Contratto Funzioni centrale - Il punto sulla trattativa del 26 ottobre

Articolo di FP CGIL nazionale

Prosegue il confronto con l’Aran, il nostro resoconto insieme al comunicato unitario

Con l’incontro di oggi l’Aran ha avanzato un metodo di lavoro per definire una proposta economica a completamento di quella presentata negli incontri precedenti per un nuovo meccanismo di progressioni economiche nell’ambito delle aree di inquadramento giuridico del prossimo sistema di classificazione del personale delle Funzioni Centrali.

Con il comunicato unitario abbiamo già evidenziato, condividendole con CISL e UIL, le criticità di una proposta che, pur rappresentando un buon punto di avanzamento nel confronto negoziale tra Aran e organizzazioni sindacali per il rinnovo contrattuale 2019/2021, necessita di alcuni chiarimenti e ulteriori perfezionamenti.

Sicuramente apprezziamo la condivisione da parte di Aran dell’obiettivo di assicurare a tutte le lavoratrici e i lavoratori l’acquisizione dei nuovi differenziali stipendiali, in sostituzione delle vecchie fasce economiche, durante tutta la vita lavorativa. Già nella nostra piattaforma contrattuale abbiamo chiesto di impedire il permanere delle tante differenze applicative che presentano oggi amministrazioni in cui i dipendenti hanno visto riconosciute più progressioni economiche ed altre in cui, al contrario, il personale rimane ancorato alla posizione di inquadramento iniziale a pochi anni ormai dal pensionamento.

Poi abbiamo chiesto di realizzare un nuovo meccanismo in grado di garantire da un lato il mantenimento di quanto maturato come fascia economica trasformandolo nella somma di retribuzione di inquadramento giuridico più differenziale stipendiale personale (ovviamente confermando che è tutto stipendio tabellare) in modo di permettere anche al personale cosiddetto “apicale” di area di poter accedere a nuove progressioni economiche chiamate appunto differenziali stipendiali.

Aran ha proposto quindi di ragionare sul numero di differenziali disponibili in ciascuna area giuridica per ciascun lavoratore lungo tutta la vita lavorativa – attualmente abbiamo situazioni differenti tra i vecchi ex comparti (ad esempio in terza area abbiamo 7 fasce nei ministeri, 6 nelle agenzie fiscali, 5 negli enti pubblici non economici, eccetera) – e sulla previsione di un valore economico unico nelle singole aree per ciascun differenziale.

Se l’impianto della proposta può essere condivisibile, abbiamo manifestato però la necessità di prevedere un numero di differenziali non distante da quello massimo oggi presente nel nuovo comparto (7) e con un valore economico, comunque, prossimo alla differenza retributiva oggi esistente nel passaggio da una fascia economica all’altra. In più abbiamo chiesto di tenere conto degli effetti che finora hanno le progressioni economiche orizzontali anche sui valori delle indennità di amministrazione.

Infine, ci siamo riservati una valutazione più ragionata quando l’intero quadro retributivo sarà definito (comprensivo di valori tabellari di area, valori dei differenziali, indennità di amministrazione) e quando saranno rese note le effettive disponibilità economiche che il governo si è impegnato a destinare al finanziamento del nuovo ordinamento con la prossima legge di bilancio. Quelle risorse, impegno sottoscritto nel Patto per il lavoro pubblico del 10 marzo scorso con CGIL CISL UIL dal presidente del consiglio e dal ministro della PA, dovranno permettere anche il riconoscimento di nuovi inquadramenti, legati alle competenze già oggi presenti nelle amministrazioni e non ancora riconosciute, attraverso passaggi tra le aree (svuotamento prime aree, in primis).
Il negoziato va avanti.

Il Segretario nazionale
Florindo Oliverio


"Montecatone - Patrimonio pubblico di tutti e valore del territorio"

Un’iniziativa di primo piano nel territorio imolese per una questione di interesse strategico: il futuro dell’Istituto di Montecatone.
Venerdì 29 ottobre alle ore 16.30, nel salone della Camera del Lavoro di Imola, avrà luogo l’iniziativa pubblica organizzata dalla FP CGIL Emilia Romagna sul futuro di Montecatone e sul ruolo che l’Istituto potrebbe avere all’interno del perimetro del Sistema Sanitario Regionale dell’Emilia Romagna.
Ne parleranno il sindaco Marco Panieri, il direttore generale del Montecatone Rehabilitation Institute Mario Tubertini, il direttore generale dell’ Azienda Usl di Imola Andrea Rossi, la segretaria generale della Cgil Mirella Collina e l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini. Modera il dibattito Marco Blanzieri della segreteria della Funzione Pubblica CGIL dell’Emilia Romagna.
La partecipazione all’iniziativa è aperta alla cittadinanza e alla stampa (è necessario esibire il green pass) e si pone l’obiettivo di alimentare la discussione sulla sanità e sul ruolo che la gestione pubblica di essa ha da sempre rappresentato per la Cgil per garantire il diritto alla salute, sancito dall’art. 32 della Costituzione



Green Pass, quali problemi per la Pubblica Amministrazione?

Da venerdì 15 ottobre milioni di lavoratori e lavoratrici non vaccinati dovranno ricorrere al tampone per poter lavorare, anche in Emilia-Romagna. Il settore pubblico è tra quelli che rischiano il blocco?

Ci è stato chiesto durante la puntata di Aria Pulita, programma che va in onda su 7 Gold Emilia-Romagna e Marche. Risponde Marco Blanzieri della segreteria regionale di FP CGIL Emilia-Romagna.

Ascolta l'intervista che ha rilasciato la nostra segretaria generale Serena Sorrentino a Radio Anch'io

Igiene ambientale - Sarà sciopero l'8 novembre!

COMUNICATO UNITARIO FP CGIL FIT CISL UILTRASPORTI FIADEL – (VOLANTINO)

Nella giornata di martedì 28 settembre si sono interrotte le trattative per il rinnovo dei CCNL del comparto dell’igiene ambientale.

Tale decisione è scaturita dalla profonda insoddisfazione per l’andamento del negoziato, sia nel merito che per i tempi che lo stesso sta avendo.

Negli ultimi mesi abbiamo tenacemente provato a sviluppare – anche nel dettaglio – i temi della piattaforma sindacale e i bisogni dei lavoratori affinché si potesse sottoscrivere un rinnovo contrattuale di prospettiva, più coerente con l’indispensabile sviluppo industriale delle aziende, ma soprattutto come necessario strumento rinnovato nelle regole e nelle tutele per lavoratrici e lavoratori.

Le Associazioni datoriali sia pubbliche che private, nonostante il senso di responsabilità mostrato dai lavoratori del comparto durante tutta la fase pandemica, in questi mesi hanno solo mantenuto degli atteggiamenti spesso ondivaghi e con pregiudiziali varie, che hanno poco a che vedere con il rinnovo del CCNL, se non nella logica di abbattimento del costo del lavoro.

Evidentemente, si ha anche la necessità di perdere tempo e di condurre delle battaglie ideologiche senza considerare i reali bisogni delle imprese e dei lavoratori.
Ovviamente, la breve riunione di martedì 28 settembre – nei termini della procedura di legge – si è chiusa con un nulla di fatto e ha sancito la rottura del tavolo delle trattative con il conseguente recapito, alle Associazione datoriali e alla Commissione di Garanzia, della dichiarazione di sciopero per tutte le imprese pubbliche e private, da svolgersi per tutta la giornata di lunedì 8 novembre 2021.

Lo sciopero nazionale sarà per l’intera giornata e riguarderà tutti i turni di lavoro con inizio nella medesima giornata.

La rottura delle trattative, oltre al grave ritardo di 27 mesi di mancato rinnovo, si è consumata – come più volte ricordato – sulle mancate risposte alle istanze presentate dal Sindacato e su delle proposte datoriali che noi riteniamo inaccettabili:

  • Flessibilità estrema sull’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari;
  • Ridimensionamento del sistema delle relazioni industriali per privare i lavoratori della rappresentanza e della partecipazione all’interno dell’azienda;
  • Precarizzare i rapporti di lavoro soprattutto per lavoratori part/time;
  • Eliminare totalmente il limite massimo dei lavoratori part/time presenti in azienda;
  • Parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi e alle dinamiche del corrispettivo economico del committente all’azienda;
  • Mancato riconoscimento delle professionalità dei lavoratori addetti agli impianti.

La conclusione del rinnovo contrattuale non può prescindere da obiettivi come:

  • CCNL unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo;
  • Rafforzamento delle relazioni industriali attraverso un sistema maggiormente partecipativo dei lavoratori;
  • Evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori;
  • Sviluppo delle norme sul mercato di lavoro;
  • Sviluppo dei processi di formazione continua;
  • Miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale;
  • Perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti;
  • Esigibilità contrattuale della clausola sociale;
  • Accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e che sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le varie indennità.

Il Sindacato non torna più indietro, perchè la sfida alla modernizzazione del settore, anche attraverso le risorse dal PNRR, è solo una: ciclo integrato dei rifiuti e crescita dimensionale delle aziende, qualità ambientale a tariffe contenute per i cittadini, economia industriale e nuove tutele contrattuali per lavoratrici e lavoratori in un rinnovato contratto unico del lavoro.

Non vogliamo e non possiamo davvero pensare che il contratto nazionale possa essere immaginato come strumento di precarizzazione e flessibilità senza regole, capace di concorrere solo con delle brutte pratiche che accadono sempre più spesso in alcune aree del Paese.

Non possiamo permettere che si mettano in discussione le tutele per lavoratrici e lavoratori, il sistema di relazioni industriali e la rappresentanza sindacale, che non si condividano strumenti contrattuali per migliorare le condizioni e i carichi di lavoro, ma che si voglia la precarizzazione e lo sfruttamento di lavoratrici e lavoratori come unico modello per competere.

La mobilitazione sarà lunga e dura certi che il rinnovo contrattuale, come sempre, sarà frutto delle idee e della determinazione di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori.

Il settore dei servizi ambientali sciopera l’8 novembre 2021.

Sei un lavoratore o una lavoratrice dei servizi ambientali e vuoi maggiori informazioni sullo sciopero?
Clicca qua sotto e sopra la sede territoriale di FP CGIL più vicina a te!

Sedi FP CGIL Emilia-Romagna

Emergenza incendi boschivi - COMUNICATO STAMPA

COMUNICATO STAMPA

In questo Ferragosto di fuoco, nel pieno di un’ emergenza climatica di cui la politica sembra disinteressarsi, le lavoratrici ed i lavoratori dell’istituzione più amata dagli Italiani sono chiamati, come sempre, a togliere le castagne dal fuoco ad un’amministrazione sempre più avvolta dai problemi. I mezzi per la lotta AIB della Regione Emilia Romagna sono vecchi di decenni e con centinaia di migliaia di chilometri, vengono spostati dalla parte opposta del paese restando, spesso, in panne a metà strada.
La mobilitazione del personale avviene sempre con regole diverse e che paiono improvvisate di volta in volta: al personale arrivato sul posto dopo circa 19 ore di viaggio non viene garantita la mensa di servizio ma viene elargito un buono pasto, questo non è accettabile.
Chiediamo, con forza, che al personale impegnato nelle operazioni vengano riconosciute condizioni di lavoro dignitose e rispettose: la mensa, l’orario di lavoro, i riposi al rientro, il reintegro del personale devono essere quelle previste dal contratto e dal buon senso.

Le calamità vanno gestite attraverso l’integrazione nel soccorso collaborando fattivamente, ognuno per le proprie competenze, con la protezione civile e gli altri enti del soccorso. Anche nel nostro territorio, a seguito della proroga dello stato di massima allerta per gli incendi boschivi, abbiamo richiesto l’aumento delle squadre boschive fino al 29 Agosto.

Va rivista la legge che affida alle regioni la lotta agli incendi boschivi, creando, di fatto, regioni più o meno virtuose, va garantito al Corpo Nazionale un ruolo centrale e di coordinamento nella lotta agli incendi boschivi. Sono indispensabili nuove assunzioni scorrendo ed esaurendo la graduatoria dell’attuale concorso pubblico a 250 posti, implementando gli organici e rinnovando completamente il parco automezzi.

Alla fine dell’emergenza, con ogni probabilità, rimarranno le solite pacche sulle spalle, medaglie e dichiarazioni di stima ed affetto nei confronti di una categoria di lavoratrici e lavoratori insostituibili sul campo, ma bistrattati, ancora una volta, dai palazzi del governo.

Il Coordinatore Regionale Fp-Cgil VVF
Alessandro Monari

Scarica il comunicato stampa

Accordo Sindacati-Regione: ottenuti 50 milioni di euro per il personale sanitario!

Firmato un primo importante accordo regionale unitario per un investimento di 50 milioni di euro.

Dopo il grande impegno che ci ha visti protagonisti della raccolta di più di 10.000 firme a marzo abbiamo raggiunto la prima tappa di un percorso che vuole valorizzare al meglio la sanità e le sue professioni. Abbiamo chiesto e ottenuto dalla Regione Emilia-Romagna un primo importante passo in avanti con la firma di un accordo unitario, insieme a CISL e UIL, che prevede:

• La messa a disposizione delle risorse necessarie alla contrattazione aziendale;
• La cancellazione dei vincoli di spesa sul personale;
• La valorizzazione delle professioni sanitarie attraverso la figura del direttore assistenziale in direzione strategica;
• La definizione di percorsi regionali per la valorizzazione economica del professionista esperto;
• La garanzia del diritto alla mensa o forme sostitutive, ai turnisti, 365 giorni all’anno;
• Il riconoscimento della formazione a distanza come orario di lavoro
Un accordo che poggia le basi sul nuovo Patto per il lavoro e per il clima che pone in rilievo il valore inestimabile di una buona sanità, pubblica e per tutti, radicata nel territorio.

Leggi il comunicato della regione Emilia-Romagna

A presentare l’accordo sono stati l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini e i rappresentanti delle segreterie regionali confederali: Mauro Puglia, segretario generale Fp-Cgil Emilia-Romagna; Lavinia Carmela, segreteria regionale Cisl-Fp Emilia-Romagna; Paolo Palmarini, segretario generale Uil-Fpl Emilia-Romagna; .