ad oggi, è una applicazione in uso solo a parte del personale VF e pertanto, non può divenire lo strumento discriminante o preferenziale per taluni piuttosto che per altri. Segnaliamo inoltre che la disponibilità nelle giornate di “libera“ oltre a non dare diritto ad alcuna corresponsione economica , va a penalizzare coloro i quali sono già inseriti mensilmente nei servizi di vigilanza, non potendola per cui effettuare.

Riteniamo pertanto, alla luce delle informazioni acquisite, di non poter concordare con la proposta presentata e riteniamo oltremodo indispensabile aumentare gli organici nazionali e non sopperire a tali carenze con istituti non contrattuali per i quali auspichiamo un approfondimento a livello nazionale attraverso lo strumento contrattuale.

Con l’occasione porgiamo distinti saluti.
Bologna, 15.11.2021

CGIL VVF
F.to Monari Alessandro

CONFSAL VVF
F.to Massimo Ligorio

FNS CISL VVF
F.to Frabetti Massimo

Scarica la nota unitariaScarica l'informativa

Sciopero servizi ambientali 8 novembre - Adesione ben oltre il 90%

Allo sciopero di lunedì è stata registrata una partecipazione straordinaria ben oltre il 90% in quasi tutti i posti di lavoro, con punte del 100% fra gli operativi in tanti centri di raccolta della regione. Un coinvolgimento altissimo, figlio di una battaglia giusta che porteremo avanti fino all’obiettivo. Il rinnovo del contratto nazionale dei servizi ambientali.

Chiediamo un contratto unico di filiera, che contrasti il dumping contrattuale e il riconoscimento economico per il mancato rinnovo, il rafforzamento delle relazioni industriali, più norme e prevenzione per la salute e sicurezza in un settore tra i primi per infortuni (anche mortali), norme contro la precarietà e il consolidamento della formazione continua, adeguamento e miglioramento della classificazione del personale, esigibilità delle clausola sociale in un settore troppo soggetto ai cambi d’appalto.

Di fronte a queste imprescindibili richieste, la parte datoriale chiede di abbassare le tutele contrattuali, abbassando le retribuzioni (se non con aumenti collegati solo ai contratti di appalto e aumentando l’orario di lavoro), proponendo un ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro. I lavoratori non ci stanno e l’hanno dimostrato con le decine di presidi organizzati su tutto il territorio regionale.

Quello delle parti datoriali è un atteggiamento irresponsabile in un settore strategico, poiché la gestione dei rifiuti è rilevante per tutti i cittadini e per la tutela dell’ambiente. Questo sciopero sarà solo il primo atto di una serie di mobilitazioni, qualora aziende e amministratori pubblici non intendano intervenire con senso di responsabilità per invertire il senso di marcia finora adottato.

La mobilitazione giunge dopo l’interruzione delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo dell’igiene ambientale. 

La sfida alla modernizzazione del settore è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, sviluppo industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro. Le associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato da lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del Ccnl, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro.

Se sei un lavoratore o una lavoratrice dei servizi ambientali e vuoi fare sentire la tua voce, iscriviti al sindacato!


Bologna - Basta morti sul lavoro. Martedì 26 ottobre presidio di fronte all'INAIL

da FP CGIL Bologna

L’infortunio mortale accaduto a Yaya Yafa all’interno dell’Interporto di Bologna ci pone di fronte un problema che è diventato una piaga da curare del nostro sistema produttivo e di servizi.

Mancano gli investimenti e i controlli lungo la filiera produttiva e spesso le Committenti non controllano il decentramento. Gli appalti e i subappalti vedono la presenza di lavoratori che non hanno una formazione adeguata sulla sicurezza e mancano di un addestramento/affiancamento consono alle attività che devono svolgere.
Basta morti sul lavoro, per ottenere questo risultato va accelerato il percorso di potenziamento dei servizi ispettivi e vanno intensificate le sanzioni nei confronti delle imprese inadempienti.
Occorre svolgere un approfondito esame della situazione all’Interporto coinvolgendo i vertici e tutti i livelli Istituzionali preposti a garanzia della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.
Il prezzo sociale che si sta pagando per effetto della quantità di infortuni è inaccettabile e insostenibile per qualsiasi comunità e a Bologna dobbiamo trovare la forza di reagire e di mettere in luce i difetti che sono alla base degli incidenti sul lavoro
Il tavolo in Città Metropolitana con il Sindaco auspichiamo sia una occasione importante per invertire la tendenza attuale e rimettere al centro il Lavoro e la Persona che lavora.
Le lavoratrici e i lavoratori dei servizi pubblici non potranno partecipare allo Sciopero Generale metropolitano indetto da CGIL CISL UIL per Martedì 26 ottobre 2021 perché assoggettati alla regolamentazione dello sciopero (L. 146/90) ma sostengono tale mobilitazione e saranno presenti attraverso i loro rappresentanti sindacali di CGIL CISL UIL, al presidio che si terrà nella stessa giornata dalle ore 14,00 alle ore 17,00 sotta la sede dell’INAIL di Bologna.

Leggi il comunicato

Imbrattato hub vaccinale a Ferrara "Ennesimo attacco al mondo del lavoro"

Dopo i gravissimi episodi avvenuti sabato 9 ottobre, con i danneggiamenti alla sede della CGIL in corso Italia a Roma e la devastazione del Pronto Soccorso al Policlinico Umberto I, continuano gli attacchi al mondo del lavoro anche in Emilia-Romagna, con l’ennesimo episodio di vandalismo contro l’HUB vaccinale di Ferrara. Questa mattina, infatti, le lavoratrici ed i lavoratori hanno trovato l’ingresso imbrattato da scritte deliranti dove il sistema sanitario viene paragonato al sistema mafioso e nazista.

Dentro agli hub vaccinali lavorano donne e uomini che quotidianamente si adoperano con impegno per garantire il diritto costituzionale alla salute e che lo fanno in un clima difficile ma con impegno e dedizione. vogliamo anche ribadire con forza che la libertà di cui tutti noi oggi godiamo, in un Paese che sta cominciando a rivivere, è frutto della campagna vaccinale, dell’impegno di chi ha deciso di vaccinarsi e dell’impegno di chi lavora nel nostro SSR.

Abbiamo sempre rigettato la retorica utilizzata in passato degli angeli e degli eroi, perché fasulla e ingannevole, ma combatteremo ancor più con forza il delirio di chi oggi paragona il nostro sistema sanitario, e chi ci lavora, alla criminalità o al nazismo.
La democrazia e la libertà vanno difese strenuamente e lo faremo fino in fondo, impedendo a chi vuole imporre con la forza e con questi mezzi vili il proprio punto di vista delirante.
Stiamo dalla parte di chi lavora per garantire la salute a tutti e siamo per la libertà e la democrazia. Sempre.

FP Cgil Emilia-Romagna
Cisl Fp Emilia-Romagna
Uil Fpl Emilia-Romagna


Igiene ambientale - Sarà sciopero l'8 novembre!

COMUNICATO UNITARIO FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL – (VOLANTINO)

Nella giornata di martedì 28 settembre si sono interrotte le trattative per il rinnovo dei CCNL del comparto dell’igiene ambientale.

Tale decisione è scaturita dalla profonda insoddisfazione per l’andamento del negoziato, sia nel merito che per i tempi che lo stesso sta avendo.

Negli ultimi mesi abbiamo tenacemente provato a sviluppare – anche nel dettaglio – i temi della piattaforma sindacale e i bisogni dei lavoratori affinché si potesse sottoscrivere un rinnovo contrattuale di prospettiva, più coerente con l’indispensabile sviluppo industriale delle aziende, ma soprattutto come necessario strumento rinnovato nelle regole e nelle tutele per lavoratrici e lavoratori.

Le Associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato dai lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno solo mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del CCNL, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro.

Evidentemente, si ha anche la necessità di perdere tempo e di condurre delle battaglie ideologiche senza considerare i reali bisogni delle imprese e dei lavoratori.
Ovviamente, la breve riunione di martedì 28 settembre – nei termini della procedura di legge – si è chiusa con un nulla di fatto e ha sancito la rottura del tavolo delle trattative con il conseguente recapito, alle Associazione datoriali e alla Commissione di Garanzia, della dichiarazione di sciopero per tutte le imprese pubbliche e private, da svolgersi per tutta la giornata di lunedì 8 novembre 2021.

Lo sciopero nazionale sarà per l’intera giornata e riguarderà tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata.

La rottura delle trattative, oltre al grave ritardo di 27 mesi di mancato rinnovo, si è consumata – come più volte ricordato – sulle mancate risposte alle istanze presentate dal Sindacato e su delle proposte datoriali che noi riteniamo inaccettabili:

  • Flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari;
  • Ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda;
  • Precarizzare i rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part/time;
  • Eliminare totalmente il limite massimo dei lavoratori part/time presenti in azienda;
  • Parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda;
  • Mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti.

La conclusione del rinnovo contrattuale non può prescindere da obiettivi come:

  • CCNL unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo;
  • Rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori;
  • Evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori;
  • Sviluppo delle norme sul mercato di lavoro;
  • Sviluppo dei processi di formazione continua;
  • Miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale;
  • Perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti;
  • Esigibilità contrattuale della clausola sociale;
  • Accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità.

Il Sindacato non torna più indietro, perchè la sfida alla modernizzazione del settore, anche attraverso le risorse dal PNRR, è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, economia industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro.

Non vogliamo e non possiamo davvero pensare che il contratto nazionale possa essere immaginato come strumento di precarizzazione e flessibilità senza regole, capace di concorrere solo con delle brutte pratiche che accadono sempre più spesso in alcune aree del Paese.

Non possiamo permettere che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro, ma che si voglia la precarizzazione e lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori come unico modello per competere.

La mobilitazione sarà lunga e dura certi che il rinnovo contrattuale, come sempre, sarà frutto delle idee e della determinazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.

Il settore dei servizi ambientali sciopera l’8 novembre 2021.

Sei un lavoratore o una lavoratrice dei servizi ambientali e vuoi maggiori informazioni sullo sciopero?
Clicca qua sotto e sopra la sede territoriale di FP CGIL più vicina a te!

Sedi FP CGIL Emilia-Romagna

Emergenza incendi boschivi - COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA

In questo Ferragosto di fuoco, nel pieno di un’ emergenza climatica di cui la politica sembra disinteressarsi, le lavoratrici ed i lavoratori dell’istituzione più amata dagli Italiani sono chiamati, come sempre, a togliere le castagne dal fuoco ad un’amministrazione sempre più avvolta dai problemi. I mezzi per la lotta AIB della Regione Emilia Romagna sono vecchi di decenni e con centinaia di migliaia di chilometri, vengono spostati dalla parte opposta del paese restando, spesso, in panne a metà strada.
La mobilitazione del personale avviene sempre con regole diverse e che paiono improvvisate di volta in volta: al personale arrivato sul posto dopo circa 19 ore di viaggio non viene garantita la mensa di servizio ma viene elargito un buono pasto, questo non è accettabile.
Chiediamo, con forza, che al personale impegnato nelle operazioni vengano riconosciute condizioni di lavoro dignitose e rispettose: la mensa, l’orario di lavoro, i riposi al rientro, il reintegro del personale devono essere quelle previste dal contratto e dal buon senso.

Le calamità vanno gestite attraverso l’integrazione nel soccorso collaborando fattivamente, ognuno per le proprie competenze, con la protezione civile e gli altri enti del soccorso. Anche nel nostro territorio, a seguito della proroga dello stato di massima allerta per gli incendi boschivi, abbiamo richiesto l’aumento delle squadre boschive fino al 29 Agosto.

Va rivista la legge che affida alle regioni la lotta agli incendi boschivi, creando, di fatto, regioni più o meno virtuose, va garantito al Corpo Nazionale un ruolo centrale e di coordinamento nella lotta agli incendi boschivi. Sono indispensabili nuove assunzioni scorrendo ed esaurendo la graduatoria dell’attuale concorso pubblico a 250 posti, implementando gli organici e rinnovando completamente il parco automezzi.

Alla fine dell’emergenza, con ogni probabilità, rimarranno le solite pacche sulle spalle, medaglie e dichiarazioni di stima ed affetto nei confronti di una categoria di lavoratrici e lavoratori insostituibili sul campo, ma bistrattati, ancora una volta, dai palazzi del governo.

Il Coordinatore Regionale Fp-Cgil VVF
Alessandro Monari

Scarica il comunicato stampa

Accordo Sindacati-Regione: ottenuti 50 milioni di euro per il personale sanitario!

Firmato un primo importante accordo regionale unitario per un investimento di 50 milioni di euro.

Dopo il grande impegno che ci ha visti protagonisti della raccolta di più di 10.000 firme a marzo abbiamo raggiunto la prima tappa di un percorso che vuole valorizzare al meglio la sanità e le sue professioni. Abbiamo chiesto e ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna un primo importante passo in avanti con la firma di un accordo unitario, insieme a CISL e UIL, che prevede:

• La messa a disposizione delle risorse necessarie alla contrattazione aziendale;
• La cancellazione dei vincoli di spesa sul personale;
• La valorizzazione delle professioni sanitarie attraverso la figura del direttore assistenziale in direzione strategica;
• La definizione di percorsi regionali per la valorizzazione economica del professionista esperto;
• La garanzia del diritto alla mensa o forme sostitutive, ai turnisti, 365 giorni all’anno;
• Il riconoscimento della formazione a distanza come orario di lavoro
Un accordo che poggia le basi sul nuovo Patto per il lavoro e per il clima che pone in rilievo il valore inestimabile di una buona sanità, pubblica e per tutti, radicata nel territorio.

Leggi il comunicato della regione Emilia-Romagna

A presentare l’accordo sono stati l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini e i rappresentanti delle segreterie regionali confederali: Mauro Puglia, segretario generale Fp-Cgil Emilia-Romagna; Lavinia Carmela, segreteria regionale Cisl-Fp Emilia-Romagna; Paolo Palmarini, segretario generale Uil-Fpl Emilia-Romagna; .